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Cig: Cgil, incomprensibile tagliare strumenti contro crisi

“Non c’è alcun segnale che indichi una ripresa dell’occupazione nei prossimi mesi, appare quindi incomprensibile la scelta di tagliare proprio ora tutti gli strumenti di contrasto alla crisi”. Così il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, ha  commentato  le notizie relative alla bozza del decreto sulla Cig in deroga e sulle misure legate al lavoro nella legge di Stabilità.

“In assenza di misure alternative, togliendo tutti gli strumenti di contrasto alla crisi – chiede la Cgil al Governo –
come sarà possibile tutelare l’occupazione e combattere i licenziamenti? Le organizzazioni sindacali presenteranno a ore le osservazioni al decreto sulla deroga ma sarebbe opportuno utilizzare già le prossime per aprire un tavolo tecnico sugli ammortizzatori che risolva per sempre il tema della deroga e del sostegno ai lavoratori che oggi non hanno neanche quella”. “Si taglia – spiega Serena Sorrentino – il fondo ai contratti di solidarietà di tipo b, quelli previsti dalla legge 236/93, e non si finanzia per nulla la misura prevista dalla legge 102/09 che consente l’integrazione dal 60% all’80 % dei contratti di solidarietà (previsti dalla legge 863/94) che hanno consentito di evitare licenziamenti e ricorso alla cassa in deroga. In più si taglia la piccola mobilità togliendo quegli incentivi utili alla assunzione agevolata per le imprese dei lavoratori licenziati individualmente e collocati in mobilità”.

Quanto agli ammortizzatori in deroga “si fa una doppia operazione: non ci sono le risorse per coprire il 2013 e non sono abbastanza per il 2014, mentre si presenta una bozza di decreto con il quale si tagliano le mensilità di copertura per il 2014, 2015 e 2016”.

La Cgil ribadisce anche “la contrarietà ad un taglio così pesante sulla mobilità in deroga e sulla cassa in deroga” e sottolinea che “inoltre ci sono delle cose bizzarre come il massimale dei dodici mesi nel biennio mobile con il vincolo di massimo 8 mesi nel 2014 e 6 nel 2015 e 2016. Sarà una lotteria e un incentivo a fare domanda appena emanato il decreto per ottenere il massimo di copertura, dall’altro una spinta ai licenziamenti visto che le coperture non coprono il tempo di una crisi o di una ristrutturazione. Se ci sono sprechi o abusi, questi vanno combattuti: non tagliando alla cieca ma introducendo maggiore controllo sugli accordi e più selettività.

Così invece gli unici a pagare le spese di una politica economica sbagliata, e della mancanza di coraggio nel fare una riforma universale ed inclusiva degli ammortizzatori, saranno imprese e lavoratori lasciati senza strumenti per combattere la crisi. Anche per questo – conclude Sorrentino – il prossimo 14 dicembre saremo in piazza per chiedere un’altra politica economica”.

cigultima modifica: 2013-11-30T15:25:37+01:00da vitegabry
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