Il “Passaporto dei diritti” in Europa


Un passaporto per attraversare l’Europa del lavoro. Per orientarsi tra le differenti e complesse normative nazionali in tema di sicurezza sociale e, così tutelarsi e agire in modo consapevole.

Si tratta del “Passaporto dei diritti”, un agile e prezioso vademecum in lingua italiana, inglese e francese, rivolto a cittadini e lavoratori europei che, superando le frontiere nazionali per lavorare, studiare o semplicemente vivere in altri Paesi europei, desiderano conoscere i loro diritti in tema di sicurezza sociale.

Studenti, lavoratori distaccati, frontalieri, lavoratori atipici, disoccupati, cittadini di paesi terzi, possono trovare nella guida delle prime risposte alle loro domande in tema di cure mediche, maternità, paternità, invalidità, assegni in caso di morte, infortuni sul lavoro, malattie professionali, disoccupazione, etc.

Il passaporto si inserisce nell’ambito di un più ampio progetto di cooperazione internazionale denominato “Tesse” (“Transnational Exchanges on Social Security in Europe”), che coinvolge istituzioni nazionali specializzate in materia di sicurezza sociale e parti sociali con lo scopo di favorire lo scambio di pratiche e di esperienze tra Paesi membri dell’Unione Europea in tema di sicurezza sociale e libera circolazione delle persone.

Il “Passaporto dei diritti” , curato da Carlo Caldarini, responsabile dell’Osservatorio Inca Cgil (il centro di studi e documentazione per le politiche sociali in Europa del patronato Inca Cgil), in collaborazione con Paola Cammilli,  è cofinanziato dalla Commissione europea.

Il “Passaporto dei diritti” in Europaultima modifica: 2013-02-04T10:18:14+01:00da vitegabry
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