Archivi giornalieri: 20 marzo 2012

I sindacati contro le misure pensionistiche

NEWS

 

Roma – Da poco conclusa la prima di una serie di manifestazioni dei lavoratori del comparto sicurezza, forze dell’ordine, vigili del fuoco, agenti penitenziari e forestali.

E’ quanto si legge in una nota delle sigle sindacali in stato di agitazione per la riforma del regime pensionistico del comparto, Confsal, Sindir Ugl, Usppi vigili del fuoco, Siap, Silp Cgil, Coisp, Anfp, Osapp, Sinappe.

“E’ la prima di una serie di manifestazioni – ribadisce una nota- per la tutela della specificita’ in materia previdenziale la quale si riflette indissolubilmente sui livelli di efficienza ed efficacia degli apparati di polizia e soccorso pubblico e conseguenzialmente sulla sicurezza dei cittadini. Il governo dimostra una mancanza di sensibilita’ nei confronti degli appartenenti al comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico nonche’ l’inconsapevolezza circa i rischi per gli stessi operatori derivanti da un aumento dell’eta’ media pensionabile, ignorando la sicurezza di tutti i cittadini”.

Per le sigle sindacali oggi in piazza “e’ necessario che – conclude la nota – in tempi brevissimi si dia corso al confronto con il governo, preannunciato dallo stesso ministro Fornero: in mancanza di riscontri oggettivi la protesta non si fermera’”.

 

Modena – La Fiom-Cgil scendera’ in piazza domani a Modena, dalle 16 alle 19, per un presidio davanti alla sede della Prefettura in viale Martiri della Liberta’, a sostegno dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e contro le proposte di modifica del Governo.

In concomitanza con il presidio, sono previste fermate di 1-2 ore decise dai delegati Rsu Fiom-Cgil nelle principali aziende metalmeccaniche di Modena e provincia.

Le iniziative, spiega una nota delle Tute blu modenesi, “sono tese a respingere qualsiasi manomissione dell’articolo 18 che la Fiom considera una norma di civilta’ contro i licenziamenti senza giusta causa, e sono anche una manifestazione contro la riforma degli ammortizzatori sociali come si sta profilando”.

Cgil su dati Istat: Paese in recessione, rischio disoccupazione di massa

 

 

“Siamo un Paese precipitato in piena recessione con il rischio sempre più reale di una disoccupazione di massa”. E’ quanto afferma il Segretario Confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere, in merito al dato su fatturato e ordinativi dell’industria a gennaio diffuso dall’ISTAT.

Secondo quanto rilevato dall’Istituto Nazionale di Statistica gli ordinativi all’industria a gennaio su base tendenziale segnano un calo del 5,6%, ai minimi da ottobre del 2009. A gennaio il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, diminuisce in termini tendenziali del 4,4%, con una riduzione del 7,1% sul mercato interno e un aumento dell’1,3% su quello estero. Lo rileva l’ISTAT. Si tratta del livello più basso dal novembre del 2009.

Il sindacalista rilancia quindi “l’allarme disoccupazione e per questo chiediamo al Governo di attivare rapidamente una strategia di politica industriale e per la crescita che inverta urgentemente la rotta”, conclude Scudiere.

Spesa sociale Ue: Italia all’ultimo posto per l’edilizia sociale e la lotta all’esclusione

 

 

Eurostat, l’Istituto statistico dell’Unione europea, ha pubblicato gli ultimi dati contabili armonizzati a livello europeo sulla spesa pubblica per la protezione sociale nei 27 paesi Ue. I dati, aggiornati al 31 dicembre 2009, prendono in conto 8 tipi di prestazioni sociali: malattia, invalidità, vecchiaia, pensioni per i superstiti, famiglia, disoccupazione, edilizia sociale e lotta all’esclusione sociale.

In media, i 27 paesi dell’Unione europea investono nelle politiche sociali il 28,4% del loro Pil. Questo dato è aumentato costantemente ogni anno, ed ha subìto un salto di quasi 3 punti percentuali tra il 2008 e il 2009, certamente per l’impatto sociale della crisi economica e finanziaria. A prezzi costanti, il salto tra il 2008 e il 2009 è stato addirittura di 6,5 punti percentuali.

I dati sono – come sempre – molto eterogenei. Svezia, Danimarca, Germania e Francia investono nelle politiche sociali oltre il 30% del Pil. Bulgaria, Romania, Slovacchia e Lettonia meno del 20%. Ma i dati calcolati in percentuale spiegano solo una parte della realtà. Più interessante è la spesa pro-capite a parità di potere di acquisto (Pps). Il Lussemburgo investe in protezione sociale 15000 euro per abitante mediamente. I paesi nordici mediamente tra i 9000 e i 10000 euro pro-capite. L’Italia è nella media Ue, con circa 7000 euro per abitante. Tutti i paesi dell’ex blocco socialista sono tra i 2000 e i 5000 euro pro-capite.

E vediamo ora come la spesa sociale si distribuisce nelle varie branche. L’Italia è il paese che spende di più per gli anziani (pensioni di vecchiaia e superstiti). Questo dato si spiega in gran parte con la più alta percentuale anziani a livello euopeo: in Italia gli over 60 sono infatti il 26,1% della popolazione. E fra questi, oltre i 2/3 sono donne, ossia le principali beneficiarie delle prestazioni per i superstiti. Anche la Polonia ha unalta spesa pensionistica, proporzionalmente addirittura maggiore dell’Italia. Eppure la polonia è, al contrario dell’Italia, uno dei paesi con meno anziani (18%).

Altro elemento da considerare è che le prestazioni del trattamento di fine rapporto (Tfr) vengono calcolate, e questo avviene soltanto nel nostro paese, come spesa pensionistica.

Infine, i dati raccolti da Eurostat sulla spesa sociale sono calcolati sempre al lordo dell’imposizione fiscale e non tengono quindi conto delle risorse che rientrano nelle casse dello Stato nei paesi, come ad esempio l’Italia, dove le pensioni sono tassate.

Tuttavia, anche tenendo conto di questi argomenti, è proprio l’articolazione della spesa sociale italiana ad essere effettivamente sbilanciata. Nel nostro paese, infatti, tutte le altre spese sociali, invalidità, famiglia, disoccupazione, edilizia sociale e lotta all’esclusione sociale, sono sempre assai più basse rispetto alla media dei paesi europei: tra i 27 paesi dell’Ue, l’Italia è al 22° posto per le spese in favore dei disabili, al 24° per le spese in favore della disoccupazione, al 25° per la famiglia e siamo gli ultimi d’Europa (osia 27° su 27) per quanto riguarda la spesa per l’edilizia sociale e per la lotta all’esclusione.

Siamo in fondo alla classifica anche per quanto riguarda l’andamento globale della spesa annua. Tra il 2008 e il 2009, la spesa sociale a prezzi costanti è aumentata del 2,6% nella media Ue, del 3,3% in Olanda, del 4,2% in Spagna, del 7% in Irlanda. Nello stesso periodo, in Italia la spesa sociale è aumentata del 1,5%.

www.osservatorioinca.org

Appuntamenti previdenza!

Segnalo due appuntamenti televisivi previsti per oggi dove si parlerà di previdenza:
– il Segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone sarà ospite della trasmissione “Apprescindere”, in diretta su Rai3 dalle ore 11 alle ore 12;
 il Segretario nazionale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti sarà ospite della trasmissione “L’Aria che tira”, in diretta su La7 dalle ore 11 alle ore 12.
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Chi non avesse potuto ascoltare in diretta la trasmissione PAESEREALE di sabato 17, può ascoltare la registrazione (attendere l’avvio del video).
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Chi non avesse potuto seguire l’iniziativa de Il Sole 24 ORE può ascoltare la registrazione della Tavola rotonda.
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