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VISIONI

Note di viaggio, le parole di Guccini

Musica. Il 9 ottobre esce il secondo capitolo del tributo – con il beneplacito dell’autore – al grande cantautore con le voci fra gli altri di Fiorella Mannoia, Mahmood, Roberto Vecchioni

Francesco Guccini l’aveva annunciato ed allora si era in presenza alla Sala Testori del Teatro Franco Parenti, che ci sarebbe stato un capitolo 2 a Note di viaggio – venite avanti. E il cantautore emiliano, in Zoom con Mauro Pagani, è stato di parola lasciando carta libera e “non mettendo bocca” in nessuna delle fasi che hanno visto cantanti e amici occuparsi delle sue canzoni. Anzi “mi sono emozionato riascoltandole, le canticchiavo. Evidentemente questa è una fase della vita che come tutti gli anziani mi sono rincoglionito e sono diventato più sentimentale”. D’altronde Mauro Pagani, produttore e realizzatore del progetto ideato dalla BMG, aveva più volte accennato al fatto che di canzoni ne aveva scelte poco più di due dozzine su circa 200 selezionate e ripetutamente ascoltate.

DUNQUE, questo Note di viaggio n. 2, con un sottotitolo “scaramantico visti i tempi” di “Non vi succederà niente”, in apparenza si propone come chiusura di un progetto molto complesso come dice Pagani ribattendo agli 80 anni di Guccini con “io ne ho 74 e non sono pochi”, ma che in realtà potrebbe avere un ulteriore capitolo live, a cominciare dalla possibilità di assistere ad un grande evento tributo all’Arena di Verona il prossimo anno. Con contatti già avviati e ovviamente emergenza sanitaria permettendo. A detta di tutti questo secondo “viaggio” è parso più omogeneo rispetto al primo. Anche se squadra che vince non si cambia al pari del format, copertina compresa, ancora di TVboy stavolta chiamato a coverizzare “Il Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, e con canzoni affidate ad artisti come Zucchero, la Mannoia, Gianni Nannini, Mahmood e Levante che rappresentano più generazioni (e anche generi) e con un brano in cui Guccini torna a schioccar l’ugola anche se la voglia di cantare scema già “alle 11 di mattina, ora in cui la voce si perde”.

NELL’UNO l’inedito Natale a Pavana fungeva da ouverture al progetto, qui la sfortunata Migranti, a suo tempo data a Iacchetti e esclusa da Sanremo, ne è il logico epilogo. Anche perché ha l’accompagnamento dei Musici. E perché i due album hanno una componente visiva eloquente su come il cantautore la pensa sulla contemporaneità. I suoi non sono concetti semplici, anche se nel diventare narrazione così li fa sembrare. Basta poi però ascoltare Autunno duettata da Emma e Roberto Vecchioni per sapere che la canzone d’autore resta, pur in un “periodo non congeniale al suo ascolto” sottolinea Pagani, il vero romanzo italiano degli ultimi cinquant’anni. E Guccini neanche a dirlo ne è uno dei più alti protagonisti.

il manifestoultima modifica: 2020-10-08T19:26:10+02:00da vitegabry
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