La Cassa Forense proroga l’abrogazione del contributo integrativo

La Cassa Forense proroga l’abrogazione del contributo integrativo

 

Con comunicazione del 21 settembre la Cassa Forense annuncia la decisione di prorogare anche per l’anno 2023 la temporanea abrogazione del contributo integrativo minimo a carico degli iscritti.

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1. La sospensione già in atto

L’art. 25, comma 7, del vigente Regolamento Unico della Previdenza prevedeva che il contributo minimo integrativo non fosse dovuto per gli anni dal 2018 al 2022, essendo però comunque dovuto il pagamento del contributo integrativo del 4% sul volume d’affari dichiarato.

2. Il motivo dell’intervento

Una commissione già da oltre due anni sta esaminando un’articolata riforma previdenziale. Il testo della riforma dovrebbe essere approvato in breve tempo, visto che già nell’ultima seduta è iniziata la votazione articolo per articolo. Uno scenario questo che renderebbe non in linea con il percorso riformatore avviato dalla Cassa il ripristino del contributo minimo integrativo di 710 euro – come era prima del 2018 – per il solo anno 2023, prima cioè dell’entrata in vigore della Riforma.

La riforma in questione prevede interventi strutturali importanti, in particolare il passaggio ad un sistema contributivo “per anzianità”, un elemento destinato a incidere in modo consistente sugli equilibri finanziari di lungo periodo, senza penalizzare l’adeguatezza delle prestazioni previdenziali per le future generazioni di iscritti e disciplinando in maniera più adeguata ed equa la materia contributiva.

Di qui la decisione di soprassedere sul ripristino del contributo minimo integrativo, mantenendone l’abrogazione temporanea. Resta invece, come da Regolamento, il contributo del 4% sull’effettivo volume d’affari.

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La Cassa Forense proroga l’abrogazione del contributo integrativoultima modifica: 2022-09-29T20:20:36+02:00da vitegabry
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