Eternit e la difesa di Schmidheiny

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E’ iniziata questa mattina l’arringa della difesa di Stephan , il miliardario svizzero imputato insieme al barone belga Louis De Cartier, nel processo contro la multinazionale dell’amianto che si svolge a Torino.

In aula l’avvocato della difesa non è entrato nel merito delle accuse ma ha sostenuto che un processo a oltre trent’anni di distanza dai fatti contestati lede il principio di difesa perchè rende quasi impossibile per chi è accusato difendersi al meglio: i documenti non si trovano, molti testimoni non ci sono più e quelli che ci sono non sono attendibili perchè i fatti sono troppo lontani da ricordare.

Secondo l’avvocato difensore infatti la legge che consente di fare un processo dopo così tanto tempo è da ritenersi illegittima perchè, date le difficoltà di un procedimento di questo tipo, urta con il principio di difesa sancito nella Costituzione. E proprio su questo la difesa del miliardario svizzero ha sollevato una delle cinque eccezioni di illegittimità costituzionale presentate questa mattina, oltre a un’eccezione di competenza territoriale e due eccezioni di nullità su atti del procedimento.

L’arringa dei difensori di Schmidheiny proseguirà nelle prossime udienze. Nel processo contro la Eternit il pool di magistrati coordinati dal pubblico ministero Raffaele Guariniello ha chiesto una condanna a 20 anni ciascuno per Schmidheiny e de Cartier per disastro ambientale e omissione volontaria di cautele nei luoghi di lavoro.

Eternit e la difesa di Schmidheinyultima modifica: 2011-10-12T09:55:54+02:00da vitegabry
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