Archivi giornalieri: 2 luglio 2022

Intervento

 

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla comunità e al centro terapeutico di Villa Maraini in occasione della giornata mondiale per la prevenzione e la lotta alle tossicodipendenze

 Roma, 24/06/2022 (II mandato)

Vi ringrazio molto per l’accoglienza.

Rivolgo un saluto e un ringraziamento al dottor Barra, al Presidente della Fondazione Gabriele Mori, all’avvocato Valastro, con il ringraziamento e gli auguri per la Croce Rossa. Un ringraziamento alla dottoressa Di Giovanni che ci ha trasportato in maniera efficacissima nell’esperienza di Villa Maraini.

Un saluto a Daniela Masci e a Marco Strinati, ringraziandoli per le parole che hanno pronunziato, che hanno certamente catturato tutti in questo uditorio.

Domani ricorre la Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga. Questa giornata contiene due messaggi: il contrasto al traffico, a quella ignobile, orribile attività che cerca di trascinare i giovani nel perdere la pienezza della propria libertà e del proprio futuro pur di guadagnare profitti immani. È uno dei fenomeni più turpi della storia dell’umanità.

Dall’altra parte, l’altro messaggio è il contrasto all’abuso, al consumo, e quindi l’attenzione alle persone, il desiderio di contrastare, di rimuovere, di recuperare alla pienezza della vita e della propria libertà tante persone.

Quando questo riesce – come sovente riesce – è un grande contributo alla civiltà e all’umanità.

In questi due versanti questo è un compito soprattutto delle istituzioni. E penso, con grande riconoscenza, a quanto viene fatto dalle Forze dell’ordine, dalla magistratura, da tanti operatori sanitari.

Ma è un compito frequentemente assunto, spontaneamente, da straordinarie iniziative che nascono dalla società, che possono così assicurare qualcosa in più rispetto a quanto possono fare le istituzioni pubbliche: un rapporto davvero personalizzato con gli interlocutori, una vicinanza più prossima, più specifica, un senso di solidarietà realmente tangibile nella vita quotidiana del confronto.

Ecco, questo fenomeno straordinario nel nostro Paese affianca e integra, in maniera insostituibile, l’impegno che la Giornata contro la droga chiama ad assumere.

Villa Maraini è un esempio straordinario di questo impegno. Lo è con le sue particolarità – essere sempre aperta -, il suo ambulatorio, il suo servizio di accoglienza notturna, costante.

Lo è con i suoi camper che vanno a cercare chi non ha neanche la forza o non si sente neanche di prendere contatti; vanno a cercarli anche nelle zone più rischiose, più pericolose, in cui si corrono davvero dei pericoli, ma in cui si svolge il confronto veramente tra la civiltà e l’inciviltà.

Questa straordinaria realtà, esperienza, di questi quarantasei anni, è stata un contributo importantissimo per il nostro Paese.

C’è una cosa che emergeva dalle parole della dottoressa Di Giovanni: il bene fatto ha sempre un ritorno, un ritorno particolarmente alto.

È vero. Costantemente si vede che quando si opera, quando ci si adopera con la solidarietà vi è sempre un ritorno più ampio, di valore molto maggiore.

E ne abbiamo conferma dalle testimonianze che abbiamo sentito. Li cito con i nomi – Daniela e Marco – e li ringrazio molto: testimonianze forti e coinvolgenti.

Il sapere che a Villa Maraini numerosi operatori provengono dai giovani a suo tempo aiutati e che adesso riversano sui giovani che hanno bisogno d’aiuto la loro esperienza, la loro capacità professionale, la loro personalità così forte, crea una successione di comportamenti di valore di altissimo significato.

È una sequela ammirevole di impegni. E per questo vorrei ringraziare molto Villa Maraini; ringraziare coloro che vi operano; ringraziare i suoi ospiti, rivolgendomi a loro con un’apertura e un rispetto che ciascuna persona ha diritto di avere.

Ciascuno di noi, in qualunque posizione, in qualunque esperienza umana, è irripetibile.

Vorrei dire ai più giovani – io sono molto avanti negli anni, sto per farne 81, sono decisamente vecchio. In questo lungo percorso ho incontrato tante persone, mai due fra di loro uguali.

Ciascuna persona è irripetibile. E quindi ha un immenso valore, inestimabile.

E allora questo valore va espresso con pienezza di libertà, con pienezza di futuro da costruire.

Questo è ciò che qui cercano gli ospiti, quello che gli operatori aiutano a trovare. E per questo i ringraziamenti della Repubblica non saranno mai sufficienti.

Grazie per quanto fate e auguri.

il manifesto

Patrizia Cavalli e l’intimità di un legame

RICORDI. Pubblichiamo l’intervento che è stato letto stamane al Campidoglio per salutare la poeta, morta due giorni fa a Roma
<img src="data:;base64,” alt=”” />Patrizia Cavalli e l’intimità di un legame
 
 
Patrizia mi ha cambiato la vita. È stata un’amica unica, travolgente. Il nostro era un legame intimo, quotidiano. Per me era come di famiglia, come una madre…ma questo non si poteva dire, perché lo detestava, la faceva impazzire. Una volta che partì per Buenos Aires per una lettura ed era disperata perché avrebbe passato lì il suo compleanno da sola, chiesi a una mia amica argentina di accoglierla, spiegandole che era una persona molto importante della mia vita, un po’ come una madre e specificandole però che questo non avrebbe mai dovuto dirglielo. Lei accolse la richiesta, le fece vedere la città, la portò a cena. Pat era entusiasta. Io speravo la mia amica non dicesse o facesse nulla di inopportuno o peggio di sciatto…non era semplice piacere a Pat. Quando le scrissi per sapere com’era andata non mi rispose. Poi un messaggio asciutto, laconico, 3 parole: “come una madre”.
Colpo al cuore, la mia amica aveva rivelato quel segreto che le avevo chiesto di non dire. Cercai di giustificarmi, di chiedere perdono, ma Patrizia non mi rispose più. Dopo 2 settimane mi arrabbiai anch’io: in fondo che avevo fatto di male? Smisi di cercarla e quando fu lei a cercami, non risposi. Una, due, tre, quattro telefonate. Poi mi scrisse un messaggio. Inaspettato. Geniale: “Dove sei? Tua madre è in ansia”.
Questa per me era Patrizia.
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Assegno unico, quale criticità? Nuovi aggiornamenti

 

Aggiornamento del 22 Giugno 2022

Segnaliamo che, nel DECRETO-LEGGE 21 giugno 2022, n. 73 denominato “Misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali” (GU Serie Generale n.143 del 21-06-2022), l’art. 38  riporta alcune modifiche a sostegno delle famiglie con figli con disabilità in materia di assegno unico universale per figli a carico.

Ci preme evidenziare quanto segue: “Nel caso di nuclei con almeno un figlio a carico con disabilita’, gli importi della maggiorazione di cui al comma 1 sono incrementati di 120 euro al mese per l’anno 2022.»., inoltre si precisa che: “Le disposizioni di cui al comma 1 hanno effetto con riferimento alle mensilita’ spettanti da marzo 2022.”

Da quanto si evince dal Decreto Semplificazioni i nuovi importi verrano modificati d’ufficio in base alle domande già proposte. Ricordiamo che il 30 giugno è l’ultimo giorno per proporre le domande per ottenere gli arretrati a partire da marzo. Se presentata dal 1 luglio, non si otterranno gli arretrati e l’assegno verrà erogato da agosto.

***

 

Aggiornamento del 5 Gennaio 2022

A seguito delle istanze rivolte in sede di esame della Fish presso la XII Commissione Affari Sociali, è stato modificato l’importo per l’assegno unico con un aumento di 30€ (da 50 ad 80€) per i ragazzi con disabilità da 18 a 21 anni; inoltre i genitori con figli con disabilità con più di 21 anni, pur percependo l’assegno, potranno usufruire anche delle detrazioni fiscali per i figli a carico.

Non possiamo non notare invece come molte criticità evidenziate sia in questa pagina che dalla FISH in sede di audizione in Commissione, pur essendo state riprese totalmente dalla XII Commissione Affari Sociali, non siano state introdotte nel decreto legislativo.

In particolare, non è stata introdotta la clausola di salvaguardia integrale, richiesta a gran voce dalla Fish e già presente nella legge delega conferita al Governo n. 46/2021, confermando che l’assegno rivolto ai figli con disabilità a carico viene corrisposto, senza maggiorazione, anche dopo il compimento del ventunesimo anno di età; inoltre non è stato previsto di escludere le somme ricevute a titolo di risarcimento danno nell’indicatore della situazione patrimoniale; non prevedere ciò pare fuori luogo; alla condizione di maggior svantaggio, per cui si è dovuto dare un ristoro per porre in condizioni di minor svantaggio iniziale il minore, questi poi percepirà meno di altri suoi coetanei, che tralasciando il risarcimento danni, vive le medesime condizioni (anagrafiche, familiari, ecc.).

Ciò si reputa che comporterà, nel caso appunto di risarcimento del danno, un innalzamento dell’ISEE dell’intera famiglia e comprometterà anche l’eventuale assegno spettante a fratelli/sorelle della persona con disabilità, danneggiando più volte quel nucleo familiare.

 

Riportiamo l’informativa INPS  in cui sono illustrate in maniera dettagliata le modalità per richiedere l’assegno unico e universale.

 

***

 

L’assegno unico universale che partirà da marzo 2022 ed andrà a sostituire l’assegno nucleo familiare, può essere considerato, in linea generale, un buon viatico per un nuovo modello di welfare sociale, ma, analizzando varie istanze pervenute da famiglie con figli a carico non autosufficienti o con disabilità grave sopra i 21 anni, ci si domanda: la nuova riforma per quelle famiglie sarà veramente conveniente?

Da più parti sono pervenute sollecitazioni in relazione a tale domanda.

Cerchiamo di rispondere in maniera esaustiva. 

Innanzitutto, vi saranno classi sociali svantaggiate?

Sì, ad esempio i nuclei familiari con figli over 21 a carico dei genitori che resteranno esclusi sia dall’assegno unico che dalle attuali detrazioni per famiglie particolarmente numerose, in quanto la scala di equivalenza dell’ISEE dal quarto figlio attribuisce valori in proporzione inferiori.

Difficoltà anche per le coppie di fatto che oggi per il calcolo degli assegni familiari possono computare il solo reddito del richiedente mentre passando all’ISEE dovrebbero considerare i redditi di entrambi i genitori.

Alcune criticità riguardano anche le disparità che potrebbero crearsi per la diversa modalità di definizione del nucleo familiare e anche di computo del reddito.

In particolare: l’ISEE considera anche patrimoni mobiliari e immobiliari della famiglia, mentre il reddito considerato per gli Assegni del nucleo familiare è solo quello da lavoro dipendente. 

E passando alle famiglie con ragazzi sopra i 21 anni non autosufficienti e/o disabili gravi, la situazione si complica ulteriormente.

Andiamo con ordine.

Nell’autunno 2019 in audizione alla Camera per il disegno di legge n. 687, che prevedeva inizialmente due misure “assegno unico universale” e “dote unica”, le Federazioni delle Associazioni maggiormente rappresentative, aveva richiesto, ed ottenuto, che i benefici fossero concessi senza limiti di età per i figli con disabilità a carico e che tali benefici non fossero considerati per la richiesta, l’accesso ed il calcolo della compartecipazione delle prestazioni sociali agevolate, di altri trattamenti assistenziali e di altri benefici previsti per i figli con disabilità.

Era inoltre stato richiesto che la maggiorazione per i minori con disabilità fosse articolata a seconda che gli stessi fossero non autosufficienti, con disabilità grave o con disabilità media (secondo la Tabella dell’Allegato 3 del DPCM 159/2013).

Vi era pertanto convinzione sugli importi, perché nell’articolo 2, comma 1, era stata inserita la seguente clausola di salvaguardia (tra i principi che doveva contenere la legge delega) 

o) adozione di strumenti di integrale compensazione qualora il beneficio complessivo risulti inferiore al beneficio complessivo fruito prima della data di entrata in vigore della presente legge. 

Ma il testo approvato dal Parlamento (Legge 46/2021) non ha mantenuto tale clausola di salvaguardia integrale, se non per il primo anno con poi riduzione nel triennio fino alla completa estinzione. 

Attualmente, se in una famiglia vi è un minore con disabilità inferiore a 3 anni, i genitori hanno una detrazione di imposta in dichiarazione dei redditi pari a una somma calcolata partendo dalla detrazione piena di 1.620 euro “per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 95.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 95.000 euro.” 

Invece se il minore con disabilità ha più di 3 anni la detrazione piena di partenza è di 1.350 euro.

La detrazione di partenza per i 1.350 euro è riconosciuta anche per i figli maggiorenni con disabilità, senza alcun limite di età, ma anche questa va riparametrata tra il reddito complessivo ed il limite dei 95.000 euro. 

A ciò si aggiungono, in presenza dei requisiti di legge, al momento anche gli assegni familiari. 

Quanto invece percepiranno i minori con disabilità, sotto e sopra i 3 anni con l’entrata in vigore dell’assegno unico familiare? 

Se sono non autosufficienti secondo la tabella 3 allegata al DPCM n. 159/2013 (quindi con indennità di accompagnamento) avranno diritto in ogni caso, oltre all’assegno base calcolato per i minori secondo l’ISEE familiare (cioè dell’intero nucleo familiare), a un contributo di 1.260 euro l’anno (105 euro al mese). 

Se l’ISEE familiare sarà inferiore a 15.000 euro, vi si aggiungeranno, come assegno base, 175 euro mensili (2.100 euro annui) previsti per tutti i minori di famiglie in tali condizioni economiche.

Se invece l’ISEE familiare sarà sopra i 40.000 euro, percepiranno come assegno base, previsto per tutti i minori nella medesima condizione (in aggiunta a 1.260 sopra ricordati), ulteriori 50 euro mensili (600 euro annui). 

Se sono con disabilità grave secondo la tabella 3 allegata al DPCM n. 159/2013 (quindi con l’articolo 3 c.3 Legge n. 104/1992) avranno diritto in ogni caso, oltre all’assegno base calcolato per i minori secondo l’ISEE familiare, a un contributo di 1.140 euro (95 euro al mese).

Se l’ISEE familiare sarà inferiore a 15.000 euro vi si aggiungeranno, come assegno base, 175 euro mensili (2.100 euro annui) previsti per tutti i minori di famiglie in tali condizioni economiche.

Se invece l’ISEE familiare sarà sopra i 40.000 euro, percepiranno come assegno base previsto per tutti i minori nella medesima condizione (in aggiunta a 1.260 sopra ricordati), ulteriori 50 euro mensili (600 euro annui).

Se sono con disabilità media secondo la tabella 3 allagata al DPCM n. 159/2013 (quindi con la sola indennità di frequenza) avranno diritto in ogni caso, oltre all’assegno base calcolato per i minori secondo l’ISEE familiare, a un contributo di 1.020 euro (85 euro al mese).

Se l’ISEE familiare sarà inferiore a 15.000 euro, vi si aggiungeranno, come assegno base, 175 euro mensili (2.100 euro annui) previsti per tutti i minori di famiglie in tali condizioni economiche.

Se l’ISEE familiare sarà sopra i 40.000 euro, percepiranno come assegno base previsto per tutti i minori nella medesima condizione (in aggiunta a 1.260 sopra ricordati), ulteriori 50 euro mensili (600 euro annui).

Quanto invece percepiranno le persone con disabilità maggiorenni fino a 21 anni?

Percepiranno 50 euro mensili (600 euro) come maggiorazione fissa rispetto al contributo previsto per tutti gli altri maggiorenni infraventunenni senza disabilità.

Se il loro ISEE ristretto (che ricordiamo, considera la condizione economica solo del richiedente) sarà inferiore a 15.000 euro essi percepiranno (in aggiunta ai 600 euro annui sopra ricordati), anche 85,00 euro mensili (1.020 euro annui) così come riconosciuti agli altri maggiorenni senza disabilità nelle loro medesime condizioni.

Se viceversa, il loro ISEE ristretto è uguale o superiore ai 40.000 euro, percepiranno (in aggiunta ai 600 euro annui sopra ricordati), anche 25,00 euro mensili (300 euro annui) così come riconosciuti agli altri maggiorenni senza disabilità nelle loro medesime condizioni.

Quanto invece percepiranno le persone con disabilità sopra i 21 anni?

Percepiranno dagli 85 ai 25 euro mensili (dai 1.020 euro ai 300 euro annui) a seconda del loro ISEE ristretto, ossia percepiranno l’assegno unico che gli altri ragazzi senza disabilità, percepiranno tra i 18 ed i 21 anni.

Fino a 15.000 euro di ISEE ristretto si avrà diritto ad € 85,00 pensili pari a 1.020 euro l’anno (mentre oggi la detrazione fiscale oscilla dai 1.350 euro per reddito zero, a 1.137 euro fino a 15.000).

Con ISEE ristretto superiore a 15.000 euro e fino a 30.000 si percepirà un contributo variabile che andrà dagli 84,80 fino ai 49,00 euro mensili, ossia tra i 1.017,60 ed i 588,00 euro annui (mentre oggi la detrazione fiscale è di 924,00 euro per reddito pari a 30.000 euro).

Con ISEE ristretto superiore a 30.000 euro a 40.000 euro si percepirà un contributo variabile tra i 48,80 euro a 25 euro mensili ossia tra i 585,60 ed i 300 euro annui (mentre oggi la detrazione fiscale per reddito pari a 40.000 euro, è di 782 euro)

Da quanto analizzato si possono evidenziare le seguenti criticità:

Abbiamo visto che i ragazzi maggiorenni ma fino agli anni 21, percepiranno € 50,00 mensili (600 euro) come maggiorazione fissa rispetto al contributo previsto per tutti gli altri maggiorenni infraventunenni senza disabilità.

Se il loro ISEE ristretto sarà inferiore a 15.000 euro percepiranno (in aggiunta ai 600 euro annui) anche 85,00 euro mensili (1.020 euro annui) così come riconosciuti agli altri maggiorenni senza disabilità nelle loro medesime condizioni.

Se viceversa, il loro ISEE ristretto è uguale o superiore ai 40.000 euro, percepiranno (in aggiunta ai 600 euro annui) anche 25,00 euro mensili (300 euro annui), così come riconosciuti agli altri maggiorenni senza disabilità nelle loro medesime condizioni.

Stando così le cose, i ragazzi fino a 18 anni con un ISEE fino a 15.000 euro, percepiranno, di base (esclusa quindi la maggiorazione per la disabilità), 175,00 euro mensili, mentre dopo il compimento dei 18 anni, con un ISEE inferiore a 15.000 euro percepiranno, di base, solo 85,00 euro (esclusa la maggiorazione per la disabilità).

Senza dubbio alcuno, vi è troppa differenza di importi tra un figlio a carico minorenne ed un figlio a carico tra i 18-21 anni.

Alzare l’importo percepito tra i 18 ed i 21 anni sarebbe sicuramente una soluzione; in tale maniera, la persona con disabilità maggiorenne e con un ISEE ristretto fino a 15.000 euro percepirebbe, un contributo di congruo.

Altra criticità si evidenzia sulla scorta di quanto previsto dall’articolo 1 comma 2 lett. b) della legge delega n. 46/2021, che fa riferimento per l’individuazione dell’ammontare dell’assegno all’ISEE o attraverso sue componenti.

Occorrerebbe precisare di non considerare nell’indicatore della situazione reddituale e nell’indicatore della situazione patrimoniale dell’ISEE familiare (nel caso di minore con disabilità) o ristretto (nel caso di persona con disabilità maggiorenne), la somma ricevuta a titolo di risarcimento danni (per esempio un minore che ha ricevuto 1 milione di euro per compromissioni avute per errore medico durante il parto); tale somma serve alla famiglia per soddisfare le ulteriori cure ed attività di assistenza di cui quella persona avrà necessità nel corso della vita e quindi oltre opportunamente a non essere considerati redditi, per il caso di specie, dovrebbero non essere considerati neppure componenti di ricchezza patrimoniale.

Infatti, la somma risarcitoria permane soprattutto in misura ingente sui conti della famiglia solo perché questa, erogata una tantum, dovrà però nel corso dei decenni della vita della persona con disabilità garantire il ristoro, in termini di assistenza, dal danno subito.

Sarebbe assurdo che in virtù proprio di una condizione di maggior svantaggio, a cui si è dovuto dare un ristoro per porre in condizioni di minor svantaggio iniziale il minore, questi poi percepisca meno di altri suoi coetanei, che tralasciando il risarcimento danni, vivano le medesime condizioni (anagrafiche, familiari, ecc.).

Anzi nel caso di specie il risarcimento del danno, se non idoneamente neutralizzato, innalzerebbe l’ISEE dell’intera famiglia e comprometterebbe anche l’eventuale assegno spettante a fratelli/sorelle della persona con disabilità, danneggiando più volte quel nucleo familiare.

Altra criticità si evidenzia per ragazzi over 21 con disabilità.

Il problema per i maggiorenni con disabilità sopra i 21 anni nasce, oltre che dalla mancata previsione di una salvaguardia INTEGRALE, anche dal fatto che l’articolo 2 comma 1 della Legge 46/2021 prevede che uno dei criteri direttivi specifici per il decreto legislativo sia “d) riconoscimento di un assegno mensile di importo maggiorato rispetto agli importi di cui alle lettere a) (ndr assegno unico per minori) e b) (ndr assegno unico per figli maggiorenni sotto i 21 anni) in misura non inferiore al 30 per cento e non superiore al 50 per cento per ciascun figlio con disabilità, con maggiorazione graduata secondo le classificazioni della condizione di disabilità; riconoscimento dell’assegno di cui alla lettera b), senza maggiorazione, anche dopo il compimento del ventunesimo anno di età, qualora il figlio con disabilità risulti ancora a carico;

Considerata la evidente disparità rispetto anche alle detrazioni fiscali che oggi le persone disabili sopra gli anni 21 percepiscono, un correttivo all’art. 2 comma 1 della Legge 46 del 2021 sarebbe opportuno prevedere ed introdurre la clausola di salvaguardia integrale cosi come prevista inizialmente e poi non inserita nel testo della Legge.

Da ultimo e cosa di non poco conto, non è dato comprendere cosa succederà e agli assegni familiari, ossia quali verranno abrogati e come impatteranno sulle famiglie che hanno al proprio interno una persona con disabilità.

 Ad ogni buon conto, si da atto che la FISH ha già provveduto, in sede di audizione presso la XII Commissione Affari Sociali, a depositare una corposa memoria con l’indicazione specifica di tutti i correttivi che la Legge, a proprio giudizio, dovrà apportare.

 

Per illustrare meglio quanto sopra esposto, abbiamo simulato diverse situazioni: 

(NB: i calcoli dell’erogazione dell’assegno nucleo familiare sono puramente ipotetici)

 

Caso 1: abbiamo ipotizzato una famiglia composta da 3 persone, di cui solo un lavoratore, con 1 figlio a carico di 22 anni con disabilità grave e con un ISEE di circa € 24.000,00.

Ipotizziamo poi un’erogazione dell’assegno al nucleo familiare di circa 130,00€ mensili ante riforma.

Con le nuove tabelle l’importo mensile dell’assegno sarebbe di € 63,40, a cui si aggiungerebbero 66,60€ previsti dalla salvaguardia transitoria, garantendo quindi un assegno invariato di 130,00€ mensili e quindi di una base annuale di 1,560.00€

Vediamo quindi come in questo caso, con la salvaguardia transitoria, si fornirebbe un cuscinetto funzionale che risulterà totale nel 2022 ma poi andrà a ridursi di un terzo all’anno fino a scomparire alla fine del triennio.

Qui si nota un primo elemento critico: dopo il triennio, e sempre considerando che fino ad allora l’ISEE non cambi, sarà ancora favorevole?

 

Caso 2: Con una famiglia di 4 persone, genitori lavoratori con ISEE di € 35.000,00 con entrambi i figli con disabilità grave sopra 21 anni, percettori di assegni nucleo familiare ante riforma, pari a € 140,00 mensili.

Con le nuove tabelle, l’importo dell’assegno mensile sarà di 37.00€ per figlio, per un totale mensile di 74.00€ e con una base annuale di 888.00€

In questo caso, la salvaguardia transitoria, non sarà applicabile poiché l’ISEE familiare è superiore ad € 25.000,00.

 

Caso 3: famiglia di 5 persone con 3 figli di cui uno di 21 anni disabile grave, uno di 19 anni ed uno di 15 anni. Solo un genitore lavoratore e con un ISEE familiare pari ad € 18.000,00.

Percettori di un assegno nucleo familiare ante riforma pari ad € 230,00 mensili.

Con le nuove tabelle gli importi base sarebbero i seguenti: 160,00€ per un figlio minorenne entro il secondo, il cui importo andrà a sommarsi a 77,80€ per figlio entro il secondo minore di 21 anni in possesso dei requisiti dell’art 2 comma 1 lettera b, e a 77,80€ per il figlio di 21 o più anni con disabilità, per un totale di 315,60€ di assegno mensile e un importo annuale di € 3787,20.

 

Caso 4: Con una famiglia di 4 persone con 2 figli minorenni con disabilità grave, un solo genitore lavoratore ed assegno nucleo familiare ante riforma pari ad € 240,00 con ISEE a € 27.000,00.

Con le nuove tabelle, l’importo dell’assegno mensile sarà di 115,00€ per ciascun figlio più una maggiorazione di 95,00€ per ciascun figlio con disabilità grave, per un totale mensile di 420,00€ ed un totale annuale di 5.040,00€.

In questo caso l’importo dell’assegno unico sarà più favorevole.

 

 Caso 5: Con una famiglia di 4 persone con 2 figli con disabilità grave sopra i 21 anni, genitori anziani di cui uno solo percepisce la pensione, con ISEE pari ad € 16.000,00 e con assegni nucleo familiare ante riforma pari ad € 230.00.

Con le nuove tabelle, l’importo dell’assegno mensile sarà di 165,20€ totali (82,60€ per figlio) a cui si aggiungono 64,80€ quale salvaguardia transitoria, per un totale mensile di 230,00€ ed un totale su base annuale di 2.760,00€.

In questo caso, l’assegno unico si rivela peggiorativo rispetto all’assegno nucleo familiare ante riforma.

 

Caso 6: Con una famiglia di 7 persone con 2 figli con disabilità grave sopra i 21 anni e tre minorenni. Solo un genitore lavoratore ed ISEE sotto i 15.000,00€, percettori ante riforma di assegni familiari pari ad € 300,00.

Con le nuove tabelle l’importo dell’assegno mensile sarà di 525,00€ corrispondenti a 3 figli minorenni entro il secondo (175€ per ciascun figlio) a cui si aggiungeranno 85,00€ come maggiorazione figli successivo al secondo, si aggiungeranno inoltre 85,00€ per ogni figlio con disabilità (quindi 170€ mensili) e una maggiorazione per famiglie con almeno 4 figli pari a 100,00€. Per un totale mensile di 880,00€ e 10.560,00e su base annuale.

Si può notare quindi in conclusione, come le situazioni di maggiore criticità le troviamo con figlio o figli  con disabilità sopra i 21 anni senza fratelli o sorelle e con ISEE familiare superiore a € 15.000,00 annui.

 

15 Dicembre 2021

Approfondimento a cura del Centro Studi Giuridici HandyLex

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29/06/2022  PNRR – ULTERIORI MISURE ATTUATIVE URGENTI: D.L. 30 aprile 2022, n. 36 – CONVERSIONE IN LEGGE(Legge 29 giugno 2022, n. 79)Leggi la notizia 29/06/2022  PROCESSO PENALE – ASSICURAZIONE ESERCIZIO ATTIVITA’ VENATORIA E RESPONSABILITA’ CIVILE(Sentenza 25/05 – 24/06 2022, n. 159)Leggi la notizia 28/06/2022  CAMERA DEI DEPUTATI – 65 POSTI DI DOCUMENTARISTA(Concorso)Leggi la notizia 28/06/2022  PNRR M2C4 – DIRETTIVA PER DIGITALIZZAZIONE PARCHI NAZIONALI ED AREE MARINE PROTETTE(Decreto 22 marzo 2022)Leggi la notizia
28/06/2022  ISEE PRECOMPILATO – SEMPLIFICAZIONE ACCESSO(Decreto 12 maggio 2022)Leggi la notizia 28/06/2022  PNRR M2C1 «PARCO AGRISOLARE» – CONTRIBUTO PER IMPIANTI FOTOVOLTAICI SU EDIFICI A USO PRODUTTIVO(Decreto 25 marzo 2022)Leggi la notizia 28/06/2022  PREVENZIONE INCENDI BOSCHIVI AREE INTERNE – ASSEGNAZIONE RISORSE(Delibera 14 aprile 2022)Leggi la notizia 28/06/2022  RIPARTO DI FONDI IN FAVORE DI COMUNI ANNO 2022(G.U. S.G. n. 149 del 28 giugno 2022)Leggi la notizia
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L’Irlanda è il Paese dove le distanze sociali sono naturali

L’Irlanda è il Paese dove le distanze sociali sono naturali

Sull’isola verde le distanze tra le persone si tengono naturalmente, visti gli ampi spazi e le grandi distese quasi disabitate

Se mantenere il distanziamento sociale può risultare un problema, in Irlanda non lo è affatto. Qui le distanze tra le persone si tengono già, naturalmente. Sull’isola non mancano ampie distese di prati e di pascoli, di sentieri dove non si incontra nessuno, di luoghi isolati e di strade poco battute. Pensate che qui vivono solo 72 persone per chilometro quadrato. In Italia la densità è tre volte superiore.

Per tenersi lontani dagli itinerari più battuti, in Irlanda ci sono tantissimi itinerari in ogni contea dove la natura è protagonista.

Per chi cerca un tipo di vacanza isolata, tappa imperdibile è di un viaggio nell’isola verde è la penisola di Inishowen, nell’Irlanda del Nord, che regala paesaggi d’incanto. Per quanto selvaggia e battuta dal vento, Inishowen è avvolta da un silenzio che rimette in pace con il mondo. Sull’estremità della penisola si trova Malin Head, il punto più a Nord di tutta l’isola. Qui c’è solo natura.

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Fonte: Ufficio stampa

Malin Head, la punta estrema d’Irlanda @Ufficio stampa

A Sud di Belfast, nella contea di Antrim, si trova uno dei luoghi più incantevoli dell’isola d’Irlanda: Strangford Lough. Circondata da dolci colline, questa zona, riconosciuta come “Area di straodinaria bellezza naturalistica” è una delle regioni d’Europa più ricche di biodiversità, con oltre 2.000 specie marine diffuse per oltre 150 km quadrati. Eppure, nonostante la presenza di uccelli, tassi, foche e storni, questo è un luogo di incredibile calma, dove tenersi lontani dalla folla.

Nell’intero dell’Irlanda, c’è anche la contea di Fermanagh, famosa per essere ricchissima di fiumi,  laghi e isole lacustri. Un angolo bellissimo di questo Paese ancora poco conosciuto. È anche una zona ricca di storia e cultura. Nel Lough Erne, per esempio, si trova Devenish Island, che ospita uno dei siti monastici più importanti dell’Irlanda del Nord. Fondato da San Molaise nel VI secolo, comprende le rovine dell’abbazia, una torre circolare e le mura dell’oratorio. L’isola si può raggiungere in barca, un modo unico per godere la bellezza incontaminata di questo luogo idilliaco fuori dal tempo.

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Fonte: Ufficio stampa

Il paesaggio di Strangford Lough @Ufficio stampa

Nella contea di Clare, a Ovest dell’Irlanda, c’è un vasto altopiano calcareo dall’aspetto lunare che si estende fino all’oceano e ospita sia piante alpine sia orchidee e ampie distese di prati. È il Burren. Sotto la sue superficie si nasconde un ricco mondo sotterraneo, quello delle Ailwee Caves, un labirintico sistema con laghi, cascate sotterranee e abissi carsici. Sono anche uno dei pochi sistemi di caverne dell’isola che è possibile esplorare senza attrezzature speciali. Lo avreste mai detto?

Nella contea di Galway belissimo è il Connemara National Park che da un lato si affaccia sull’Atlantico e dall’altro confina con le famose cime dei Monti Twelve Bens. Per chi ama camminare, si può percorrere il semtiero Diamond Hill Loop Walk nel bel mezzo del parco, un luogo racchiude l’essenza dell’Irland e perfetto per lasciarsi alle spalle il caos dei turisti che visitano le attrazioni più famose.

Per chi non può fare a ameno di mare e spiagge, anche qui c’è un posto dove, nelle belle giornate calde, si può prendere la tinarella senza troppa gente intorno. Stiamo parlando di Achill Island, nella contea di Mayo, anch’essa nell’Irlanda occidentale. Quest’isola vanta, da sola, ben cinque spiagge riconosciute Bandiera Blu. Una di queste è Keem Strand, considerata tra le migliori spiagge nel mondo. La spiaggia si trova nella Keem Bay, una baia a forma di cavallo, circondata dalle scogliere di Benmore su cui si estende una bellissima passeggiata di 1,5 km verso Achill Head, la punta più occidentale dell’isola.

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Fonte: Ufficio stampa

La spiaggia di Keem Bay su Achill Island @Ufficio stampa
 

RIFORMA PENSIONI 2022/ L’utilizzo di Quota 100 negli enti locali (ultime notizie)

RIFORMA PENSIONI 2022/ L’utilizzo di Quota 100 negli enti locali (ultime notizie)

Riforma pensioni, i dati del dossier messo a punto dal Csel sull’utilizzo di Quota 100 tra i dipendenti di Regioni ed enti locali

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RIFORMA PENSIONI, L’ANALISI DEL CSEL

Il Centro Studi Enti Locali (Csel) ha realizzato per Adnkronos un dossier, sulle base dei dati Inps-Upb diffusi la scorsa settimana, relativo all’utilizzo di Quota 100 tra i dipendenti di Regioni ed enti locali. Le domande per usufruire della misura di riforma pensioni introdotta a fine 2018 sono state, in tre anni, 32.892, contro una stima iniziale di circa 50.000. Come spiegare questa differenza? Secondo Csel, “un elemento determinante è l’impatto di questa scelta sul valore dell’assegno pensionistico”, in quanto “mediamente gli aderenti a ‘Quota 100’ sono andati in pensione 2,3 anni prima di quando avrebbero potuto fare in assenza di questo strumento. Questa scelta è costata una riduzione del 3,8% dell’importo della pensione spettante ai lavoratori privato, del 4,5% per gli autonomi e del 5,2% per quelli del settore pubblico, i più penalizzati in assoluto”.

 

IL RICORSO A QUOTA 100

Va però detto che “sebbene in termini assoluti gli impiegati del settore pubblico che hanno sfruttato questa opportunità siano poco meno di un terzo del totale, se si guarda all’incidenza di queste uscite anticipate sul numero di addetti del comparto, le Pubbliche amministrazioni sono quelle che sono state maggiormente colpite. Nel mondo privato, mediamente ha aderito lo 0,4% del totale dei lavoratori. Anche guardando alla voce trasporti e magazzinaggio, che è il settore dove ‘Quota 100’ ha fatto più presa in assoluto, la media di aderenti si è fermata a quota 1,2%, contro l’1,3 del settore pubblico e il 2,2 del comparto Regioni e autonomie locali”. Questo anche in ragione dell’anzianità “mediamente superiore (il limite dei 38 anni di contributi è meno vincolante che nel privato)”.

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San Bernardino Realino

 

San Bernardino Realino


Nome: San Bernardino Realino
Titolo: Sacerdote
Nome di battesimo: Bernardino Realino
Nascita: 1 dicembre 1530, Carpi
Morte: 2 luglio 1616, Lecce
Ricorrenza: 2 luglio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Nacque a Carpi, ridente cittadina del Modenese, nel 1530 da Francesco Realino e da Elisabetta Bellentoni.

La madre si premurò di dare al suo Bernardino una buona educazione. Gli insegnò a recitare il Rosario quand’era ancora piccolo.

Si rivelò un giovane di vivo ingegno e di cuore caritatevole. Studente a Modena fece la prima triste esperienza della corruttela dell’ambiente studentesco. Corse pericolo di livellarsi alla condotta dei più, ma s’accorse in tempo e seppe vincere. Più tardi da Modena passò alla facoltà di medicina nell’università di Bologna. Per assecondare il desiderio di Cloride, la donna da lui amata, interruppe gli studi di medicina per dedicarsi alla giurisprudenza. Alla fine di questo periodo di studi si deve collocare un triste episodio che il Santo non dimenticherà mai. Incontratosi un giorno con un certo Galli, che aveva commesso una ingiustizia troppo aperta a danno dei Realino, ne nacque una discussione animata. Bernardino si sentì bollire il sangue nelle vene e tratta la spada lo colpì alla fronte, senza però ucciderlo.

Nel mondo dei dotti già fin da giovane era salutato come un umanista di gusto e di gran sapere, da meritarsi l’elogio di « raro ingegno in giovanile etade ». Fu un uomo superiore alle cose umane: ben più alti ideali albergavano nella sua mente. Compiuti gli studi e laureatosi in giurisprudenza, fu podestà prima a Felizzano, poi a Cassine e in seguito a Castelleone, dovunque facendosi amare per la sua onestà e carità, amministrando con equanime e paterna giustizia. Negli anni del breve governo a Cassine, a contatto con le strettezze economiche e miserie morali del popolo, ne fu talmente impressionato che giunse a non mangiare e non dormire, fuggendo gli amici, disgustato della vita. Fu allora che maturò in lui la vocazione religiosa. Gli eterni destini dell’uomo si affacciavano insistentemente alla sua considerazione.

A Napoli, la predica di uno zelante gesuita lo colpì profondamente e gli rivelò chiaramente la divina chiamata. Fu la decisione. Chiese di divenire gesuita. L’amor filiale per il vecchio babbo gli fece passare momenti di penosa esitazione. Salì l’altare il 24 maggio del 1567.

Divenuto sacerdote, la fama di santo che andava acquistando a Napoli gli procurava richieste incessanti del ministero sacerdotale che lo teneva occupatissimo. Trasferito a Lecce fu presto riconosciuto dal popolo come sacerdote zelantissimo e pieno di inesauribile carità. Preferiva le classi umili e sofferenti, e si occupò con una estrema pazienza persino degli schiavi turchi addetti alle galere.

Negli anni maturi e nella vecchiaia Bernardino, che fu sempre devotissimo della Madre Divina, conservò nell’amore alla Madonna quell’ingenuità infantile che spiccava come nota particolare della sua pietà. Con Maria e per Maria guadagnò le anime a Dio. Tra i tanti efficaci insegnamenti che dava sulla devozione mariana, diceva che era una vergogna che una donna per bene non trovasse tempo a dire la corona tre volte la settimana ad onore della Madonna. I magistrati di Lecce si recarono un giorno alla Casa dei Gesuiti, per pregare il Santo, ormai vecchio e quasi paralizzato, di accettare l’incarico e l’onore di essere il patrono della loro città in Paradiso. Morì il 2 luglio 1616 alla veneranda età di 86 anni.

PRATICA. – Impariamo a passare per le vicende di questo mondo senza essere vittime del suo spirito.

PHECHIERA. – Concedici, o Dio onnipotente, che dopo aver ammirato i santi esempi di carità, amore e pietà di S. Bernardino, per la sua intercessione siamo vivificati da quella carità, amore e pietà che innalza i cuori fino al cielo, ove speriamo di giungere per la tua misericordia.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Lecce, san Bernardino Realino, sacerdote della Compagnia di Gesù, che rifulse per carità e bontà e, rigettati gli onori mondani, si dedicò alla cura pastorale dei prigionieri e degli infermi e al ministero della parola e della penitenza.