Uranio: superperizia esclude disastro ambientale a Quirra, ma …

Dopo un anno di lavoro, su incarico del Gup del Tribunale di Lanusei, il perito , del Politecnico di Milano, ha
depositato la super perizia sui cosiddetti “veleni di Quirra”: un’imponente documentazione per dire che allo stato non c’è alcuna ipotesi di disastro ambientale legato alle esercitazioni militari all’interno del Poligono, né alcuna compromissione permanente del territorio, come invece delineato dall’accusa con l’inchiesta aperta nel 2011 dal procuratore Domenico Fiordalisi.
Una perizia monumentale – 70 pagine di relazione, più cinque cartelle e 300 allegati – con il compito di accertare se nei terreni e nelle falde del territorio intorno al Poligono, ci sia la presenza di uranio impoverito, cadmio e torio. Sostanze altamente inquinanti e potenzialmente pericolose per l’uomo, gli
animali e l’ambiente che l’esperto circoscrive solo ad alcune zone, quelle dove si sono concentrate negli anni le attività militari, in particolare il brillamento di ordigni.

La perizia, però, non mette la parola fine sulla vicenda di Quirra. E’ lo tesso tecnico a dirlo: “La situazione richiede il coinvolgimento di più figure professionali – scrive l’esperto – che insieme riescano a coprire tutti gli ambiti necessari, in maniera tale da dare ampie garanzie per affrontare problematiche di diverso tipo: chimico, ambientale biologico, biochimico e geologico, veterinario sanitario, tossicologico e ingegneristico ambientale. Solo così sarà possibile valutare in modo più accurato l’impatto dell’attività militare sull’ambiente e sulla salute”. Il lavoro del perito, consegnato oggi alle parti, verrà discusso nell’udienza fissata dal Gup per il 18 giugno prossimo. Il giudice successivamente dovrà esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio per i venti indagati nell’inchiesta, un percorso interrotto un anno fa proprio per consentire al perito di predisporre la relazione.