Archivi giornalieri: 27 febbraio 2013

Regione Lazio

        Elettori: 3.451.210 – Votanti: 2.473.206 – Perc. votanti:   71,66 % – Sezioni scrutinate presidente: Definitivo – Sezioni scrutinate liste circoscrizionali: Definitivo Dato aggiornato al 27/02/2013 – 09:42
Candidati presidente e liste     Voti  %  Voti  %  Seggi
 
ZINGARETTI NICOLA
PER IL LAZIO
    1.028.138 43,09      
    Visualizza candidati di lista PARTITO DEMOCRATICO         632.008 31,10 10
    Visualizza candidati di lista LISTA ZINGARETTI         102.926 5,06 2
    Visualizza candidati di lista SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’         82.374 4,05 1
    Visualizza candidati di lista CENTRO DEMOCRATICO         39.649 1,95 1
    Visualizza candidati di lista PARTITO SOCIALISTA ITALIANO         37.868 1,86 1
        Totale       894.825 44,03 15
 
STORACE FRANCESCO
LAZIO 2013
    635.684 26,64      
    Visualizza candidati di lista IL POPOLO DELLA LIBERTA’         387.542 19,07 6
    Visualizza candidati di lista LA DESTRA         69.078 3,39 1
    Visualizza candidati di lista FRATELLI D’ITALIA         67.705 3,33 1
    Visualizza candidati di lista LEGA CENTRO         32.979 1,62
    Visualizza candidati di lista LISTA STORACE         26.968 1,32 1
    Visualizza candidati di lista FEDERAZIONE DEI CRISTIANO POPOLARI         12.653 0,62
    Visualizza candidati di lista MIR – MODERATI IN RIVOLUZIONE         5.714 0,28
    Visualizza candidati di lista GRANDE SUD         3.905 0,19
    Visualizza candidati di lista MCL MOVIMENTO CITTADINI E LAVORATORI         2.421 0,11
        Totale       608.965 29,96 9
 
BARILLARI DAVIDE
MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT
    492.411 20,63      
    Visualizza candidati di lista MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT         350.514 17,24 5
 
BONGIORNO GIULIA
BONGIORNO PRESIDENTE
    104.682 4,38      
    Visualizza candidati di lista BONGIORNO PRESIDENTE         79.987 3,93 1
 
RUOTOLO ALESSANDRO DETTO SANDRO
RIVOLUZIONE CIVILE
    54.150 2,26      
    Visualizza candidati di lista RIVOLUZIONE CIVILE         45.232 2,22
 
DI STEFANO SIMONE
CASAPOUND ITALIA
    19.542 0,81      
    Visualizza candidati di lista CASAPOUND ITALIA         14.183 0,69
 
BALDASSARI ALESSANDRA DETTA BALDASSARRI
FARE PER FERMARE IL DECLINO
    15.160 0,63      
    Visualizza candidati di lista FARE PER FERMARE IL DECLINO         11.702 0,57
 
ROSSODIVITA GIUSEPPE
LISTA AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA’
    11.830 0,49      
    Visualizza candidati di lista LISTA AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA’         9.119 0,44
 
FIORE ROBERTO
FORZA NUOVA
    8.878 0,37      
    Visualizza candidati di lista FORZA NUOVA         5.839 0,28
 
ROMAGNOLI LUCA
FIAMMA TRICOLORE
    6.926 0,29      
    Visualizza candidati di lista FIAMMA TRICOLORE         4.890 0,24
 
SORGE LUIGI
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
    6.500 0,27      
    Visualizza candidati di lista PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI         4.916 0,24
 
STRANO GIUSEPPE DETTO PINO
RETE DEI CITTADINI
    1.888 0,07      
    Visualizza candidati di lista RETE DEI CITTADINI         1.941 0,09
Totale voti candidati presidente 2.385.789  
Totale voti liste circoscrizionali 2.032.113  
Schede bianche 26.171 1,05 %
Schede nulle 60.394 2,44 %
Schede contestate e non assegnate 852 0,03 %
Seggi circoscrizionali attribuiti   30
  I dati si riferiscono alle comunicazioni pervenute dai comuni, tramite le prefetture, e non rivestono, pertanto, carattere di ufficialità. La proclamazione ufficiale degli eletti è prerogativa degli uffici elettorali territorialmente competenti, retti da magistrati. La ripartizione dei seggi e l’individuazione degli eletti non tengono conto di eventuali “opzioni”, incompatibilità e surroghe.                                       

Lavoro

Lavoro: Confcommercio, a Firenze oltre la metà delle Pmi non conosce la riforma Fornero

A sei mesi dalla riforma Fornero, più del 50% delle Pmi non ha alcuna conoscenza del suo contenuto, percentuale che sale all’ 80% per le imprese con meno di 5 dipendenti: è quanto emerge da un’indagine svolta da Confcommercio Firenze su un campione di oltre 200 imprese del commercio e dei servizi dell’area fiorentina. 

L’indagine è stata presentata oggi a Firenze in occasione del convegno “Il Mercato del lavoro: orientarsi in un mondo che cambia”, organizzato da Confcommercio e dedicato al settore delle pmi fiorentine dopo l’approvazione della legge sul mercato del lavoro. 

Per 9 imprese su 10, la riforma Fornero non ha prodotto alcun cambiamento nei rapporti di lavoro, mentre la principale conseguenza che si è avuta sono i problemi con i lavoratori a chiamata. 

Nella stragrande maggioranza dei casi (2/3 delle pmi) è il titolare ad occuparsi direttamente delle questioni inerenti al lavoro; il 64% delle pmi, inoltre, non ha inoltre alcuna conoscenza di agevolazioni e incentivi per assunzioni né dei meccanismi della cassa integrazione. 

E’ invece pari al 78% la percentuale di imprese in regola con le nuove norme sulla sicurezza dei lavoratori, mentre il restante 22% ha tempo fino al 31 maggio per elaborare il Documento di valutazione dei rischi o l’autocertificazione necessaria.

“Dalla nostra ricerca- commenta Alessandra Signori, presidente di Confcommercio Firenze – emerge un dato preoccupante: le piccole e medie imprese non conoscono la riforma Fornero e non hanno nè il tempo nè le risorse per aggiornarsi in materia di lavoro. Le conseguenze possono essere il mancato adeguamento delle imprese a quanto previsto dal legislatore, ma anche la perdita di opportunità provenienti da incentivi statali e regionali. Alle associazioni di categoria e alle autorità competenti spetta pertanto l’importante compito di stimolare i piccoli imprenditori a informarsi: senza conoscenza e attenzione a queste tematiche, non ci può essere crescita e sviluppo.

Lavoro

Lavoro: Istat, l’Italia al 12°posto per retribuzioni orarie

Secondo l’Istat, gli stipendi degli italiani sono fermi dal 2010: 16,2 euro la retribuzione lorda annua per ora dei lavoratori delle imprese industriali e dei servizi con almeno 10 dipendenti (escluse le attività della pubblica amministrazione). 

La retribuzione oraria delle donne (15,3 euro) è inferiore del 9,4% a quella degli uomini (16,7 euro). Il livello massimo di retribuzione oraria (26,5 euro) si registra nelle Attività finanziarie e assicurative, quello minimo (10,8 euro) nelle altre attività dei servizi. 

I dirigenti hanno una retribuzione oraria pari a circa quattro volte quella degli operai (44,3 euro contro 11,8); i dipendenti con laurea o titolo di studio superiore percepiscono una retribuzione oraria più che doppia rispetto a quella dei dipendenti con un titolo di istruzione primaria (26,2 euro contro 11,6). 

In Italia, la retribuzione oraria, espressa in termini nominali (senza tener conto del potere di acquisto) è inferiore di circa il 14% rispetto a quella della Germania, del 13% rispetto al Regno Unito, dell’11% nel confronto con la Francia; risulta invece superiore di circa il 26% rispetto alla retribuzione oraria percepita in Spagna. 

Il contratto a tempo indeterminato rimane la tipologia contrattuale prevalente (90,7%), interessa il 91,5% degli uomini e l’89,8% delle donne, mentre è assunto con contratti a termine il 7,2% dei lavoratori dipendenti. 

Per quanto riguarda il titolo di studio, il 46,7% dei dipendenti ha un livello di istruzione di scuola secondaria superiore, il 33,2% di scuola secondaria inferiore. 

I congedi per i padri

Pubblici dipendenti: inapplicabili i congedi per i padri

La Presidenza del Consiglio, rispondendo ad un quesito del Comune di Reggio Emilia, esclude l’applicabilità ai dipendenti e alle dipendenti del settore pubblico del diritto al  congedo obbligatorio e facoltativo per i padri  e del contributo per  baby-sitting o per i nidi alle madri, previsti dalla legge di riforma del mercato del lavoro, L.92/2012.

Tale decreto disciplina il congedo obbligatorio e facoltativo  per il lavoratore padre e il contributo mensile di 300 euro, corrisposto  per un massimo di sei mesi alle madri, in voucher per il baby-sitting  o in pagamento diretto a strutture per l’infanzia pubbliche od accreditate.
 
Il contributo viene concesso dall’Inps sulla base della situazione economica equivalente del nucleo familiare di appartenenza con indicatore economico  ISEE,  attraverso la definizione di liste nazionali. 

L’Istituto previdenziale è il gestore di tutta l’operazione: emanazione di un bando su scala nazionale,  compilazione delle liste dei beneficiari, erogazione del contributo  in voucher o in pagamento diretto.

Nel testo del decreto il termine utilizzato per indicare i padri è “lavoratori dipendenti”;  la madre viene definita  semplicemente lavoratrice, con l’eccezione che conferma la regola delle parasubordinate,  ma  non viene mai specificato  “del settore privato” .

L’Inca ricorda che nel Testo Unico, Decreto Legislativo n. 151/2001  all’art. 2, viene esplicitamente precisato che “per lavoratrice o lavoratore, salvo non sia altrimenti specificato, si intendono i dipendenti, compresi quelli con contratto di apprendistato, di amministrazioni pubbliche, di privati datori di lavoro nonché’ i soci di cooperative.”

La nota  n.8629  della Presidenza del Consiglio dei Ministri è  precisa e si pronuncia in materia netta sulla non applicabilità del Decreto ai dipendenti pubblici affermando che  “… per i dipendenti pubblici rimangono validi e applicabili gli ordinari istituti disciplinati nel Dlgs 151/2001 ( Testo Unico per la tutela della maternità e paternità) e nei CCNL e di comparto.”

Ciò significa che secondo la Presidenza del Consiglio, in attesa dell’ emanazione di  specifiche disposizioni da parte del  Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, i dipendenti pubblici non possono usufruire delle possibilità previste per i lavoratori del settore privato.

L’Inca sta valutando con la Consulenza legale nazionale le eventuali indicazioni di contenzioso