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Il 23/2/2012 Cgil e Inca hanno presentato ricorso al Tar del Lazio per chiedere l’annullamento del decreto che ha imposto il contributo aggiuntivo da 80 a 200 euro agli stranieri che richiedono il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno.
Il decreto è contro la Costituzione della Repubblica Italiana (artt. 3, 10, 53, 97) perchè
– istituisce una vera e propria tassa sullo straniero che già si impegna con fatica a regolarizzare la
propria presenza nel paese;
– lo straniero versa già un contributo (72,12 euro) per il rilascio del permesso di soggiorno. Il contributo aggiuntivo è una impropria duplicazione di un tributo già versato;
– oltre il 50% del contributo è destinato alle espulsioni dei lavoratori irregolari ma nessun beneficio ne viene a chi sta richiedendo il permesso di soggiorno.
Le leggi dispongono che i costi delle espulsioni non devono ricadere sui lavoratori irregolari e sulle loro famiglie. A maggior ragione non
devono incidere su coloro che regolarmente si impegnano nel processo di integrazione.
– E’ una beffa che siano i lavoratori regolari a pagare costi delle espulsioni che per legge dovrebbero essere a carico di tutta la collettività;
– è ingiusto perchè penalizza i precari che ottengono permessi di breve periodo e che devono ripetere il rinnovo con maggiore frequenza;
– oltre il 70% dell’importo del contributo non è destinato a migliorare le procedure per il rilascio
dei permessi di soggiorno.
La Cgil e l’Inca ribadiscono il loro impegno contro la discriminazione e per la tutela dei lavoratori migranti e le loro famiglie in Italia e all’estero.