Archivi giornalieri: 28 settembre 2022

Le sfide del Pnrr per il governo che verrà #OpenPNRR

Le sfide del Pnrr per il governo che verrà #OpenPNRR

A due giorni dalla fine del terzo trimestre e dall’inizio del quarto, vediamo quante e quali scadenze Pnrr andrebbero completate entro dicembre. E quali prospettive e opzioni presenta uno scenario in cui il nuovo governo, una volta operativo, scelga di modificare l’agenda.

 

Sono passati tre giorni dalle elezioni politiche che hanno sancito la vittoria della coalizione di centro-destra composta da Fratelli d’Italia (26,2%), Lega (8,9%) Forza Italia (8,3%) e Noi Moderati (0,9%). La prima convocazione delle nuove camere sarà il 13 ottobre, dopodiché si avvierà il processo di formazione del nuovo governo.

Una serie di passaggi delicati, che iniziano con la definizione dei ministeri e la nomina di ministri e sottosegretari. A cui seguono la richiesta di fiducia in parlamento e la riorganizzazione dei dicasteri. Dalla scelta delle deleghe da dare a viceministri e sottosegretari all’eventuale riorganizzazione dei ministeri al loro interno, a partire dalle direzioni generali.

Anche volendo ipotizzare uno svolgimento insolitamente rapido di tutti questi passaggi, i tempi richiesti per la ripresa effettiva dei lavori di un nuovo esecutivo sono inevitabilmente lunghi.

Il Pnrr segue un rigido cronoprogramma.

L’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza, al contrario, prevede tempi estremamente ristretti. L’agenda si articola infatti nel conseguimento trimestrale di un determinato numero di scadenze. Il quarto e ultimo trimestre del 2022 si svolge dal 1 ottobre al 31 dicembre e prevede il raggiungimento di 51 scadenze (di cui attualmente 7 già completate), a cui dovrebbe seguire la richiesta da parte dell’Italia all’Unione europea, della terza tranche di finanziamento del piano.

€ 21 mld la seconda tranche di fondi Pnrr per l’Italia, il cui rilascio è stato approvato dalla commissione europea ieri, 26 settembre 2022.

Ma quali conseguenze avrà la formazione di un nuovo governo sull’attuazione del Pnrr? Anche se a oggi possiamo solo avanzare delle ipotesi, è comunque utile ripercorrere i possibili scenari di modifica dell’agenda. E soprattutto, ricostruire un quadro di quanti e quali interventi sarebbe necessario completare entro la fine dell’anno per richiedere nuovi finanziamenti a Bruxelles.

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La prospettiva di una modifica del Pnrr

Considerando i risultati elettorali, è presumibile ritenere che sarà la coalizione di centro-destra a formare un esecutivo in grado di ricevere la fiducia parlamentare. E sul Pnrr l’intenzione di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati è quella di rivedere l’attuale agenda. O almeno così hanno dichiarato nel loro programma comune.

Apportare modifiche al piano è un’opzione percorribile, ma che deve necessariamente ricevere l’approvazione della commissione europea per concretizzarsi. In caso di parere negativo, si rischia invece di andare incontro a una sospensione – o nei peggiori casi a una riduzione – dei fondi.

Le proposte di modifica devono essere giustificate da circostanze oggettive che abbiano reso impossibile realizzare gli interventi previsti. Vai a “Quanto e come può essere modificato il Pnrr”

Una circostanza oggettiva, sostiene la Lega, sarebbe l’aumento dei costi delle materie prime. Infatti, se l’ammontare di risorse già destinato a determinate opere risulta insufficiente perché i materiali sono diventati più costosi, è chiaro che tali progetti necessitano delle modifiche per essere comunque realizzati.

Diverso è il caso delle riforme previste dal Pnrr, in particolare quelle su due temi centrali per la coalizione di centro-destra: la giustizia e la legge annuale della concorrenza. Il loro iter è stato avviato e alcune leggi delega sono già state approvate dal parlamento uscente. Chiaramente il nuovo governo, alla guida di uno stato sovrano, potrà decidere di modificare queste normative. Ma per farlo, rimettendo in discussione scadenze che erano già state completate negli scorsi trimestri, dovrebbe prima dimostrare alla commissione europea l’impossibilità di completare tali riforme nel modo in cui erano state originariamente definite. Sperando che l’organo esecutivo dell’Unione sia flessibile nel valutare tali proposte.

Modificare radicalmente il Pnrr è un rischio per la ricezione dei fondi.

Ammettendo che le eventuali richieste di revisione vengano approvate dalla commissione, va sottolineato che un processo di modifica dell’agenda bloccherebbe in ogni caso l’avanzamento delle scadenze e il rispetto del cronoprogramma. Con il rischio di perdere ingenti risorse. Ogni sei mesi infatti, la commissione controlla che i paesi abbiano completato, nei tempi stabiliti, le scadenze definite nei rispettivi Pnrr. In caso di mancanze o irregolarità, l’istituzione può decidere di erogare solo una parte delle risorse o di ridurle complessivamente, qualora le carenze evidenziate non vengano colmate.

Le scadenze e il loro avanzamento

A inizio settembre, il presidente dimissionario Draghi ha chiesto ai suoi ministri di velocizzare i tempi di realizzazione delle rispettive scadenze. L’obiettivo: cercare di completare, per la fine di ottobre, almeno la metà degli interventi da raggiungere entro l’anno. Per salvaguardare gli impegni previsti dall’attuale Pnrr e provare a mettere il paese nelle condizioni di poter richiedere a fine dicembre, la terza tranche di finanziamento a Bruxelles. Tuttavia – in base al nostro ultimo monitoraggio delle scadenze effettuato lo scorso 20 settembre – il governo uscente sembra essere molto lontano dal conseguire il suo intento.

Al 20 settembre – a dieci giorni dalla fine del terzo trimestre – risulta completata solo 1 delle 4 milestone europee previste tra luglio e settembre. Si tratta dell’approvazione della strategia di investimento del fondo per la rigenerazione urbana. Delle altre invece, 2 sono a buon punto e 1 ancora in corso. Ma la situazione più critica riguarda e riguarderà il quarto e ultimo trimestre del 2022, che prevede il conseguimento di 51 milestone e target europei tra ottobre e dicembre.

7 su 51 le scadenze completate, sul totale di quelle di rilevanza europea previste per il quarto trimestre 2022.

Le restanti 44 si dividono tra 8 interventi che consideriamo a buon punto, 34 in corso e 2 ancora da avviare.

Inoltre, va sottolineato che risultano ancora in ritardo 3 milestone che andavano raggiunte nel secondo trimestre (aprile-giugno 2022). Prevedono rispettivamente l’entrata in vigore dei decreti per: la strategia nazionale per l’economia circolare, il programma nazionale di gestione dei rifiuti e la semplificazione e la mobilità nel settore della ricerca e sviluppo. In tutti e tre i casi, i decreti ministeriali sono stati firmati ma non ancora pubblicati in gazzetta ufficiale. Di conseguenza non si possono considerare in vigore, condizione necessaria per il completamento. Nonostante ciò, la commissione le ha valutate come conseguite e ha approvato giusto ieri il rilascio della seconda tranche di finanziamento all’Italia. Dimostrando una flessibilità che non sappiamo se verrà applicata anche all’operato del prossimo esecutivo.

I temi centrali degli interventi

Su OpenPNRR abbiamo suddiviso per temi tutti gli interventi del piano, per riflettere a pieno la trasversalità che li caratterizza e che non trova pieno riscontro nella divisione in missioni. È interessante ora utilizzare questo indicatore originale per vedere il quadro attuale degli ambiti su cui il Pnrr dovrebbe intervenire entro dicembre.

50 scadenze europee del 2022 che al 20 settembre risultano ancora da conseguire, tra quelle incomplete del T3, del T4 e quelle in ritardo dal T2.

È con questi interventi che il nuovo esecutivo dovrà in ogni caso avere a che fare. Sia per decidere di portarli a termine, sia per sospendere l’intera agenda e saltare la richiesta della terza tranche, prevista per la fine dell’anno.

I due temi più toccati dagli interventi del Pnrr da completare entro il 2022 sono transizione ecologica e digitalizzazione. Con un totale di 10 scadenze per il primo – di cui 2 in ritardo, 3 del terzo trimestre 5 del quarto – e 9 per il secondo – tutte previste per il quarto trimestre. Una situazione che ci si poteva aspettare considerando che, al di là del lasso di tempo specifico che stiamo analizzando, la centralità di questi due ambiti di intervento vale per l’intero piano. L’attuale agenda infatti destina il 37,46% dei fondi alla transizione ecologica e il 25,12% alla digitalizzazione. Anche su questo sarà interessante capire se e come il nuovo governo rimodulerà tali quote.

Gli stati membri sono tenuti a investire almeno il 37% delle risorse del Pnrr in transizione ecologica e almeno il 20% in digitalizzazione. Vai a “Come l’Europa valuta il Pnrr degli stati membri”

Un vincolo che chiaramente deve essere rispettato anche da eventuali revisioni del piano.

Tornando al grafico, seguono altre tematiche cruciali: lavoro (8 scadenze), scuola (1 in ritardo e 4 da conseguire nel quarto trimestre), infrastrutture (5 non completate), salute (2). Da notare, infine, che proprio entro la fine dell’anno è previsto il conseguimento di alcuni interventi sia sul fronte del fisco e della revisione della spesa (4), sia sulla giustizia (2). Entrambi temi di grande importanza che potrebbero incidere sulla scelta di un nuovo governo di optare per una revisione del piano. Per poter rivedere l’iter normativo e ridefinire la direzione di queste cruciali riforme. Una prospettiva ancora più concreta, considerando che l’esecutivo sarà con tutta probabilità guidato dal centro-destra.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Foto: Instagram Giorgia Meloni

 

Le sfide del Pnrr per il governo che verrà #OpenPNRR

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A due giorni dalla fine del terzo trimestre e dall’inizio del quarto, vediamo quante e quali scadenze Pnrr andrebbero completate entro dicembre. E quali prospettive e opzioni presenta uno scenario in cui il nuovo governo, una volta operativo, scelga di modificare l’agenda.

 

Sono passati tre giorni dalle elezioni politiche che hanno sancito la vittoria della coalizione di centro-destra composta da Fratelli d’Italia (26,2%), Lega (8,9%) Forza Italia (8,3%) e Noi Moderati (0,9%). La prima convocazione delle nuove camere sarà il 13 ottobre, dopodiché si avvierà il processo di formazione del nuovo governo.

Una serie di passaggi delicati, che iniziano con la definizione dei ministeri e la nomina di ministri e sottosegretari. A cui seguono la richiesta di fiducia in parlamento e la riorganizzazione dei dicasteri. Dalla scelta delle deleghe da dare a viceministri e sottosegretari all’eventuale riorganizzazione dei ministeri al loro interno, a partire dalle direzioni generali.

Anche volendo ipotizzare uno svolgimento insolitamente rapido di tutti questi passaggi, i tempi richiesti per la ripresa effettiva dei lavori di un nuovo esecutivo sono inevitabilmente lunghi.

Il Pnrr segue un rigido cronoprogramma.

L’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza, al contrario, prevede tempi estremamente ristretti. L’agenda si articola infatti nel conseguimento trimestrale di un determinato numero di scadenze. Il quarto e ultimo trimestre del 2022 si svolge dal 1 ottobre al 31 dicembre e prevede il raggiungimento di 51 scadenze (di cui attualmente 7 già completate), a cui dovrebbe seguire la richiesta da parte dell’Italia all’Unione europea, della terza tranche di finanziamento del piano.

€ 21 mld la seconda tranche di fondi Pnrr per l’Italia, il cui rilascio è stato approvato dalla commissione europea ieri, 26 settembre 2022.

Ma quali conseguenze avrà la formazione di un nuovo governo sull’attuazione del Pnrr? Anche se a oggi possiamo solo avanzare delle ipotesi, è comunque utile ripercorrere i possibili scenari di modifica dell’agenda. E soprattutto, ricostruire un quadro di quanti e quali interventi sarebbe necessario completare entro la fine dell’anno per richiedere nuovi finanziamenti a Bruxelles.

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La prospettiva di una modifica del Pnrr

Considerando i risultati elettorali, è presumibile ritenere che sarà la coalizione di centro-destra a formare un esecutivo in grado di ricevere la fiducia parlamentare. E sul Pnrr l’intenzione di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati è quella di rivedere l’attuale agenda. O almeno così hanno dichiarato nel loro programma comune.

Apportare modifiche al piano è un’opzione percorribile, ma che deve necessariamente ricevere l’approvazione della commissione europea per concretizzarsi. In caso di parere negativo, si rischia invece di andare incontro a una sospensione – o nei peggiori casi a una riduzione – dei fondi.

Le proposte di modifica devono essere giustificate da circostanze oggettive che abbiano reso impossibile realizzare gli interventi previsti. Vai a “Quanto e come può essere modificato il Pnrr”

Una circostanza oggettiva, sostiene la Lega, sarebbe l’aumento dei costi delle materie prime. Infatti, se l’ammontare di risorse già destinato a determinate opere risulta insufficiente perché i materiali sono diventati più costosi, è chiaro che tali progetti necessitano delle modifiche per essere comunque realizzati.

Diverso è il caso delle riforme previste dal Pnrr, in particolare quelle su due temi centrali per la coalizione di centro-destra: la giustizia e la legge annuale della concorrenza. Il loro iter è stato avviato e alcune leggi delega sono già state approvate dal parlamento uscente. Chiaramente il nuovo governo, alla guida di uno stato sovrano, potrà decidere di modificare queste normative. Ma per farlo, rimettendo in discussione scadenze che erano già state completate negli scorsi trimestri, dovrebbe prima dimostrare alla commissione europea l’impossibilità di completare tali riforme nel modo in cui erano state originariamente definite. Sperando che l’organo esecutivo dell’Unione sia flessibile nel valutare tali proposte.

Modificare radicalmente il Pnrr è un rischio per la ricezione dei fondi.

Ammettendo che le eventuali richieste di revisione vengano approvate dalla commissione, va sottolineato che un processo di modifica dell’agenda bloccherebbe in ogni caso l’avanzamento delle scadenze e il rispetto del cronoprogramma. Con il rischio di perdere ingenti risorse. Ogni sei mesi infatti, la commissione controlla che i paesi abbiano completato, nei tempi stabiliti, le scadenze definite nei rispettivi Pnrr. In caso di mancanze o irregolarità, l’istituzione può decidere di erogare solo una parte delle risorse o di ridurle complessivamente, qualora le carenze evidenziate non vengano colmate.

Le scadenze e il loro avanzamento

A inizio settembre, il presidente dimissionario Draghi ha chiesto ai suoi ministri di velocizzare i tempi di realizzazione delle rispettive scadenze. L’obiettivo: cercare di completare, per la fine di ottobre, almeno la metà degli interventi da raggiungere entro l’anno. Per salvaguardare gli impegni previsti dall’attuale Pnrr e provare a mettere il paese nelle condizioni di poter richiedere a fine dicembre, la terza tranche di finanziamento a Bruxelles. Tuttavia – in base al nostro ultimo monitoraggio delle scadenze effettuato lo scorso 20 settembre – il governo uscente sembra essere molto lontano dal conseguire il suo intento.

Al 20 settembre – a dieci giorni dalla fine del terzo trimestre – risulta completata solo 1 delle 4 milestone europee previste tra luglio e settembre. Si tratta dell’approvazione della strategia di investimento del fondo per la rigenerazione urbana. Delle altre invece, 2 sono a buon punto e 1 ancora in corso. Ma la situazione più critica riguarda e riguarderà il quarto e ultimo trimestre del 2022, che prevede il conseguimento di 51 milestone e target europei tra ottobre e dicembre.

7 su 51 le scadenze completate, sul totale di quelle di rilevanza europea previste per il quarto trimestre 2022.

Le restanti 44 si dividono tra 8 interventi che consideriamo a buon punto, 34 in corso e 2 ancora da avviare.

Inoltre, va sottolineato che risultano ancora in ritardo 3 milestone che andavano raggiunte nel secondo trimestre (aprile-giugno 2022). Prevedono rispettivamente l’entrata in vigore dei decreti per: la strategia nazionale per l’economia circolare, il programma nazionale di gestione dei rifiuti e la semplificazione e la mobilità nel settore della ricerca e sviluppo. In tutti e tre i casi, i decreti ministeriali sono stati firmati ma non ancora pubblicati in gazzetta ufficiale. Di conseguenza non si possono considerare in vigore, condizione necessaria per il completamento. Nonostante ciò, la commissione le ha valutate come conseguite e ha approvato giusto ieri il rilascio della seconda tranche di finanziamento all’Italia. Dimostrando una flessibilità che non sappiamo se verrà applicata anche all’operato del prossimo esecutivo.

I temi centrali degli interventi

Su OpenPNRR abbiamo suddiviso per temi tutti gli interventi del piano, per riflettere a pieno la trasversalità che li caratterizza e che non trova pieno riscontro nella divisione in missioni. È interessante ora utilizzare questo indicatore originale per vedere il quadro attuale degli ambiti su cui il Pnrr dovrebbe intervenire entro dicembre.

50 scadenze europee del 2022 che al 20 settembre risultano ancora da conseguire, tra quelle incomplete del T3, del T4 e quelle in ritardo dal T2.

È con questi interventi che il nuovo esecutivo dovrà in ogni caso avere a che fare. Sia per decidere di portarli a termine, sia per sospendere l’intera agenda e saltare la richiesta della terza tranche, prevista per la fine dell’anno.

I due temi più toccati dagli interventi del Pnrr da completare entro il 2022 sono transizione ecologica e digitalizzazione. Con un totale di 10 scadenze per il primo – di cui 2 in ritardo, 3 del terzo trimestre 5 del quarto – e 9 per il secondo – tutte previste per il quarto trimestre. Una situazione che ci si poteva aspettare considerando che, al di là del lasso di tempo specifico che stiamo analizzando, la centralità di questi due ambiti di intervento vale per l’intero piano. L’attuale agenda infatti destina il 37,46% dei fondi alla transizione ecologica e il 25,12% alla digitalizzazione. Anche su questo sarà interessante capire se e come il nuovo governo rimodulerà tali quote.

Gli stati membri sono tenuti a investire almeno il 37% delle risorse del Pnrr in transizione ecologica e almeno il 20% in digitalizzazione. Vai a “Come l’Europa valuta il Pnrr degli stati membri”

Un vincolo che chiaramente deve essere rispettato anche da eventuali revisioni del piano.

Tornando al grafico, seguono altre tematiche cruciali: lavoro (8 scadenze), scuola (1 in ritardo e 4 da conseguire nel quarto trimestre), infrastrutture (5 non completate), salute (2). Da notare, infine, che proprio entro la fine dell’anno è previsto il conseguimento di alcuni interventi sia sul fronte del fisco e della revisione della spesa (4), sia sulla giustizia (2). Entrambi temi di grande importanza che potrebbero incidere sulla scelta di un nuovo governo di optare per una revisione del piano. Per poter rivedere l’iter normativo e ridefinire la direzione di queste cruciali riforme. Una prospettiva ancora più concreta, considerando che l’esecutivo sarà con tutta probabilità guidato dal centro-destra.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Foto: Instagram Giorgia Meloni

 

Notifica atti di accertamento e emissione dell’ordinanza: disposizioni

Notifica atti di accertamento e emissione dell’ordinanza: disposizioni

La circolare INPS 25 febbraio 2022, n. 32 ha fornito le disposizioni operative per l’emissione dell’ordinanza-ingiunzione prevista in caso del reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali.

La fase di prima applicazione della normativa ha prodotto una serie di contestazioni, anche in sede giudiziaria, che ha reso necessario approfondire i profili di criticità emersi con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.

L’INPS, con il messaggio 27 settembre 2022, n. 3516, illustra i contenuti delle determinazioni ministeriali che incidono sia sul procedimento sanzionatorio fino a oggi adottato sia sulla misura delle sanzioni amministrative da irrogare ai trasgressori con l’ordinanza-ingiunzione e detta le nuove indicazioni operative alle proprie strutture.

Assegno unico: aumentano gli importi per i figli disabili maggiorenni

Assegno unico: aumentano gli importi per i figli disabili maggiorenni

Aumentano gli importi dell’Assegno unico per i nuclei familiari con figli disabili maggiorenni. Il decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73 (decreto Semplificazioni) ha infatti modificato gli importi, aumentandoli limitatamente al 2022, al fine di assicurare un adeguato sostegno ai nuclei familiari con figli con disabilità a prescindere dall’età.

Lo stesso decreto-legge, inoltre, prevede nuove disposizioni per potere beneficiare dell’Assegno unico in presenza di nuclei familiari orfanili, composti da soggetti disabili gravi e titolari di pensione ai superstiti del genitore deceduto.

Lo rende noto l’INPS con il messaggio 27 settembre 2022, n. 3518, illustrando nel dettaglio le novità introdotte dal decreto Semplificazioni e i nuovi importi, riportando anche una tabella riepilogativa.

Notizie inps

Corso di lingue in Italia 2022: pubblicate le graduatorie

Notizie Inps

Pensionati: il cedolino di pensione di ottobre 2022

Il cedolino della pensione, accessibile tramite servizio online, è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’INPS e di conoscere le ragioni per cui tale importo può variare. Si riportano di seguito le informazioni sul cedolino della pensione di ottobre 2022.

La data di pagamento

Il pagamento avverrà con valuta 1° ottobre, per le pensioni in pagamento presso Poste Italiane, e 3 ottobre per quelle in pagamento presso gli istituti di credito.

Trattenute fiscali: addizionali regionali e comunali, conguaglio 2021 e tassazione 2022

Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, sul rateo di pensione di ottobre, oltre all’ IRPEF mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2021.

Si ricorda che queste trattenute sono effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.

Continua a essere applicata anche la trattenuta per addizionale comunale in acconto per il 2022, avviata a marzo, che proseguirà fino a novembre 2022.

Prosegue, inoltre, sul rateo di pensione di ottobre il recupero delle ritenute IRPEF relative al 2021 laddove le stesse siano state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua.

Infatti, nel caso di pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18.000 euro, per i quali il ricalcolo dell’ IRPEF ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione viene estesa fino alla mensilità di novembre (articolo 38, comma 7, legge 122/2010).

Per i redditi di pensione annui di importo superiore a 18.000 euro e per quelli di importo inferiore a 18.000 euro, con debito inferiore a 100 euro, il debito d’imposta è stato applicato sulle prestazioni in pagamento alla data del 1° marzo, con azzeramento delle cedole laddove le imposte corrispondenti siano risultate pari o superiori alle relative capienze.

Le somme conguagliate sono state certificate nella Certificazione Unica 2022.

Decreto Aiuti-bis e anticipo della rivalutazione delle pensioni

Sul rateo di ottobre verrà posto in pagamento un incremento di due punti percentuali del trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento.

L’incremento è riconosciuto qualora il trattamento pensionistico mensile sia complessivamente pari o inferiore all’importo di 2.692 euro.

Assistenza fiscale: conguagli da modello 730/2022

Proseguono anche sulla mensilità di ottobre le operazioni di abbinamento delle risultanze contabili di cui ai modelli 730 per i pensionati/contribuenti che abbiano optato per INPS quale sostituto di imposta e i cui flussi siano pervenuti da Agenzia delle Entrate dopo il 30 giugno.

Sul rateo di pensione di ottobre si procede:

  • al rimborso dell’importo a credito del contribuente;
  • alla trattenuta, in caso di conguaglio a debito del contribuente. Si ricorda che la eventuale rateazione degli importi a debito risultanti dalla dichiarazione dei redditi deve obbligatoriamente concludersi entro il mese di novembre per cui, qualora la risultanza contabile sia stata ricevuta dall’Istituto nei mesi successivi a quello di giugno, non sarà possibile garantire il numero di rate scelto dal dichiarante per il versamento dei debiti d’imposta.

I contribuenti che hanno indicato l’INPS quale sostituto d’imposta per l’effettuazione dei conguagli del modello 730/2022 possono verificare le risultanze contabili della dichiarazione e i relativi esiti attraverso il servizio online “Assistenza fiscale (730/4): servizi al cittadino”, disponibile anche tramite l’app INPS Mobile.

San Venceslao

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San Venceslao


San Venceslao

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Nome: San Venceslao
Titolo: Martire
Nascita: 907 circa, Stochow, Praga, Repubblica Ceca
Morte: 936 , Stará Boleslav, Repubblica Ceca
Ricorrenza: 28 settembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
S. Venceslao, re di Boemia, era figlio di Uratislao e di Drahomira e nipote di Boivoro, primo duca cristiano di Boemia e della beata Ludmilla. Suo padre Uratislao era un principe virtuoso, valoroso e benigno; ma la madre Drahomira, atea e pagana, univa ad una alterigia diabolica una grande crudeltà e perfidia. Venceslao ebbe anche un fratello più giovane, di nome Boleslao, perfido come la madre.

Ludmilla, nonna di questi due principi, volle Venceslao presso di sé, premendole educare l’erede secondo le massime del Cristianesimo. Venceslao ebbe per maestro un prete di santità e prudenza non comune, alle cui cure corrispose lodevolmente, mostrando già in tenera età il suo amore per lo studio e la virtù. Fu messo in seguito a compire gli studi in un collegio di Praga.

Era ancor giovane, quando gli morì il padre. La madre Drahomira allora prese le redini del regno. Questa pessima donna sfogò il suo odio contro il Cristianesimo, facendo atterrare le chiese, proibendo il culto pubblico e persino l’insegnamento della religione cristiana ai fanciulli. Revocò tutte le leggi emanate dal marito Uratislao in favore dei cristiani e scacciò i magistrati che non si professavano pagani. Gran numero di fedeli furono vittime di questo suo odio.

Non è a dire quanto grande fosse il dolore di Ludmilla per queste cose e quanto raddoppiasse i suoi sforzi e le sue preghiere perché Venceslao, erede al trono, un giorno ponesse termine a questi mali. E appena fu possibile, incitò Venceslao a prendere in mano le redini del governo, assicurando da parte sua protezione, preghiera e consiglio. Ma bisognava fare i conti col fratello Boleslao, educato e sostenuto dalla perfida Drahomira. Si decise di dividere il regno: la parte preponderante toccò a Boleslao e la Boemia propriamente detta rimase a Venceslao. Non contenta Drahomira volle sopprimere anche la pia Ludmilla, rea di aver educato cristianamente Venceslao. La fece infatti strangolare nel suo oratorio mentre stava in orazione. Ludmilla è venerata come martire di Boemia e la Chiesa ne celebra la solennità il 16 di settembre. Intanto scoppiò la guerra: Radislao, principe di Gurima, si portò con una potente armata negli stati del nostro santo; Venceslao. per difendersi prese anch’egli le armi. Quando i due eserciti si trovarono di fronte, Venceslao, divinamente ispirato, propose a Radislao di affidare l’esito della contesa a un duello, per impedire in tal modo spargimento di sangue innocente. Il principe di Gurima accettò, certo di vincere. Ma ecco che mentre combattevano, due Angeli si posero ai fianchi di Venceslao, dandogli la vittoria.

Lo zelo di Venceslao nel reprimere i disordini della nobiltà e difendere gli oppressi, gli attirarono molti nemici, e la stessa sua madre si mise a capo della congiura. A tradimento lo invitò nel suo palazzo, ed una notte, mentre Venceslao si recava a pregare, lo fece barbaramente trucidare. Era l’anno 936.

PRATICA. La preghiera deve essere sempre il nostro conforto, anche nelle più atroci pene.

PREGHIERA. O Dio, che per mezzo della palma del martirio trasferisti il beato Venceslao dal principato terreno alla gloria celeste, custodiscici per le sue preghiere da ogni avversità, , e concedici di gioire della sua compagnia.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Venceslao, martire: duca di Boemia, fu educato alla sapienza umana e divina dalla zia paterna Ludmilla e, pur severo con sé stesso, fu però uomo di pace nell’amministrare il regno e misericordioso verso i poveri e riscattò in massa gli schiavi pagani in vendita a Praga, perché fossero battezzati; dopo avere affrontato molte difficoltà nel governare i suoi sudditi e nell’educarli alla fede, tradito da suo fratello Boleslao, fu ucciso in chiesa a Stará Boleslav in Boemia da alcuni sicari.

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Oggi 28 settembre si venera:

San Venceslao

San Venceslao
MartireS. Venceslao, re di Boemia, era figlio di Uratislao e di Drahomira e nipote di Boivoro, primo duca cristiano di Boemia e della beata Ludmilla. Suo padre Uratislao era un principe virtuoso, valoroso e benigno…

Domani 29 settembre si venera:

Santi Michele, Gabriele e Raffaele

Santi Michele, Gabriele e Raffaele
ArcangeliI Santi Arcangeli altissime gerarchie angeliche con specifici compiti: Michele Chi è come Dio?, Gabriele Fortezza di Dio, e Raffaele Medicina di Dio.
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Oggi 28 settembre nasceva:

Beata Caterina Cittadini

Beata Caterina Cittadini
VergineCaterina Cittadini nacque a Bergamo il 28 settembre 1801. Dopo aver conseguito il diploma di maestra elementare venne assunta come maestra nella scuola femminile di Somasca, e maturò il desiderio di entrare…
Oggi 28 settembre si recita la novena a:

– San Bruno di Colonia
I. Ammirabile s. Brunone che dopo aver passata la fanciullezza negli esorcizi più sodi della cristiana pietà vi avanzaste sempre nella virtù con l’avanzarvi negli anni, e consacrato sacerdote, e incaricato…
– San Francesco d’Assisi
San Francesco e santa Chiara ci ricordano che è necessario trovare il tempo per la preghiera, alimento spirituale della nostra anima. La castità perfetta non c’impone di evitare le creature di sesso diverso…
– San Girolamo
I. Per quell’amore specialissimo che voi aveste, o glorioso s. Gerolamo, fin dai primi anni, allo studio dei Libri Santi, al ritiro, alla mortificazione, ad ogni pratica di pietà, per cui nelle vostre…
– Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe
O Dio vieni a salvarmi.Signore vieni presto in nostro aiuto. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. O aquila generosa di santità, Santa…
– Santa Sofia
O Dio, vieni in mio aiuto. O Signore, affrettati a soccorrermi. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. (Alleluia). O gloriosa…
– Santa Teresa di Lisieux
Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io vi ringrazio per tutti i favori e le grazie di cui avete arricchito l’anima della vostra serva Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo, Dottore…
– San Michele
Ti preghiamo finalmente, o glorioso principe e difensore della Chiesa militante e trionfante, che tu voglia, in compagnia del capo degli angeli del nono Coro, custodire sostenere i tuoi devoti. Assisti…
– Santi Michele, Gabriele e Raffaele
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre a l Figlio e allo Spirito Santo. Come era in principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen Io credo in Dio, Padre onnipotente…
– Santi Angeli Custodi
Angelo, mio custode, consigliere ineffabile che nei modi più vivi mi fai sempre conoscere la volontà di Dio e i mezzi più opportuni per realizzarla, ti saluto e ti ringrazio, insieme a tutto il coro delle…