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Pensioni, per il superamento di quota 100 due ipotesi in campo: quali sono e cosa prevedono

A fine 2021 scadrà la quota 100, l’anticipo pensionistico introdotto – in via sperimentale – dal primo governo Conte. L’attuale esecutivo sta quindi valutando due opzioni per modificare il ritiro anticipato dal lavoro: la prima è la quota 102, mentre la seconda è la quota 41. Andiamo a vedere cosa prevedono entrambe e in cosa si differenziano.
ECONOMIA 20 OTTOBRE 2020 09:16di Stefano Rizzuti

L’addio alla quota 100 è ormai quasi cosa certa. Detto e ribadito da più parti all’interno del governo, la pensione anticipata sembra destinata a scomparire al termine della sperimentazione di tre anni che si concluderà a fine 2021. Motivo per cui l’esecutivo sta lavorando a una nuova riforma pensionistica che eviti quello scalone che si verrebbe a creare tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022: chi non maturerà i requisiti per la quota 100 prima del gennaio 2022, infatti, si troverebbe ad aspettare fino a cinque anni rispetto a chi i requisiti li ha maturati solo qualche giorno prima, aderendo alla quota 100. Per superare l’anticipo pensionistico introdotto dal governo formato da Lega e Movimento 5 Stelle le proposte in campo sono due: la quota 102 o la quota 41, quest’ultima un sistema che permetterebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi versati, indipendentemente dall’età, anche se l’assegno sarebbe più basso rispetto all’attuale pensione anticipata. Come ricorda il Corriere della Sera, infatti, la pensione anticipata fa perdere dal 3% al 14% sull’assegno mensile.

Pensioni, come funzionerebbe la quota 102
L’ipotesi più probabile e su cui maggiormente si concentrano governo e sindacati in occasione dei tavoli dedicati alla riforma pensionistica è quella della quota 102. Entrerebbe in campo dal 2022 e modificherebbe i requisiti della quota 100: non più 62 anni di età ma 64. Gli anni di contributi versati, invece, resterebbero 38. Cambierebbe solo il requisito relativo all’età. Ci sarebbe, però, un’altra importante modifica, riguardante la riduzione dell’assegno. Che secondo un’elaborazione di Progetica potrebbe essere tagliato dal 4% al 15%.

La quota 41: l’altra ipotesi di anticipo pensionistico
La quota 41 ad oggi è in realtà già in vigore, ma solamente per alcune specifiche categorie di lavoratori. Si tratta, innanzitutto, dei cosiddetti precoci, ovvero coloro i quali hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento del 19esimo anno di età. Altro requisito è quello di appartenere a specifiche categorie, come quelle dei caregiver, degli invalidi civili, dei disoccupati di lungo corso, di chi compie lavori gravosi e usuranti. L’idea del governo è quella di inserire tra queste categorie i lavoratori fragili, ma anche chi è ritenuto non idoneo al lavoro e chi è impegnato in settori in cui il rischio di contagio da Covid è più alto, come per la sanità e i trasporti. La quota 41, quindi, consisterebbe in un anticipo rispetto all’attuale pensione anticipata, prevista per le donne con 41 anni e 10 mesi di contributi e per gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi versati.

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Quirinale

Oggi al Quirinale la cerimonia di consegna delle Onorificenze OMRI a cittadini che si sono distinti nell’emergenza del COVID -19

Si svolge oggi, alle 11.30 al Quirinale, la cerimonia di consegna delle onorificenze di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferite “motu proprio” dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 3 giugno 2020, a un primo gruppo di cittadini, di diversi ruoli, professioni e provenienza geografica, che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus. I riconoscimenti, attribuiti ai singoli, vogliono simbolicamente rappresentare l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali.

La cerimonia viene trasmessa in diretta streaming.Quir

Santa Maria Bertilla Boscardin

 

Santa Maria Bertilla Boscardin


Nome: Santa Maria Bertilla Boscardin
Titolo: Vergine
Nascita: 6 ottobre 1888, Brendola
Morte: 20 ottobre 1922, Treviso
Ricorrenza: 20 ottobre
Tipologia: Commemorazione

Anna Francesca Boscardin nacque a Brendola, nel Vicentino, il 6 ottobre 1888.

Angelo, il padre, a differenza della sua virtuosissima sposa e della pia e ingenua figliuola, era tutt’altro che un angelo di bontà. Quando i fumi del vino, cui era dedito, gli salivano al cervello, e una tetra e infondata gelosia per la sua sposa lo invadeva, allora l’uomo diventava una bestia. La sua cattiveria aveva delle insane esplosioni di collera che mettevano paura. Anna tentava sempre, ma spesso inutilmente, di difendere la mamma e rabbonire il babbo. Il suo carattere mite e dolce e la sua devozione nelle preghiere erano anche per il babbo — e sarà lui stesso a confessarlo — un forte richiamo al dovere di correggersi, di pregare.

Annetta non fu una cima di intelligenza, ma in compenso aveva sortito un cuore mite e sensibilissimo, un a volontà tenacissima e intraprendente, per cui, anche se a scuola passò per ignorantella, si distinse sempre per l’ottima condotta.

« Quando sarò grande anch’io mi farò suora », aveva detto una volta alla mamma vedendo al suo paese alcune suore che giravano alla questua. Questa ispirazione si trasformò presto in proposito. Né l’incertezza del parroco, nè l’esitazione del babbo a lasciarla partire valsero ad estinguere in lei la fiamma della vocazione.

L’8 aprile 1905 Annetta, accompagnata dai genitori, entra nella casa Madre delle Suore Dorotee di Vicenza. « Sii buona, Anna… pensa solo a farti santa… prega per noi… per il babbo tuo!… », le disse la mamma.

La buona figliuola aveva preso sul serio le consegne della mamma : la sua vita sarà la pratica costante di tutte le virtù fino all’eroismo.

L’8 dicembre 1907, festa dell’Immacolata, Suor Bertilla si consacrò definitivamente a Dio emettendo i santi voti nella casa Madre di Vicenza. Fu in seguito mandata a Treviso per sostituire una consorella infermiera. Suor Bertilla che aveva sempre lavorato in cucina come sguattera, si rivelò quasi d’improvviso una infermiera abilissima, apprezzata e ricercata dai medici nei casi più difficili e delicati, benvoluta dai malati. Destinata per molto tempo al reparto dei bambini difterici, ebbe per loro le più attente e materne cure. Altri reparti e altri ammalati, ai quali fu successivamente destinata, ammirarono in Suor Bertilla l’angelica infermiera dalla carità eroica. La sua presenza e le sue parole erano una benedizione, una consolazione.

Le incursioni aeree su Treviso durante la prima guerra mondiale portarono il terrore e lo scompiglio nella città e anche nell’ospedale dove era Suor Bertilla. In quei momenti difficili e tristi ella si inginocchiava in mezzo al reparto a recitare il Rosario fino a che il pericolo fosse cessato.

Il suo amore per la Madre di Dio ebbe tutta la tenerezza, la fiducia, l’incantevole semplicità di una figlia per la sua madre. A tutti raccomandava la devozione alla Madonna. E nel Cuore di Lei metteva tutti i suoi assistiti.

La sua attività instancabile, le veglie continue, la sopportazione silenziosa del suo male che da tempo nascondeva con eroica pazienza, consumarono in breve la salute robusta dell’umile suora. Il 16 ottobre 1922, per volere della Superiora, un professore venne chiamato a visitare Suor Bertilla. La diagnosi rivelò la necessità di un intervento chirurgico per estirpare un fibroma. L’indomani ebbe luogo l’operazione, ma ormai era troppo tardi. Tre giorni di acutissimi dolori passati in santa rassegnazione e assoluta sottomissione al divino volere bastarono per preparare l’incontro di Suor Berlina col suo Sposo Celeste.

PRATICA. Sforziamoci di fare nostro il programma di Suor Bertilla: «A Dio tutta la gloria, al prossimo
tutta la gioia, a me tutto il sacrificio ».

PREGHIERA. O beata M. Bertilla, otteneteci dal Signore la vostra umiltà e semplicità per cui tanto gli piaceste, quella fiamma di purissimo amore che tutta vi consumò, le grazie dì cui abbiamo bisogno e il premio eterno nel cielo.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Treviso, santa Maria Bertilla (Anna Francesca) Boscardin, vergine della Congregazione delle Suore di Santa Dorotea dei Sacri Cuori, che si adoperò in ospedale per la salute dei malati nel corpo e nello spirito.