Archivi giornalieri: 16 ottobre 2020

Superbonus 110%

Superbonus 110%, FAQ ENEA: nuovi chiarimenti sulle detrazioni fiscali

L’Enea rilascia alcune importanti FAQ con ulteriori chiarimenti in merito al superbonus 110% previsto per il 2020 dal decreto rilancio.
 

Con la pubblicazione di apposite FAQ, l’Enea ha chiarito ulteriori aspetti riguardanti il superbonus 110% previsto dal decreto Rilancio.

Sono ancora tanti i dubbi che riguardano l’operativa dell’eco bonus 110, tuttavia l’Enea ha affrontato vari aspetti fra i quali: la spettanza del bonus per i lavori iniziati prima del 1° luglio; il superbonus per i condomini quale intervento trainato; l’esecuzione di più interventi secondari; il requisito della preesistenza di un impianto di riscaldamento invernale ovvero il rilascio dell’attestazione della prestazione energetica dell’edificio, APE.

A tal proposito, si ricorda che, ai fini del super bonus 110, gli interventi di risparmio energetico devono assicurare all’edificio il miglioramento di due classi energetiche, rispetto a quella preesistente. Da qui, il tecnico abilitato che segue i lavori, deve redigere due attestati di prestazione energetica. Uno prima dell’inizio dei lavori, l’altro alla conclusione.

Superbonus 110%, FAQ ENEA

Ecco in chiaro i chiarimenti forniti nello specifico dall’Enea.

Super bonus 110% interventi trainanti e interventi trainati

Il D.L. 34/2020, c.d decreto Rilancio, con l’art.119, ha introdotto una detrazione rafforzata del 110% per gli interventi di risparmio energetico e riduzione del rischio sismico.

L’Agenzia delle entrate con la circolare n°24/e 2020 distingue tra interventi trainanti e interventi trainati.

I primi sono agevolati con il 110% indipendentemente dall’esecuzione di ulteriori interventi. Al contrario, quelli c.d trainati, per essere agevolati devono essere eseguiti insieme ad almeno di quelli trainanti.

Nello specifico, gli interventi devono essere effettuai sugli immobili destinati ad abitazione e non fa differenza se di tratta di 1° o di 2° casa. Le spese devono essere sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021.

Ad ogni modo, è possibile scaricare il 110% delle spese sostenute per i seguenti interventi (trainanti):

  1. interventi di isolamento termico sugli involucri degli edifici;
  2. sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni;
  3. sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti;
  4. interventi antisismici.

Interventi trainati

Come anticipato sopra, il  super bonus al 110% spetta anche per altri interventi, se eseguiti insieme ad almeno uno di quelli sopra elencati. Il riferimento è ai già citati interventi “trainati”.

Sono considerati trainati i seguenti interventi:

  • gli interventi di efficentamento energetico;
  • l’installazione di impianti solari fotovoltaici;
  • l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

Il Superbonus spetta anche ai contribuenti forfetari (sconto o cessione).

Fatta tale ricostruzione, analizziamo le indicazioni dell’Enea.

Super bonus 110 interventi iniziati prima del 1° luglio

Ai fini del 110%, non rileva la data di esecuzione dei lavori ma quella di sostenimento delle spese ad essi collegati.

Dunque, la norma, in sostanza, non fa riferimento alla data di inizio dei lavori ma pone soltanto la condizione che la detrazione si applica alle spese sostenute a partire dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021.

Ad esempio, con lavori iniziati a giugno ma pagati a luglio 2020, non vi è alcun ostacolo al 110%. Naturalmente nel rispetto delle ulteriori condizioni previste dalla normativa.

Superbonus 110 condomini

Già da prima dell’introduzione del superbonus 110%, per le spese relative agli interventi su parti comuni di edifici condominiali ricadenti nelle zone sismiche 1, 2 e 3 finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, spetta una detrazione fino all’85% delle spese sostenute.

Stiamo parlando del c.d superbonus condomini, previsto all’art.14 del D.L. 63/2013, comma 2-quater.1.

E’ stato chiesto all’Enea se il superbonus condomini possa essere considerato quale intervento trainato ai fini del 110%.

Ebbene secondo l’Enea, l’intervento di efficienza energetica indicato nel citato comma 2. quater dell’articolo 14 interessa più del 25 % della superficie disperdente lorda delle parti comuni di un edificio condominiale ed ha pertanto, le caratteristiche dell’intervento trainante previsto dal comma 1 dell’art. 119. Anche gli interventi antisismici sono compresi ai sensi del comma 4 dell’art. 119 del “decreto rilancio” tra gli interventi trainanti.

Dunque, il superbonus condomini non è considerabile quale intervento trainato.

A dir la verità ciò si desumeva dalla normativa del 110% che non richiama tra gli interventi trainati il superbonus condomini.

Leggi anche: Bonus 110% villette a schiera: sì, ma a determinate condizioni

Esecuzione di più interventi trainanti

All’Enea è stato chiesto di sapere se sia possibile effettuare più intervento trainanti contemporaneamente.

Ad esempio oltre all’intervento di cappotto termico è possibile seguire interventi di riduzione del rischio sismico?

La risposta è affermativa. Difatti, come chiarito nella circolare dell’Agenzia delle entrate 8 agosto 2020, n. 24/E (cfr. paragrafo 4)

“Nel caso in cui sul medesimo immobile siano effettuati più interventi agevolabili, il limite massimo di spesa detraibile sarà costituito dalla somma degli importi previsti per ciascuno degli interventi realizzati.”

Requisito di preesistenza di un precedente impianto di riscaldamento

Per richiedere il 110% ma anche l’ecobonus ordinario, l’edificio oggetto di lavori deve essere già dotato di un impianto di riscaldamento funzionante.  Negli ambienti in cui si realizza l’intervento agevolabile. Questa condizione è richiesta:

  • per tutte le tipologie di interventi agevolabili,
  • ad eccezione dell’installazione dei collettori solari per produzione di acqua calda e dei generatori alimentati a biomassa e delle schermature solari.

Ad ogni modo, L’Enea ribadisce che il D.lgs. 48/2020 ha modificato l’art. 2, comma 1, lettera l- tricies del D.lgs. 192/05 che, attualmente, definisce impianto termico:

“impianto tecnologico fisso destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, o destinato alla sola produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione, accumulo e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolazione e controllo, eventualmente combinato con impianti di ventilazione. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate”.

Ai fini della verifica della condizione richiesta per l’ecobonus e il Superbonus, l’impianto di climatizzazione invernale deve essere fisso. Può essere alimentato con qualsiasi vettore energetico e non ha limiti sulla potenza minima inferiore.

Ai medesimi fini, inoltre, l’impianto deve essere funzionante o riattivabile con un intervento di manutenzione, anche straordinaria.

In sintesi, è necessario che l’impianto di riscaldamento, funzionante o riattivabile, sia presente nell’immobile oggetto di intervento.

APE ante e post Intervento

Il 110% spetta se i lavori effettuati consentono il miglioramento di due classi energetiche dell’edificio ovvero, se non possibile, il conseguimento della classe energetica più alta.

Non possibile in quanto parte già da una classe energetica quasi massima.

Come è attestato il salto di classe energetica?

Con la redazione degli attestati di prestazione energetica (APE) ante e post operam.

Il direttore dei lavori e il progettista, possono firmare gli APE utilizzati solo ai fini delle detrazioni fiscali del 110% che non necessitano di deposito nel catasto degli impianti termici.

Con quale criterio, decreto 26/06/2015 o leggi regionali, devono essere determinate le classi energetiche?

Il criterio di classificazione energetica da usare è quello previsto dal decreto del Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, 26 giugno 2015, o il criterio previsto dalla corrispondente norma regionale a condizione che le regioni dichiarino che si ottengano le stesse classificazioni energetiche.

Nel caso di edifici unifamiliari, quali servizi energetici occorre prendere in considerazione per eseguire il confronto tra APE-pre e APE-post (Fonte FAQ Enea)?

Ai fini delle detrazioni fiscali del 110%, anche nel caso degli edifici unifamiliari, i servizi energetici da prendere in considerazione nell’APE-post per la verifica del conseguimento del miglioramento di due classi energetiche sono quelli presenti nella situazione ante intervento. Così come previsto per gli APE convenzionali rilasciati per gli edifici composti da più unità immobiliari.

Infine,  è utile  ricordare che tramite lo strumento dell’interpello è possibile chiedere chiarimenti diretti all’Agenzia delle entrate.

FAQ Enea Superbonus 110%

Alleghiamo infine il file completo di tutte le FAQ in formato PDF.

LEGGI, NORMATIVA E PRASSI

Decontribuzione Sud 2020: cos’è, a chi spetta e come funziona

Il nuovo bonus economico denominato decontribuzione Sud serve ad abbassare il costo del lavoro durante i duri mesi della pandemia da covid-19
 

Cos’è, a chi spetta e come funziona la nuova misura economica denominata Decontribuzione Sud prevista nel decreto Agosto? La diffusione del Coronavirus nel nostro Paese ha messo in ginocchio molte imprese, alcune delle quali sono state costrette ad abbassare la serranda a causa del contraccolpo economico subito. Si tratta principalmente di piccole imprese operanti nelle aree svantaggiate, ossia nelle regioni del Sud Italia.

Al fine di venire incontro a tali imprese e garantire loro i livelli occupazione pre-Covid, il Governo ha adottato una specifica misura, che prende il nome di “decontribuzione Sud”. Si tratta di un aiuto economico, dal punto di vista previdenziale, introdotto all’art. 27 del Dl 104/2020 convertito in Legge 126 del 13 ottobre 2020 (Decreto Agosto).

Sul punto, l’Esecutivo ha pensato a un duplice intervento:

  • il primo opera nell’immediato, ossia da ottobre a dicembre 2020;
  • il secondo, invece, è previsto dal 2021 al 2029.

Si anticipa, sin da ora, che trattasi di un aiuto parziale e limitato. Infatti, stiamo parlando di un esonero trimestrale, ossia il quarto trimestre di quest’anno. Non bisogna dimenticarsi, inoltre, che per l’operatività è attesa un’apposita Circolare operativa dell’INPS.

Ma vediamo nel dettaglio importo, durata e requisiti della decontribuzione al Sud dal 1° ottobre al 31 dicembre 2020 introdotta dal Decreto Agosto.

Decontribuzione Sud: sì della Commissione Europea

La misura economica decontribuzione Sud è già stata approvata in via preliminare dalla Commissione europea. Il placet della CE è arrivato il 7 ottobre 2020, giudicando l’agevolazione idonea a supportare le imprese durante la pandemia.

In particolare, la Commissione ha rilevato che:

  • l’aiuto per ogni singola impresa non supererà i 120.000 euro per le imprese attive nei settori della pesca e dell’acquacoltura e gli 800.000 euro per le imprese attive in tutti gli altri settori ammissibili;
  • l’obbligo rispetto al quale è concesso il vantaggio a livello di contributi previdenziali deve essere sorto entro il 31 dicembre 2020.

Leggi anche: Incentivi per il lavoro nel Decreto Agosto: approfondimento della Fondazione Studi

Decontribuzione Sud 2020: quanto dura

Per quanto riguarda la durata della decontribuzione sud bisogna distinguere in due tipologie di intervento:

  • il primo, opera nell’immediato ovvero nel trimestre ottobre-dicembre 2020
  • il secondo, di prospettiva, è previsto per il periodo 2021-2029. L’obiettivo a medio-lungo termine è di favorire la riduzione dei divari territoriali.

L’operatività del secondo intervento, non legato al contenimento del covid-19 è delegato all’emanazione di un Dpcm, da adottarsi entro il 30 novembre 2020, avente lo scopo di individuare le modalità e il riferimento ad indicatori oggettivi di svantaggio socio-economico.

Decontribuzione Sud, regioni interessate

Possono accedere alla “decontribuzione Sud” tutti i datori di lavoro che hanno lavoratori dipendenti che operano nelle seguenti regioni:

  • Abruzzo;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania;
  • Molise;
  • Puglia;
  • Sardegna;

Sono esclusi, invece, i datori di lavoro del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico.

Queste sedi di lavoro agevolate sono riferibili alle regioni che, nel 2018, presentavano un prodotto interno lordo pro capite:

  • inferiore al 75% della media EU27;
  • compreso tra il 75% e il 90%, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale.

Decontribuzione Sud, quanto spetta

Come detto in premessa, trattasi di uno sgravio contributivo parziale, in quanto è pari al 30% dei complessivi contributi previdenziali dovuti. Sono esclusi comunque dal computo i contributi dovuti all’INAIL.

L’incentivo riguarda i contratti di lavoro dipendente in corso e si applica nel periodo 1° ottobre-1° dicembre 2020. Nessuna conseguenza si determina sul piano pensionistico dei lavoratori in quanto resta ferma l’aliquota di computo ai fini delle prestazioni.

Infine, quanto alle condizioni generali per la fruizione delle agevolazioni, l’impresa deve essere sicuramente in possesso del Durc e rispettare le norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Decontribuzione Sud, circolare INPS

Al momento siamo in attesa della apposita circolare dell’INPS che dovrà indicare le modalità di applicazione del bonus decontribuzione sud per le imprese del mezzogiorno d’Italia.

Aggiorneremo questa guida non appena sarà disponibile.

ATTUALITÀ

Festival del Lavoro 2020: ecco il programma e come partecipare ai webinar

Il 23 ottobre si terrà il Festival del Lavoro 2020, kermesse a cura del Consiglio Nazionale e dalla Fondazione Stdi dei Consulenti del Lavoro
 

Il 23 ottobre si svolgerà il Festival del lavoro 2020. A differenza delle scorse edizioni, quest’anno la manifestazione si svolge esclusivamente online: sulla piattaforma gotowebinar, sui social e altri portali web di informazione.

L’evento è stato organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro; anche per quest’anno si è deciso di invitare importanti esponenti del mondo del lavoro, professionisti, accademici, ecc.

Ma vediamo qui di seguito il programma completo dell’undicesima edizione del festival del Lavoro e come registrarsi ad ogni singolo evento formativo.

Festival del Lavoro 2020, programma completo

Quest’anno la manifestazione inizierà ufficialmente il 23 ottobre 2020, ma già dal 22 ottobre andrà in scena l’anteprima del Festival 2020, in cui sarà possibile partecipare ai diversi webinar che illustreranno brevemente tutti gli argomenti che si andranno a trattare durante il festival del lavoro.

Il giorno 23 ottobre andranno in scena 4 eventi per ogni singola sessione, in cui ad ogni una di essa si parlerà di ogni singolo aspetto del mondo del lavoro e pensionistico, societario ma si parlerà principalmente anche della crisi socio-sanitaria e quali sono gli strumenti più idonei per fronteggiarla.

Gli argomenti che si andranno a trattare nell’undicesima edizione del festival sono inerenti al Diritto, Previdenza, Politiche Attive e Opportunità.

Anteprima webinar del 22 ottobre 2020

Il giorno 22 ottobre dalle ore 16:30 fino alle 17:25 sarà possibile registrarsi e partecipare al primo webinar del diritto, inerente all’organizzazione dell’imprese e la gestione del rapporto di lavoro. Successivamente, andrà in onda il webinar sulla Giustizia civile e mediazione. In questo incontro online si discuterà sulla differenza tra i sistemi alternativi e complementari e quali scegliere in base alle diverse circostanze.

I webinar del 22 inerenti al Diritto si concluderanno verso le ore 19:45 con la discussione sulle responsabilità del datore di lavoro in caso di Covid nella propria azienda. Durante l’anteprima del Festival 2020 verranno svolti anche webinar sulle Politiche Attive e sulle Opportunità presenti e future.

Nella sessione delle Politiche attive verranno trattati argomenti sulle iniziative e gli strumenti delle politiche attive, quali sono le nuove competenze per svolgere correttamente una professione innovativa. Infine, si discuterà del nuovo fondo europeo Feg.

Nella sessione delle opportunità, si discuterà di diversi argomenti come il walfare, la bilateralità nel settore metalmeccanico, quali sono le nuove relazioni industriali e la loro trasformazione organizzativa.

Festival del lavoro 2020: programma del 23 ottobre

Il festival del lavoro 2020 come già anticipato, si suddivide in 4 categorie principali. In ogni singola categoria verranno affrontati molteplici argomenti direttamente da professionisti del settore. Vediamo qui di seguito il programma completo del Festival:

Webinar del Diritto

I quattro argomenti che sono trattati nella categoria Diritto sono i seguenti:

  • 15:00 – 16:00: Ripresa delle attività lavorative e misure di prevenzione in relazione alla pandemia da Covid-19;
  • 16:15 – 17:15: La flessibilità organizzativa della prestazione di lavoro;
  • 17:30 – 18:30: Strumenti di gestione della organizzazione dell’impresa. Il ruolo dei sindacati.
  • 18:45 – 19:45: Il lavoro femminile, una leva per la ripresa.

Webinar delle Politiche Attive

Nella categoria delle Politiche attive verranno svolti webinar sui seguenti argomenti:

  • 15:00 – 16:00: L’assegno di ricollocazione;
  • 16:15-17:15: Quali sono le politiche attive regionali e la Garanzia Giovani;
  • 17:30-18:30: L’efficienza della formazione per il mercato del lavoro;
  • 18:45-19:45: I nuovi scenari delle politiche attive del lavoro.

Webinar delle Opportunità

Gli argomenti trattati nella categoria delle opportunità sono:

  • Smart remote Working – dalle ore 15:00 alle 16:00;
  • Working smart – 16:15 – 17:15;
  • Contratto di rete tra professionisti e la Pubblica Amministrazione;
  • La sicurezza sul lavoro ai tempi del Covid-19 – 18:45 -19:45.

Webinar della Previdenza

In questa categoria saranno molteplici i professionisti che illustreranno nel dettaglio i seguenti argomenti:

  • La privatizzazione. Il webinar andrà in onda alle ore 15:00 fino alle ore 16:00;
  • Sostenibilità e adeguatezza. Sarà possibile seguire questo webinar dalle ore 16:15 alle 17:15;
  • Il welfare integrato dai consulenti del lavoro. 17:30 – 18:30;

Come partecipare al Festival del lavoro 2020

La partecipazione all’undicesima edizione del Festival del Lavoro è totalmente gratuita. Infatti, tutto quello che bisogna fare è recarsi sul portale web del Festival, scegliere la categoria in cui si intende partecipare e successivamente registrarsi al webinar dell’argomento desiderato.

Per registrarsi al singolo webinar bisognerà inserire:

  • Nome;
  • Cognome;
  • Indirizzo Email.

Si precisa che sarà possibile registrarsi anche a più Webinar contemporaneamente.

Maggiori informazioni a questo indirizzo: www.festivaldellavoro.it

“Fratelli tutti”

Per chi ha voglia e tempo di leggere propongo una mia analisi con chiavi di lettura dell’enciclica “Fratelli Tutti” di Francesco, pubblicata sull’ultimo numero di “La Newsletter di Nuovi Lavori”.

“Tutte le novità dell’enciclica”
«Fratelli tutti, scriveva San Francesco d’Assisi per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo. Tra i suoi consigli voglio evidenziarne uno, nel quale invita a un amore che va di là dalle barriere della geografia e dello spazio. Qui egli dichiara beato colui che ama l’altro “quando fosse lontano da lui, quanto se fosse accanto a lui”. Con queste poche e semplici parole ha spiegato l’essenziale di una fraternità aperta, che permette di riconoscere, apprezzare e amare ogni persona di là dalla vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita. Questo Santo dell’amore fraterno, della semplicità e della gioia, che mi ha ispirato a scrivere l’enciclica Laudato si’ nuovamente mi motiva a dedicare questa nuova enciclica alla fraternità e all’amicizia sociale. Infatti San Francesco, che si sentiva fratello del sole, del mare e del vento, sapeva di essere ancora più unito a quelli che erano della sua stessa carne. Dappertutto seminò pace e camminò accanto ai poveri, agli abbandonati, ai malati, agli scartati, agli ultimi». I due paragrafi iniziali della nuova enciclica di Papa Francesco ne riassumono il contenuto, già anticipato nello stesso sottotitolo esplicativo del titolo stesso, Sulla fraternità e l’amicizia sociale. Due icone, Francesco d’Assisi e il Buon Samaritano della parabola evangelica: costituiscono dei riferimenti ideali, ma non astratti, costituendo la vita e la testimonianza del poverello d’Assisi e l’azione fraterna e solidale del Samaritano due buone pratiche con valore universale, prive di connotazione eroica che possono e debbono essere imitate. Ad esempio nella narrazione, quasi la sceneggiatura di un film, della parabola del buon samaritano del Vangelo di Luca, si legge in Fratelli tutti: «L’inclusione o l’esclusione di chi soffre lungo la strada definisce tutti i progetti economici, politici, sociali e religiosi. Ogni giorno ci troviamo davanti alla scelta di essere buoni samaritani oppure viandanti indifferenti che passano a distanza. E se estendiamo lo sguardo alla totalità della nostra storia e al mondo nel suo insieme, tutti siamo o siamo stati come questi personaggi: tutti abbiamo qualcosa dell’uomo ferito, qualcosa dei briganti, qualcosa di quelli che passano a distanza e qualcosa del buon samaritano». Francesco parla in prima persona, abbandonando il tradizionale plurale maiestatis, dichiarando nell’incipit del primo capitolo, Le ombre di un mondo chiuso, di non avere la «pretesa di compiere un’analisi esaustiva né di prendere in considerazione tutti gli aspetti della realtà che viviamo», proponendosi «soltanto di porre attenzione ad alcune tendenze del mondo attuale che ostacolano lo sviluppo della fraternità universale». In un fugace passaggio Fratelli tutti è chiamata enciclica sociale e, leggendo il lungo documento, diversi sono i riferimenti a precedenti documenti della cosiddetta dottrina sociale della Chiesa – espressione mai usata, però, in questo caso – dalla Quadragesimo Anno del 1931 di Pio XI, alla Sollecitudo rei socialis e alla Centesimus Annus di Giovanni Paolo II. A differenza delle precedenti encicliche sociali è definitivamente superata qualsiasi visione organicista della società, descritta in tutte le sue interne divisioni, contrasti e conflitti, ma anche il tono assertivo e aulico, nonché il metodo deduttivo, che per il vero era stato sostanzialmente dismesso da Giovanni XXIII nella Pacem in Terris, del 1963, ricorrendo alla categoria biblica dei segni dei tempi. Se, per fare solo un esempio, nell’enciclica Quadragesimo anno, titolo che ricordava il quarantesimo anniversario della madre di tutte le encicliche sociali, la Rerum Novarum di Leone XIII, pur essendo pubblicata nel 1931, nel mezzo della grande depressione, vi era solo un vago e non esplicito riferimento, alla dirompente crisi economica seguita alla caduta della borsa di Wall Street del 1929 – la caduta rovinosa del mito del mercato autoregolato, secondo la pregnante definizione datane da Karl Polanyi. In Fratelli tutti, invece, è proposta un’analisi articolata dell’attuale temperie storica, socioeconomica e culturale della globalizzazione dominante, con una puntuale attenzione anche all’improvvisa pandemia del Covi 19, scoppiata mentre l’enciclica era in fase di elaborazione e una riflessione profonda e preoccupata sui fenomeni dei conflitti, delle migrazioni, delle tentazioni-derive xenofobe, autoritarie e populistiche. Un’analisi a tratti molto cruda, che evita, tuttavia irreversibili cadute pessimistiche; Papa Francesco è bel lontano dalla categoria dei profeti di sventura, come li chiamava Giovanni XXIII, riferendosi anche a esponenti della Curia. Emblematico al riguardo questo passaggio dell’enciclica di Francesco: «Il modo migliore per dominare e avanzare senza limiti è seminare la mancanza di speranza e suscitare la sfiducia costante, benché mascherata con la difesa di alcuni valori. Oggi in molti Paesi si utilizza il meccanismo politico di esasperare, esacerbare e polarizzare. Con varie modalità si nega ad altri il diritto di esistere e di pensare, e a tale scopo si ricorre alla strategia di ridicolizzarli, di insinuare sospetti su di loro, di accerchiarli. Non si accoglie la loro parte di verità, i loro valori, e in questo modo la società s’impoverisce e si riduce alla prepotenza del più forte». Per Francesco la logica dell’apocalisse, che vede il mondo come un idolo contrapposto a Dio e ne prevede-auspica la fine, porta a dimenticare che siamo tutti fratelli. Padre Antonio Spataro anticipando una sintesi dell’enciclica su La Civiltà Cattolica ha scritto perspicuamente: «Fratelli tutti declina insieme la fratellanza e l’amicizia sociale. Questo è il nucleo centrale del testo e del suo significato. Il realismo che attraversa le pagine stempera ogni vuoto romanticismo, sempre in agguato quando si parla di fratellanza. La fratellanza non è per Francesco solamente un’emozione o un sentimento o un’idea, per quanto nobile, ma un dato di fatto che poi implica anche l’uscita, l’azione». In Tutti Fratelli si fa esplicito riferimento ai principi della Rivoluzione francese, liberté, égalité, fraternité, per sottolineare che se la fraternità non si esercita veramente, sono perdute anche la libertà e l’eguaglianza e il mondo con loro. Ma della triade rivoluzionaria, il principio-obbiettivo della fraternité fu preso accantonato dai governi liberal-borghesi dell’Ottocento per essere rilanciato e praticato come solidarietà dal basso dal movimento operaio e, poi nel Novecento, specialmente dopo la tragedia mondiale e epocale della seconda guerra mondiale, dalle varie tipologie di Stati sociali che coniugano diritti civili, politici e sociali. Da questo punto di vista, come si legge nell’enciclica, la solidarietà intesa nel suo senso più profondo, è un modo di fare la storia, ed è questo che fanno i movimenti popolari. Di qui il forte timore espresso nell’enciclica che la politica non sia più «una sana discussione su progetti a lungo termine per lo sviluppo di tutti e del bene comune, bensì solo ricette effimere di marketing che trovano nella distruzione dell’altro la risorsa più efficace». «Mi permetto di ribadire – si legge in un altro passaggio dell’enciclica – che la politica non deve sottomettersi all’economia e questa non deve sottomettersi ai dettami e al paradigma efficientista della tecnocrazia». Implicito appare il riferimento al pensiero profondo, anche nei suoi risvolti teologici, sulla politica come la forma più alta della carità espresso da Paolo VI, il grande papa della modernità, della cui enciclica Populorum Progressio in Tutti Fratelli sono presenti due puntuali rinvii. Se Paolo VI aveva sostenuto che «lo sviluppo è il nuovo nome della pace», in Tutti Fratelli si legge: «In effetti, «senza uguaglianza di opportunità, le diverse forme di aggressione e di guerra troveranno un terreno fertile che prima o poi provocherà l’esplosione. Quando la società, locale, nazionale o mondiale, abbandona nella periferia una parte di sé, non vi saranno programmi politici, né forze dell’ordine o di intelligence che possano assicurare illimitatamente la tranquillità». La fratellanza-solidarietà concerne, infatti non solo quella tra gli uomini, a partire dai lavoratori, dagli ultimi, dai poveri e emarginati, ma anche tra i popoli e gli Stati, tra l’umanità tutta e la natura, della quale essa non padrona, ma custode, al fine di rendere possibile anche la solidarietà tra la generazione presente e le prossime venture. A partire dalla lezione profetica di Giovanni XXIII contenuta nell’enciclica Pacem in Terris, che aveva definito il ricorso alla guerra con l’espressione categorica di alienum a ratione (rragionevole), ammorbidita nella traduzione italiana, Francesco scrive che per il «potere distruttivo incontrollabile, che colpisce molti civili innocenti» delle armi nucleari, chimiche e biologiche, la stessa posizione del Catechismo della Chiesa Cattolica, dove contempla il diritto del ricorso alle armi in caso di legittima difesa, finisce per fornire alibi a questa ipotesi, finendo per giustificare la guerra preventiva. «Non possiamo più pensare alla guerra – conclude Francesco – come soluzione, dato che i rischi probabilmente saranno sempre superiori all’ipotetica utilità che le si attribuisce. Davanti a tale realtà, oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile guerra giusta. Mai più la guerra!». Sulla pena di morte, invece, rifacendosi a Lattanzio e Sant’Agostino, ribadisce la posizione netta già espressa da Giovanni Paolo II nell’enciclica Evangelium Vitae, scrivendo che essa, inadeguata sul piano morale e non più necessaria sul piano penale, «è inammissibile» e che, di conseguenza la Chiesa è deve essere impegnata a chiedere con forza la sua abolizione in tutto il mondo, così come l’ergastolo che si configura come «una pena di morte nascosta». Alcune annotazioni finali sul linguaggio e sulla composizione della nuova enciclica. Fratelli tutti, come la precedente Laudato Si’ non è stata scritta più in latino. Non si tratta di una novità assoluta, in quanto, ad esempio Pio XI ne scrisse una in italiano, nel 1931, Non abbiamo bisogno, contro le discriminazioni e le violenze del Regime fascista nei confronti dell’Azione Cattolica, e una in tedesco, nel 1937, Mit Brennender Sorge, contro il paganesimo nazista. Lo stesso Pio XII, che in Fratelli tutti non è mai citato, ne ha scritto una in francese, nel 1957, nella fase calane del suo lungo pontificato: Le Pèlerinage de Lourdes. Per il vero in latino è stata pubblicata nel 2013 l’enciclica Lumen Fidei, scritta a quattro mani da Papa Ratzinger e Papa Bergoglio. Novità assoluta, invece, il riferimento esplicito nella parte iniziale dell’enciclica, come fonte d’ispirazione per la scrittura dell’enciclica al Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato a Abu Dhabi, il 4 febbraio 2019, congiuntamente da Papa Francesco e da Ahmad al-Tayyeb, l’imam di Al-Azhar, il prestigioso centro teologico sunnita del Cairo. Se in Laudato Si’, il riferimento a Bartolomeo, il patriarca ortodosso di Costantinopoli, era un segno evidente del dialogo interconfessionale, in questo caso si va oltre, affermando con forza la necessità del dialogo tra le religioni, cui è dedicata l’ultima parte dell’enciclica, titolata significativamente, Le religioni al servizio della fraternità nel mondo: «Le diverse religioni, a partire dal riconoscimento del valore di ogni persona umana come creatura chiamata ad essere figlio o figlia di Dio, offrono un prezioso apporto per la costruzione della fraternità e per la difesa della giustizia nella società. Il dialogo tra persone di religioni differenti non si fa solamente per diplomazia, cortesia o tolleranza». Nella consolidata tradizione delle encicliche le citazioni inserite nel testo provenivano dalle altre encicliche o documenti ufficiali e, ovviamente, dalle Sacre Scritture e dai testi dei padri della Chiesa. Non venivano mai citati neppure coloro che notoriamente avevano contribuito in forma decisiva alla loro stesura: è il caso di monsignor Pietro Pavan per la Pacem in Terris e del domenicano Louis Joseph Lebret di Heconomie et Umanisme per la Populorum Progressio. Nell’ultima enciclica di Papa Bergoglio le citazioni, numerose, oltre che alle encicliche già menzionate, alla Bibbia, ai Vangeli e alle Lettere degli Apostoli, nonché a padri della Chiesa come San Tommaso, Sant’Agostino, San Basilio, Sant’Ireneo, rinviano a documenti delle conferenze episcopali di diversi paesi, specialmente del Sud del mondo, al Talmud di Babilonia anche a studiosi e intellettuali laici e ecclesiastici di discipline differenti: tra gli altri, Gabriel Marcel, Karl Rahner, Georg Simmel, Paul Ricoeur, persino a un noto musicista brasiliano, Vinicio de Moraes, di cui si prende in considerazione il testo della canzone Samba delle benedizioni, nell’edizione italiana e al film del 2018, Papa Francesco di Wim Wenders. Di Paul Ricoeur in particolare è citato il libro, Histoire et vérité, tradotto in italiano dalle edizioni Paoline nel 1958 con il titolo, L’amore del prossimo. Da giovane era stato assiduo collaboratore della rivista Terre Nouvelle, organo del movimento dei Chrétiens révolutionnaires, che aderirono nel 1936 al Fronte Popolare, dichiarandosi socialistes parce que chrétiens e avendo come simbolo la falce e il martello con una grande croce rossa in mezzo. Tutti Fratelli si chiude con una suggestiva preghiera che alla prima strofa recita: Signore e Padre dell’umanità, che hai creato tutti gli esseri umani con la stessa dignità, infondi nei nostri cuori uno spirito fraterno. Ispiraci il sogno di un nuovo incontro, di dialogo, di giustizia e di pace. Stimolaci a creare società più sane e un mondo più degno, senza fame, senza povertà, senza violenza, senza guerre. Di ancor maggiore innovazione sono i due paragrafi finali, nei quali papa Bergoglio dichiara: «In questo spazio di riflessione sulla fraternità universale, mi sono sentito motivato specialmente da San Francesco d’Assisi, e anche da altri fratelli che non sono cattolici: Martin Luther King, Desmond Tutu, il Mahatma Gandhi e molti altri. Ma voglio concludere ricordando un’altra persona di profonda fede, la quale, a partire dalla sua intensa esperienza di Dio, ha compiuto un cammino di trasformazione fino a sentirsi fratello di tutti. Mi riferisco al Beato Charles de Foucauld». Phoca PDF La Newsletter di Nuovi Lavori Tutte le novità dell’enciclica Scritto da Carlo Felice Casula * *Professore emerito di storia contemporanea Università degli Studi Roma Tre

Regione Lazio

ONLINE IL BANDO PER IL NUOVO BIENNIO DI ALTA FORMAZIONE ARTISTICA DI OFFICINA PASOLINI PER LE TRE SEZIONI: CANZONE, TEATRO, MULTIMEDIALE
 

Un’opportunità unica e gratuita della Regione Lazio per investire sul futuro dei giovani che vogliono formarsi nel mondo dell’arte  

24/09/2020 – Un’opportunità unica e gratuita della Regione Lazio per investire sul futuro dei giovani che vogliono formarsi nel mondo dell’arte, verranno selezionati per ogni sezione 30 giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni (estendibili a 36 per particolari meriti artistici).

Officina Pasolini conferma la sua vocazione a “officina dei mestieri”, un luogo di sperimentazione che consente ai partecipanti di acquisire un eccellente livello di conoscenza teorica così come un’ampia competenza sul campo con professionisti del settore altamente qualificati. La formazione avviene tra fasi di aula, esercitazioni pratiche, laboratori, masterclass, realizzazione di spettacoli, partecipazioni a incontri ed eventi. I responsabili delle sezioni sono Tosca (per la sezione Canzone), Massimo Venturiello (per la sezione Teatro) e Simona Banchi (per la sezione Multimediale).

Per consultare il bando e iscriverti vai su https://officinapasolini.it/bando2020/

Per informazioni sulla didattica visita il sito www.officinapasolini.it

 

CAMPAGNA DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE 2020/21

CAMPAGNA DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE 2020/21
 

L’influenza stagionale non è una malattia grave, ma può avere serie complicazioni per la salute soprattutto per la popolazione anziana o per chi soffre di altre patologie.

07/10/2020 – Quest’anno il virus influenzale circolerà contemporaneamente al SARS-CoV-2 (Coronavirus) e questo rende la vaccinazione contro l’influenza ancora più importante. Il vaccino, utilizzato da oltre quarant’anni come principale strumento ed opportunità di prevenzione, si è dimostrato efficace e sicuro.

Per questo motivo la Regione Lazio raccomanda fortemente la vaccinazione alle persone dai 60 anni di età garantendone la gratuità.

La vaccinazione è fortemente raccomandata anche a medici, personale sanitario, anche volontario, e in genere a tutti i lavoratori essenziali dell’area sanitaria.

La vaccinazione è raccomandata e gratuita anche per i bambini dai 6 mesi ai 5 anni compiuti.

La vaccinazione antinfluenzale assume una particolare importanza perché aiuta a semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, contribuisce a ridurre le complicazioni da influenza nei soggetti a rischio e a gestire meglio gli accessi al pronto soccorso.

Inoltre, insieme alla vaccinazione antinfluenzale, specialmente per chi soffre di patologie croniche, è raccomandata la vaccinazione anti-pneumococcica, utile a prevenire le polmoniti batteriche: le due vaccinazioni possono essere fatte contemporaneamente.

Dove è possibile vaccinarsi?

Se sei un adulto puoi vaccinarti: 

  • presso il medico di famiglia;
  • presso i Servizi vaccinali della ASL;
  • in alcuni casi presso la sede di lavoro dal medico del lavoro.

Se invece devi vaccinare tuo figlio puoi rivolgerti al pediatra di libera scelta che ti darà le indicazioni per effettuare la vaccinazione presso il proprio ambulatorio o presso il Servizio vaccinazioni della ASL.

Sul sito Internet della tua ASL troverai infine informazioni complete su altri contesti particolari di erogazione eventualmente allestiti nel tuo territorio.

Chi si vaccina

Ricordiamo che la vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata e gratuita per:

  • le persone dai 60 anni di età;
  • bambini con età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni
  • medici, personale sanitario, anche volontario e tutti i lavoratori essenziali dell’area sanitaria.

Inoltre la campagna vaccinale gratuita coinvolge anche altri settori della popolazione, puoi consultare qui l’elenco di chi, per motivi di lavoro o per motivi di salute, ha diritto o è invitato attivamente ad usufruirne.

La Regione Lazio, con l’Ordinanza n. 62 del 02/10/2020, ha disposto la disponibilità di dosi di vaccino antinfluenzale presso le farmacie, con oneri a carico del cittadino, per le persone tra i 18 e i 59 anni che volessero ricorrere comunque alla vaccinazione.

Per saperne di più

La vaccinazione non provoca generalmente alcun disturbo. In alcuni casi possono verificarsi alcuni inconvenienti, generalmente di lieve entità, come:

  • reazioni locali, come arrossamento e gonfiore nella sede di iniezione
  • reazioni generali, come febbre, malessere, dolori muscolari che scompaiono in 1-2 giorni (più frequenti nelle persone mai vaccinate in precedenza).
    In casi molto rari si possono verificare:

    • reazioni allergiche rappresentate da orticaria e asma e, nei casi più gravi, da reazione anafilattica, queste ultime possono comparire in soggetti allergici alle proteine dell’uovo in quanto i vaccini sono prodotti coltivando il virus in uova embrionate di pollo;
    • diminuzione transitoria delle piastrine, nevralgie e disturbi neurologici.

Le uniche controindicazioni vere alla vaccinazione sono rappresentate da:

  • età inferiore ai 6 mesi;
  • pregresse reazioni di tipo anafilattico alle proteine dell’uovo (in questi casi è possibile utilizzare vaccini prodotti in colture cellulari) o ad altri componenti del vaccino;
  • severe reazioni a vaccino antinfluenzale nel passato;
  • sindrome di Guillain Barrè manifestatasi entro 6 settimane dalla somministrazione del vaccino antinfluenzale.

La vaccinazione antinfluenzale deve essere rimandata in caso di malattia febbrile in atto.

Nel caso di comparsa di effetti secondari è opportuno consultare il medico di famiglia o il medico del Servizio che ha effettuato la vaccinazione.

Regione Lazio

 

CORONAVIRUS: PRESENTATO IL BANDO BONUS LAZIO KM0

10 mln euro per settore ristorazione per acquisto prodotti agroalimentari del Lazio 

13/10/2020 – Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e gli Assessori all’Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali, Enrica Onorati, e allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-Up e Innovazione, Paolo Orneli, hanno presentato questa mattina, presso l’Auditorium del WeGil, il bando BONUS LAZIO KM0 che destina 10 milioni di euro al settore Ho.Re.Ca (ovvero della ristorazione) per l’acquisto di prodotti agroalimentari del Lazio.

Sarà concesso, infatti, un contributo a fondo perduto ai soggetti della ristorazione, sotto forma di voucher, pari al 30% della spesa effettuata per l’acquisto di prodotti DO (Denominazione di Origine), IG (Indicazione Geografica) e PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) del territorio laziale con l’obiettivo di promuovere misure di aiuto che consentano la ripresa delle attività sul territorio.

L’importo del contributo, che sarà ricevuto a fronte di una fattura già quietanzata per l’acquisto dei prodotti indicati dal bando, varia da un minimo di 500 euro – a fronte di una spesa ammissibile di almeno 1.667 euro – e un massimo di 5.000 euro – per una spesa ammissibile pari ad almeno 16.667 euro.

Potranno partecipare al bando, per cui saranno garantite procedure semplificate e tempestive, gli operatori della ristorazione che esercitano attività primaria o secondaria nel Lazio iscritta ai seguenti codici ATECO: ristorazione con somministrazione (cod. 56.10.11); attività di ristorazione connesse alle aziende agricole (cod. 56.10.12); ristorazione su treni e navi (cod. 56.10.50); catering per eventi, banqueting (cod. 56.21.00).

Tutti i dettagli saranno pubblicati su: https//www.regione.lazio.it/aiuticovidHORECA