Archivi giornalieri: 11 luglio 2022

Non è chiaro se tutte le scadenze Pnrr di questo trimestre siano state completate #OpenPNRR

Non è chiaro se tutte le scadenze Pnrr di questo trimestre siano state completate #OpenPNRR

Il 30 giugno si è concluso il secondo trimestre del 2022 e il governo ha inviato una nuova richiesta di fondi per il Pnrr all’Ue. Tuttavia, non tutti gli interventi previsti risultano conseguiti come da cronoprogramma.

 

Il 29 giugno scorso, l’Italia ha presentato a Bruxelles la richiesta per ricevere il secondo finanziamento destinato al piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), pari a 21 miliardi di euro. Un procedimento che avviene al massimo due volte all’anno, ogni sei mesi, quando la commissione europea controlla che i paesi abbiano completato, nei tempi stabiliti, le scadenze definite nei rispettivi Pnrr. Solo dopo tale verifica, l’organo esecutivo dell’Unione procede all’erogazione dei fondi concordati.

L’iniziativa del nostro paese ha anticipato di un giorno la fine del secondo trimestre del 2022. Anche se la verifica da parte dell’Ue è semestrale infatti, il governo italiano ha previsto il conseguimento di determinate milestone e target per ogni trimestre dell’anno, fino al 2026. Dal 1 aprile al 30 giugno 2022 erano 38 le scadenze europee – sottoposte al controllo delle istituzioni Ue – da completare. Ma nonostante la richiesta già inviata dal governo a Bruxelles, il 30 giugno risultavano ancora 5 interventi da conseguire, in base ai dati disponibili e reperiti sia attraverso la nostra attività di monitoraggio, sia sulla piattaforma del governo Italia domani.

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Le scadenze europee

Sono in totale 527 gli interventi di rilevanza europea da mettere in atto tra il 2021 e il 2026 nell’ambito del Pnrr. Di questi, 100 sono da completare entro il 2022 e, in particolare, 38 erano previsti per questo secondo trimestre (dal 1 aprile al 30 giugno 2022).

le scadenze europee – tutte milestone – del secondo trimestre che risultano in ritardo, al 30 giugno 2022.

In 3 casi, si tratta dell’entrata in vigore di decreti ministeriali che non risultano ancora pubblicati in gazzetta ufficiale (Gu) e che quindi non si possono considerare in vigore. Sono in particolare i decreti di adozione della strategia nazionale per l’economia circolare, del programma nazionale di gestione dei rifiuti e due su semplificazione e mobilità nel settore della ricerca e sviluppo – in quest’ultimo caso risulta pubblicato il decreto sulla semplificazione ma non quello sulla mobilità.

La pubblicazione in Gu è un criterio indicato dallo stesso Pnrr, per considerare completate certe scadenze.

È in ritardo anche l’entrata in vigore dell’atto nazionale che assegna i finanziamenti necessari a sostenere progetti di notevole rilevanza per lo sviluppo produttivo e tecnologico del paese. In questo caso, è stato pubblicato il decreto che delibera l’erogazione delle risorse necessarie, ma non l’atto nazionale in gazzetta ufficiale.

Per quanto riguarda la produzione di elettrolizzatori invece, il decreto pubblicato e citato anche da Italia domani fa riferimento in realtà solo all’erogazione delle risorse e non all’aggiudicazione degli appalti, come richiesto invece dalla scadenza.

La politica degli annunci

L’Italia ha quindi avviato il processo per ricevere il secondo finanziamento, quando ancora questi interventi erano formalmente incompleti. Un’evidenza piuttosto singolare, considerando che quando i paesi inviano la domanda di fondi alla commissione, devono allegare la documentazione necessaria a verificare che tutti gli interventi previsti siano stati effettivamente realizzati.

Viene quindi da chiedersi se il governo abbia effettivamente completato tutte le scadenze, senza condividere dati aggiornati a riguardo ma solo proclamandone il raggiungimento. Oppure se quelle 5 milestone siano realmente in ritardo e quindi, in tal caso, l’Italia avrebbe inviato una richiesta di fondi a Bruxelles senza avere i requisiti per farlo. Su questo punto chiaramente è necessario attendere la valutazione da parte della commissione europea. Anche se, come abbiamo spiegato in un recente approfondimentoil processo di verifica Ue sull’attuazione dei Pnrr si conclude in realtà con una decisione che sembra più politica, in capo al voto dei commissari, che tecnica.

Il ruolo del comitato economico e finanziario è più che altro quello di fornire un parere tecnico, che non vincola in modo obbligatorio le scelte della commissione. Vai a “Come l’Ue verifica l’attuazione dei Pnrr negli stati membri”

Le scadenze italiane: il fondo complementare

Un’altra questione da affrontare in merito alla fine del trimestre riguarda le scadenze italiane. Cioè milestone e target che seguono lo stesso cronoprogramma trimestrale delle scadenze europee, ma che non sono sottoposte al controllo delle istituzioni Ue.

Il Pnc è alimentato da risorse nazionali.

Parliamo innanzitutto del fondo complementare (Pnc), cioè di quelle risorse aggiuntive – 30,6 miliardi di euro in totale – che il governo italiano ha deciso di affiancare ai fondi provenienti da Bruxelles. Sia per facilitare l’attuazione di alcune misure del Pnrr, sia per finanziare eventuali interventi inizialmente non previsti.

Trattandosi di soldi dello stato, i dati sull’attuazione delle misure e delle scadenze previste dal Pnc dovrebbero essere chiari e accessibili. Almeno quanto quelli sul Pnrr che, come abbiamo avuto modo di raccontare più volte, rivelano comunque numerose criticità e mancanze. Invece, le scadenze del fondo complementare sono ancora più difficili da monitorare di quelle del Pnrr. Questo probabilmente perché gli interventi previsti dal Pnc non sono oggetto di verifica da parte delle istituzioni Ue. Di conseguenza, il governo ha ancora meno interesse a produrre documentazione a riguardo.

Il monitoraggio del Pnc

Sono in totale 298 i target e i milestone previsti dal fondo complementare al Pnrr. Di queste, grazie al nostro progetto OpenPNRRsiamo in grado di monitorarne 163, poco più della metà. Come per i target e milestone europei, abbiamo verificato il completamento delle scadenze previste dal Pnc per il secondo trimestre 2022 e il quadro riscontrato è tutt’altro che positivo.

7 su 11 le scadenze in ritardo al 30 giugno 2022, sul totale di quelle previste dal Pnc per il secondo trimestre di quest’anno.

La maggior parte degli interventi pianificati risulta quindi in ritardo, almeno alla data di fine del trimestre.

Essendo risorse nazionali, il governo può decidere di gestirle con maggiore autonomia rispetto a quelle del Pnrr. E questo probabilmente spiega il perché di una maggiore flessibilità sul cronoprogramma definito. Tant’è che alcune scadenze del fondo complementare sono in ritardo anche da trimestri già trascorsi. In particolare una che andava completata entro il 31 dicembre 2021 e tre entro il 31 marzo 2022.

Le scadenze italiane: tappe intermedie alle scadenze europee

Sono scadenze di rilevanza italiana anche quegli interventi minori del Pnrr, che il governo ha inserito come tappe intermedie per completare quelli più ampi di rilevanza europea.

621 tutte le scadenze di rilevanza italiana previste dal Pnrr.

Per fare un esempio, prima abbiamo parlato della scadenza Ue relativa ai decreti su semplificazione e mobilità nel settore della ricerca e sviluppo, prevista per il secondo trimestre 2022. Propedeutiche al conseguimento di questa milestone europea ce ne sono due italiane: una per l’approvazione del decreto su semplificazione, prevista e completata nel quarto trimestre del 2021; e una per il decreto su mobilità, che era da conseguire entro il primo trimestre del 2022, ma che a oggi risulta ancora in ritardo.

Anche su queste scadenze valgono le stesse dinamiche descritte prima per il fondo complementare: la comunicazione del governo è carente, è difficile monitorarne l’attuazione e molti di questi target e milestone sono in ritardo. Anche in questo caso infatti si tratta di interventi che non vengono verificati dalla commissione europea.

Il monitoraggio delle scadenze italiane per il Pnrr

Vista l’enorme quantità di scadenze di rilevanza italiana (621), abbiamo scelto di monitorarne solo quelle (99) che riteniamo più rilevanti ai fini dell’attuazione del Pnrr.

3 su 10 le scadenze in ritardo al 30 giugno 2022, sul totale di quelle italiane previste dal Pnrr per il secondo trimestre di quest’anno.

Si tratta in particolare dell’approvazione di: un accordo quadro tra stato e regioni per distribuire i centri di facilitazione digitale sul territorio, il piano per la tipizzazione del patrimonio culturale e la pubblicazione di un bando di concorso per l’assunzione di insegnanti di qualità.

A queste si aggiungono, come abbiamo visto prima per il Pnc, 4 scadenze in ritardo dal 31 dicembre 2021 e 3 dal 31 marzo 2022.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Fonte: Facebook – Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri

 

San Benedetto da Norcia

 

San Benedetto da Norcia


San Benedetto da Norcia

autore: Hans Memling anno: 1487 titolo: Trittico di Benedetto Portinari luogo: Galleria degli Uffizi
Nome: San Benedetto da Norcia
Titolo: Abate, patrono d’Europa
Nascita: 480, Norcia
Morte: 21 marzo 547, Montecassino, Frosinone
Ricorrenza: 11 luglio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Festa
Sito ufficiale:ora-et-labora.net

S. Benedetto, padre del monachismo d’Occidente, restauratore dello spirito cristiano dei suoi tempi, nacque a Norcia, nell’Umbria, dalla nobile famiglia Anicia nel 480. Inviato a Roma per addottorarsi nelle discipline liberali, tosto si ritirò dal mondo. Prese dimora nello speco di Subiaco ove rimase per tre anni nascosto e ignoto a tutti, conducendo vita penitente e angelica. Essendosi sparsa la fama della sua santità, alcuni monaci si posero sotto la sua guida sapiente ed illuminata. Ma la sua condotta era un continuo rimprovero e uno stridente contrasto con la loro vita rilassata. Non volendo essi sottomettersi ai suoi richiami, tentarono di avvelenarlo: però, fatto egli, come era suo costume, il segno della croce, ii bicchiere che gli veniva presentato si spezzò.

Allora ii nostro Santo si ritirò nuovamente nella solitudine, e accorrendo a lui gran numero di discepoli, dovette costruire dodici monasteri. Si trasferì poi a Montecassino, ove, abbattuta la statua di Apollo, fondò quel celebre monastero, meraviglia di bellezza e di arte, da cui partirono i primi apostoli benedettini. Qui creò la sua nota regola nella quale si organizzava nei minimi particolari la vita dei monaci all’interno di una “corale”, questa filosofia dava nuova ed autorevole sistemazione alla complessa, ma spesso vaga e imprecisa, precettistica monastica precedente. I concetti principali erano due stabilitas loci (l’obbligo di risiedere per tutta la vita nello stesso monastero) e la conversatio(la buona condotta morale, la pietà reciproca e l’obbedienza all’abate), il “padre amoroso” (il nome deriva proprio dal siriaco abba, “padre”) mai chiamato superiore, e cardine di una famiglia ben ordinata che scandisce il tempo nelle varie occupazioni della giornata durante la quale la preghiera e il lavoro si alternano nel segno del motto ora et labora (“prega e lavora”).

S. Benedetto fu dotato da Dio del dono della profezia: predisse. tra l’altro le gesta e il tempo della morte a Totila, re del Goti. Pochi mesi prima predisse la propria morte: sei giorni innanzi si fece aprire il sepolcro; il sesto giorno, portatosi in chiesa a ricevervi l’eucarestia, spirò tra le braccia dei suoi monaci. La sua anima fu vista salire al cielo su un fulgore di luci mentre un uomo diceva: «Questa è la via per cui Benedetto ascende al cielo ». Aveva oltre sessanta anni.

« S. Benedetto, scrive D. Guéranger, è il padre dell’Europa perché egli per mezzo dei suoi figli numerosi come le stelle del cielo e l’arena del mare, ha rialzato gli avanzi della società romana, schiacciata sotto l’invasione dei barbari; ha presieduto allo stabilimento del diritto pubblico e privato delle nazioni, ha portato il Vangelo e la civiltà nell’Inghilterra, nella Germania, tra i popoli del Nord e perfino tra gli Slavi; ha distrutto la schiavitù, insegnata l’agricoltura e salvato infine il deposito delle lettere e delle arti dal naufragio che sembrava inghiottirle senza speranza di salvezza ».

Tanto fu grande il suo spirito di mortificazione ed estrema e delicata la sua purezza, che non esitò a ravvolgersi tra le spine per vincere una violenta tentazione.

Grandissima fu la sua prudenza di legislatore e di direttore di anime: egli è uno dei quattro grandi patriarchi d’Occidente e le sue regole sono tutt’ora adottate e seguite da molte famiglie religiose.

L’ordine religioso fondato da S. Benedetto si estese in tutto il mondo, e diede un numero grandissimo di santi, papi, vescovi e personaggi illustri. Tra i santi benedettini più celebri si annoverano S. Mauro Abate e S. Placido Martire, S. Willibrodo, S. Vifrido, S. Ruberto, S. Bonifazio, S. Gregorio Magno, S. Agostino di Canterbury, per non dire di tanti altri.

Le comunità benedettine e il calendario della Forma straordinaria lo ricordano il 21 marzo, mentre la Chiesa cattolica invece lo celebra l’11 luglio, da quando Papa Paolo VI il 24 ottobre 1964 con il breve Pacis nuntius proclamò san Benedetto da Norcia patrono d’Europa in onore della consacrazione della Basilica di Montecassino.

PRATICA. Da questo Santo impariamo la prontezza e l’estrema decisione nello scacciare le tentazioni.

PREGHIERA. Deh! Signore, ci renda accetti l’intercessione del San Benedetto, affinché quello che non possiamo con i nostri meriti, lo conseguiamo per il suo patrocinio

MARTIROLOGIO ROMANO. A Montecassino il natale di san Benedétto Abate, il quale restaurò e meravigliosamente propagò nell’Occidente la disciplina monastica, che era quasi estinta. La sua vita, gloriosa per virtù e per miracoli, fu scritta dal beato Gregório Papa.

ICONOGRAFIA

Nell’iconografia San Benedetto è raffigurato solitamente come un anziano barbuto vestito con il saio nero da abate, sostituito poi dal XV secolo da quello bianco dell’ordine riformato. Suoi attributi sono il libro della regola, il bastone abbaziale e talvolta un fascio di verghe, simbolo di disciplina e penitenza, come nella splendida tavola di Bernardo Daddi, artista fiorentino attivo agli inizi del XIV sec.

San Benedetto da Norcia

titolo San Benedetto da Norcia
autore anno

San Benedetto da Norcia

titolo San Benedetto da Norcia
autore Bernardo Daddi anno XIV sec

In alcune rappresentazioni è presente anche santa Scolastica, sua sorella gemella, badessa del monastero di Subiaco.

San Benedetto e Santa Scolastica

titolo San Benedetto e Santa Scolastica
autore Giuseppe Santini anno XVII sec

Oltre le classiche riproduzioni del santo di Norcia esistono anche altre opere caratterizzate da due attributi importanti: la coppa e il corvo. Si tratta di episodi ritratti nell’agiografia che redige papa Gregorio Magno nel secondo libro dei suoi Dialoghi, interamente dedicato al santo di Norcia.

La coppa, quasi sempre contenente un serpente, è il simbolo di un tentativo di avvelenamento che vide come protagonisti Benedetto da Norcia e alcuni monaci, presso Vicovaro (Roma). Questi ultimi, vedendo «che sotto la sua direzione le cose illecite non erano assolutamente permesse e d’altra parte le inveterate abitudini non se la sentivano davvero di abbandonarle» (Gregorio Magno, Dialoghi, II, 3), decisero di liberarsi di san Benedetto mediante una coppa di vino avvelenato. Quando il santo tracciò un segno di croce sopra la coppa, nell’intento di benedirla, questa si infranse, «come se al posto di una benedizione vi fosse stata scagliata una pietra» (ibidem).

San Benedetto da Norcia

titolo San Benedetto da Norcia
autore Ricardo Cinalli anno XXI sec

L’immagine del corvo rimanda anch’essa ad un secondo tentativo di avvelenamento, «tristo costume dei cattivi» (ibidem), ai danni di Benedetto. L’episodio narra di come il sacerdote Fiorenzo, «istigato dallo spirito maligno e bruciante d’invidia per i progressi virtuosi dell’uomo di Dio», (ivi, II, 8) inviò a Benedetto un pane avvelenato. Avvedutosi dell’inganno, Benedetto comandò ad un corvo che «veniva abitualmente dalla vicina selva […] e beccava poi il pane dalle mani di lui» di raccogliere quel pane e gettarlo in un luogo dove nessun altro avrebbe potuto cibarsene. Il corvo «l’afferrò col becco, lo sollevò e volò via» (ibidem). Secondo alcune interpretazioni, l’episodio del corvo e del pane rimanderebbe ad Elia, cui i corvi «portavano pane e carne al mattino, e pane e carne alla sera» (1Re 17,6)