Pietro Ingrao | |
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Presidente della Camera dei deputati | |
Durata mandato | 5 luglio 1976 – 19 giugno 1979 |
Predecessore | Sandro Pertini |
Successore | Nilde Iotti |
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Dati generali | |
Partito politico | PCI (1946-1991) PDS (1991-1993) PRC (1996-2009) |
on. Pietro Ingrao | |||
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Ingrao durante il discorso di insediamento come Presidente della Camera dei deputati a Montecitorio |
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Luogo nascita | Lenola (LT) | ||
Data nascita | 30 marzo 1915 (99 anni) | ||
Titolo di studio | laurea in giursprudenza e in lettere e filosofia | ||
Professione | giornalista pubblicista | ||
Partito | PCI (1948-1991), PDS (1991-1992) | ||
Legislatura | I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII,IX, X | ||
Gruppo | PCI (1948-1991), Gruppo Comunista – PDS (1991-1992) | ||
Coalizione | FDP (1948-1963),Compromesso storico (1970-1980) | ||
Incarichi parlamentari | |||
IV Legislatura:
V Legislatura:
VI Legislatura:
VII Legislatura: Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana (1976-1979) |
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Pagina istituzionale |
Pietro Ingrao (Lenola, 30 marzo 1915) è un politico, giornalista e partigiano italiano. Storico esponente dell’ala sinistra del Partito Comunista Italiano, fu direttore de l’Unità dal 1947 al 1957 e Presidente della Camera dei deputati dal 1976 al 1979.
Indice
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Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nipote di Francesco Ingrao, Pietro Ingrao nasce nel piccolo paese di Lenola (al tempo nella provincia di Terra di Lavoro in Campania, oggi in provincia di Latina), da una famiglia di proprietari terrieri originari di Grotte, piccolo paesino, in provincia di Agrigento in Sicilia. Frequenta il ginnasio a Santa Maria Capua Vetere e il liceo a Formia dove conosce gli insegnanti Pilo Albertelli e Gioacchino Gesmundo che ne influenzeranno profondamente la formazione. Iniziata la sua attività anti-fascista nel 1939 (ma fu in precedenza iscritto al Gruppo Universitario Fascista, vincendo un Littoriale della cultura e dell’arte[1]), aderì al Partito Comunista Italianonel 1940 e partecipò attivamente alla Resistenza partigiana.
Al termine della seconda guerra mondiale fu il riferimento indiscusso di un’area all’interno del PCI schierata su posizioni marxiste creative, molto attente ai movimenti della società. Rappresentò quindi l’ala “sinistra” del partito (ciò, tuttavia, non gli impedì di votare a favore dell’espulsione dei dissidenti di sinistra, a lui molto vicini, che si raccoglievano intorno al mensile Il manifesto, che sarebbe di lì a poco diventato il quotidiano il manifesto). Ebbe spesso profondi scontri politici con Giorgio Amendola, che invece guidava l’ala “destra”. Ininterrottamente deputato dal 27 settembre 1950, quando subentrò al mandato del collega Domenico Emanuellideceduto prematuramente[2] e il 1992, fu direttore del quotidiano l’Unità dall’11 febbraio 1947 al 15 gennaio 1957.
In seguito entrò nel comitato centrale del partito e fu il primo comunista a presiedere la Camera dei deputati dal 1976 al 1979. Sposato con Laura Lombardo Radice (1913–2003), ha cinque figli: Chiara, Renata, Bruna, Celeste e Guido. Fra il 1989 e il 1991 fu tra i massimi oppositori della svolta della Bolognina che portò allo scioglimento del PCI. Ingrao aderì comunque al Partito Democratico della Sinistra dove coordinò l’area deiComunisti Democratici fino al 15 maggio 1993, quando annunciò l’addio al PDS[3]. In seguito è stato un indipendente vicino al Partito della Rifondazione Comunista dal 1996[4], organizzazione alla quale aderirà formalmente solo il 3 marzo 2005[5].
Ancora alle elezioni europee del 2009 invitava a votare la Lista Anticapitalista[6], ma nel marzo 2010 dichiara di votare per Emma Bonino e Nichi Vendola, candidati alla presidenza rispettivamente della Regione Lazio e della Regione Puglia[7]. Nella sua vita Pietro Ingrao ha scritto poesie e saggi politici. La sua opera più importante è, secondo il giudizio della maggior parte dei critici, Appuntamenti di fine secolo, pubblicata nel 1995 grazie alla collaborazione con Rossana Rossanda. Il 20 ottobre 2007 Pietro Ingrao ha portato il suo saluto alla manifestazione di piazza San Giovanni in Laterano (Roma) organizzata dalla sinistra radicale contro il precariato e per i diritti dei lavoratori. È uno dei primi firmatari dell’appello per la manifestazione.
Nel 2011 scrive Indignarsi non basta, risposta a Indignatevi! di Stéphane Hessel, appello a non cadere nel disinteresse per la politica. Ingrao si è sempre dichiarato ateo, ma ha manifestato in molte occasioni profondo interesse per le domande spirituali e per le esperienze religiose altrui più intense e coerenti[8]. In vista delle elezioni politiche del 2013, dichiara di votare per Sinistra Ecologia Libertà di Vendola, che per Ingrao è l’unica forza unitaria della sinistra che può ambire a governare il paese ed essere protagonista di un cambiamento reale[9]. Nel 2014 crea un sito internet a lui intestato per offrire una sintesi della sua carriera politica e continuare a comunicare coi simpatizzanti.
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana | |
— Roma, 24 giugno 1996[10] |
Opere[modifica | modifica wikitesto]
- Masse e potere, Roma, Editori Riuniti, 1977.
- Crisi e terza via, intervista di Romano Ledda, Roma, Editori Riuniti, 1978.
- Parlamento, regioni, Mezzogiorno. Atti del Convegno presieduto da Pietro Ingrao, Reggio Calabria, Casa del libro, 1980.
- Discorso sul governo Spadolini e sulla lotta per l’alternativa democratica, Roma, Grafica editrice romana, 1981.
- Tradizione e progetto, Bari, De Donato, 1982.
- I poteri si rifondano: quale risposta?, in L’alternativa: culture politiche del Pci alla prova, Roma, Editori riuniti riviste, 1986.
- Il dubbio dei vincitori. Poesie, Milano, A. Mondadori, 1986.
- Le cose impossibili. Un’autobiografia raccontata e discussa con Nicola Tranfaglia, Roma, Editori Riuniti, 1990. ISBN 88-359-3415-X.
- Interventi sul campo, Napoli, CUEN, 1990. ISBN 88-7146-136-3.
- L’alta febbre del fare, Milano, A. Mondadori, 1994. ISBN 88-04-38149-3.
- Appuntamenti di fine secolo, con Rossana Rossanda, Roma, Manifestolibri, 1995. ISBN 88-7285-089-4.
- Variazioni serali, Milano, Il Saggiatore, 2000. ISBN 88-428-0872-5.
- Parti, Osnago, Pulcinoelefante, 2001.
- La guerra sospesa. I nuovi connubi tra politica e armi, Bari, Dedalo, 2003. ISBN 88-220-5337-0.
- Non ci sto! Appunti per un mondo migliore, con Alex Zanotelli, San Cesario di Lecce, Manni, 2003. ISBN 88-8176-357-5.
- Una lettera di Pietro Ingrao. Con una risposta di Goffredo Bettini, Fiesole, Cadmo, 2005. ISBN 88-7923-326-2.
- Mi sono molto divertito. Scritti sul cinema (1936-2003), Roma, Centro sperimentale di cinematografia, 2006.
- Volevo la luna, Torino, Einaudi, 2006. ISBN 88-06-17990-X.
- La pratica del dubbio. Dialogo con Claudio Carnieri, San Cesario di Lecce, Manni, 2007. ISBN 978-88-8176-977-3.
- Indignarsi non basta. Con Maria Luisa Boccia e Alberto Olivetti, Aliberti editore, 2011. ISBN 978-88-7424-785-1
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Elisabetta Castellani, Come siamo diventati antifascisti,http://www.ilmanifesto.it/25aprile/01_25Aprile/9501rs08.01.htm
- ^ camera.it, Pietro Ingrao, I Legislatura. URL consultato il 18 marzo 2015.
- ^ Ingrao: la Quercia non è più casa mia
- ^ Ingrao: voto Rifondazione, è critica sul capitalismo
- ^ Applausi e lacrime per il sì di Ingrao «Per una volta vinco un congresso»
- ^ Ingrao: voto la lista Prc-Pdci con lui Sanguineti e Vauro
- ^ “Voterò Bonino e il partito di Vendola Anche perché è gay”
- ^ Vedi gli articoli: Ingrao convertito. Anzi no di Sergio Quinzio e Crisi mistiche, Ingrao scopre Dio? di Paola Di Caro, pubblicati sul Corriere della Sera, 23 agosto 1992, p. 1 e p. 6.
- ^ Ingrao scrive a Vendola: «Voto Sel»
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Antonio Galdo, Pietro Ingrao. Il compagno disarmato, Milano, Sperling & Kupfer, 2004. ISBN 88-200-3732-7.
- Cerimonia in onore dei 90 anni di Pietro Ingrao. Palazzo Montecitorio, 31 marzo 2005, Roma, Camera dei Deputati, 2005.
- Alberto Olivetti, Nove ritratti di Pietro Ingrao. Nell’estate del 1984, Milano, Silvana, 2005. ISBN 88-8215-898-5.
- Lorenzo Benadusi e Giovanni Cerchia (a cura di), L’archivio di Pietro Ingrao. Guida alle carte del Centro di studi e iniziative per la Riforma dello Stato, Roma, Ediesse, 2006. ISBN 88-230-1114-0.
Film su Pietro Ingrao[modifica | modifica wikitesto]
- Non mi avete convinto – 2012 – regia di Filippo Vendemmiati
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikiquote contiene citazioni di o su Pietro Ingrao
- Commons contiene immagini o altri file su Pietro Ingrao
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Ingrao, Pietro la voce nella Treccani.it L’Enciclopedia Italiana. URL visitato il 30 agosto 2012
- Pietro Ingrao biografia nel Portale storico della Camera dei deputati. URL visitato il 22 aprile 2013
- L’Archivio Ingrao nel sito della Fondazione C.R.S.
- Sito dedicato a Pietro Ingrao: biografia, opere, interviste, foto e video
- Sito del film ” Non mi avete convinto” di Filippo Vendemmiati
Predecessore | Presidente della Camera dei deputati | Successore | |
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Sandro Pertini | 5 luglio 1976 – 19 giugno 1979 | Nilde Iotti |
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Predecessore | Direttore de l’Unità | Successore | |
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Mario Montagnana | 11 febbraio 1947 – 15 gennaio 1957 | Alfredo Reichlin |
Controllo di autorità | VIAF: 39378763 · LCCN: n79084284 · GND: 122948149 · BNF: cb11908236b (data) |
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