Archivi giornalieri: 12 ottobre 2020

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Reddito di emergenza: domande in scadenza il 15 ottobre

Il 15 ottobre 2020 è in scadenza la domanda per ottenere l’ulteriore quota del Reddito di emergenza. Ecco cosa sapere e come fare domanda.
 

In scadenza giovedì 15 ottobre 2020 la possibilità di inoltrare le domande di Reddito di Emergenza per la mensilità aggiuntiva di ottobre, destinato ai cittadini in difficoltà economica. Si tratta, in particolare, dell’ulteriore quota economica prevista dal Decreto Agosto.

In caso di accoglimento, la quota di REm è erogata per una sola mensilità, corrispondente al mese di presentazione della domanda. Quindi, se la domanda è stata presentata entro il 30 settembre 2020, sarà erogata la mensilità di settembre, mentre, se si presenta tra il 30 settembre e il 15 ottobre 2020, sarà erogata la mensilità di ottobre 2020.

Vediamo quindi nel dettaglio come fare domanda e quali sono i requisiti da possedere.

Reddito di emergenza, cos’è?

Il Reddito di emergenza, istituito con il Dl 34/2020 Decreto Rilancio, è una misura straordinaria di sostegno al reddito per supportare i nuclei familiari disagiati a causata del Covid-19.

L’art. 23 del Dl 104 Decreto Agosto ha previsto il riconoscimento, a domanda, di una ulteriore mensilità di Rem.

L’agevolazione è rivolta ai nuclei familiari che presenteranno nuova domanda, indipendentemente dall’avere già richiesto, ed eventualmente ottenuto, il beneficio economico.

Requisiti REm

Ai fini della concessione della mensilità del REM, occorre soddisfare due requisiti:

  • di residenza, in quanto il richiedente deve essere residente in Italia al momento della presentazione della domanda. La norma non prevede una durata minima di permanenza economici;
  • valore reddito familiare inferiore a una soglia pari all’ammontare del beneficio;
  • valore del patrimonio mobiliare familiare per il 2019 inferiore a 10.000 euro. La soglia è accresciuta di 5.000 euro:
    • per ogni componente successivo al primo (fino a un massimo di 20.000 euro);
    • in presenza di un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza come definite ai fini ISEE;
  • un valore ISEE inferiore a 15.000 euro (al momento della domanda).

I dati relativi ai requisiti e alle incompatibilità, autodichiarati in domanda, saranno oggetto di controlli.

Leggi anche: Scadenze fiscali di ottobre 2020: le date dei principali adempimenti

Reddito di emergenza, come fare domanda

La domanda di Reddito di Emergenza può essere inoltrata attraverso i seguenti canali:

  • online, autenticandosi con PIN (fino a quando sarà valido), SPID, Carta Nazionale dei Servizi e Carta di Identità Elettronica;
  • Patronati e CAF abilitati.

La domanda è presentata da uno dei componenti del nucleo familiare, individuato come il richiedente il beneficio, in nome e per conto di tutto il nucleo familiare.

Reddito di emergenza, quanto spetta

Il beneficio economico del REM è determinato in un ammontare pari a 400 euro mensili, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. L’importo del beneficio economico non può, comunque, essere superiore a 800 euro mensili. Unica eccezione si ha in caso di presenza di 3 adulti e 2 minorenni di cui un componente è disabile grave: in tal caso, l’importo sarà pari a 840 euro.

Si ricorda, a tal proposito, che il parametro della scala di equivalenza è pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare. Inoltre è incrementato di:

  • 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di 18 anni;
  • 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2 ovvero fino ad un massimo di 2,1, nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, così come definite ai fini ISEE.

Si ricorda che la scala di equivalenza non tiene conto dei soggetti che si trovano, al momento della domanda, in stato detentivo, o sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza.

Soldi e diritti

Bando MISE Digital Transformation PMI: come accedere agli incentivi

Pubblicato il Decreto del Mise contenente il bando per la Digital trasformation Pmi. Ecco in cosa consiste e come accedere agli incentivi.
 

Il MISE, Ministero per lo sviluppo economico, ha pubblicato il bando Digital Transformation che consentirà alle PMI di presentare domanda per accedere a contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati concernenti progetti di implementazione di tecnologie abilitanti del Piano Nazionale Impresa 4.0 e di altre soluzioni digitali.

Il Decreto Direttoriale del Mise contiene le istruzioni per poter accedere agli incentivi, i requisiti di ammissibilità nonché i termini e le modalità di presentazione della domanda che potrà essere inviata a partire dal 15 dicembre 2020. La Digital Transformation PMI è una misura prevista nel Decreto Crescita per la quale sono stati stanziati 100 milioni di euro volti alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi di produzione di piccole e medie realtà imprenditoriali.

Coinvolti in questo percorso sono in particolare il settore manifatturiero, il settore turistico e il settore del commercio. Gli obiettivi da raggiungere sono l’innovazione e la crescita di competitività dell’intero tessuto produttivo del nostro Paese.

Digital Transformation Pmi: requisiti

I contributi e i finanziamenti agevolati a favore delle PMI, sulla base delle indicazioni contenute nel Decreto del Mise vengono riconosciuti in percentuale su costi e spese ritenuti ammissibili.

In particolare i progetti di spesa devono:

  • prevedere la realizzazione di attività innovative dal punto di vista del processo e dell’organizzazione
  • prevedere la realizzazione di investimenti.

Per entrambe le tipologie di progetto il 10% dell’incentivo si assegna sotto forma di contributo e il 40% sotto forma di finanziamento agevolato.

I progetti di spesa devono prevedere una durata non superiore ai 18 mesi a partire dalla concessione dell’agevolazione. Sono possibili delle proroghe ma per una durata non superiore ai 6 mesi.

I beneficiari dei finanziamenti sono tenuti a restituire le somme erogate senza interessi a partire dall’ultima quota a chiusura dell’agevolazione. Il piano di ammortamento prevede il rimborso in rate semestrali costante con scadenza il 31 maggio e 31 novembre di ciascun anno, per un lasso di tempo non superiore a 7 anni.

Attraverso contributi e finanziamenti si mira a compiere dei passi in avanti in ambito di trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Requisiti PMI Digital Transformation

Quali sono i requisiti per partecipare al bando? Le PMI devono:

  • essere iscritte come attive nel Registro delle Imprese;
  • operare in modo prevalente nell’ambito manifatturiero o nel settore dei servizi diretti alle imprese manifatturiere. In alternativa nel settore turistico o in quello del commercio;
  • aver conseguito dall’esercizio relativo all’ultimo bilancio approvato dei ricavi per le prestazioni erogate pari ad almeno 100.000 euro;
  • aver approvato e depositato presso il Registro delle Imprese almeno due bilanci;
  • non essere sottoposte a procedura concorsuale né trovarsi in stato di fallimento, liquidazione (compresa la volontaria), di amministrazione controllata, concordato preventivo o altra condizione equivalente in base alla normativa attualmente in vigore.

Le imprese che sono in possesso dei requisiti necessari possono presentare la domanda anche in gruppo (non più di 10 soggetti aderenti), avvalendosi del contratto di rete o di altre forme contrattuali di collaborazione, purché figuri come soggetto promotore capofila un DIH-digital innovation hub o un EDI-ecosistema digitale per l’innovazione.

Digital Transformation PMI: come presentare la domanda

Il Decreto Direttoriale del MISE del 1° ottobre 2020 contiene tutte le istruzioni per presentare la domanda.

Le richieste dovranno essere inoltrate dalle ore 12 del 15 dicembre 2020, tramite procedura informatica disponibile sui portali Mise e Invitalia. La compilazione della richiesta deve avvenire online e prevede sottoscrizione digitale.

Per procedere occorre l’identificazione del soggetto compilatore (che sarà il legale rappresentante del soggetto beneficiario o della capofila in caso di una forma aggregata o associata), mediante spid (sistema pubblico di identità dgitale) o CnS (carta nazionale dei servizi) o tramite il sistema di gestione delle identità digitali di Invitalia.

Una volta avvenuta la presentazione della domanda seguirà la fase istruttoria sulla base dell’ordine cronologico giornaliero di invio. Le domande che vengono inoltrate nello stesso giorno si considerano pervenute nello stesso momento a prescindere dall’ora e dal minuto in cui sono state presentate.

Ciascun soggetto interessato all’incentivo potrà presentare una sola domanda che riguarderà un unico progetto.

Maggiori info su: www.mise.gov.it

SOLDI E DIRITTI

Bando MISE Digital Transformation PMI: come accedere agli incentivi

Pubblicato il Decreto del Mise contenente il bando per la Digital trasformation Pmi. Ecco in cosa consiste e come accedere agli incentivi.
 

Il MISE, Ministero per lo sviluppo economico, ha pubblicato il bando Digital Transformation che consentirà alle PMI di presentare domanda per accedere a contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati concernenti progetti di implementazione di tecnologie abilitanti del Piano Nazionale Impresa 4.0 e di altre soluzioni digitali.

Il Decreto Direttoriale del Mise contiene le istruzioni per poter accedere agli incentivi, i requisiti di ammissibilità nonché i termini e le modalità di presentazione della domanda che potrà essere inviata a partire dal 15 dicembre 2020. La Digital Transformation PMI è una misura prevista nel Decreto Crescita per la quale sono stati stanziati 100 milioni di euro volti alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi di produzione di piccole e medie realtà imprenditoriali.

Coinvolti in questo percorso sono in particolare il settore manifatturiero, il settore turistico e il settore del commercio. Gli obiettivi da raggiungere sono l’innovazione e la crescita di competitività dell’intero tessuto produttivo del nostro Paese.

Digital Transformation Pmi: requisiti

I contributi e i finanziamenti agevolati a favore delle PMI, sulla base delle indicazioni contenute nel Decreto del Mise vengono riconosciuti in percentuale su costi e spese ritenuti ammissibili.

In particolare i progetti di spesa devono:

  • prevedere la realizzazione di attività innovative dal punto di vista del processo e dell’organizzazione
  • prevedere la realizzazione di investimenti.

Per entrambe le tipologie di progetto il 10% dell’incentivo si assegna sotto forma di contributo e il 40% sotto forma di finanziamento agevolato.

I progetti di spesa devono prevedere una durata non superiore ai 18 mesi a partire dalla concessione dell’agevolazione. Sono possibili delle proroghe ma per una durata non superiore ai 6 mesi.

I beneficiari dei finanziamenti sono tenuti a restituire le somme erogate senza interessi a partire dall’ultima quota a chiusura dell’agevolazione. Il piano di ammortamento prevede il rimborso in rate semestrali costante con scadenza il 31 maggio e 31 novembre di ciascun anno, per un lasso di tempo non superiore a 7 anni.

Attraverso contributi e finanziamenti si mira a compiere dei passi in avanti in ambito di trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Requisiti PMI Digital Transformation

Quali sono i requisiti per partecipare al bando? Le PMI devono:

  • essere iscritte come attive nel Registro delle Imprese;
  • operare in modo prevalente nell’ambito manifatturiero o nel settore dei servizi diretti alle imprese manifatturiere. In alternativa nel settore turistico o in quello del commercio;
  • aver conseguito dall’esercizio relativo all’ultimo bilancio approvato dei ricavi per le prestazioni erogate pari ad almeno 100.000 euro;
  • aver approvato e depositato presso il Registro delle Imprese almeno due bilanci;
  • non essere sottoposte a procedura concorsuale né trovarsi in stato di fallimento, liquidazione (compresa la volontaria), di amministrazione controllata, concordato preventivo o altra condizione equivalente in base alla normativa attualmente in vigore.

Le imprese che sono in possesso dei requisiti necessari possono presentare la domanda anche in gruppo (non più di 10 soggetti aderenti), avvalendosi del contratto di rete o di altre forme contrattuali di collaborazione, purché figuri come soggetto promotore capofila un DIH-digital innovation hub o un EDI-ecosistema digitale per l’innovazione.

Digital Transformation PMI: come presentare la domanda

Il Decreto Direttoriale del MISE del 1° ottobre 2020 contiene tutte le istruzioni per presentare la domanda.

Le richieste dovranno essere inoltrate dalle ore 12 del 15 dicembre 2020, tramite procedura informatica disponibile sui portali Mise e Invitalia. La compilazione della richiesta deve avvenire online e prevede sottoscrizione digitale.

Per procedere occorre l’identificazione del soggetto compilatore (che sarà il legale rappresentante del soggetto beneficiario o della capofila in caso di una forma aggregata o associata), mediante spid (sistema pubblico di identità dgitale) o CnS (carta nazionale dei servizi) o tramite il sistema di gestione delle identità digitali di Invitalia.

Una volta avvenuta la presentazione della domanda seguirà la fase istruttoria sulla base dell’ordine cronologico giornaliero di invio. Le domande che vengono inoltrate nello stesso giorno si considerano pervenute nello stesso momento a prescindere dall’ora e dal minuto in cui sono state presentate.

Ciascun soggetto interessato all’incentivo potrà presentare una sola domanda che riguarderà un unico progetto.

Maggiori info su: www.mise.gov.it

Pensioni oggi

Aumento pensione inabilità: proroga domanda di incremento al milione

L’aumento delle pensioni d’inabilità spetta previa domanda per gli under 60. Per gli over 60, l’incremento al milione è automatico.
 

Con messaggio del 9 ottobre l’INPS comunica che è prorogata al 30 ottobre la scadenza per la domanda di aumento della pensione di inabilità (cosiddetto incremento al milione) a seguito della nota Sentenza della Corte Costituzionale 152/2020. Come specificato nella Circolare INPS numero 107 del 23 settembre 2020 è necessario inoltrare apposita domanda all’INPS affinché gli aventi diritto con età compresa fra i 18 e i 60 anni possano godere dell’aumento dell’assegno riconosciuto ai titolari di pensione di inabilità (invalidi civili totali, ciechi civili assoluti e sordi).

Va da sé che, coloro i quali abbiano un’età anagrafica superiore ai 60 anni, possono godere dell’incremento in maniera automatica senza specifica istanza. Il beneficio, in particolare, viene attribuito dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, sempreché ricorrano le condizioni reddituali e il compimento dell’età stabilita dalla disposizione.

Con il messaggio 3647/2020 del 9 ottobre, l’Inps ha rinviato la scadenza prevista alla stessa data e ha fornito ulteriori chiarimenti rispetto alla Circolare n. 107 del 23 settembre 2020 in merito all’attuazione dell’art. 15 del D.L. n. 104/2020 (cd. “Decreto Agosto”).

Aumento pensione di inabilità: a chi spetta l’incremento al milione

Come noto ormai, la Corte Costituzionale (sentenza n. 152 del 23 giugno 2020) ha incremento il trattamento pensionistico, fino a 516,46 euro al mese per tredici mensilità (cd. “incremento al milione”):

  • dei titolari di pensione di inabilità (invalidi civili totali, ciechi civili assoluti e sordi);
  • dei titolari di pensione di inabilità di cui alla L. n. 222/1984, non prima del compimento del sessantesimo anno di età.

Sul punto, il cd. “Decreto Agosto” (L. n. 104/2020) ha stabilito che l’incremento sia concesso, non solo ai soggetti di età pari o superiore a sessanta anni, ma anche ai soggetti di età superiore a 18 anni.

L’ampliamento della platea dei destinatari ha effetto dal 20 luglio 2020.

Incremento al milione: importi e limiti di reddito

A decorrere dalla predetta data, agli invalidi civili totali, ciechi assoluti e sordi titolari di pensione di inabilità è riconosciuta d’ufficio una maggiorazione economica tale da garantire un reddito complessivo pari, per il 2020, a 651,51 euro per 13 mensilità.

Il diritto alla maggiorazione, in particolare, è riconosciuto a tutti i titolari di pensione di inabilità, in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge, che hanno compiuto 18 anni.

Per avere diritto al beneficio sono necessari, per l’anno 2020, i seguenti requisiti reddituali:

  • il beneficiario non coniugato deve possedere redditi propri non superiori a 8.469,63 euro (pari all’importo massimo moltiplicato per 13 mensilità);
  • il beneficiario coniugato (non effettivamente e legalmente separato) deve possedere:
  • redditi propri di importo non superiore a 8.469,63 euro;
  • redditi cumulati con quello del coniuge di importo annuo non superiore a 14.447,42 euro.

Se entrambi i coniugi hanno diritto all’incremento, questo concorre al calcolo reddituale. Pertanto, nel caso in cui l’attribuzione del beneficio a uno dei due comporti il raggiungimento del limite di reddito cumulato, nulla è dovuto all’altro coniuge.

Se invece il limite non viene raggiunto, l’importo dell’aumento da corrispondere a un coniuge deve tener conto del reddito cumulato comprensivo dell’aumento già riconosciuto all’altro.

Leggi anche: Invalidità civile: requisiti, percentuali e benefici

Redditi che concorrono al requisito reddituale

Ai fini della valutazione del requisito reddituale concorrono i redditi di qualsiasi natura, ossia:

  • i redditi assoggettabili ad IRPEF, sia a tassazione corrente che a tassazione separata;
  • i redditi tassati alla fonte;
  • redditi esenti da IRPEF, sia del titolare che del coniuge.

Al contrario non concorrono al calcolo reddituale i seguenti redditi:

  • il reddito della casa di abitazione;
  • le pensioni di guerra;
  • l’indennità di accompagnamento;
  • l’importo aggiuntivo di 300.000 lire (154,94 euro);
  • i trattamenti di famiglia;
  • l’indennizzo previsto dalla L. n. 210/1992, in favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati.

Domanda aumento pensione d’inabilità: proroga della scadenza al 30 ottobre 2020

Per gli interessati di età superiore ai 18 anni e inferiore ai 60 anni, l’incremento può essere riconosciuto soltanto in caso di presentazione della domanda all’INPS.

Il beneficio, invece, viene attribuito dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, sempreché ricorrano le condizioni reddituali e il compimento dell’età stabilita dalla disposizione.

L’INPS, precisa al riguardo, che la decorrenza non può comunque essere anteriore al 1° agosto 2020. Nello specifico per i titolari di pensione di inabilità che presentino la domanda di beneficio entro il 9 ottobre 2020 30 ottobre 2020 (scadenza prorogata) può essere riconosciuta la decorrenza dal 1° agosto 2020, ove espressamente richiesto.

La domanda può essere inoltrata telematicamente sul sito dell’INPS direttamente dal contribuente o tramite patronato. Si tratta in sostanza di una DOMANDA DI RICOSTITUZIONE della pensione.

In seguito alla preselezione della domanda di Ricostituzione, è necessario selezionare la seguente tipologia di Prodotto:

  1. Gruppo: RICOSTITUZIONI/SUPPLEMENTI
  2. Prodotto: REDDITUALE
  3. Tipo: MAGGIORAZIONE SOCIALE

Circolare INPS numero 107 del 23-09-2020 e Messaggio INPS numero 3647 del 09-10-2020

Di seguito alleghiamo il testo completo della Circolare e del messaggio INPS in oggetto.

Beato Carlo Acutis

 

Beato Carlo Acutis


Nome: Beato Carlo Acutis
Titolo: Adolescente
Ricorrenza: 12 ottobre
Tipologia: Commemorazione

Carlo Acutis nacque a Londra il 3 maggio 1991 da Andrea Acutis e Antonia Salzano, milanesi provvisoriamente in città per lavoro. Carlo fin da piccolo manifesta un’indole particolarmente devota tanto che tornati in Italia a soli 7 anni chiese di poter ricevere la Prima Comunione.

Richiesta insolita ma che venne accolta dopo averla sottoposta a Monsignor Pasquale Macchi il quale diede il suo benestare dopo aver interrogato il ragazzo, ritenendolo idoneo. Carlo ricevette così l’Eucaristia il 16 giugno 1998, giovanissimo, e restò un punto fermo nella sua breve vita assieme alla messa quotidiana alla quale assisteva.

La sua esistenza si svolgeva come quella di tutti i ragazzi della sua età, ma sempre caratterizzata dalla sua voglia di aiutare gli altri e dalla sua gioia, diceva infatti “La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi, la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio. La conversione non è altro che spostare lo sguardo dal basso verso l’alto. Basta un semplice movimento degli occhi”. La sua fede fu talmente coinvolgente da spingere il collaboratore domestico di casa, un bramino induista, a convertirsi al cristianesimo, colpito proprio da “la sua profonda fede, la sua carità e la sua purezza”.

Carlo era anche bravo in informatica tantochè è stato proclamato patrono del web, e così dopo aver assistito ad un incontro di presentazione del Piccolo Catechismo eucaristico decise di dare vita ad una mostra sui miracoli eucaristici, per testimoniare la vera presenza di Gesù nell’ostia. Dopo tre anni di ricerche in giro per l’Europa con in genitori la mostra era pronta e talmente ben fatta da essere richiesta dalle diocesi di tutto il mondo.

Il sogno di Carlo era di farsi sacerdote, ma purtroppo all’età di 15 anni fu stroncato da una leucemia fulminante, e dopo aver dedicato la sua vita “al suo amico Gesù” torna alla casa del Padre il 12 ottobre 2006. Venne sepolto ad Assisi e successivamente dal cimitero viene traslato nel Santuario della Spogliazione: attraverso una speciale procedura di imbalsamazione viene esposto alla visita dei pellegrini.

Dichiarato venerabile nel 2008 sarà beatificato il 10 ottobre 2020 dopo averne accertato almeno un miracolo, ovvero la guarigione di un ragazzo brasiliano avvenuta dopo averne toccato le reliquie.

La madre: «Vi racconto il suo miracolo»

Intervista realizzata da Stefano Lorenzetto alla madre di Carlo, Antonia Salzano, e pubblicata dal Corriere

Intercede. Salva. Guarisce. Converte. Appare. I devoti di quello che già viene chiamato il patrono di Internet, almeno 1 milione nei cinque continenti, vedono la sua presenza ovunque. L’ultimo segno, il 15 agosto. Scrivono i fan su Facebook: Questa notte, nella solennità della Santissima Vergine Maria Assunta, Carlo venuto a prendersi la sua cagnolina Briciola di quasi 17 anni. Ora corre e gioca anche lei nei meravigliosi giardini del Paradiso assieme agli altri animali di Carlo che l’hanno preceduta, i cani Poldo, Stellina e Chiara, i gatti Bambi e Cleopatra. Non le pare eccessivo che associno l’Assunzione alla morte di una bestiola? Sorride indulgente Antonia Salzano, mamma di Carlo Acutis, stroncato a 15 anni da una leucemia fulminante nel breve volgere di 72 ore.

Prima che ci lasciasse, gli dissi: se in cielo troverai i nostri amici a quattro zampe, compari con Billy, il cane della mia infanzia. Lui non lo conosceva. Un giorno zia Gioia, ignara del nostro accordo, mi telefonò: “Stanotte in sogno ho visto Carlo. Teneva fra le braccia Billy”.

Ma sono ben altri i segni per cui lo studente milanese, già venerabile dal 2018, verrà proclamato beato dalla Chiesa il 10 ottobre ad Assisi, ultima tappa prima di diventare santo. Quando il 23 gennaio 2019 si eseguì la ricognizione canonica sulle spoglie mortali del giovanissimo servo di Dio, la sua salma fu trovata intatta.

Io stavo lì, mio marito non volle vedere. Era ancora il nostro ragazzone, alto 1,82, solo la pelle un po’ più scura, con tutti i suoi capelli neri e ricci. E lo stesso peso, quello che si era predetto da solo. Pochi giorni dopo il funerale, all’alba fui svegliata da una voce: “Testamento”. Frugai in camera sua, pensavo di trovarvi uno scritto. Nulla. Accesi il pc, lo strumento che preferiva. Sul desktop c’era un filmato brevissimo che si era girato da solo ad Assisi tre mesi prima: “Quando peserò 70 chili, sono destinato a morire”. E guardava spensierato il cielo.

La vita di Carlo durò solo 5.641 giorni.

In realtà 5.640. Entrò in coma alle 14 dell’11 ottobre 2006, con il sorriso sulle labbra. Credevamo che si fosse addormentato. Alle 17 fu dichiarata la morte cerebrale, la mattina del 12 quella legale. Avremmo voluto donare i suoi organi, ma non fu possibile, ci dissero che erano compromessi dalla malattia. Un bel paradosso, perché il cuore, perfetto, ora sarò esposto in un ostensorio nella basilica papale di San Francesco ad Assisi.

Quand’ stato prelevato?

Durante la ricognizione del 2019. Con atto notarile abbiamo voluto donare il corpo al vescovo di Assisi. Era giusto che appartenesse alla Chiesa universale.

In che modo Carlo scoprì la fede?

Non certo per merito di noi genitori, lo scriva pure. In vita mia ero stata in chiesa solo tre volte: prima comunione, cresima, matrimonio. E quando conobbi il mio futuro marito, mentre studiava economia politica a Ginevra, non che la domenica andasse a messa.

Allora come spiega questa religiosità?

Un ruolo lo ebbe Beata, la bambinaia polacca, devota a papa Wojtyla. Ma c’era in lui una predisposizione naturale al sacro. A 3 anni e mezzo mi chiedeva di entrare nelle chiese per salutare Gesù. Nei parchi di Milano raccoglieva fiori da portare alla Madonna. Volle accostarsi all’eucaristia a 7 anni, anziché a 10. Lo lasciammo libero. Ci pareva una cosa bella, perciò chiedemmo una deroga. Per me fu una “Dio-incidenza”. Carlo mi salvò. Ero un’analfabeta della fede. Mi riavvicinai grazie a padre Ilio Carrai, il padre Pio di Bologna, altrimenti mi sarei sentita screditata nella mia autorità genitoriale. un percorso che dura tuttora. Spero almeno di finire in purgatorio.

Carlo fu precoce solo nella preghiera?

In tutto. Era un mostro di bravura. A 6 anni già padroneggiava il computer, girava per casa con il camice bianco e il badge “Scienziato informatico”. A 9 scriveva programmi elettronici grazie ai testi acquistati nella libreria del Politecnico.

Non era troppo piccolo per usare il pc?

I promotori della causa di beatificazione hanno analizzato in profondità la memoria del suo computer con le tecniche dell’indagine forense, senza riscontrare la minima traccia di attività sconvenienti. Sognava di adoperare il pc e il web per diffondere il Vangelo. Papa Francesco nella Christus vivit cita Carlo come esempio per i giovani. “Sapeva molto bene”, spiega, “che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati”, ma lui ha saputo uscirne “per comunicare valori e bellezza”. Il suo sguardo spaziava ben oltre Internet. Alle mense dei poveri, quelle delle suore di Madre Teresa di Calcutta a Baggio e dei cappuccini in viale Piave, dove prestava servizio come volontario. La sera partiva da casa con recipienti pieni di cibo e bevande calde. Li portava ai clochard sotto l’Arco della Pace, per i quali con i risparmi delle sue mance comprava anche i sacchi a pelo. Lo accompagnava il nostro cameriere Rajesh Mohur, un bramino della casta sacerdotale indù, che si convertì al cattolicesimo vedendo come Carlo aiutava i diseredati.

Avrebbe mai detto che un giorno sarebbe salito all’onore degli altari?

Ero certa che fosse santo gi in vita. Fece guarire una signora da un tumore, supplicando la Madonna di Pompei.

Il miracolo riconosciuto dalla Chiesa?

No, solo uno dei tanti che nemmeno sono entrati nel processo di canonizzazione. Quello che lo far proclamare beato accadde in Brasile nel settimo anniversario della morte, il 12 ottobre 2013, a Campo Grande. Matheus, 6 anni, era nato con il pancreas biforcuto e non riusciva a digerire alimenti solidi. Padre Marcelo Tenrio invitò i parrocchiani a una novena e appoggi un pezzo di una maglia di Carlo sul piccolo paziente, che l’indomani cominci a mangiare. La Tac dimostrò che il suo pancreas era divenuto identico a quello degli individui sani, senza che i chirurghi lo avessero operato. Una guarigione istantanea, completa, duratura e inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze mediche.

Suo figlio come si ammalò?

Sembrava una banale influenza. Dopo alcuni giorni comparvero forte astenia e sangue nelle urine. Lui se ne uscì con una delle sue frasi: “Offro queste sofferenze per il Papa, per la Chiesa e per andare dritto in paradiso senza passare dal purgatorio”, ma in famiglia non vi demmo troppo peso. Chiamai il professor Vittorio Carnelli, che era stato il suo pediatra. Ci consigli l’immediato ricovero nella clinica De Marchi. E l avemmo la diagnosi infausta: leucemia mieloide acuta M3. Carlo ne fu informato dagli ematologi. Reagì con dolcezza e commentò: “Il Signore mi ha dato una bella sveglia”. Fu trasferito all’ospedale San Gerardo di Monza. Appena giuntovi, scosse la testa: “Da qui non esco vivo”.

Lei invocò un miracolo per suo figlio?

Sì, da Gesù, dalla Madonna e dal venerabile fra Cecilio Maria, al secolo Pietro Cortinovis, il cappuccino fondatore dell’Opera San Francesco per i poveri di Milano. Ma i piani di Dio erano altri. Quelli che avevo proposto a Carlo prima che spirasse: chiedi al Signore di manifestarci un segno della sua presenza.

E suo figlio che cosa le rispose?

“Non preoccuparti, mamma. Ti darò molti segni”. Nove giorni dopo la sua morte, a Tixtla, in Messico, un’ostia si arrossì di sangue. Una commissione composta anche da scienziati non credenti accertò che era del gruppo AB, lo stesso presente nella Sindone e nel miracolo di Lanciano, e che si trattava di cellule del cuore. A distanza di quattro anni, negli strati sottostanti alla coagulazione restava ancora presente del sangue fresco.

Suo figlio aveva allestito Segni, una mostra sui miracoli eucaristici.

Sì, sta girando tutti i santuari del mondo. Negli Stati Uniti l’hanno ospitata 10.000 parrocchie. Sono eventi soprannaturali come quello accaduto il 12 ottobre 2008, nel secondo anniversario della sua morte, a Soklka, in Polonia. Un’ostia caduta a terra durante la comunione, e conservata in cassaforte, una settimana dopo divenne un pezzo di carne di origine miocardica, gruppo sanguigno AB.

Ha avuto solo questi, di segni?

Anche altri. Carlo mi predisse che sarei diventata di nuovo madre, benché stessi per compiere 40 anni. E nel 2010, quando gi ne avevo 43, diedi alla luce due gemelli, Michele e Francesca.

Perché fu sepolto ad Assisi?

Abbiamo una casa in Umbria. Un cartello avvertiva che c’erano in vendita nuovi loculi nel cimitero comunale. Chiesi a Carlo che cosa ne pensasse. “Sarei felicissimo di finire qua”, rispose. Il suo corpo intatto stato poi traslato nel santuario della Spogliazione, dove ora i fedeli potranno venerarlo per sempre.

Che cosa le manca di più di suo figlio?

L’allegria. Appena morì, ricordo d’aver pensato: e ora chi mi far ridere? e chi mi aiuterò con il computer? Mi restano i suoi pensieri, detti e scritti: “Non io, ma Dio!”. “Da qualunque punto di vista la si guardi, la vita sempre fantastica”. “Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie”.

L’ultimo rende bene l’idea dei social.

Così, gli uomini d’oggi sono ripiegati su sè stessi. La loro felicità fatta solo di like. Ma Carlo l’influencer di Dio.

Non vorrebbe che fosse ancora qui con lei, anziché avere un santo in cielo?

Ho fatto mia l’invocazione di Giobbe: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!”. I figli non ci appartengono, ci sono affidati. Sento Carlo più presente di quando era in vita. Vedo il bene che fa. Mi basta.