Archivi giornalieri: 26 novembre 2012

Notizie dal ministero del lavoro

Notizie  
 

27/11/2012

Presentazione di progetti sperimentali da parte delle associazioni di promozione sociale 
Pubblicate le Linee di indirizzo annualità 2012. L’invio delle domande entro il 10 dicembre 2012

27/11/2012

Comunicazione relativa alla chiamata del lavoro intermittente 
Ulteriori istruzioni operative delle modalità di invio

  Notizie  
 

26/11/2012

Decreto flussi per lavoro autonomo e conversioni 
I chiarimenti nella circolare congiunta dei Ministeri del Lavoro e dell’Interno

23/11/2012

Contributi in favore di associazioni di volontariato e Onlus per l’acquisto di ambulanze e beni strumentali 
Pubblicato il decreto contenente gli elenchi dei beneficiari per l’annualità 2011

23/11/2012

Decreto flussi 
Nuove quote di ingresso solo per lavoro autonomo e conversioni

23/11/2012

Interpello in materia di salute e sicurezza del lavoro 
Disponibili on line le risposte ai quesiti

Linee affidamento familiare

22/11/2012

Bambini temporaneamente fuori dalla famiglia e affidamenti familiari 
Presentate l’indagine conoscitiva e le linee di indirizzo tecnico-politico

22/11/2012

Interpello 
On line le risposte a nuovi quesiti

22/11/2012

Sviluppi economici del personale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 
Disponibile la graduatoria per l’attribuzione della fascia F4 del profilo professionale di funzionario area socio-statistico-economica

21/11/2012

Rischio per l’infanzia e soluzioni per contrastarlo. Rapporto finale 
Pubblicato il Quaderno della Ricerca Sociale n. 18

20/11/2012

Comitato C.I.C.Lo.Pe e Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile 
La riunione di insediamento in occasione della Giornata dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

19/11/2012

Cinque per mille anno 2010 
Pubblicato l’elenco dei pagamenti effettuati nell’anno 2012

19/11/2012

Giornata nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza 
Domani un’iniziativa dedicata ai diritti dei minori in tempo di crisi

19/11/2012

Costo orario del lavoro per i lavoratori dipendenti da imprese esercenti servizi postali in appalto 
Disponibile il Decreto Ministeriale del 13 novembre 2012

Logo Confernza Napoli 12 e 13 novembre 2012

14/11/2012

Conferenza ‘Lavorare insieme per l’occupazione dei giovani’ 
Tenutasi a Napoli il 12 e 13 novembre 2012 alla presenza dei Ministri del Lavoro italiano e tedesco

13/11/2012

Progetto Start it up – Nuove imprese di cittadini stranieri 
Presentati i risultati del progetto realizzato dal Ministero del Lavoro e Unioncamere

09/11/2012

Riforma delle pensioni 
Al via lo spot sulle reti Rai

09/11/2012

Protocollo d’Intesa 
Siglato con l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica 

Scacco all’amianto

Quattro mosse per dare scacco all’amianto

Un piano integrato d’azione, il riordino del corpo normativo, nuove politiche industriali e la sollecitazione internazionale ai paesi produttori:  il contributo delle parti sociali per dare soluzione a una “questione politica, perché insieme sanitaria, ambientale e sociale”.
 
Una questione di cui l’INAIL “non può non occuparsi – perché fare prevenzione è parte essenziale della sua missione strategica – mettendo in campo una forte azione di contrasto al proliferare delle malattie professionali. E quelle che derivano dall’asbesto sono le peggiori”. Il presidente del Civ Inail, Franco Lotito, ha presentato a Venezia, la relazione “Scacco all’amianto”, un contributo e, insieme, il segnale dell’impegno costruttivo delle parti sociali rappresentate nel Civ alla seconda Conferenza governativa sull’amianto, che prenderà il via domani nel capoluogo veneto.
 
E’ necessario promuovere un’azione “globale” che deve prendere le mosse, innanzitutto, dalla costruzione di un ‘Piano integrato’ in grado di aggredire in modo autentico il mesotelioma ed eliminare l’amianto dai siti e dall’ambiente. Per riuscirci, secondo Lotito, bisogna procedere “alla costruzione di una rete ampia che finalmente metta in sinergia i saperi scientifici della medicina, della ricerca e della farmacologia, le competenze tecniche, le istituzioni dello Stato e gli enti del territorio, le risorse materiali, le risorse immateriali e, naturalmente, le risorse finanziarie necessarie”.
 
Evidenziando l’esistenza di “un impianto normativo tuttora farraginoso, ipertrofico e paradossalmente lacunoso – una vera e propria foschia istituzionale fatta di confusione ed incertezza, nella quale i lavoratori, i cittadini e le imprese sono costretti a muoversi a tentoni – Lotito ha sollecitato, inoltre, il legislatore alla realizzazione di un “‘Testo Unico” per l’amianto che finalmente ponga ordine a una situazione “che tra l’altro, espone l’Inail a un tormentoso contenzioso legale”.
 
Il varo di un “Piano integrato”, secondo il presidente del Civ, potrebbe rivelarsi, inoltre, come uno strumento utile per “adottare soluzioni di politica industriale per dare finalmente una risposta positiva, per esempio, ad alcuni dei più significativi fattori di crisi occupazionale.”Basta con le discariche abusive a cielo aperto e con i vagoni piombati parcheggiati sui binari morti delle stazioni ferroviarie minori – ha chiesto Lotito – Perché non pensare a un progetto industriale per il  Sulcis che metta in filiera il processo di inertizzazione dei materiali d’amianto con il loro definitivo stoccaggio in miniera? Non sarebbe questo un modo concreto per allestire una filiera di bonifica che avrebbe il non trascurabile merito di far fare la pace tra il lavoro e l’ambiente?”
 
Lotito ha auspicato, ancora, la necessità di una strategia di contrasto all’asbesto che travalichi i confini italiani. “La lotta contro l’amianto non riguarda solo il nostro Paese – ha sottolineato Lotito – Lo dicono i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità e lo dice la condizione sanitaria degli immigrati che si portano addosso le affezioni da asbesto che hanno contratto nei Paesi dove l’impiego dell’amianto è ancora legale”.

In questo scenario , ha dichiarato Lotito, “l’Inail ha i titoli, i mezzi e la volontà politica per essere parte significativa”, grazie a un asset consolidato che conta su elementi di forza molteplici: dal patrimonio scientifico, medico e di ricerca – reso ancora più ragguardevole dopo l’integrazione dell’ex Ispesl – alla rete di strutture territoriali  impegnate in funzioni di cura e di medicina legale, dal fondo vittime dell’amianto alle banche dati dedicate. “Infine l’Inail può destinare alla realizzazione delle cose da fare un rispettabile volume di risorse finanziarie – ha concluso il presidente del Civ – Nelle Relazioni programmatiche predisposte dal Consiglio fra il 2010 ed il 2012 sono stati previsti stanziamenti mirati per sostenere la ricerca, la diffusione delle buone prassi di sorveglianza sanitaria, la sorveglianza epidemiologica potenziando l’attività dei Cor, e così via. Il punto è che non sappiamo come spenderli: se non avremo un Progetto generale di riferimento e un interlocutore politico ed istituzionale con cui dialogare, queste risorse – poche o tante che siano – rimarranno inerti”.

26/11/2012 10.00

Mesoteliomi

Mesoteliomi: in 15 anni quasi 16mila casi

Presentati a Venezia nella seconda Conferenza  governativa sull’amianto e le patologie correlate i dati dell’ultimo Rapporto del ReNaM: dal 2005 al 2008 circa 6mila i soggetti ammalati a causa dell’esposizione all’asbesto. Ma la fase di crescita della patologia si sta attenuando. L’edilizia è il settore più colpito.
 
Sono 15.845 i mesoteliomi maligni – cioè i tumori dovuti all’esposizione all’amianto – rilevati in Italia tra il 1993 e il  2008. I dati del quarto rapporto del ReNaM (Registro nazionale dei mesoteliomi) sono stati presentati  nel corso della II Conferenza sull’amianto e le patologie correlate. Di questi casi – rilevati durante  l’intero periodo di attività del registro – circa 12mila sono stati analizzati in rapporto alle diverse modalità di “contatto” con la fibra killer: il 69,3% è dovuto a cause professionali, il 4,4% ha un’origine familiare (per esempio, l’inalazione dell’asbesto durante il lavaggio di tute da lavoro impregnate della sostanza cancerogena), il 4,3% ambientale e l’1,6% per un’attività extralavorativa di svago o hobby. Nel 20,5% dei casi, infine, l’esposizione è improbabile o ignota.
 
Lo scenario delineato nel rapporto  individua un tasso di incidenza della malattia pari a 3,5 casi ogni 100mila uomini e a 1,4 casi ogni 100mila donne, con una ‘latenza’ – ovvero il periodo che intercorre tra l’esposizione e la manifestazione della patologia – di circa 40 anni. L’età media d’insorgenza dei mesoteliomi si attesta attorno ai 69 anni, salvo una percentuale ridotta (il 2,3% del totale dei casi) per cui il male si manifesta prima dei 45 anni. Un altro dato da valutare con attenzione è relativo all’insorgenza della malattia in rapporto al settore economico in cui operava il lavoratore. Solo il 2% si riscontra nell’industria del cemento amianto, peraltro ormai inesistente in Italia dal momento che nel nostro paese l’amianto è stato messo al bando nel ’92. ma vi sono altri settori, invece – come quello edilizio – a cui si deve il 15% circa dei casi e dove oggi si registra il più alto numero di ammalati. Pensiamo, per esempio, ai soggetti che potrebbero essere esposti all’amianto durante la demolizione di parti di un edificio o durante una ristrutturazione edilizia in cui si viene a contatto con l’agente  cancerogeno.
 
La sorveglianza epidemiologica dei casi di mesotelioma è affidata al Registro nazionale dei mesoteliomi che rappresenta un efficace strumento di prevenzione primaria  perché permette di individuare circostanze di esposizione ancora scarsamente documentate. Inoltre, l’attività del ReNaM consente di fornire elementi di conoscenza rispetto a questioni epidemiologiche rilevanti come l’esistenza di una “dose soglia”, cioè l’entità di esposizione che è possibile subire senza rischio di ammalarsi, la relazione tra dose e incremento del rischio di ammalarsi (dose/risposta) e la relazione tra intensità di esposizione e diminuzione del tempo di latenza.
 
Per quanto riguarda, invece, la diagnosi precoce del tumore del polmone nelle esposizioni professionali, risultati incoraggianti ottenuti da studiosi statunitensi hanno portato a valutare l’opportunità di un’attività di screening, anche in Italia, su alcuni gruppi selezionati di soggetti. 
 
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sono circa 125 milioni le persone esposte all’amianto nei luoghi di lavoro e 90mila i decessi nel mondo dovuti ogni anno al mesotelioma. Una realtà che non lascia incertezze riguardo le strategie di cura e di prevenzione da attivare: “L’unico modo per eliminare le malattie asbesto-correlate è il bando internazionale di ogni utilizzo dell’amianto”, scrive l’Oms. Oggi la fibra killer è bandita solo in una minoranza di Paesi: in molti Paesi con tassi di crescita economica estremamente sostenuto (Cina, India, Brasile) non vi sono limitazioni reali all’utilizzo di questa sostanza e l’esposizione dei lavoratori e della popolazione generale a questo agente cancerogeno è poco controllata e prevenuta.

26/11/2012 09.28

Crisi: Cgil, oltre 4 milioni di lavoratori nell’area del disagio, + 21,4% rispetto al 2008

Diminuisce la quantità del lavoro, peggiorano le condizioni, cresce quello involontario€™

Sono oltre 4 milioni (4.080.000) i lavoratori che, nel 2012, nel nostro paese, si trovano nella cosiddetta area del disagio (quella che comprende l’insieme dei dipendenti temporanei e dei collaboratori che lavorano a tempo determinato perché non hanno trovato un impiego a tempo indeterminato e degli occupati stabili che svolgono un lavoro a tempo parziale perchè non hanno trovato un lavoro a tempo pieno), con un incremento di 718 mila unità  (pari al 21,4%) rispetto al 2008. E’€™ quanto emerge in una ricerca sulla qualità dell’occupazione, elaborata dall’Ires Cgil sui dati Istat riferiti al primo semestre di ogni anno, disponibile sul sito www.ires.it

Un quadro drammatico, quello che emerge dalla ricerca, considerando anche che, dal primo semestre 2008 al primo semestre 2012, l’occupazione è notevolmente calata in valori assoluti, passando da 23 milioni 376 mila a 22 milioni 919 mila (- 456 mila, pari a -2%), nonostante il numero delle persone in età  di lavoro sia aumentata di circa 500 mila unità. Questi numeri spiegano il costante e davvero preoccupante peggioramento delle condizioni di lavoro. Anche chi è occupato, infatti, rileva lo studio dell’Ires, lavora meno di quanto vorrebbe ed a condizioni diverse da quelle auspicate. I dipendenti stabili a tempo pieno calano di 544 mila unità  (- 4.2%) e gli autonomi full time di 305 mila (- 6.1%). Se si aggiunge il calo dei part time stabili volontari (- 215 mila) si supera il milione di persone. Aumentano invece i lavori involontari, quelli che si è costretti ad accettare (Altro che choosy). Del resto anche i dati delle comunicazioni obbligatorie parlano chiaro, nel 2012 solo il 17,2% delle nuove assunzioni a tempo indeterminato.

Meno lavoro, peggioramento delle condizioni e diminuzione delle ore lavorate sono la realtà  che emerge dall’indagine: commentano il presidente della Fondazione Di Vittorio, Fulvio Fammoni e il segretario nazionale della Cgil, con delega sul mercato del lavoro, Serena Sorrentino. Un dato molto grave – aggiungono – che mette fine alla propaganda sulla cosiddetta scelta personale dei lavoratori è che il 93,2% dei lavoratori a termine e dei collaboratori dichiara che vorrebbe un lavoro stabile, mentre come è ovvio tutti i part time involontari vorrebbero un tempo pieno. All’area del mancato lavoro (disoccupati, scoraggiati e cassaintegrati) si aggiunge, quindi, quella del disagio nel lavoro. Un bacino enorme di persone, una fotografia purtroppo realistica e drammatica della realtà.

Secondo Fammoni e Sorrentino, questo quadro è sicuramente determinato dalla crisi, ma anche e in modo evidente delle scelte sbagliate fatte per contrastarla che producono effetti insopportabilmente negativi sull’occupazione. E’ la conferma, basata su dati di fatto, di un giudizio severo e negativo sull’operato del governo. E la legge 92/2012 di riforma del mercato del lavoro – aggiungono – in particolare su precarietà  ed ammortizzatori sociali, è del tutto inadeguata ed ancor più paradossale appare il taglio che si annuncia nella legge di stabilità degli ammortizzatori sociali: due fattori che aumenteranno ulteriormente questa€™area di disagio. A questi milioni di persone – concludono Fammoni e Sorrentino – si continua a dire che la prospettiva di essere travolti dalla crisi si è allontanata, che il peggio è passato, ma non è così. E’ evidente che il lavoro è il principale fattore da affrontare in modo positivo e credibile e che per uscire dalla crisi occorre uno straordinario piano del lavoro.

 

26/11/2012 09.17

INAIL

Inail – Rimborso prestazioni sanitarie necessarie al recupero dell’integrità psico-fisica degli infortunati e dei tecnopatici.

L’Inail ha dettato le istruzioni operative  con le quali gli infortunati e i tecnopatici possono chiedere il rimborso delle specialità farmaceutiche o preparati per uso topico utilizzati in chirurgia, ortopedia, oculistica, dermatologia, neurologia e psichiatria, necessari per il pieno recupero dell’integrità psicofisica.

L’Istituto ha definito l’ambito delle prestazioni sanitarie che devono essere garantite agli infortunati e ai tecnopatici in termini di priorità assoluta, senza alcun onere da parte degli interessati. L’Inail dovrà dunque garantire le cure ritenute “necessarie” al recupero dell’integrità psico fisica,  limitatamente, in una prima fase, al periodo di inabilità temporanea; ciò in quanto – afferma l’Inail – l’art. 11 del decreto leg.vo 81/2008 individua il limite degli oneri che possono essere sostenuti per assolvere all’obbligo in questione,  nelle risorse disponibili a legislazione vigente.

Al momento quindi il rimborso delle cure,  a fronte di postumi stabilizzati, è differito e, solo al termine di questa prima fase di sperimentazione, qualora sussistano margini di miglioramento in termini di risorse disponibili, potrà essere estesa la tutela sanitaria nei confronti degli infortunati e tecnopatici.

L’Inail, in una recente circolare (n. 62/2012), ha elencato le specialità farmaceutiche distinte per branca specialistica che saranno rimborsate su tutto il territorio nazionale, sempreché siano ritenute “necessarie” e solo durante il periodo di inabilità temporanea.

Ai fini del rimborso l’assicurato dovrà fare richiesta all’Inail utilizzando un modulo prestampato, corredato dallo scontrino attestante l’acquisto del farmaco con indicazione del codice fiscale e del codice ministeriale prodotto.

Nel frattempo come Ce.Pa, insieme al CIV dell’Istituto assicuratore, l’Inca continuerà a sollecitare l’Inail  affinchè, attraverso lo stanziamento delle necessarie risorse finanziarie  possa essere data, a medio termine, piena attuazione al modello globale di tutela nei confronti degli infortunati e dei tecnopatici.

26/11/2012 08.47