La vigliaccheria contro la cultura

 

 
su Le parole, i pensieri
Autore: Moni Ovadia
 
Data: 2013-02-09

 
 

 

La vigliaccheria, fra tutte i comportamenti che degradano gli esseri umani, è uno dei peggiori. C’è forse un altro termine per classificare il recente, esiziale taglio al Fondo unitario per lo Spettacolo? È un atto maramaldesco compiuto all’ultimo momento con furtività da malfattori da un governo dimissionario contro un corpo agonizzante.
A queste mediocri figure di burocrati sono preferibili i Brunetta e i Tremonti, almeno questi emuli grotteschi di Goering («quando sento la parola cultura metto la mano alla pistola») dichiarano orgogliosamente il loro ottuso disprezzo per qualsiasi cosa abbia a che fare con la cultura a viso aperto. Venti milioni di euro non fanno neppure il solletico al deficit dello Stato, ma distruggono una delle risorse più preziose di una nazione civile, una risorsa senza la quale non si può neppure definire l’identità di un popolo. Per l’Italia che detiene un primato ineguagliabile per ricchezze artistiche e culturali, il danno è micidiale e coinvolge la principale fonte di reddito del Bel Paese: il turismo. E questi sarebbero i tecnici competenti? Naturalmente se qualcuno li chiamerà a giustificare questa vergogna, cominceranno a recitare la frusta litania del non ci sono soldi.
Questa è la più ignobile bugia che sia stata fatta circolare negli ultimi mesi con il pensoso consenso della stragrande maggioranza di politici e commentatori. È falso! I soldi ci sono, solo che li rubano, li sprecano, li saccheggiano, li evadono, li mangiano. Mettete in fila tutti i ladrocini, gli arraffamenti di denaro pubblico, le tangenti, le mazzette, gli abusi, gli sprechi della storia repubblicana, ma anche solamente quelli di questa maledetta e marcia «seconda Repubblica» e avrete l’immagine di un Paese depredato di immense ricchezze che ne avrebbero fatto un luogo prospero, civile, ricco di saperi, di potenzialità per il suo futuro. E invece di mettere mano alle cause della spoliazione, principalmente corruzione, evasione fiscale e cancro della malavita organizzata, questi sedicenti salvatori della Patria sottraggono ossigeno ad un settore che dà lavoro a quasi mezzo milione di addetti gettando sul lastrico migliaia e migliaia di famiglie. Proprio loro che si vantano di essere i difensori della famiglia, ne sono di fatto i beccamorti, con l’aggravante che celano la loro nefasta opera nel polverone della campagna elettorale più vergognosa ed inutile degli ultimi quattro decenni che ha fatto carne di porco della dignità del cittadino elettore.

La vigliaccheria contro la culturaultima modifica: 2013-02-09T17:15:26+01:00da vitegabry
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