Archivi giornalieri: 20 novembre 2013

UE

Immigrati: da Ue avviso motivato all’Italia su norme traffico esseri umani

La Commissione europea ha inviato all’Italia un avviso motivato sul mancato adeguamento alla legislazione europea sul contrasto al traffico di esseri umani, secondo passaggio della procedura di infrazione della Ue. L’esecutivo Ue ha chiesto formalmente all’Italia di adeguarsi alla legislazione europea sul contrasto al traffico di esseri umani, che prevede norme per la punizione dei trafficanti e il sostegno alle vittime.

Dopo più di sei mesi dalla scadenza del termine per l’adozione della direttiva Ue e nonostante la nota formale dello scorso maggio, l’Italia non ha ancora notificato alla Ue le misure prese per conformarsi alle norme europee. Se l’Italia non si adegua entro due mesi, la Commissione potrebbe decidere di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia.

Ilo

Ilo – immigrati e giovani, servono risposte urgenti ed efficaci

La disoccupazione giovanile in Italia è “assolutamente drammatica e ha bisogno di interventi”: lo ha detto il direttore generale dell’Ilo, Guy Ryder, al termine dell’incontro con i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, sottolineando che non è la situazione peggiore in Europa “ma che è tra le peggiori”.

Ryder ha spiegato che il messaggio che ha avuto dai sindacati italiani è di “profonda preoccupazione” sulla situazione economica e sociale del Paese e che le attuali politiche “non danno prospettive sull’occupazione giovanile. Il dialogo sociale – ha detto – non si sta dimostrando efficace”.

E, a proposito del tema dell’immigrazione, ha affermato che non si è parlato di quote ma che comunque l’immigrazione continuerà a crescere. Come ci sono regole sulla circolazione dei capitali e delle merci, sarebbe necessario agire per avere immigrazione legale ordinata e regolamentata”.

ansa

Servizio civile

Servizio civile: ordinanza magistratura condanna comportamento discriminatorio dello Stato

Non è bastata la sentenza di un giudice che già quasi due anni fa aveva sanzionato il comportamento ”discriminatorio” da parte dello Stato, ma ce n’è voluta un’altra sulla stessa linea. E questo perché quando, poco più di un mese fa, è stato pubblicato un nuovo bando per cercare volontari disponibili al servizio civile è stata inserita ancora una volta quella clausola che impediva agli stranieri residenti in Italia di partecipare. Così oggi è toccato nuovamente alla magistratura intervenire con un’ordinanza per imporre agli uffici competenti della Presidenza del Consiglio di riaprire il bando per l’accesso anche degli immigrati regolari.

Secondo il giudice della sezione Lavoro del Tribunale di Milano, infatti, sulla base dell’articolo 2 della Costituzione deve essere permesso ”allo straniero residente in Italia di concorrere al progresso materiale e spirituale della società e all’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale attraverso la sua partecipazione al servizio civile nazionale”.

A presentare il ricorso, accolto dal magistrato, sono state le associazioni ”Studi Giuridici sull’Immigrazione” e ”Avvocati per Niente Onlus”. E con loro soprattutto quattro giovani stranieri, tra cui un cingalese e una marocchina: residenti in Italia da oltre 10 anni che chiedevano semplicemente di poter presentare la domanda di servizio civile.
Tuttavia, il ”bando per la selezione di 8146 volontari da avviare al servizio dell’anno 2013 nei progetti di servizio civile in Italia e all’estero”, pubblicato il 4 ottobre scorso, era aperto solo ai cittadini italiani. A nulla era servito il fatto che, nel gennaio del 2012, la sezione Lavoro del Tribunale di Milano, in relazione a un precedente bando, avesse stabilito, accogliendo il ricorso di uno studente pakistano, che gli immigrati che hanno il permesso di soggiorno fanno parte ”in maniera stabile e regolare” della ”comunità” e che quindi anche a loro deve essere riconosciuto il diritto di svolgere il servizio civile. Servizio civile che è anche – scrisse il giudice – un dovere di ”solidarietà’ politica, economica e sociale” nei confronti della ”Patria”, in cui vivono.

Una sentenza, quella del gennaio 2012, richiamata nell’odierna ordinanza in cui viene spiegato come ”il termine “cittadino”, in relazione alle norme sul servizio civile, ”va inteso riferito al soggetto che appartiene stabilmente e regolarmente alla comunità italiana con conseguente illegittimità, per discriminatori età’, dell’art. 3 del bando impugnato” che negava l’accesso agli stranieri. Il servizio civile, infatti, si legge nell’ordinanza, ”tende a proporsi come forma spontanea di adempimento del dovere costituzionale di difesa della Patria”.

Da qui l’ordine del giudice ”all’Ufficio nazionale per il servizio civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di cessare il comportamento discriminatorio, di modificare il bando nella parte in cui prevede il requisito della cittadinanza consentendo l’accesso anche agli stranieri soggiornanti regolarmente in Italia e di fissare un termine non inferiore a 10 giorni dalla comunicazione della presente ordinanza per la presentazione delle ulteriori domande di ammissione”. L’ordinanza, è immediatamente esecutiva e il ministero non potrà cercare di sottrarsi nuovamente, come ha fatto lo scorso anno, alla sua esecuzione.

Ocse

Ocse: in Italia picco disoccupazione al 12,4%

La leggera ripresa stimata per il 2014 non si ripercuoterà sul fronte della disoccupazione che nel 2014 potrebbe salire ancora toccando il picco al 12,4%, 4 punti in più rispetto al 2011. E’ la stima dell’Ocse nell”’Economic Outlook” in cui evidenzia come il livello di senza lavoro nei prossimi due anni è destinato a restare elevato, dal momento che è probabile che l’impatto della crescita della domanda all’inizio si tradurrà in un aumento delle ore lavorate in media dalle persone già occupate”.

Per l’Ocse, quindi, nel 2015 il tasso di disoccupazione scenderà al 12,1%, stesso livello previsto per l’anno in corso.
La prevista ripresa dell’Italia (con un Pil +0,6% nel 2014 e +1,4% nel 2015) “potrebbe essere compromessa se lo stato di salute del sistema bancario porterà a una restrizione del credito e interromperà il normale ciclo degli investimenti”.

Il programma Omt della Bce, sottolinea l’organizzazione, “ha limitato con successo l’impatto della crisi” ma restano rischi sul fronte fiscale “fino a quando non si registrerà un marcato calo del rapporto debito -Pil”.

“Dal lato positivo”, si legge ancora nell”Outlook, “gli investimenti, e quindi di conseguenza il Pil, potrebbero riprendersi in maniera più solida del previsto, soprattutto se il programma di rimborso dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese riuscirà a dare una spinta concreta all’economia, piuttosto che il modesto impatto incluso in queste previsioni”.