I giovani diplomati in … “precarietà”

 

Per l’Isfol i contratti di apprendistato sono crollati del 17% tra il 2009 e il 2011. Una tendenza confermata anche da un rapporto di Unioncamere secondo il quale gli imprenditori preferiscono utilizzare la formula più semplice del primo contratto a tempo determinato e non l’apprendistato esteso fino ai 29 anni, dalla riforma Fornero. Una realtà ribadita anche dal nuovo rapporto AlmaDiploma sulla condizione occupazionale dei diplomati a uno, tre e cinque anni dalla maturità.

Nel 2011 risultavano assunti con contratti formativi solo il 27% dei giovani diplomati, il 13% non ha un contratto regolare. Solo 15 su 100 sono assunti stabilmente.

Il 42% di coloro che si sono diplomati  negli istituti tecnici dichiarano di non utilizzare per niente le competenze acquisite durante gli studi, mentre i diplomati degli istituti professionali valorizzano maggiormente quello che hanno appreso a scuola. Un dato interessante considerato che il 90%  dei diplomati nei professionali hanno anche effettuato uno stage in azienda, dandone un giudizio largamente positivo.Ma tutto ciò non è sufficiente a garantir loro un’assunzione stabile e tantomeno uno stipendio decente.

Dal campione utilizzato per la ricerca da AlmaDiploma è emerso dunque che i giovani seppur preparati, pronti ad applicare le competenze acquisite sul lavoro, rimangono precari, pagati poco più di un salario di sussistenza e che non svolgono un lavoro coerente con il tipo di studi effettuati.

I giovani diplomati in … “precarietà”ultima modifica: 2013-02-22T10:36:56+01:00da vitegabry
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