Archivi giornalieri: 18 ottobre 2020

Come capire se si è a rischio contagio

Home / FAQ – Covid-19, domande e risposte / Come capire se si è a rischio contagio

Come capire se si è a rischio contagio

Indice

Data ultima verifica: 12 ottobre 2020

Sintomi (Mostra risposte)

 

I sintomi di COVID-19 variano sulla base della gravità della malattia, dall’assenza di sintomi (essere asintomatici) a presentare febbre, tosse, mal di gola, debolezza, affaticamento e dolore muscolare e nei casi più gravi, polmonite, sindrome da distress respiratorio acuto, sepsi e shock settico, che potenzialmente portano alla morte.

I sintomi più comuni di COVID-19 sono:

  • febbre ≥ 37,5°C e brividi
  • tosse di recente comparsa
  • difficoltà respiratorie
  • perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia)
  • raffreddore o naso che cola
  • mal di gola
  • diarrea (soprattutto nei bambini).

 

 

Le persone anziane di età superiore ai 70 anni e quelle con patologie preesistenti, come ipertensione arteriosa, problemi cardiaci, diabete, malattie respiratorie croniche, cancro e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita, trapiantati o in trattamento con farmaci immunosoppressori) hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia.

 

I bambini costituiscono una percentuale molto bassa dei casi COVID-19 segnalati: circa l’1% di tutti i casi segnalati ha età inferiore a 10 anni e il 4% ha età compresa tra 10 e 19 anni.

I bambini sembrano avere la stessa probabilità degli adulti di essere infettati, ma presentano un rischio molto inferiore rispetto agli adulti di sviluppare sintomi o forme gravi di malattia.

 

In caso di sintomi o dubbi, rimani in casa, non recarti al pronto soccorso o presso gli studi medici ma chiama al telefono il tuo medico di famiglia, il tuo pediatra o la guardia medica. Oppure chiama il numero verde regionale.

Altri numeri utili

 
Il periodo infettivo può iniziare uno o due giorni prima della comparsa dei sintomi, ma è probabile che le persone siano più contagiose durante il periodo sintomatico, anche se i sintomi sono lievi e molto aspecifici. Si stima che il periodo infettivo duri 7-12 giorni nei casi moderati e in media fino a due settimane nei casi gravi.

Torna su

Test Diagnostici (Mostra risposte)

 

Attualmente sono disponibili i seguenti test:

  • test molecolari che evidenziano la presenza di materiale genetico (RNA) del virus
  • test antigenici che evidenziano la presenza di componenti (antigeni) del virus
  • test sierologici tradizionali o rapidi che evidenziano la presenza di anticorpi contro il virus.

Leggi la circolare ministeriale 29 settembre 2020.

 

È il test molecolare quello attualmente più affidabile per la diagnosi di infezione da coronavirus. Viene eseguito su un campione prelevato con un tampone a livello naso/oro-faringeo, e quindi analizzato attraverso metodi molecolari di real-time RT-PCR (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction). L’analisi può essere effettuata solo presso laboratori, altamente specializzati, di riferimento regionali e laboratori aggiuntivi individuati dalle Regioni secondo le modalità e le procedure concordate con il Laboratorio di Riferimento Nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità. Il test richiede in media dalle due alle sei ore dal momento in cui il campione viene avviato alla processazione in laboratorio.

 

In presenza di sintomatologia sospetta, il pediatra di libera scelta (PLS)/medico di medicina generale (MMG), richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al Dipartimento di Prevenzione (DdP), o al servizio preposto sulla base dell’organizzazione regionale.

I contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2, confermati e identificati dalle autorità sanitarie, potranno effettuare un test antigenico o molecolare al decimo giorno di quarantena (oppure osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso).

Nel caso di focolai che coinvolgano strutture ospedaliere, lungodegenze, RSA o altre strutture residenziali per anziani il test va offerto ai residenti e a tutti gli operatori sanitari coinvolti.

 

I tamponi per la ricerca di SARS-CoV-2 possono essere erogati solo da operatori specializzati, che fanno capo al dipartimento di prevenzione della ASL competente per territorio e l’analisi molecolare per infezione da SARS-CoV-2 va eseguita presso i laboratori di riferimento regionali e laboratori aggiuntivi individuati dalle Regioni secondo le modalità e le procedure concordate con il Laboratorio di Riferimento Nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità.

I tamponi non vengono erogati dal numero di pubblica utilità del Ministero della Salute 1500, né direttamente dal medico di medicina generale (MMG), dal pediatra di libera scelta (PLS) o dalla guardia medica. In caso di dubbi o sintomi contattare telefonicamente il proprio PLS/MMG. Se il medico riterrà opportuno effettuare un test, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al Dipartimento di Prevenzione (DdP), o al servizio preposto sulla base dell’organizzazione regionale.

 

Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test).

Le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).

 

Di recente sono stati introdotti i test rapidi antigenici per lo screening dei passeggeri nei porti e negli aeroporti, dove è importante avere una risposta in tempi rapidi. I “tamponi rapidi” sono basati sulla ricerca, nei campioni respiratori, di proteine virali (antigeni). Le modalità di raccolta del campione sono del tutto analoghe a quelle dei test molecolari (tampone naso-faringeo), i tempi di risposta sono molto brevi (circa 15 minuti), ma la sensibilità e specificità di questo test sembrano essere inferiori a quelle del test molecolare.

Per tale motivo i risultati positivi al test antigenico devono essere confermati con il test molecolare.

 
 

I test sierologici non possono, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato sull’identificazione di RNA virale dai tamponi nasofaringei, secondo i protocolli indicati dall’OMS.

I test tradizionali o rapidi (test eseguiti su sangue capillare) evidenziano la presenza di anticorpi contro il virus e rilevano l’avvenuta esposizione al virus e, solo in alcuni casi, sono in grado di rilevare la presenza di un’infezione in atto (individui con malattia lieve o moderata i cui sintomi siano iniziati almeno una settimana prima).

I test sierologici sono utili nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale in quanto sono uno strumento importante per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità. I metodi sierologici possono essere utili anche per l’identificazione dell’infezione da SARS-CoV-2 in individui asintomatici o con sintomatologia lieve o moderata che si presentino tardi alla osservazione clinica.

 
 

In genere la saliva non si presta bene all’utilizzo con le apparecchiature di laboratorio altamente automatizzate, di regola utilizzate per processare elevati volumi di campioni molecolari, perché essa ha densità variabile e può creare problemi ai sistemi di pescaggio ad alta automazione.

Inoltre, per quanto riguarda i test antigenici, la sensibilità del test è simile a quella dei test antigenici rapidi solo nel caso in cui il test venga effettuato in laboratorio, quindi, a meno che non si attivino unità di laboratorio presso i punti dove viene effettuato il prelievo, difficilmente è utilizzabile in contesti di screening rapido.

Home / FAQ – Covid-19, domande e risposte / Che cos’è il nuovo coronavirus

Che cos’è il nuovo coronavirus

Indice

Data ultima verifica: 16 ottobre 2020

Virus e malattia (Mostra risposte)

Torna su

Modalità di trasmissione (Mostra risposte)

.

Quota 100

PENSIONI QUOTA 100 ADDIO, MA RIFORMA PENSIONI RINVIATA

QUOTA 100 PENSIONI finisce nel freezer: o meglio, questa forma di pensionamento anticipato (che permette di uscire dal lavoro con 62 anni e 38 di contributi) non ha chance di proseguire, allo stato attuale delle cose, oltre la scadenza del 31 dicembre 2021, congelata la questione relativa alla riforma pensioni. Se ne riparlerà il prossimo anno. E’ la novità/non novità emersa questa settimana dopo l’incontro fra il ministro al Lavoro Nunzia Catalfo e le parti sociali. Dunque di quota 101 (o quota 102), e quota 98 ipotizzate nelle scorse settimane (leggi sotto) se ne riparlerà. I prossimi mesi d’altra parte chiariranno maggiormente la situazione economica alla luce della pandemia mondiale legata al coronavirus e sarà anche più evidente quante risorse si potranno mettere sulla riforma pensioni e non solo. Un’altra novità in tema di pensioni è stata annunciata dal ministro Catalafo: “Ci sara’ una sterilizzazione del Pil negativo sulle PENSIONI, ossia maggiore potere di acquisto per i pensionati. Questo e’ il nucleo dei provvedimenti che noi porteremo avanti, oltre chiaramente a piu’ investimenti sulle politiche attive del lavoro”. Non solo, in tema lavoro: “Sto lavorando anche ad un provvedimento di staffetta generazionale, quindi una sorta di accompagnamento all’uscita dell’anziano per inserire i giovani all’interno dell’azienda”.

PENSIONI, OPZIONE DONNA E APE SOCIALE AVANTI NEL 2021. RIFORMA PENSIONI NEWS

Ape sociale e opzione donna? “Sicuramente ci sara’ la proroga”, ha detto il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, a margine del Convegno dei giovani di confindustria. Confermato dunque che le due misure di pensionamento ci saranno anche nel 2021. Ricordiamo quali categorie ne beneficiano. APE SOCIALE: gli over 63 disoccupati o gli invalidi almeno al 74% con almeno 30 anni di contributi e per i lavoratori impegnati in attività gravose con almeno 36 anni di contributi. OPZIONE DONNA: pensione anticipata con 58 anni di età (59 le autonome), oltre a un anno di finestra mobile per la decorrenza, e 35 anni di contributi per le donne avendo però la pensione calcolata interamente con il sistema contributivo

PENSIONI QUOTA 100, QUOTA 101, QUOTA 102, QUOTA 98 NEWS DELLE SCORSE SETTIMANE

Pensioni Quota 100 trasformata in Quota 101? No di Confindustria. Riforma Pensioni News

Pensioni Quota 100 cambiata in Quota 101 (… o Quota 102)? Da Confindustria arriva il no. A dirlo è il presidente Carlo Bonomi che annuncia novità in tema di riforma del sistema pensionistico: “Per fine ottobre prepareremo un’altra proposta di riforma sulle pensioni: l’anno prossimo scadrà quota 100, sto sentendo parlare di quota 101, vogliamo fare altri debiti sulle spalle dei giovani?”, ha spiegato all’assemblea degli industriali di Cremona. “Vogliamo affrontare questo tema seriamente o vogliamo avere un Paese che si inchioda in un dibattito politico senza fine sulle PENSIONI? Non è pensabile che a dicembre vai con 62 anni e a gennaio con 67”, afferma. “Quello che noi chiediamo – continua Bonomi – è il metodo. Pensiamo già alla fase 2, qui siamo ancora alla fase 1, sperando che arrivino i soldi dell’Europa, che non saranno così facili e così celeri”, conclude.

Pensioni Quota 100 sostituita da QUOTA 98: ecco il piano. Riforma Pensioni News

Quota 100 pensioni è stata ufficialmente ‘pensionata’ da Giuseppe Conte nei giorni scorsi. Data di scadenza fissata al 31 dicembre 2021. Poi cosa accadrà? Salgono le quotazioni di Quota 98 ma non per tutti. Chi non vuole uscire dal mondo del lavoro a 67 anni (pensione di anzianità), potrebbe scegliere l’uscita anticipata a 62 anni e con un minimo di 36 anni di contributi. I lavoratori interessati da questa opzione di pensionamento anticipato? Dovrebbero disoccupatiinvalidi caregivers lavoratori gravosi. L’assegno previdenziale mensile di questi neo pensionati non dovrebbe subire penalizzazioni (o comunque in misura minima).

PENSIONI QUOTA 102 NEL POST QUOTA 100. RIFORMA PENSIONI NEWS

Gli altri lavoratori? Per loro addio alla chanche di Quota 100 mentre potrebbe prospettarsi Quota 102 pensioni: uscita dal lavoro anticipata a 64 anni con almeno 37-38 anni contributivi. Questo anticipo, rispetto ai 67 anni di vecchiaia, costerebbe loro nell’assegno previdenziali probabilmente del 2,8-3% per ogni anno di anticipo. Questa tipo di riforma pensioni che andrebbe oltre quota 100 avrebbe un costo di 2,5 miliardi all’anno fino al 2028, con un risparmio annuale di circa 11 miliardi rispetto al sistema anticipato attualmente in vigore. Sono 150 mila lavoratori all’anno che sarebbero coinvolti potenzialmente in questa riforma previdenziale. A corollario della Quota 102, il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha introdotto il ‘contratto di solidarietà espansiva’ e la ‘misura di staffetta generazionale’: con essi si agevolerebbe l’accesso dei lavoratori più anziani e si agevolerebbe l’ingresso al mondo del lavoro per i più giovani.

San Luca

 

San Luca


Nome: San Luca
Titolo: Evangelista
Nascita: I secolo, Antiochia di Siria
Morte: 18 ottobre 93, Tebe
Ricorrenza: 18 ottobre
Tipologia: Festa

L’Evangelista S. Luca nacque in Antiochia di Siria, dà genitori pagani. Imparò la scienza medica e, allo scopo di perfezionare le sue cognizioni, intraprese diversi viaggi nella Grecia e nell’Egitto. Si portò poi a Troade per esercitarvi la sua professione: ma qui il Signore l’attendeva per un’altra missione più grande. Essendo passato di là l’apostolo Paolo a predicare il S. Vangelo, Luca, conquistato dalla verità, volle seguirlo nel sacro ministero e gli fu compagno fedelissimo fino alla morte.

Verso il 60, mentre S. Paolo si trovava prigioniero a Cesarea, Luca scrisse, per divina ispirazione, il terzo Vangelo in lingua greca, che si distingue per la sua chiarezza ed eleganza.

Questo Vangelo è dedicato a Teofilo, che era un famoso cristiano di Antiochia, ma nello stesso tempo è indirizzato a tutti i Cristiani e a tutti quelli che vogliono salvarsi, siano essi ebrei o pagani: il regno di Dio è aperto a tutti. Egli voleva dimostrare la bontà e la misericordia di Dio, e perciò racconta gli episodi e le parabole più commoventi.

Eloquentissime sono le parabole del buon samaritano, della pecorella smarrita, del fariseo e del pubblicano, di Zaccheo e del figliuol prodigo, che ci manifestano l’infinita misericordia di un Dio morto per noi sulla croce e che perdona agli stessi suoi crocifissori: « Padre, perdona loro, perché non sanno quel che fanno ».

Il santo evangelista si diede anche alla predicazione ed evangelizzò la Macedonia, la Dalmazia, l’Italia e la Gallia. Durante la prigionia di S. Paolo in Roma scrisse gli « Atti degli Apostoli » in cui narra la storia dei primi anni della Chiesa e particolarmente i viaggi di S. Paolo. Ma la tradizione ci dice che S. Luca, oltre che medico, era pure pittore. Devotissimo della Madonna, è tra gli Evangelisti quello che ne parla più diffusamente. Non può non averla vista, non averle parlato: lo dimostrano anche le belle immagini della Vergine che ci furono tramandate sotto il suo nome.

Mori nella Bitinia, all’età di 84 anni. Le sue venerate spoglie vennero deposte nella città di Costantinopoli, assieme a quelle di S. Andrea, nella basilica dedicata ai dodici Apostoli. Giunsero poi a Padova, dove tuttora si trovano nella Basilica di Santa Giustina.

S. Paolo lo chiama « medico carissimo » e « fratello, la cui Mele è nel Vangelo ».

Il suo simbolo è un toro alato, perché il primo personaggio che introduce nel suo Vangelo è il padre di Giovanni Battista, Zaccaria, sacerdote del tempio e responsabile del sacrificio di tori.

PRATICA Il Vangelo sia la regola della nostra vita.

PREGHIERA. Deh! Signore, interceda per noi il tuo evangelista S. Luca, il quale ad onor del tuo nome portò continuamente nel suo corpo la mortificazione della croce.

MARTIROLOGIO ROMANO. Festa di san Luca, Evangelista, che, secondo la tradizione, nato ad Antiochia da famiglia pagana e medico di professione, si convertì alla fede in Cristo. Divenuto compagno carissimo di san Paolo Apostolo, sistemò con cura nel Vangelo tutte le opere e gli insegnamenti di Gesù, divenendo scriba della mansuetudine di Cristo, e narrò negli Atti degli Apostoli gli inizi della vita della Chiesa fino al primo soggiorno di Paolo a Roma.

Parabola del figlio prodigo

Parabola del figlio prodigo

Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre.

Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

Parabola del buon samaritano

Parabola del buon samaritano
Un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27 Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28 E Gesù: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». 29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30 Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. 34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36 Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso».»