Archivi giornalieri: 12 ottobre 2011

Eternit e la difesa di Schmidheiny

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E’ iniziata questa mattina l’arringa della difesa di Stephan , il miliardario svizzero imputato insieme al barone belga Louis De Cartier, nel processo contro la multinazionale dell’amianto che si svolge a Torino.

In aula l’avvocato della difesa non è entrato nel merito delle accuse ma ha sostenuto che un processo a oltre trent’anni di distanza dai fatti contestati lede il principio di difesa perchè rende quasi impossibile per chi è accusato difendersi al meglio: i documenti non si trovano, molti testimoni non ci sono più e quelli che ci sono non sono attendibili perchè i fatti sono troppo lontani da ricordare.

Secondo l’avvocato difensore infatti la legge che consente di fare un processo dopo così tanto tempo è da ritenersi illegittima perchè, date le difficoltà di un procedimento di questo tipo, urta con il principio di difesa sancito nella Costituzione. E proprio su questo la difesa del miliardario svizzero ha sollevato una delle cinque eccezioni di illegittimità costituzionale presentate questa mattina, oltre a un’eccezione di competenza territoriale e due eccezioni di nullità su atti del procedimento.

L’arringa dei difensori di Schmidheiny proseguirà nelle prossime udienze. Nel processo contro la Eternit il pool di magistrati coordinati dal pubblico ministero Raffaele Guariniello ha chiesto una condanna a 20 anni ciascuno per Schmidheiny e de Cartier per disastro ambientale e omissione volontaria di cautele nei luoghi di lavoro.

Cgil su prelievo pensioni baby e condono

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L’ipotesi di prelievo sulle pensioni-baby è un altro modo del governo di prendersela con i meno abbienti, e il condono fiscale sarebbe ”una barzelletta”: è l’accusa di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, intervenuta oggi all’assemblea dei lavoratori Selex Galileo di Campi Bisenzio (Firenze).

”E’ un’altra di quelle cose – ha spiegato – sul tema “prendiamocela coi poveri”, perchè le pensioni baby hanno dimensioni e quantità molto vicine alle pensioni minime, quindi mi pare davvero complicato provare a fare questa operazione”.  

Anche l’ipotesi di condono, ha detto Camusso, non regge: ”Siamo un paese che ha sperimentato vari condoni nelle legislature precedenti, e dei quali non è riuscito nemmeno a farsi dare i soldi che aveva convenuto: non ci raccontino questa barzelletta. In più è sbagliato, perchè nel momento in cui si parla di condono, vuol dire che è già cresciuta l’evasione”.

Riguardo al decreto sviluppo ora in gestazione, per il leader della Cgil è una vera ”araba fenice” che ”sta viaggiando da un ministro all’altro, con un gioco del cerino su chi se ne prende la responsabilità. Forse non hanno idee, ma quelle viste finora sono confuse”.

ansa

Pagamento pensioni all’estero

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Lo scorso 7 ottobre u.s. si é tenuta una riunione avente per oggetto il pagamento delle pensioni all’estero e alla quale hanno partecipato l’Inps, la Citibank e le Direzioni nazionali dei patronati.

Una questione questa che riguarda circa 410.000 italiani residenti in 130 paesi ma  addensati, per il 98% ,  in 22 di questi con forti  presenze in Canada 60.000, Francia 50.000, Australia 45.000, Argentina oltre 40.000 , Stati Uniti circa 40.000.

La “CitiBank” è quell’istituto bancario che ha vinto l’appalto per il pagamento delle pensioni dei nostri connazionali all’estero e ha sottoscritto il contratto con l’Inps nel passato mese di maggio. Nel testo dell’accordo é previsto anche l’obbligo di verificare una volta l’anno l’esistenza in vita del pensionato. In assenza di tale verifica, l’Inps provvede alla sospensione del pagamento della pensione.

La “CitiBank”, che subentra alla Icbpi, inizierà a pagare le pensioni dal 1 febbraio 2012. Fino a quella data, provvederà la ICBPI. Tutte le variazioni (indirizzo, numero di conto corrente bancario, etc.) fino al 10 dicembre 2011 vanno comunicate alla ICBPI, il cui archivio così aggiornato verrà “trasferito” alla “Citibank”. Successivamente, dal 1 febbraio le variazioni andranno inviate al nuovo istituto bancario.

Nella riunione i patronati hanno avanzato nuovamente la richiesta per consentire ai medici di famiglia, appartenenti ai sistemi sanitari nazionali, di autenticare la firma del pensionato per l’attestazione dell’esistenza in vita, una prassi che avrebbe agevolato i pensionati, ma alla quale l’istituto bancario si è fermamente opposto adducendo come giustificazione l’impossibilità di  verificare se ad un timbro e ad una firma corrisponda  effettivamente un medico pubblico.
Per quanto riguarda invece la possibilità che ad autenticare la firma del pensionato/a potesse essere un operatore di patronato, l’Inps ha avanzato delle riserve legali, pur non chiudendo del tutto la possibilità di ricorrere a questa eventualità.

Dal 1 novembre quindi  sarà:
• spedita ai pensionati la busta di Citibank contenente la documentazione necessaria per certificare l’esistenza in vita;
•  aperto il call center   in 6 lingue per dare indicazioni sulla compilazione dei moduli;
• attivato il sito Internet www.inpsciti.com, nel quale saranno riportati anche gli indirizzi delle sedi dei patronati operanti all’estero;
• reso disponibile l’ indirizzo mail inps.pensionati@citi, con risposta entro 24 ore.

Il presidente dell’Inca all’Assemblea nazionale donne dello Spi

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“Le signore in rosso” dal 12 al 14 ottobre p.v. a S. Benedetto del Tronto

Affrontare il tema delle differenze di genere nei redditi da pensione; contrastare l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne e le recenti manovre del governo; rilanciare la contrattazione sociale e arrivare al raggiungimento della parità tra uomini e donne nell’accesso al mercato del lavoro e nelle dinamiche salariali.

Saranno questi alcuni dei temi che saranno affrontati dall’Assemblea delle donne dello Spi-Cgil dal titolo Signore in rosso. Il valore del genere, la forza dell’età che si terrà a S. Benedetto del Tronto i prossimi 12-13-14 ottobre.

Una tre giorni durante la quale le pensionate dello Spi daranno il proprio contributo alla mobilitazione della Cgil contro le politiche del governo e che rappresenta una tappa fondamentale verso la manifestazione nazionale indetta dal sindacato dei pensionati per il prossimo 28 ottobre a Roma. 

I lavori saranno aperti alle ore 10 di mercoledì 12 dalla relazione di Mara Nardini e saranno conclusi dall’intervento del Segretario generale della Cgil Susanna Camusso.

Il secondo giorno si terrà la tavola rotonda dal titolo “I diritti delle donne sono diritti universali” alla quale parteciperanno la Segretaria nazionale della Cgil Vera Lamonica, la Presidente dell’Inca Morena Piccinini, le Segretarie nazionali dello Spi-Cgil Renata Bagatin e Celina Cesari, la Segretaria generale della Cgil Torino Donata Canta, la Segretaria generale della Cgil Sicilia Mariella Maggio, la direttrice della rivista “Politiche sociali” Maria Luisa Mirabile.

L’Assemblea sarà conclusa il 14 ottobre con l’intervento del Segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone.

Diretta audio e video dei principali appuntamenti dell’assemblea su RadioArticolo1 (www.radioarticolo1.it)

Amianto: Dalmine di Sabbio, condannati 3 dirigenti

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Omicidio colposo plurimo e lesioni personali. Questa la sentenza con cui sono stati condannati i tre dirigenti dell’ex Dalmine di Sabbio (in provincia di Bergamo), considerati responsabili della morte di 16 operai e della malattia di un altro dipendente. A darne notizia in una nota è la Fiom Cgil della Lombardia.

La causa delle tragiche morti è l’amianto che ha provocato alle vittime asbestosi, malattia respiratoria cronica per la quale non esiste cura, e mesotelioma pleurico, tumore maligno che in genere porta alla morte entro un anno da quando viene scoperto. Il giudice del Tribunale di Bergamo ha condannato, in primo grado il direttore dello stabilimento di Sabbio dal 1961 al 1965, a 3 anni; il  membro del comitato di gestione del reparto di Sabbio dal 1973 al 1975, a 2 anni e 6 mesi; il direttore dello stabilimento dal 1976 al 1980, a 2 anni e 4 mesi. Ai tre sono stati condonati rispettivamente 8, 5 e 3 mesi. Gli ex dirigenti erano stati condannati in primo grado nel 2005 (con sentenza ancora in appello) per la morte di altri 18 operai.

Nello stabilimento di Sabbio della Dalmine venivano prodotti tubi speciali che venivano raffreddati con rivestimenti che contenevano amianto, sostanza gravemente nociva – la sua pericolosità era già nota all’epoca dei fatti. Ai tre ex dirigenti è stato contestato il fatto di non aver preso tutte le precauzioni necessarie e tutti gli accorgimenti per evitare che i dipendenti inalassero e venissero a contatto con l’amianto. I tre dirigenti sono stati condannati al risarcimento di 90mila euro a ciascuno dei familiari che si è costituito parte civile. Si tratta di un primo indennizzo al quale seguirà quello delle cause individuali. Altri 35mila euro dovranno essere dati a Fiom Cgil e a Fim Csil, sindacati che si sono costituiti parti civili.

“Questa è una sentenza molto importante, che ha valenza non soltanto provinciale e regionale ma anche nazionale – spiega il segretario generale Fiom Cgil Lombardia. – Si tratta di una sentenza che rende giustizia ai familiari delle vittime dell’amianto. Vorrei poi aggiungere che la sentenza rende anche giustizia ai delegati bergamaschi di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil che erano stati condannati in primo grado e poi successivamente assolti per tentata truffa consumata nell’ambito delle cosiddette ‘pensioni facili’ per l’amianto. Questa sentenza cancella ogni ombra sul lavoro del sindacato e dei delegati”.

Anche secondo il segretario generale Fiom Cgil Bergamo, “questa è una sentenza molto importante. I 35mila euro che la Fiom Cgil riceverà dalla costituzione come parte civile – spiega Borella – verranno impiegati per nuove importanti battaglie sociali a sostegno dei lavoratori. In particolare, nell’ambito della salute, della sicurezza e delle malattie professionali, che possiamo considerare uno dei problemi rilevanti del mondo del lavoro”.

“A fronte di questa sentenza – conclude  – è importante ricordare che in questi anni, sia da parte del Governo sia da parte di Confindustria, non c’è mai stata la dovuta attenzione sulla sicurezza sul lavoro. Si sono modificate leggi e norme fondamentali fino ad introdurre il pensiero che la sicurezza potrebbe e dovrebbe essere barattata con il lavoro”.

Rassegna.it