Previdenza complementare

Covip, 6,2 milioni di iscritti ai fondi nel 2013, +6,1%

Crescono gli iscritti ai fondi di previdenza complementare (+6,1% nel 2013 a quota 6,2 milioni) ma il passo avanti è dovuto al boom dei piani individuali pensionistici (i cosiddetti pip) mentre arretrano i fondi negoziali (-1%). E’ quanto si legge nella Relazione della Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione. I pip con un +18,9% raggiungono quota 2,3 milioni e sorpassano gli iscritti ai fondi negoziali (1.950.552, -1%). Al 31 marzo 2014 le adesioni ai fondi hanno raggiunto quota 6,3 milioni.

Gli iscritti ai fondi aperti nel 2013 erano 984.584 con un aumento del 7,7% sull’anno precedente. Sono andati bene i rendimenti in generale ma soprattutto  per i pip (+12,2%) mentre i fondi aperti hanno segnato un +8,1%  e i fondi negoziali un +5,4% (appena l’1,7% la rivalutazione del Tfr lasciato in azienda per l’anno).

Alla fine del 2013 i fondi registrati alla Covip erano 510 con 116,4 miliardi di risparmio previdenziale gestito. Nel 2013 sono stati raccolti 12,5 miliardi di euro, di cui  5,2 miliardi provenienti da flussi di Tfr indirizzati alla previdenza complementare. Si contano 330 fondi pensione preesistenti al 1992, che totalizzano 50 miliardi di risparmio, il 40% del totale, 39 fondi pensione negoziali (per un totale di di 34,5 miliardi) 59 fondi pensione aperti (12 miliardi) e 81 pip (19,5 miliardi).

L’aumento a 1,4 milioni degli iscritti “silenti” ai fondi pensione “è un evidente segno di crisi, problema che abbiamo davanti è di continuare a tenere alta l’attenzione sulla previdenza complementare”. Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine della relazione annuale della Covip, in cui si evidenzia questo dato. “La crisi c’è e pesa – ha continuato il ministro – ma se accorciamo la vista nel medio periodo poi la situazione diventa drammatica”. Quanto ad un meccanismo di maggiore automaticità per l’adesione ai fondi pensione, il ministro ha detto che “il tema è sempre presente ed è all’ordine del giorno” ma al riguardo il governo “non ha iniziative al momento”. “Dobbiamo guardare questo contesto che è – aggiunge – un dato oggettivo legato alla crisi e dall’altra parte abbiamo l’esigenza di fare informazione per lo sviluppo della previdenza integrativa e per lavorare sull’attrattività”. Inoltre, il ministro ha spiegato che le risorse che provengono dai fondi pensione potrebbero essere impegnate “per lo sviluppo del paese ma attraverso logiche di garanzia, risorse che potrebbero essere utilizzate anche per lo sviluppo delle infrastrutture utili alla collettività

Previdenza complementareultima modifica: 2014-05-28T18:21:26+02:00da vitegabry
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