Archivi giornalieri: 3 marzo 2024

L’ Astensionismo? Lo producono i Partiti e il sistema elettorale maggioritario

L’ASTENSIONISMO? LO PRODUCONO I PARTITI
e il sistema elettorale maggioritario.

di Francesco Casula

L’astensionismo c’è sempre stato. E’ un dato fisiologico. Ma era minimo: soprattutto nella repubblica incipiente, dopo il crollo del Fascismo e la cacciata dei tiranni sabaudi, ma anche nell’intero trentennio (1946-1976) quando la partecipazione elettorale era elevatissima e stabile.
Ancora nelle elezioni politiche del 1976 l’astensionismo è stato del 6,6%. Aumenterà enormemente invece nel ventennio 1979-99: sia nelle elezioni politiche che in quelle regionali e locali e, persino nelle consultazioni referendarie.
Ma ancor più si accentuerà, arrivando a percentuali colossali (oggi siamo a circa il 50%) nell’ultimo ventennio.
Le cause: due in modo particolare: la trasformazione del sistema politico e dei Partiti e l’introduzione dei sistemi elettorali basati sul maggioritario.
I Partiti, segnatamente negli ultimi venti/trent’anni si sono ridotti a ectoplasmi. A comitati elettorali (quando non comitati d’affari). Lontani dai bisogni della gente e dei territori: specie dei più periferici. Viepiù omologhi fra di loro. Tanto che qualche anno fa i due “poli” di centro-destra e di centro-sinistra si scambiarono reciproche accuse di plagio dei programmi. E negli ultimi anni si sono addirittura organicamente alleati, prima con il governo Monti e poi con quello di Draghi: in nome, si è sostenuto,della governabilità e della stabilità, considerata alla stregua di una vera e propria finalità politica.

A tutto ciò aggiungasi i sistemi elettorali – a livello statale come a livello regionale – i vari Porcelli (nomen omen!) basati sostanzialmente sul maggioritario, la cui fascistissima legge elettorale Acerbo,del 1923, in confronto, era ultrademocratica!
Sistemi elettorali – come quello attualmente ancora in vigore in Sardegna per le elezioni regionali – che producono disastri e devastazioni infliggendo colpi mortali alla democrazia; alla stessa libertà elettorale; al diritto all’ esistenza politica delle minoranze “fastidiose” per l’establishment: che lasciano senza rappresentanza istituzionale decine e decine di migliaia di elettori: com’è successo nel 2014 con Michela Murgia, Pili, Devias e Sanna (con più di 130 mila sardi senza rappresentanza in Regione, il 17% ), nel 2019 con Maninchedda, Pili e Andrea Murgia (con più di 56 mila, circa l’8%) e oggi con Soro e Chessa (con più di 70 mila, 9.6%) .
Abbiamo così cittadini di serie A: il cui voto conta. E cittadini di serie Z, il cui voto non conta.

Possiamo tollerare simil infamia? E per quanto tempo ancora? E poi ci si stupisce se il 50% degli elettori, semplicemente a votare non vanno? E saranno loro gli irresponsabili e non chi produce tale vergogna?

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11 luglio 2023:
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Disciplina della professione di guida turistica

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Istituzione del Museo della Shoah in Roma

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18 ottobre 2023:
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Legge 09 Ottobre 2023 n. 136

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104, recante disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici

Pubblicazione:

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Testo coordinato:

G.U. n. 236 del 09 Ottobre 2023

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28 settembre 2023:
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05 ottobre 2023:
approvato definitivamente. Legge
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Modifica all’articolo 33 della Costituzione, in materia di attività sportiva

Pubblicazione:

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Pubblicazione:

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Testo coordinato:

G.U. n. 190 del 16 Agosto 2023

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31 luglio 2023:
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Celebrazioni per il centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti

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Iter e lavori preparatori
24 gennaio 2023:
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22 marzo 2023:
approvato definitivamente. Legge

Santa Cunegonda

 

Santa Cunegonda


Nome: Santa Cunegonda
Titolo: Imperatrice
Nascita: X Secolo, Lussemburgo
Morte: 3 marzo 1039, Kaufungen, Germania
Ricorrenza: 3 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Canonizzazione:
29 marzo 1200, Roma, papa Innocenzo III

Sigfrido e Adesvige furono i fortunati genitori di S. Cunegonda. Essi posero tutto l’impegno per educare la cara fanciulla nelle virtù cristiane e negli insegnamenti della fede.

Giovanetta, fu data in isposa ad Enrico, duca di Baviera, il quale dopo la morte di Ottone III, essendo stato eletto imperatore del Sacro Romano Impero, recò la corona imperiale sul capo della sposa. L’incoronazione avvenne in Roma per le mani di Papa Benedetto « VIII, l’anno 1014.

Avendo questa santa imperatrice, col consenso del futuro suo sposo, fatto voto di verginità, Mantenendolo poi anche nello stato coniugale, s’attirò l’ira del demonio, che servendosi delle male lingue riuscì a diffamarla presso il re. Questi sospettò gravemente della regina e fu necessario l’intervento di Dio per ristabilire la pace e l’unione fra i due coniugi. Cunegonda infatti, con fervorose preghiere, ottenne dalla divina misericordia di poter passare a piedi nudi su di un braciere, senza riportare la minima scottatura. Accertata con tale prodigio l’innocenza e la santità della sua sposa, Enrico s’accusò di troppa credulità e si gettò ai piedi della regina chiedendo perdono.

Ma la riacquistata pace durò poco. Mentre Cunegonda era intenta a fabbricare un monastero per le monache benedettine in Kaffungen, la morte venne a rapirle lo sposo. Trovandosi allora sola al mondo, si ritirò fra quelle sante suore a cui aveva edificato il mona
stero e ne vestì la divisa. Essa morì così al mondo e attese solo più a santificare la sua anima, arricchendosi di meriti per l’eternità colla preghiera, col lavoro, colla mortificazione e colla dura penitenza. Caduta inferma, non volle abbandonare il duro cilicio e con esso rese la sua bell’anima a Dio.

Rivestito dell’abito religioso, il suo corpo venne portato a Bamberga e sepolto accanto all’imperatore. Nel 1200 Papa Innocenzo III l’ascrisse nel numero dei Santi; e molti miracoli vennero operati sulla sua tomba.

PRATICA. Meditiamo le parole del Signore: «Beati i mondi di cuore, perché essi vedranno Dio ».

PREGHIERA. Concedici, o Dio misericordioso, per intercessione della beata Cunegonda tua sposa fedele, di vivere umilmente e castamente e fa’ che per i meriti ed esempi di lei possiamo sempre servirti con profonda umiltà.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Bambèrga santa Cunegónda Augusta, che, sposata all’Imperatore Enrico primo, col consenso del marito conservò sempre la verginità, e, ricolmata di meriti per buone opere, con santa fine si riposò, e dopo morte risplendette per miracoli