Archivi giornalieri: 16 novembre 2012

Donne al lavoro

Donne al lavoro, poche e sottopagate

E’ sempre il tetto di cristallo, il solito, quello che in Italia divide le donne dai posti di lavoro e dalle posizioni che contano. Un tetto solidissimo, che resiste al tempo e ai cambiamenti. E’ quanto emerge, ancora una volta, dal quadro presentato dall’Istat, in occasione dell’iniziativa promossa da Sodexo, “Innovative Solutions for the Promotion of Gender and Talent”.

Le donne, secondo la ricerca, ottengono risultati scolastici e titoli di studio migliori rispetto agli uomini ma, nonostante entrino in misura sempre maggiore nel mondo del lavoro, il tasso di occupazione resta solo del 47,2% rispetto alla media europea del 58,6%.

Il tavolo di lavoro ha visto il coinvolgimento di aziende ed istituzioni e la partecipazione straordinaria del comitato composto da 25 donne top manager Sodexo di tutto il mondo, con l’obiettivo di incrementare la rappresentanza femminile ai vertici dell’azienda, fino a raggiungere il 25% di donne tra le prime 300 cariche dirigenziali.

Secondo il report presentato, però, l’obiettivo resta assai lontano, visto che le donne continuano a essere sottorappresentate ai vertici: solo il 9% dei top manager in Italia è donna mentre, come confermano anche i risultati di una ricerca della Commissione Europea, una maggior rappresentanza femminile in posizioni dirigenziali sarebbe cruciale per la stabilità e la crescita economica. Resta infine il problema della discriminazione economica: a parità di ruolo, di responsabilità e di competenze, le donne guadagnano generalmente meno dei colleghi maschi.

Anche in ambito universitario si è verificato un incremento di quote al femminile: mentre negli anni ’60 le donne erano circa 70.000, oggi si attestano oltre il milione, distinguendosi anche nei corsi di laurea a maggioranza maschile con risultati migliori. Tra il 2008 e 2010 è diminuito anche dal punto di vista qualitativo il lavoro delle donne con professioni meno qualificate e un tasso di occupazione in declino soprattutto per le giovani, sia a causa delle difficoltà in ingresso sia per la nascita dei figli.

Pure l’università Bocconi di Milano conferma, con la sua ultima ricerca, l’esigenza di una ‘cultura di genere’. Secondo i dati raccolti infatti l’81% delle donne riconosce come disagio per i figli la presenza di una mamma lavoratrice, mentre il 64% e’ convinto di non poter instaurare lo stesso tipo di rapporto con il figlio avendo un’attività lavorativa. Una politica di genere, secondo la Sodexo “si riassume in tre parole chiave: conoscenza, metodo e meritocrazia. La cultura della diversità non è qualcosa che si improvvisa bisogna indurla e per indurla serve tempo.”

Invalidità civile

Invalidità civile, crescono le segnalazioni dei cittadini

“I cittadini sono stretti tra difficoltà di accesso a servizi e farmaci e nuovi ostacoli anche per essere ricoverati in Ospedale, mentre stenta a decollare la medicina territoriale e la continuità assistenziale post-acuzie”.

Sono questi alcuni degli aspetti piu’ preoccupanti che emergono da XV Rapporto PiT Salute del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, la fotografia della sanità italiana attraverso il punto di vista dei cittadini, presentato oggi a Roma all’Auditorium del ministero della Salute. Il Rapporto si basa sulle 26.470 segnalazioni gestite nel 2011 dal servizio di consulenza e intervento PiT Salute.

Per quanto riguarda le segnalazioni in tema di invalidita’ civile ed handicap esse subiscono un notevole incremento rispetto allo scorso anno. Dal 10,3% del 2010 al 13,5% nel 2011 rispetto al complesso delle segnalazioni. L’esito dell’accertamento continua ad essere l’aspetto che preoccupa maggiormente i cittadini portando le segnalazioni al 39,2% rispetto al 35,3% dello scorso anno. Anche la lentezza dell’iter burocratico registra un incremento, passando dal 26,3% nel 2010 al 28,4% nel 2011. Le segnalazioni inerenti i tempi di erogazione dei benefici economici e agevolazioni (23,8% nel 2010, 19,1% nel 2011) collegati alla percentuale di invalidita’ civile assegnata o al grado di handicap riconosciuto, risultano davvero eccessivi per i reali bisogni dei cittadini. Infine le segnalazioni riferite alla rivedibilita’ che prevede la sospensione dei benefici economici e delle altre agevolazioni previste, rendendo di fatto insostenibile la vita di molte famiglie (14,6% nel 2010, 13,3% nel 2011).

No More!

No More: Camusso aderisce a “Convenzione contro la violenza maschile sulle donne-femminicidio”

Adesione di Susanna Camusso alla “Convenzione nazionale contro la violenza maschile sulle donne – femminicidio”. E’ molto importante – spiega la Segretaria generale Cgil, nella lettera di adesione – la scelta fatta da tante associazioni e realtà  nazionali della società  civile di promuovere e proporre a tutte le Istituzioni una Convenzione per contrastare e prevenire la violenza contro le donne e contro i diritti umani.

La Convenzione – aggiunge – richiama le Istituzioni alla loro responsabilità ,ricorda come la libertà  femminile sia la premessa di civiltà  del paese afferma in modo inequivocabile che la violenza maschile sulle donne non è un tema privato, mai: nè quando la violenza avviene tra le mura domestiche, nè quando si esprime in tante forme nei luoghi di lavoro . Al contrario il contrasto alla violenza sulle donne è un grande tema politico. Ma non è solo una scelta importante.

Il richiamo, prosegue Camusso, che la Convenzione lancia alla responsabilità  delle Istituzioni è un atto necessario e lo è per moltissime ragioni. Per il numero crescente di femminicidi in Italia; per il persistere di tendenze socio-culturali che minimizzano o giustificano la violenza domestica;per l’assenza di osservatori per la rilevazione sistematica dei dati;per la stessa rappresentazione del corpo delle donne nei media e nella pubblicità; per la sostanziale esclusione delle donne dalla vita pubblica e dal lavoro; per la scarsa efficacia delle misure di contrasto finora messe in atto; per la stessa debolezza e non completa attuazione del Piano nazionale Antiviolenza del Dipartimento Pari opportunità. Per tutte le ragioni cioè che la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, Rashida Manjoo, ha elencato nel suo terribile rapporto sull’Italia.

Ma c’è violenza anche nel mondo del lavoro – continua la segretaria generale della Cgil -. La crisi che investe l’economia italiana è affrontata con politiche recessive di austerità  che il Sindacato Europeo proprio oggi 14 novembre ha contestato con la mobilitazione e lo sciopero: questo approccio ci condanna alla recessione e rende il lavoro sempre più precario e i giovani e le donne sempre più soli. Sappiamo quanto la precarietà  esponga le lavoratrici native e migranti al ricatto sessuale ,quanto faccia proliferare le dimissioni in bianco,indebolisca la sicurezza nei luoghi di lavoro e alimenti il mobbing.

Anche per questo chiediamo da tempo che venga recepito in Italia l’accordo quadro europeo sulle molestie e sulla violenza sul luogo di lavoro firmato a Bruxelles ben tre anni fa,nel 2007, dal sindacato europeo e dalle associazioni delle imprese. Sono convinta che la violenza contro le donne sia una sconfitta per tutti, come abbiano voluto scrivere nello striscione appeso sulla porta della sede nazionale della Cgil. Per tutto questo – conclude Camusso – sottoscrivo la Convenzione no more.

Sicurezza sul lavoro

Sicurezza nei posti di lavoro. Seminario Inca degli Rls ad Andria

“Proteggi il lavoro”. E’ questo il tema del seminario dei delegati e dei Rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza che si svolgerà il 28 novembre, ad Andria,  presso l’ auditorium “Centro Risorse“ dell’Itis, in via Aldo Moro n. 42.

All’iniziativa, promossa dalla Cgil e dall’Inca della provincia di BAT, con la partecipazione dell’INCA Puglia, interverranno Michele Tassiello, coordinatore regionale Inca Puglia, Michele Valente, direttore Inca BAT, Domenico Spera, responsabile degli Rls Filcams Cgil di BAT, Giuseppe Cappelli, consulente medico Inca Bari, Luigi Antonucci segretario generale Cgil di BAT e Franca Gasparri, del collegio di presidenza Inca nazionale.  
Nel corso del seminario verrà illustrato il progetto “SPORTELLO SICUREZZA e PREVENZIONE, che sarà attivato per svolgere sul territorio provinciale, una funzione di assistenza, tutela e patrocinio nei rapporti tra Aziende, medico competente e lavoratore.

Contro la violenza

Crisi: Cgil, ferma condanna e massima intransigenza per episodi di violenza

La Cgil condanna, con estrema fermezza e massima intransigenza, tutti gli episodi di violenza che si sono registrati in alcune città italiane, ed esprime piena solidarietà  a tutti coloro che hanno subito aggressioni ed attacchi.

Alimentare un clima sempre più avvelenato, di scontri e contrapposizioni, di fronte ai problemi reali che vivono i giovani e i lavoratori per la mancanza di lavoro e di prospettive  per il futuro, arreca danno all’intero movimento sindacale, da sempre baluardo di democrazia e di difesa dei lavoratori.

E’ necessario che tutte le forze sindacali e democratiche condannino questi episodi di violenza per non prestare il fianco ad un clima di odio e intolleranza.

Il profondo disagio sociale che attraversa larga parte della popolazione non può e non deve in nessun modo trovare sbocchi negli atti di violenza che si sono purtroppo registrati oggi.

Questi atti inaccettabili hanno il solo obiettivo di tentare di oscurare le legittime rivendicazioni che decine di migliaia di lavoratori hanno sostenuto oggi in piazza, partecipando allo sciopero e alle manifestazioni indette dalla Cgil, che si sono svolte tutte in modo pacifico e senza incidenti, nell’ambito della Giornata di mobilitazione proclamata dalla Confederazione Europea dei Sindacati,  ‘per il lavoro e la solidarietà’ e per protestare contro le politiche di solo rigore che stanno alimentando pericolosi processi di recessione in tutta Europa.