Organizzata unitariamente dai sindacati dei pensionati francesi UCR-CFDT, CFTC UNAR, UCR-CGT, FGR-FP, UNSA si è svolta il 6 ottobre una manifestazione nazionale per denunciare il rinvio al 2012 dei provvedimenti indispensabili a garantire una migliore condizione sociale ai tanti pensionati non più autosufficienti.
La condanna dei sindacati alla decisione del governo è senza appello. La necessità di garantire “un trattamento universale” sostenuto dalla solidarietà nazionale è la condizione per assicurare una condizione “vivibile” a tantissime persone anziane e passa attraverso la messa a disposizione di risorse certe ed urgenti per le strutture dipartimentali indispensabili a sostenere il reddito della persona, a consolidare l’assistenza famigliare, a ridurre il carico economico che grava sulle famiglie.
Il piano “anti-deficit” annunciato dal Primo Ministro il 24 agosto determinerà un ulteriore impatto negativo sul potere d’acquisto delle pensioni già ampiamente eroso dalla crisi. Per questa ragione le organizzazioni sindacali sostengono la richiesta di un significativo aumento delle pensioni e, in particolare, di quelle più basse.
prevedendo che le pensioni minime garantiscano almeno il livello previsto per lo SMIC (salario minimo) e che un diverso sistema d’ indicizzazione garantisca nel tempo il potere d’acquisto.
Al pari di ogni cittadino i pensionati si aspettano che le decisioni del governo siano effettivamente eque e tali da migliorare le condizioni attuali di vita. Per questa ragione anche i pensionati francesi sostengono la necessità di risposte concrete ai problemi del lavoro, alla necessità di garantire l’occupazione, la coesione sociale riducendo le troppe disuguaglianze ancora esistenti.
L’INCA Francia ha prodotto attraverso i suoi uffici la necessaria informazione considerando che, in particolare tra le persone non autosufficienti, il numero dei migranti italiani è consistente.
Italo Stellon, presidente Inca Francia