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Cgil – Cig, i dati peggiorano. Il 22 in piazza

Gli ultimi dati Inps evidenziano un calo degli interventi in deroga: uno dei motivi per cui i sindacati scendono in piazza a Roma. Cgil: “Sistema in crisi profondissima, serve politica industriale”.

A maggio sono state autorizzate complessivamente 89,3 milioni di ore di cassa integrazione. Rispetto al mese di maggio 2012, nel quale furono autorizzate 105,5 milioni di ore, si registra un calo pari a -15,4%. Questi i dati diffusi oggi (14 giugno) dall’Inps. Il dato complessivo – spiega – risente soprattutto del calo degli interventi di cassa integrazione in deroga che su base tendenziale cala del 4,8%. Aumentano invece le ore di Cigs, del +8,4% rispetto a maggio dello scorso anno. Cig in deroga -52% su base tendenziale.

Per la Cgil “l’andamento della cassa integrazione si rivela sempre più pericoloso. Nel dato di maggio leggiamo infatti tutti gli sviluppi negativi legati allo strumento della cassa in deroga e che sono uno dei principali motivi per i quali sabato 22 giugno saremo in piazza a Roma con Cisl e Uil dietro le parole ‘Lavoro è democrazia’”. E’ quanto afferma il segretario confederale Elena Lattuada.

Per la dirigente sindacale “serve un effettivo finanziamento dello strumento degli ammortizzatori in deroga. Il calo registrato lo scorso mese dalla cassa in deroga è infatti di certo non imputabile ad un minore ricorso a questo strumento ma ad una concreta mancanza di risorse. Motivi per i quali il governo deve al più presto procedere alla ripartizione del miliardo di risorse individuato per finanziare la cassa integrazione e mobilità in deroga tra le regioni. Un processo da avviare subito per dare urgenti risposte a migliaia di lavoratrici e di lavoratori in estrema difficoltà”. Quanto al complessivo andamento della cassa, aggiunge, “il calo della ordinaria compensato dalla straordinaria ci dice che ci avviciniamo velocemente alla soglia del miliardo di ore anche per il 2013. Segnali inequivocabili di un sistema produttivo ancora pericolosamente in caduta”.

Secondo Lattuada “è il lavoro la vera emergenza e gli ammortizzatori sociali, pur essendo in questo momento vitali, non sono il modo per immaginarsi un futuro. Così come limitarsi ad intervenire sulle regole, senza una politica che rilanci la domanda interna, non ci porterà lontano. La crisi è ancora in una fase profondissima, serve l’adozione di una politica industriale che tuteli e rilanci la natura manifatturiera della nostra economia, che salvaguardi l’occupazione e il prezioso patrimonio che le lavoratrici e i lavoratori di questo paese costituiscono”, conclude.

Cigultima modifica: 2013-06-17T16:40:42+02:00da vitegabry
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