Migranti

Fiom: cittadinanza e lavoro ai migranti

Si è tenuta ieri a Modena, presso la locale Camera del Lavoro, l’Assemblea nazionale delle delegate e dei delegati migranti della Fiom.  “Cittadinanza, democrazia, lavoro e reddito: diritti di tutti”, questa la tematica che è stata al centro della relazione introduttiva di Roberta Turi (segretaria nazionale Fiom Cgil) e del dibattito successivo. Dibattito che è stato animato, tra gli altri, da una comunicazione di Eliana Como (Ufficio studi Fiom), e dagli interventi di Vera Lamonica (Segreteria confederale Cgil) e Claudio Piccinini (Inca Cgil).

All’Assemblea ha portato il suo saluto il ministro dell’Integrazione sociale, Cécile Kyenge. Mamadou Wone (Fiom di Milano) ha poi illustrato all’assemblea le proposte Fiom sui diritti di cittadinanza dei lavoratori migranti, mentre Khalid Saoui (Fiom Bologna) ha illustrato le proposte rivendicative relative alle problematiche dei lavoratori migranti e Seck Cheick Tidiane quelle organizzative.

Tra gli interventi dei delegati migranti e rappresentanti di diverse associazioni, prosegue la nota, ha suscitato particolare attenzione quello di Rania Guenboura, una studentessa sedicenne – nata in Italia da famiglia di origine marocchina – che ha rivendicato il suo pieno diritto a essere cittadina italiana.

Tra le proposte avanzate dal sindacato, c’è l’acquisizione della cittadinanza e il diritto di voto. Per i nati in Italia da genitori non italiani, la Fiom chiede l’introduzione del principio dello ius soli, collegato al requisito della legalità del soggiorno della durata di almeno un anno da parte di uno dei due genitori. Per i minori nati in un paese diverso dall’Italia, è prevista la possibilità di ottenimento della cittadinanza nel caso in cui il minore ha frequentato un ciclo completo di studi o formazione. Il sindacato chiede anche l’abbassamento del requisito temporale per coloro che risiedono regolarmente nel nostro paese; l’Introduzione di nuove modalità di acquisto della cittadinanza; la reintroduzione del limite temporale di sei mesi di convivenza per il riconoscimento della cittadinanza a seguito di matrimonio. Altri punti sono la lotta al lavoro sommerso, una riforma complessiva del Testo unico sull’immigrazione, la depenalizzazione del reato di permanenza illegale, la chiusura dei CIE, l’avvio di politiche di vera accoglienza.

Migrantiultima modifica: 2013-06-18T12:29:06+02:00da vitegabry
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