Archivi giornalieri: 27 luglio 2010

Amianto – Messa in sicurezza area ex Fibronit

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Un parco alla memoria

In 32 mesi e con 10.676.715 euro sarà realizzata la messa in sicurezza permanente dell’area dell’ex fabbrica di cemento-amianto Fibronit di Bari. Il progetto definitivo è stato presentato oggi nella sala giunta del Comune dal sindaco, Michele Emiliano. I lavori sul sito di interesse nazionale partiranno il prossimo anno, dovendo ancora tenersi la conferenza di servizi (forse a settembre) e, a progetto approvato, ci sarà la gara d’appalto.

“La messa in sicurezza della Fibronit – ha spiegato Emiliano – è una delle ragioni per la quale la mia amministrazione è stata eletta e la giudico la cosa più importante che ci accingiamo a completare. Stiamo anche avendo rapporti con la curatela fallimentare dell’azienda circa la proprietà dei luoghi. Il parco che sorgerà sarà un tributo ai tanti morti legati alla Fibronit e sarà dedicato alla loro memoria”.

“Manteniamo l’impegno preso di chiudere la questione Fibronit nel secondo mandato di questa amministrazione e ne siamo contenti. Da settembre – ha detto Maugeri – discuteremo anche dell’ex gasometro, visto che il Consiglio di Stato si è espresso sul ricorso presentato sull’aggiudicazione dei lavori di bonifica da una delle aziende interessate”.

L’intervento sul sito della ex Fibronit prevede la demolizione (controllata in area confinata-tensostruttura) degli edifici contaminati da amianto, la messa in sicurezza delle macerie (frantumazione e insaccamento) e delle aree dove sono stati trovati terreni contaminati da amianto mediante isolamento superficiale, oltre all’asportazione dei terreni contaminati da sostanze inquinanti diverse dall’amianto. Le macerie appositamente insaccate saranno posizionate nell’area confinata per poi essere, con il terreno sottostante, isolate definitivamente dall’ambiente circostante.

Thyssen, sei indagati per omicidio colposo

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Negligenza, imprudenza, imperizia, che altro?

Con l’accusa di cooperazione in omicidio colposo la procura di Terni ha iscritto ieri nel registro degli indagati 6 dipendenti, dirigenti e impiegati, della Thyssen Krupp Ast, per la morte di Diego Bianchina, operaio ternano di 31 anni vittima di un incidente sul lavoro mentre stava travasando acido cloridrico.

Oltre ai sei indagati anche Edwin Eichler, presidente della Tk-Ast, dovrà rispondere per conto della società. Sono stati infatti ravvisati i profili della responsabilità amministrativa, legati alla negligenza, all’imprudenza e all’imperizia.

Soddisfatto l’avvocato di parte civile,  difensore della famiglia Bianchina: “La decisione di chiamare in causa anche la multinazionale – ha detto il legale ad un quotidiano locale – aderisce alle nostre richieste, anche alla luce dei successivi incidenti che si sono verificati, dopo quello di Diego, all’interno di Tk-Ast. Ciò dimostra la necessità di intervenire con corretti modelli organizzativi, idonei ad assicurare il pieno rispetto delle norme anti infortunistiche”.