Archivi giornalieri: 20 luglio 2010

L’Inail e il prezzo della sicurezza

Da ente assicuratore ad assistenziale

Pochi accantonamenti e poca tutela agli assicurati, pur in presenza di fondi che potrebbero cancellare sia la prima che la seconda carenza. Tra riforme e obblighi di legge – dice Francesco Rampi, consigliere Civ (Consiglio di Indirizzo e Vigilanza) Inail, in un’intervista pubblicata ieri su un quotidiano nazionale –  l’Inail, l’ente che si occupa di assicurare i lavoratori contro gli infortuni, vive una profonda crisi esistenziale. Le riserve coprono appena il 12%delle risorse necessarie a pagare gli infortunati nel tempo. E le prestazioni erogate dal Sistema sanitario nazionale spesso non sono all’altezza di quanto potrebbe permettersi di spendere l’Inail.

Da qui la profonda contraddizione in cui l’ente si trova che pur essendo dotato di forti risorse economiche, non solo non riesce ad accantonare riserve come dovrebbe fare una buona compagnia assicurativa, ma non riesce neppure a garantire prestazioni di prim’ordine ai propri assicurati.  E – prosegue Rampi – particolarmente dannosa è risultata quella norma che, su interpretazione della Ragioneria generale dello Stato, ha preteso il deposito infruttifero presso la Tesoreria unica delle riserve dell’Inail, 14 miliardi di euro che non rendono niente a differenza di quanto avviene nel mondo assicurativo in cui le compagnie riescono a mettere a frutto i propri patrimoni. 

Ma oltre alla scarsa copertura finanziaria degli infortunati, l’Inail – continua il consigliere del Civ  –deve affrontare anche le carenze del Sistema sanitario nazionale, infatti l’accentramento presso le Asl delle prestazioni sanitarie precedentemente gestite direttamente dall’Istituto ha,nei fatti, ridotto i livelli di tutela degli assicurati e ha svuotato l’idea della presa in carico globale degli stessi da parte dell’Inail. Oggi – prosegue Rampi – l’Inail versa al SSN un corrispettivo forfettario di circa 130 milioni di euro, poco se si pensa che l’avanzo economico del 2009 è stato di oltre due miliardi di euro.

Ma l’analisi dei costi sanitari dell’Inail – spiega il consigliere – conferma che ci sono gli spazi per favorire interventi integrativi a quelli del SSN infatti l’Istituto per ogni infortunato spende mediamente per prestazioni sanitarie, cura, riabilitazione meno di 400 euro.  Anche il presidente del Civ, Franco Lotito ha confermato che “è importante il miglioramento dell’offerta sanitaria e a questo proposito è indispensabile fare in modo che le strutture di cui disponiamo siano ancor più valorizzate”.

Class-action pubblica

NEWS

L’Iva sul gas in condominio

L’Agenzia delle Entrate potrebbe essere una delle prime vittime della class-action pubblica. Infatti il Sunia, il sindacato degli inquilini, ha già presentato una diffida a nome dei propri associati per risolvere l’annosa questione dell’Iva maggiorata applicata al gas consumato in condominio.

Chi utilizza il combustibile in impianti autonomi sconta infatti un’imposta del 10% contro coloro che sono allacciati alla caldaia centralizzata che pagano il 20%.

Per abbattere questa evidente disparità di trattamento il Sunia ha deciso di utilizzare la nuova procedura prevista dal Dlgs 198/2009, presentando innanzitutto una diffida direttamente all’ufficio responsabile dell’inadempimento.

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Impegno primario del Patronato – Informare i cittadini sui loro diritti

Dal sostegno al reddito alle prestazioni sociali

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Pubblichiamo alcuni stralci dell’intervista di Luigi Dell’Olio a Morena Piccinini, da poco eletta presidente dell’Inca, il patronato della Cgil, pubblicata ieri su “Le Guide – Lavoro” di Repubblica.

D: Superata la fase più dura della crisi economica e finanziaria, non c’è stata la svolta attesa sul piano occupazionale. Come vi muoverete
in questo contesto?

R: Le dinamiche del mondo del lavoro solitamente si muovono con un po’ di ritardo rispetto ad altre grandezze economiche. La disoccupazione è
l’emergenza numero uno in questo momento e probabilmente lo resterà ancora per diversi mesi. Il nostro impegno primario sarà di far conoscere ai cittadini i loro diritti, dal sostegno al reddito
all’insieme delle prestazioni sociali.

D: Nota un deficit di conoscenza in questi campi?

R: Certamente. Sono ancora molte le persone che non ottengono le prestazioni previste per legge perché non conoscono i canali da attivare. Ad esempio non tutti sanno che i servizi offerti dal
patronato sono assolutamente gratuiti.

D: Un altro tema che resta sempre attuale è quello previdenziale. Le ultime riforme si sono mosse tutte nella direzione di un allungamento
della vita lavorativa, ma senza trovare una soluzione al progressivo impoverimento che caratterizzerà gli assegni pensionistici nei
prossimi decenni. Come se ne esce?

R: L’unica soluzione possibile è in una presa di conoscenza dei lavoratori. Con la svolta del regime contributivo spetterà a ciascuno
di noi attivarsi per colmare il buco, sempre più ampio, della pensione pubblica. Inca è impegnata in un piano di sensibilizzazione in tal
senso: cerchiamo di spiegare ai giovani che, se rimandano la scelta sulla previdenza complementare, si troveranno a fare i conti con pensioni da fame.

D: Negli ultimi anni gli infortuni sul lavoro sono progressivamente calati. Siamo in presenza di un’inversione di tendenza strutturale?

R: E’ ancora presto per dirlo, anche se il dato è senza dubbio significativo. Nel primo semestre del 2009, gli infortuni sul lavoro sono stati 397.980 contro i 444.958 del primo semestre 2008, mentre i casi mortali sono stati 490 a fronte dei 558 dello stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di una contrazione significativa, che conferma un trend discendente già rilevato nell’anno precedente. Occorre, però, che non venga abbassata la guardia: Inca ha siglato
negli ultimi mesi diversi accordi con associazioni imprenditoriali per organizzare corsi di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Penso, ad esempio, al distretto calzaturiero di Fermo, dove i corsi sono attivi da tempo e si registra una brusca contrazione degli
incidenti. In questa realtà, l’Inca ha contribuito a far emergere anche il fenomeno delle malattie professionali che finora non venivano denunciate. È necessario che tutti siano consapevoli dei danni che gli infortuni provocano sia sulla salute dei singoli individui, sia sui conti della sanità pubblica.

D: Le statistiche dicono che un numero elevato di infortuni coinvolge situazioni di lavoro nero. Un fenomeni in crescita in tempi di crisi. Quali soluzioni sono prospettabili?

R: Sono convinta che un rafforzamento dei controlli sia indispensabile, ma non risolutivo. Perché non c’è solo la piaga del lavoro nero, ma anche quella del lavoro grigio, che si verifica ad
esempio in presenza di ore di lavoro pagate “fuori busta” con finalità elusive o perché superano i limiti orari previsti per legge. Si tratta di un risparmio illusorio, che in realtà produce danni sia al mondo imprenditoriale, falsando le regole della concorrenza, sia al lavoratore perché ogni contributo in meno versato oggi ridurrà la sua
pensione futura. Dal canto nostro, continueremo a fare informazione su questo punto: siamo convinti che la ripresa economica, per essere sostenibile, debba basarsi su basi nuove rispetto al passato.

Messaggio INPS

Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

 

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 18572 del 13-07-2010
  Contenuto:  Al fine di verificare il rispetto della norma citata, l?Istituto ha avviato un?operazione per la verifica delle retribuzioni dichiarate, ai fini dell?imposizione contributiva, dai datori di lavoro nei modelli DMAG per la manodopera occupata negli anni 2006-2007-2008.
Tipologia:  MESSAGGIO

Lo staff di NewsLetter Hermes

Verifica sulle retribuzioni per le aziende agricole

Data pubblicazione: 19/07/2010

Testo NewsAi fini dell’imposizione contributiva, l’Inps ha avviato un’operazione per la verifica delle retribuzioni dichiarate dalle aziende agricole per tutte le categorie di lavoratori agricoli occupati negli anni 2006-2007-2008.
Alle aziende, per le quali è stata rilevata una differenza di retribuzione rispetto all’importo determinato per legge, sarà inviata una comunicazione con l’indicazione delle anomalie retributive riscontrate distinte per ogni singolo trimestre.
La comunicazione non costituisce avviso di addebito contributivo in quanto la medesima è finalizzata a verificare, in questa prima fase, la bontà dei dati in possesso dell’Inps.
Nella lettera sarà precisato inoltre che l’azienda potrà produrre tutta la documentazione ritenuta utile all’acquisizione degli elementi per la predisposizione del provvedimento definitivo. È facoltà dell’azienda richiedere all’Istituto la regolarizzazione spontanea ed immediata per il versamento della contribuzione dovuta per la differenza retributiva riscontrata.

Messaggio numero 18572 del 13-07-2010.pdf