Archivi giornalieri: 27 ottobre 2011

COSE IN LIMBA POESIA SARDA CON S’AIPODDU DE EFISINEDDU

SardegnaQuotidiano_20111027.pdf Sardegna Quotidiano.jpg a pag. 5

 

del 27/10/2011

 

 

di FRANCESCO CASULA

In Sardegna è esistita anche

una poesia satirica con un

forte timbro sociale, con il

gusto del motteggio e della

battuta scherzosa, dello

sberleffo, della canzonatura e

dell’ironia. Una poesia satirica e,

persino ridanciana, in chiave

sentenziosa e più ancora di costume

che affiora, per esempio, nelle gare

poetiche degli improvvisatori ma che

ha avuto in particolare quattro

grandi poeti sardi: il cagliaritano

Efisio Pintor Sirigu, che può essere

considerato il primo poeta satirico

isolano; l’olzaese Diego Mele, il più

celebrato dei poeti satirici sardi, il

macomerese Melchiorre Murenu e il

gallurese don Gavino Pes.

Tale poesia continua: con i necessari

aggiornamenti e attualizzazioni, ma

conservando il tono di celia, il sapore

di parodia, il gusto del paradosso, del

giocoso e della caricatura. È il caso di

Tramas de seda, (Casa editrice La

Riflessione di Davide Zedda), la

nuova deliziosa e spassosa silloge

poetica di Maddalena Frau, che sarà

presentata sabato a Sanluri (Sala

dell’ex Montegranatico) e con cui,

orazianamente, “ridendo castigat

mores ”. Esemplare, per quanto

attiene all’ironia e alla satira, è nella

Raccolta la poesia S’Aipoddu, (l’iPod)

dedicata all’ultimo ritrovato

tecnologico che sta spopolando

soprattutto fra i giovani. Poesia che

ha vinto il Primo Premio nel

Concorso di Poesia satirica “Larentu

Ilieschi ” di Ploaghe il 26 giugno

scorso.

La poesia – il cui sardo dimostra

ancora una volta la capacità di

esprimere tutta la modernità, anche

quella legata alla tecnologia più

spinta – con garbo, quasi

amabilmente, con il gusto della

caricatura e della parodia, mette in

luce gli aspetti paradossali, ridicoli e

comici di Efisineddu, ormai

“schiavo” del nuovo dio giovanile

oltre che di tutto il ciarpame

modaiolo distribuito a piene mani

dalla TV e dalla Pubblicità. Ecco

alcuni versi: “Efisineddu andat in sa

strada/cun s’origa attaccada a

s’Aipoddu/e a cropus de gambas e de

coddu/fueddat cun sa musica

Repada/In sa busciacca de su

cratzoneddu/ci ficchit su lettori

musicanti;/de musica moderna

delliranti/si ndi prenat su coru e su

xrobeddu./A cratzoni calau a

mesugonna,/a cufiedda cun su leccalecca/

ndi bogat su macchini ‘e

discoteca/cun Paf Daddi, Beionse,

Madonna…/Baddendu Roch En Rollu

iscadenau,/e Tecno e Fanchi sbandasbanda/

si callincunu ddi fait

domanda/non bidi e no intendit:

stontonau! ”.

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