Cgil e Inca dedicano una giornata a verificare i contributi dei precari
La verifica della correttezza dei contributi versati, soprattutto dalle pubbliche amministrazioni, ai lavoratori iscritti alla gestione separata dell’Inps “è un tema che interessa i deboli, i precari”. Così Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, ha presentato la campagna “Sei precario e ti scappano i contributi?”. “Molti di questi precari della P.A. quando vanno a chiedere prestazioni temporanee (cioè i pochi diritti che hanno come le indennità di malattia o maternità) scoprono di non avere alle spalle la contribuzione necessaria per avere diritto a queste prestazioni. Non è un caso di evasione contributiva – ha spiegato la dirigente sindacale – ma uno strano caso per cui molte amministrazioni in questo caso pubbliche (ma potrebbero anche essere private) nel fare la dichiarazione dei contributi hanno commesso un errore, facendo sì che i singoli lavoratori non abbiamo allo spalle contributi per determinati periodi”.
La Cgil e l’Inca, che si sono occupate da tempo di questo problema, hanno dialogato con l’Inps per risolverlo, ottenendo anche significativi risultati, come il superamento, in caso di contributi “scomparsi”, del limite dei 5 anni per il reclamo dei contributi. Adesso, rivolgendosi al Patronato, anche sono passati più di 5 anni, sarà possibile recuperare i propri contributi. “Non vogliamo lanciare allarmi ingiustificati – conclude Lamonica – ma informare i lavoratori e le lavoratrici interessati, chiamarli a un controllo accurato della loro posizione contributiva per far sì che attraverso sistemi che abbiamo già individuato si possa mettere fine a questa situazione”.
L’iniziativa nasce dall’allarme, già lanciato mesi fa dalla Cgil e dall’Inca, dopo alcune segnalazioni da parte di ricercatori e assegnisti di diverse Università, con contratti co.co.pro, ai quali l’Inps non ha accreditato correttamente i versamenti contributivi previdenziali, provocando non pochi disagi, a cominciare da indennità di maternità non riconosciute o riconosciute parzialmente e mettendo a rischio anche le loro aspettative pensionistiche.
Le organizzazioni sindacali promotrici della campagna, pur non potendo fare una stima di quanti siano i lavoratori e le lavoratrici coinvolti, affermano che si tratti soprattutto di lavoratori impegnati nei Ministeri, nei Comuni, nelle Università e in Istituti di ricerca pubblici (per collaboratori, assegnisti di ricerca, dottorandi di ricerca). Questa è la ragione che ha indotto la Cgil, insieme a Fp, Flc, Nidil e Inca a promuovere una vera e propria campagna per sensibilizzare tutti i lavoratori precari delle diverse amministrazioni e tutti gli iscritti alla Gestione separata Inps affinché controllino le proprie posizioni assicurative con l’aiuto degli esperti del Patronato della Cgil.
Il 5 giugno, dunque, dalle 9 alle 13.30, saranno allestiti dei banchetti presso le Università e le pubbliche amministrazioni maggiormente interessate al problema, secondo i dati Inps. Gli operatori di Inca, insieme ai sindacalisti di Fp Cgil, Nidil Cgil e Flc, offriranno una consulenza gratuita ai lavoratori e alle lavoratrici interessati, che saranno invitati a verificare il loro estratto conto Inps individuale, a richiedere eventuali integrazioni di contributi mancanti, rivendicare le prestazioni (quali l’indennità di maternità ecc.) rifiutate o non correttamente liquidate dall’Inps.
I banchetti saranno allestiti presso le Università di Roma (La Sapienza), Cagliari, Modena, L’Aquila, Sassari, Brescia e Palermo nonché presso i Comuni di Napoli e di Livorno. A Roma, gli operatori di patronato e i sindacalisti promotori della campagna saranno presenti anche al Ministero dell’Ambiente (Via Cristoforo Colombo), al Ministero per i beni e le attività culturali (Via del Collegio romano) e presso le ASL Roma C, in via Primo Carnera 1 e ASL Roma H (Albano Laziale).