Archivi giornalieri: 21 marzo 2012

Un infame psicopatico ruba una mia foto con cui lancia insulti e oscenità

SOCIAL NETWORK

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del 21 marzo 2012

 

 

UN CIALTRONE

CRIMINALE

SU TWITTER

di FRANCESCO CASULA

Sardegna quotidiano del 18

marzo ha ampiamente

denunciato e riferito, con

l’ottimo articolo di

Marcello Zasso, di una

mascalzonata consumata a mio

danno sulla Rete. Se la riprendo è

per stigmatizzarla ulteriormente: si

tratta infatti di un folle psicopatico

che sfoga le sue frustrazioni su

Twitter, lanciando insulti e

volgarità. E quel che è più grave,

utilizzando una mia foto abbinata a

una bestemmia contro la Madonna,

scritta al contrario. Si tratta di un

comportamento inqualificabile da

parte di un cialtrone incappucciato

e senza dignità. Mi si ruba la mia

identità: e con essa la mia storia. Mi

si froda il volto e l’immagine,

abbinata a una blasfemia, e

attraverso di essa, impunemente si

offende e si diffondono oscenità.

Mi si ferisce nei miei convincimenti

religiosi più profondi di credente e

di cristiano. Si potrà obiettare: è la

libertà della Rete. Nemmeno per

sogno. Dato e non concesso che di

libertà si tratti, il cialtrone se vuole

lanciare contumelie, se vuole

insultare, se vuole scaricare i suoi

complessi con espressioni grevi e

triviali, lo faccia pure se ne ha il

coraggio: ma assumendosi le

proprie responsabilità,

presentandosi con nome e

cognome e, soprattutto con il suo

volto, con la sua identità, con la

propria faccia: non rubando la mia

o quella di qualunque altra persona.

Altrimenti si è semplicemente dei

vili, dei codardi, dei vigliacchi. Degli

omuncoli, subumani, senza alcuna

dignità. Dei miserabili. Tale

comportamento è così distante

dalla civiltà e dalla cultura sarda

che nella nostra Lingua non

abbiamo neppure il lessico

adeguato per poterlo raccontare: le

espressioni come cane de istergiu,

arga de muntonargiu, ballalloi

isantalau, pur forti, sono del tutto

insufficienti per descrivere il nostro

cialtrone. Che io spero venga al più

presto individuato dalle forze di

polizia e condannato, severamente

e senza pietà. In questa direzione

comunque mi muoverò. Perché

credo nella legge e nella legalità.

Non nascondo comunque che mi

piacerebbe trovarmelo di fronte:

per sputargli negli occhi e in faccia

e – perché no? – dargli una bella

surra e prenderlo a calci nel di

dietro e nel davanti: negli zebedei.

Anche se temo che non ne abbia. E

questo non per riesumare il codice

della vendetta barbaricina che è

appartenuto per secoli alla mia

gente, ma perché simili infami

personaggi, li meritano

ampiamente

Inps – Una caccia alle strege che penalizza i veri invalidi

NEWS

La denuncia dell’Inca Cgil Umbria

“E’ necessario fare un’operazione verità sulla concessione e la revoca dell’indennità di accompagnamento e dell’invalidità ai veri invalidi che, a causa delle verifiche straordinarie avviate dal 2010, si sono visti negare i loro diritti.

Una vera “caccia alle streghe” che penalizza i veri invalidi” – così  Franca Gasparri, dell’Inca Cgil Umbria, denuncia l’aumento nella sua regione (“ma il modello è sovrapponibile in tutte le altre regioni d’Italia”) dei diritti negati.

“L’Inca – dice Gasparri – vuole raccontare un’altra storia per sfatare luoghi comuni in cui si racconta che tanti invalidi siano “falsi”.

“C’è stato un caso a Spoleto -ricorda Gasparri- di un “cieco” che guidava il pulmino: su questo sono state fatte trasmissioni televisive nazionali, ma si sono dimenticate le tante, troppe persone che, sottoposte a controlli a volte invasivi e lesivi della dignità personale, hanno visto revocare le prestazioni, misconoscere il  grado di invalidità, salvo poi in un secondo tempo vincere la loro battaglia per i diritti in tribunale. Casi che  sono altrettanto eclatanti di quelli raccontati sui “falsi invalidi”, ma che non fanno notizia.

“Basta esaminare le pratiche – prosegue Gasparri – dove si leggono le cose più impensate: un sordomuto che  diventa udente; uno schizofrenico grave che ha un’improvvisa guarigione; una signora con tumore avanzato e metastasi ossee a cui viene riconosciuta solo un’invalidità al 60%. Praticamente dei miracoli”.

Gasparri ricorda che uno dei primi casi verificatisi in Umbria ha riguardato  un bambino nato cerebroleso a cui è stata revocata l’invalidità. 
Il caso è stato portato dall’Inca davanti al giudice del lavoro, e la causa è stata vinta.

“In poco tempo abbiamo avviato decine di azioni legali, ottenendo molti risultati positivi. Basti pensare che solo nelle ultime due settimane – sottolinea – di 20 cause avviate ne abbiamo vinte 19 e solo per una dobbiamo ricorrere in appello”.

Uno dei punti più problematici della questione riguardano proprio le modalità per poter contestare un “verdetto” negativo. “La domanda di invalidità si avvia con una certificazione del proprio medico di famiglia – spiega Gasparri – che viene inoltrata on line all’Inps che, a sua volta,  passa la pratica alle commissioni mediche delle Asl per il parere di merito. Se il parere è negativo, la domanda è respinta – dice – e ci sono solo 6 mesi di tempo per fare ricorso davanti al giudice del lavoro, non sempre la gente lo sa, non sempre sono disponibili ad avviare un contenzioso legale”.

Marco Bottazzi, medico legale dell’Inca Cgil, ricorda che le indennita’ di accompagnamento “sono l’unica prestazione che il nostro Paese prevede per i soggetti che presentano gravi difficoltà’ nella vita quotidiana”.

“In altri paesi – spiega – ci sono prestazioni che vengono fornite solo per il fatto di essere anziani. In Italia questa forma di civiltà è espressa solo dalla provincia di Trento”.

“Andare a restringere questa prestazione – conclude Bottazzi – e dire che hanno diritto all’indennità di accompagnamento solo coloro che sono permanentemente allettati o in condizioni tali  da non avere più alcun rapporto con la vita quotidiana, vuol dire ridurre di molto questo diritto e soprattutto creare un grave problema sociale”.

“Toscana Rls” – Un bollettino per la prevenzione sui luoghi di lavoro

NEWS

 

Il bollettino informativo “Toscana RLS” è rivolto a tutti i soggetti della prevenzione e in particolare ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza” (Rls) della Toscana.
 
L’iniziativa, fortemente voluta dalla regione Toscana,  fa parte di un più ampio progetto regionale, il Progetto “Rete regionale dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza” previsto dal Piano Sanitario Regionale 2005 – 2007 e dal “Nuovo Patto per uno sviluppo qualificato e migliori e maggiori lavori in Toscana”,  nella consapevolezza che il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza deve svolgere un’importante funzione di presidio nei luoghi di lavoro, deve avere un ruolo chiave quale anello di congiunzione tra i lavoratori e le altre figure della prevenzione aziendale.

Nel n. 2 del 2012 è pubblicato un importante dossier della consulenza medico legale del patronato Inca Cgil nazionale sulle malattie professionali.

Dossier – Le malattie professionali.pdf

Notizie

 

 
þ Chi non avesse potuto seguire L’aria che tira la trasmissione di oggi su La7 (riforma della normativa pensionistica; ricongiunzioni onerose; accredito pensioni superiori a 1.000 euro) può ascoltarla dalla registrazione.
 
 
þ Intervista al Direttore di Liberetà – il mensile del Sindacato Pensionati Italiani SPI-CGIL – della WebRadio della CGIL RadioArticolo1
 
 
þ Alcune considerazioni e valutazioni sulla “trattativa” per la riforma del mercato del lavoro nella diretta no-stop di oggi pomeriggio della WebRadio della CGIL:
 
 
 
þ Domenica 25 ore 21,30 su Rai3 Report (si parlerà ancora di pensioni) Si possono inviare storie personali e proposte: report@rai.it