Jobs Act delle partite Iva e 800 milioni per il piano anti-povertà: ecco le novità del governo 4/27

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Evasione fiscale, recuperi record nel 2015

Evasione fiscale, recuperi record nel 2015

© Reuters
Decolla il Jobs act delle partite Iva ed il nuovo piano nazionale contro la povertà. I due provvedimenti, due disegni di legge collegati alla legge di Stabilità, sono infatti stati presentati al Consiglio dei ministri di oggi.

Il primo provvedimento, annunciato da tempo, interessa sia le partite Iva individuali che i collaboratori, mettendo in chiaro una volta per tutte per quali attività si possono ancora attivare contratti Cococo, e punta ad introdurre nuove tutele e nuove disposizioni su temi importanti come la maternità, la malattia grave, ma anche lo smart working. Ecco i punti principali.

COCOCO

Verrà chiarita la portata del decreto attuativo del Jobs act che a partire da quest’anno considera lavoro subordinato le false collaborazioni come prestazioni continuative eterodirette e le prestazioni di lavoro personali. In particolare verrà escluso dall’obbligo della trasformazione del contratto di collaborazione in lavoro subordinato per quelle collaborazioni per cui il collaboratore, nel rispetto delle modalità di coordinamento stabilite, organizza autonomamente la propria attività lavorativa.

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MATERNITÀ

Le lavoratrici autonome non saranno più obbligate a sospendere del tutto l’attività lavorativa durante i 5 mesi di maternità previsti dalla legge.

MALATTIA GRAVE

In caso di malattia superiore a due mesi si potrà sospendere il pagamento dei contributi sociali fino a due anni. I contributi potranno essere saldati a rate al termine della malattia per un periodo pari al triplo della fase di sospensione del pagamento.

FORMAZIONE

Questi lavoratori potranno dedurre tutte le spese di formazione dall’imponibile fino a 10 mila euro l’anno.

APPALTI

Le amministrazioni pubbliche dovranno promuovere la partecipazione dei lavoratori autonomi agli appalti pubblici favorendo il loro accesso alle informazioni sulle gare pubbliche, anche attraverso sportelli dedicati.

SMART WORKING

In arrivo anche le norme sullo smart working, con incentivi al lavoro “agile” e chiarimenti sulle assicurazioni a beneficio imprese e lavoratori.

RISORSE

È previsto uno stanziamento di 10 milioni per il 2016 e di 50 milioni per il 2017.

AGEVOLAZIONI FISCALI

La previsione di agevolazioni fiscali, consistenti nella deducibilità:

– nella misura del 100%, delle spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità finalizzate all’inserimento o reinserimento del lavoratore autonomo nel mercato del lavoro;

– nella misura del 100% delle spese per la partecipazione a convegni, congressi e corsi di aggiornamento professionale;

– e in misura integrale delle spese per gli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo fornita da forme assicurative o di solidarietà, allo scopo di favorire la stipula di tali polizze, e favorendo, allo stesso tempo, lo sviluppo del mercato assicurativo e la diffusione di tali forme assicurative, con un conseguente abbattimento dei costi per il lavoratore autonomo.

PIANO ANTI POVERTÀ

Col pacchetto anti-povertà prende finalmente corpo il Piano nazionale a favore dei più bisognosi. Con questo primo provvedimento gli interventi diventano strutturali e su scala nazionale. In tutto sono 800 milioni circa le risorse stanziate per 4 milioni di poveri. Nel dettaglio 600 milioni arrivano dal Sia, il Sostegno per l’inclusione attiva, che dopo la sperimentazione attuate in 12 grandi città. diventa così strutturale e 200 milioni dall’Asdi, l’assegno che scatta dopo la Naspi (Nuova indennità di disoccupazione). Dal 2017 le risorse per il piano povertà salgono in base alla legge di stabilità a 1 miliardo. Al piano dovrebbero contribuire anche le Fondazioni con 150 milioni di euro in tre anni per misure in favore dell’istruzione. Atteso anche il riordino di tutta l’assistenza sociale nazionale per una ridistribuzione più efficiente delle risorse.

CHI SARA’ CONSIDERATO POVERO? 

«Ragioniamo sulle risorse disponibili in Legge di Stabilità, quindi» il disegno di legge per il contrasto della povertà riguarda «280mila famiglie, 550mila bambini, 1,15 milioni di persone», ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in conferenza stampa a proposito della delega appena approvata dal Governo e in particolare sulla platea cui si rivolge. Secondo le stime del Tesoro dovrebbero infatti beneficiare delle nuove misure circa 250mila nuclei familiari con circa 550 bambini a carico pe un totale di circa 1 milione di persone. Per determinare l’accesso alle nuove prestazioni si dovrà fare riferimento alla soglia di povertà, calcolata ogni anno dall’Ista, e legata a diversi fattori come il numero dei componenti e la zona di residenza. Per fare un esempio un famiglia con due figli a carico è considerata povera se non supera i 980 euro di reddito mensile al Sud ed i 1400 nelle aree metropolitane. Maggiore sarà la distanza dalla soglia di povertà e più alto sarà il sussidio che la famiglia potrà ricevere. Al Sia potranno avere accesso anche le famiglie extracomunitarie a patto che siano in possesso della Carta di soggiorno che attribuisce loro il permesso di risiedere a tempo indeterminato nel nostro Paese.

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Jobs Act delle partite Iva e 800 milioni per il piano anti-povertà: ecco le novità del governo 4/27ultima modifica: 2016-01-29T19:32:47+01:00da vitegabry
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