del 1/3/2012
SERVITÙ E BASI,
GLI INDENNIZZI
SONO IRRISORI
di FRANCESCO CASULA
Da decenni la Sardegna è
il territorio
maggiormente gravato
dalle basi e servitù
militari: su questa
vexata quaestio vi è persino
un’abbondante letteratura. Ricordo
in modo particolare il libro-
Inchiesta di Ugo Dessy: “La
Maddalena: Morte atomica nel
Mediterraneo”, che parla di una vera
e propria “peste militare”. Tale
militarizzazione, per decenni
oggetto di contestazioni e
opposizioni soprattutto da parte di
pacifisti e antimilitaristi, negli ultimi
anni, ha suscitato la protesta di
intere popolazioni, specie di quelle
ruotanti intorno alle basi e poligoni,
preoccupate per lo scempio
ambientale e l’insorgere di malattie
con la catena infinita di leucemie e
alterazioni genetiche di bambini e
animali. Dopo tanto batallare –
ricordo in particolare l’azione del
Comitato sardo “Gettiamo le Basi” –
con due leggi (la 898 del 1976 e la
104 del 1990) viene riconosciuto un
indennizzo come “contributo
dovuto ai Comuni nei quali le
esigenze militari incidono sull’uso
del territorio e sui programmi di
sviluppo economico e sociale”. Ma
qui arriva, dopo il danno, la beffa. Si
tratta infatti di indennizzi irrisori.
Denuncia Mariella Cao, di “Gettiamo
le Basi”: “I complessivi 15,1 milioni
di indennizzi sono riferiti a cinque
anni, attengono a 24.000 ettari di
demanio (il 91% è adibito a
poligono) e a circa 11.000 hm gravati
da servitù. A questi andrebbero
sommate le sterminate zone
classificate “Interdette o Pericolose
per la navigazione aerea e
marittima”, solo uno dei 4 tratti di
mare annesso al poligono Salto di
Quirra con i suoi 2.840.000 hm
supera la superficie della Sardegna.
Per semplificare arrotondiamo, con
forte ribasso, a 3.000.000 hm di
mare e terra. Risulta che il prezzo
del servaggio militare si aggira su
0,083 centesimi di euro al mese ad
ettaro. Se invece si considera solo la
terra si arriva alla “vertiginosa”
somma di € 7,14 mese-ettaro”.
Indennizzi ridicoli e, per la massima
parte, non ancora concessi. Ma c’è
di più: a fronte della promessa da
parte del Ministero della difesa di
ottemperare alle leggi e di pagare i
12,7 milioni dovuti, il presidente
della Regione e i sindaci, esultano.
Ma non si avvedono della truffa? Se
solo si pensa che – come precisa Cao
– l’indennizzo che danno alla
Sardegna in 5 anni è quello che
guadagna il Ministero della difesa in
quattro giorni di affitto del poligono
a soli tre clienti?
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