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Saggi: per il lavoro, contro la povertà, rimuovere gli ostacoli e aggiungere opportunità

La “principale emergenza che ci troviamo oggi ad affrontare” è “quella del lavoro e della conseguente crescita della povertà”. Lo scrivono i saggi nella loro relazione, evidenziando che è  “a rischio di povertà ed esclusione sociale il 28,4 per cento dei residenti nel nostro Paese”.

L’analisi si fonda sui numeri. “Oggi in Italia hanno un lavoro, anche solo precario, 56 persone su 100 tra i 15 e i 64 anni. In Francia sono 64, in Germania 73. Su 100 giovani fra i 15 e i 24 anni, in Italia lavorano in 17, in Francia 28, in Germania 47. La priorità è far sì che il sistema generi fisiologicamente opportunità di lavoro per tutti, in particolare per i più giovani, è la priorità, anche perché il lavoro vale molto più del reddito che lo compensa”. E “lo sviluppo economico equo e sostenibile è la via maestra per ottenere questo risultato”.

 Una strada in salita. “Non è facile, nessuno deve illudersi. Lo sviluppo lo fanno gli imprenditori e i lavoratori, non i governi. Ma i governi possono agire sui presupposti dello sviluppo. Possono attivare fattori facilitatori, anche interagendo nella sede dell”Unione europea, che persegue i medesimi obiettivi”.

In Italia, peraltro, “è convinzione diffusa, suffragata da studi e analisi, che l”operatore pubblico debba piuttosto togliere che aggiungere”. Certamente, spiegano i saggi, “occorre togliere ostacoli, evitando l”eccesso di norme e riducendo il potere d’interdizione della burocrazia. Ma si possono aggiungere nuove opportunità e agevolazioni esplicite, specie fiscali (pur nel rispetto delle compatibilità di bilancio), a favore di quelle attività che più direttamente offrono possibilita” di sviluppo e di lavoro, soprattutto per le giovani generazioni”. Inoltre, i governi “possono e debbono incanalare lo sviluppo su binari di sostenibilità ambientale e sociale, di equità fra generazioni, fra donne e uomini, fra ceti e territori diversi”.

Rifinanziare gli ammortizzatori sociali in deroga e affrontare “la grave” questione dei cosiddetti esodati. Sono due delle principali indicazioni della relazione dei ”saggi” in materia economico-sociale, per quanto riguarda il capitolo lavoro. I saggi chiedono di “riconoscere un credito d’imposta ai lavoratori a bassa retribuzione (fra i quali è maggiore la quota di giovani), che si trasformi in sussidio monetario se eccede l’imposta dovuta”.

E’ necessario poi “favorire il lavoro femminile, potenziando, tra l’altro, il telelavoro e gli strumenti per migliorare la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura familiare” e “realizzare l’alternanza scuola-lavoro, anche per gli universitari”. Vengono proposti “modi per stabilizzare e ampliare l”agevolazione fiscale della retribuzione di produttività”. Si chiede, quindi, di “definire il nuovo Isee (indicatore della situazione economica equivalente), già all’esame dalla Conferenza Stato-Regioni, da cui dipendono molti benefici e prestazioni sociali”.

Necessario anche “emanare i decreti attuativi del Casellario dell’assistenza già previsto dalla legge al fine di meglio identificare i destinatari degli interventi ed evitare distorsioni dovuta al cumulo delle prestazioni”.

adnkronos

Saggiultima modifica: 2013-04-15T18:44:01+02:00da vitegabry
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