Sangue infetto

Sangue infetto: 7.000 vittime in attesa del risarcimento dallo Stato

”La situazione in cui ci troviamo oggi è l’epilogo di un’epidemia che lo Stato nega, quella del sangue infetto, che viene da sempre imbavagliata e nascosta”. Così Andrea Spinetti, presidente del comitato vittime sangue infetto, ha sintetizzato in una conferenza stampa tenutasi ieri a Roma, la situazione in cui si trovano 7.000 persone che sono in attesa di un risarcimento transattivo per trasfusioni ed emoderivati non controllati dal Sistema sanitario nazionale.

In attesa del pronunciamento del Tar dei prossimi giorni sui primi tre ricorsi presentati dagli avvocati dei danneggiati esclusi dal risarcimento previsto da una legge del 2007, i comitati chiedono l’annullamento del decreto emesso dal governo Monti nel maggio 2012 che prevede la prescrizione per la quasi totalità dei casi.

“Dopo oltre 5 anni di attesa e trattative positive con i vari governi che si sono succeduti dal 2007 al 2011, si fa venire meno una responsabilità che è stata acclarata dai tribunali e dalla corte di Cassazione, vanificando così il lavoro delle associazioni – hanno dichiarato nel corso della conferenza stampa gli organizzatori -. Sempre più spesso ci dobbiamo difendere come cittadini dagli errori commessi dallo Stato in tema di sanità, non errori professionali, ma che riguardano la cura, come il sangue infetto.  Questa azione di risarcimento è tra l’altro inadeguata perché nessuno potrà restituire la salute a queste persone”.

”Oltre all’annullamento del decreto – ha aggiunto  uno degli avvocati dei danneggiati – chiediamo che il procedimento di transazione sia reso più semplice”. I comitati infine hanno reso noto di avere presentato ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per i processi penali sulla vicenda che sono andati in prescrizione, e hanno annunciato una manifestazione per il prossimo 5 maggio.

Sangue infettoultima modifica: 2013-04-11T12:39:56+02:00da vitegabry
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