Archivio mensile:febbraio 2010

News INPS

   
Data pubblicazione: 22/02/2010

Testo NewsDopo l’intesa raggiunta nel giugno dello scorso anno fra Inps e sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil, il protocollo che definisce un sistema unico di regole di relazione e confronto è stato esteso a tutte le Organizzazioni sindacali che rappresentano i pensionati.

Il protocollo, sottoscritto dal presidente Antonio Mastrapasqua e dai rappresentanti delle Organizzazioni sindacali che si relazionano con l’Istituto, vuole costruire un positivo rapporto tra amministrazione e cittadini rendendo costante e organico il dialogo, in modo da favorire i momenti di confronto e di informativa.

L’accordo prevede incontri tra le parti con cadenza almeno trimestrale a livello centrale e stabilisce incontri a livello locale per le specifiche problematiche.

  

livio Labor

Carlo Felice Casula (storico) interviene alla Giornata di studio del 22 maggio 2009 a Roma – Palazzo Rospigliosi – sul tema: Le Acli di Labor, passioni e ragioni di una stagione del ‘900  

L’amianto e i suoi effetti sulla salute

Prevenire …..è meglio che curare

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Il 22 febbraio alle ore 20.30 presso la sala Cimieri di Palazzo Pio a Carpi si terrà un convegno promosso dall’Istituto di ricerca sul cancro Ramazzini di Bentivoglio (Bologna) con la partecipazione, fra gli altri, di esponenti del patronato Inca nazionale e del servizio di medicina del lavoro,  dal titolo “L’amianto e i suoi effetti sulla salute”. Interverranno la dottoressa Fiorella Belpoggi del centro Ramazzini, il dottor Guido Besutti responsabile Spsal Ausl Modena Area Nord, il dottor Marco Bottazzi del patronato Inca nazionale e il sindaco di Carpi Enrico Campedelli. Presiede l’incontro Giuseppe Paltrinieri.

Quasi quotidianamente si parla delle morti sul lavoro, le morti bianche. Sono quelle che avvengono improvvisamente per infortunio nei cantieri, nelle fabbriche, sulle strade. Esistono però altre morti per il lavoro – le morti grigie – dovute ad esposizioni croniche a sostanze tossiche e cancerogene, di cui si parla molto poco.

La morte sul lavoro è paragonabile ad un iceberg: ciò che emerge sono le morti bianche, ma ciò che è sommerso rappresenta le morti grigie, che rispetto alle prime sono 4 volte di più.
“In Italia – spiegano i dirigenti dell’istituto Ramazzini – ogni anno abbiamo circa 260.000 nuovi casi e 170.000 morti per cancro: di questi, dal 4% al 10% è correlabile ad esposizioni lavorative. Si tratta cioè di 7.000-17.000 casi all’anno di morti di cancro come malattie di origine professionale”. “Se prendiamo in esame i tumori correlati all’amianto, ed in particolare i mesoteliomi, – spiegano ancora dal Ramazzini – sappiamo che sono attesi circa 40.000 casi fino al 2030. Si ritiene inoltre che per ogni caso di mesotelioma osservato in un determinato ambiente di lavoro ci si debba attendere anche l’osservazione di ulteriori 2,5 casi di carcinoma polmonare asbesto correlati”.

Oltre alle morti grigie dei lavoratori vittime di sostanze cancerogene sui luoghi di lavoro, ce ne sono molte altre prodotte dalla diffusa immissione e presenza delle medesime sostanze e di prodotti cancerogeni negli ambienti di vita.
Tra le categorie di lavoratori più colpiti dall’esposizione all’amianto vi sono sicuramente gli edili, i lavoratori dei cantieri navali o delle ferrovie. Oltre a questi settori, nella nostra realtà modenese vi sono state esposizioni anche nelle autocarrozzerie o negli zuccherifici.
Sono di queste settimane le cronache sia dei processi avviati a Torino sul caso Eternit e sulle realtà di Casale Monferrato e Rubiera, sia le inchieste giornalistiche condotte in territori ad alta concentrazione di malati di cancro.

Il convegno, aperto a tutti, nasce dalla necessità di contribuire ad una maggior consapevolezza e diffondere la conoscenza degli effetti dell’esposizione all’amianto sulla salute dei lavoratori, nonché per assicurare maggiori tutele alle vittime ed alle loro famiglie.
I promotori intendono anche portare all’attenzione l’urgenza di procedere ad attente bonifiche ambientali del territorio. L’intento primario rimane comunque sempre quello di diffondere la cultura del “prevenire è meglio che curare” che fu anticipata diversi secoli fa dal medico carpigiano Bernardino Ramazzini, antesignano di quella che al giorno d’oggi è la nuova Medicina del Lavoro.

NEWS

Campi elettrici e magnetici ELF: attività lavorative a rischio

Esposizione a rischio ambientale

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Recentemente il Convegno organizzato dalla ASL di Modena in collaborazione con ISPESL, ISS ed ASL di Siena ha permesso di concentrare l’attenzione sulle situazioni lavorative che espongono i lavoratori a rischio da campi elettromagnetici (i CEM comprendono in particolare le radiofrequenze, le microonde, le radiazioni a frequenze estremamente basse ed i campi elettrici e magnetici statici).

Numerose situazioni lavorative possono comportare esposizioni a campi elettromagnetici con livelli di campo sensibilmente più elevati di quelli tipici della popolazione generale.

Esposizioni significative sono riscontrabili ad esempio nei processi di smerigliatura a mano e nella produzione di magneti permanenti; nei vari tipi di forni elettrici e nelle fonderie (fusione e trattamento dell’acciaio e di altri metalli) dove i lavoratori possono risultare esposti con continuità a campi magnetici; nelle centrali elettriche, per gli addetti alla manutenzione delle linee.

Indagini effettuate nel nostro Paese su modelli di motrici delle Ferrovie dello Stato utilizzate negli ultimi 30 anni, hanno evidenziato anche una esposizione a campi magnetici per i macchinisti a causa degli alternatori e gruppi statici a bordo delle motrici. Ma valori molto più elevati sono previsti in seguito alla trasformazione delle attuali linee a corrente continua in linee a corrente alternata, nell’ambito dei progetti per l’alta velocità.

Altri ambienti di lavoro espongono i lavoratori al rischio da campi elettromagnetici come quelli riferiti ai riscaldatori industriali a radiofrequenza e microonde, alle apparecchiature biomediche, agli apparati per telecomunicazioni così come anche i varchi magnetici e i sistemi antitaccheggio.

8° newsletter

Il «Fondo per il risarcimento delle vittime dell’amianto»:

Amianto e responsabilità sociale

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Enzo Merler e Rosanna Tosato hanno curato il libro edito dall’Ediesse che ci parla di amianto e delle lotte portate avanti dai lavoratori e dal sindacato, oltre 35 anni fa per  eliminare da ogni lavorazione la fibra killer per i suoi effetti altamente nocivi.

Le lotte portarono alla sottoscrizione di accordi sindacali che prevedevano l’istituzione dei «libretti sanitari individuali», il registro dei dati ambientali di reparto nelle fabbriche, i controlli delle aziende sanitarie locali sugli ambienti di lavoro.
Questi accordi furono poi recepiti da leggi regionali e successivamente da leggi nazionali.

Dopo oltre venti anni di processi civili e penali, fu approvata la legge 27 marzo 1992, n. 257, «Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto», che vietava l’estrazione, la lavorazione, l’utilizzo e la commercializzazione dell’amianto, e disponeva la bonifica degli edifici, delle fabbriche e del territorio, misure per la tutela sanitaria e previdenziale dei lavoratori già esposti all’amianto, nonché il risarcimento di quanti fossero affetti da asbestosi, mesotelioma, cancro polmonare, placche pleuriche, riconosciute come malattie professionali con conseguente danno biologico.

Il volume fornisce le informazioni essenziali per comprendere quali siano i meccanismi di tutela già presenti in Italia e quali invece dovrebbero essere.

Sul Welfare, Berlino batte tutti

|   Luciana Castellina

Ho aspettato alcuni giorni per verificare se qualcuno in Italia aveva preso nota della ultima sentenza ( 9 febbraio) della Corte costituzionale tedesca ma, salvo il manifesto – che ne ha dato ampia notizia – non ho trovato niente. Eppure si tratta di una sentenza di grande importanza, perché obbliga i legislatori a prendere sul serio l’entità del salario di cittadinanza, dando valore ai solitamente disconosciuti diritti sociali pur affermati da quasi tutte le costituzioni dei paesi europei a partire dal nostro. 
Il giudizio della Corte tedesca interviene a proposito di un dettaglio dell’applicazione della riforma del welfare – la famosa Hertz IV – che già non pochi grattacapi ha dato alla sinistra della Repubblica federale: fortemente voluta dal cancelliere socialdemocratico Schroeder, contro il parere di una buona fetta del proprio stesso elettorato (che se ne è infatti ricordato alle ultime elezioni ) e quindi assunta da Angela Merkel. Si tratta della trasparenza nel modo – come ha già spiegato Guido Ambrosino su il manifesto del 13 febbraio – in cui è stato calcolato l’importo dell’assegno di disoccupazione per quanto riguarda la quota destinata a coprire le spese per l’educazione dei bambini. In discussione non è tanto qualche decina di euro in più o in meno, una piccolezza, ma le implicazioni politiche e giuridiche che sono invece enormi: perché la sentenza dice nientedimeno che è illegale ogni retribuzione o indennità che non garantisca il «diritto fondamentale a percepire un minimo vitale dignitoso», vale a dire che deve essere devoluta una somma in grado di consentire «un minimo di partecipazione alla vita sociale, politica e culturale». Un’affermazione che ha sollevato le ire del vicecancelliere liberale Wasterwelle, che vorrebbe abolire ogni indennità di disoccupazione, e ha invece reso felice l’Unicef che vi ha visto una strada aperta alla lotta contro la povertà infantile. «Perché – ha commentato il direttore dell’agenzia Onu in Germania, Stachelhaus – il problema non sta nel fatto che un bambino abbia o meno un paio di scarpe nuove, quanto nel posto e quali opportunità avrà nella società».
Tutto questo è accaduto in nome dell’ applicazione degli articoli 1 e 20 della Costituzione federale, cui entro il 31 dicembre i legislatori tedeschi dovranno piegarsi, riscrivendo le loro regole. 
E in Italia, dove l’ articolo 3 della Costituzione parla di «pari dignità sociale» ( fu voluto da Lelio Basso, Parlmiro Togliatti e Aldo Moro ) e dove l’anche più esplicito articolo 36 recita (conviene sempre ricordare queste diciture): «Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia una esistenza libera e dignitosa», un diritto di cui è stato riconosciuto titolare ogni cittadino? Di Vittorio ne fece la sua bandiera e poi analogo concetto è stato inserito anche in altre Costituzioni europee, buon’ultima quella spagnola dopo la caduta di Franco. Cosa avverrebbe se a impugnare le leggi che disattendono l’art. 36 fossero ora tutti i lavoratori costretti a salire sui tetti delle loro aziende, e con loro tutti i precari che un’azienda non l’hanno neanche più, per rivendicare «dignità» e chiedere che l’Italia prenda sul serio la propria Costituzione, così come sta facendo la Germania? 
Il fatto è che questa povera Corte costituzionale tedesca viene sempre bistrattata, è anzi il nemico numero uno dei «santi europeisti» (ma Altiero Spinelli sono sicura che oggi sarebbe fra i diavoli) perché ha più volte (quando doveva essere ratificato il Trattato di Maastricht negli anni ’90 e di nuovo il 30 giugno scorso per via di quello di Lisbona) denunciato le pecche dei Trattati Europei. Dichiarando che la Germania non può cedere all’Unione l’intera sua sovranità perché nel suo assetto c’è un evidente deficit democratico e sociale, incompatibile con la legge fondamentale della Repubblica federale tedesca. 
Il che è più che vero. Nella Carta di Nizza i diritti sociali, per esempio, sono solo «riconosciuti» e non «garantiti». E poi nel Trattato di Lisbona, per contentare tutti, è stato inserito quel meraviglioso ossimoro il quale dice che l’Unione si fonda su «un’economia sociale di mercato fortemente competitiva». Che è come dire che il «sociale» deve essere sacrificato alle ragioni di Marchionne. E, come se non bastasse, a dare un’interpretazione restrittiva del carattere sociale dell’Europa, ci si è messa da sempre la Corte di giustizia europea, di cui si è giustamente detto che ha un comportamento «creativo». E in questo caso ha deciso, pur non avendo in tal senso alcun mandato, che la libertà economica prevale sui diritti sociali garantiti dalle legislazioni nazionali. 
Quanto al deficit democratico sappiamo tutti che è plateale, visto che – come scrive uno dei più importanti costituzionalisti italiani, Giuseppe Guarino – «il sistema dei poteri vigente nell’Unione europea, anche dopo le innovazioni introdotte dal trattato di Lisbona, non rispetta il principio di democraticità vincolante per gli stati membri».
Non è solo questione di come è strutturato il potere decisionale: la Corte tedesca nel ’94 aveva indicato una causa anche più profonda di non democraticità quando aveva dichiarato che nell’Unione mancava il demos. Un concetto che non alludeva all’assenza di una etnia pura ed omogenea – come pure i «santi europeisti» si sono affrettati a denunciare, evocando il malefico fantasma di Carl Schmitt – ma, più semplicemente, l’assenza, a livello europeo – come ha scritto all’epoca Dieter Grimm, l’estensore della sentenza – di quelle strutture «indispensabili alla democrazia: associazioni, movimenti, media, partiti, sindacati che consentono una costante interazione fra cittadini e stato, affinchè questo possa assolvere al suo compito che è quello di mediare fra interessi diversi». Già carenti a livello nazionale, essi sono inesistenti a livello europeo, sebbene garantiscano partecipazione e la democrazia senza partecipazione sia nulla – aveva concluso. 
Argomenti, come si vede, più che condivisibili, che chiamano in causa la responsabilità anche di buona parte della sinistra, impegnatissima a rivendicare i poteri del parlamento europeo, certo importanti, ma distratta rispetto al compito preminente di costruire una vera società civile di livello comunitario, vale a dire una comune opinione pubblica, non più frammentata come oggi, sicché le istituzioni possono permettersi di non rispondere realmente a nessuno. 
«Non condivido – ha ironicamente scritto in merito alla sentenza della Corte tedesca del 30 giugno scorso Gianni Ferrara – il turbamento degli euro-patrioti per i suoi effetti. La passione europeista è più che commendevole. Ma non può sopraffare quella per la democrazia». O quella per i diritti sociali riaffermati dalla nuova sentenza del 9 febbraio – c’è da aggiungere – che sono, o dovrebbero essere, la principale specificità del modello europeo. Se dovesse sparire, non resterebbe che un pezzo di mercato, buona idea nel 1957, un po’ obsoleta in epoca di globalizzazione. E allora, invece che accusare i giurati tedeschi di rigurgiti nazionalisti, sarebbe bene prendere sul serio le loro preoccupazioni. Che mi sembrano più europeiste di quelle di molti europeisti ufficiali.

INPS: circolari e messaggi

 


Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

 

>>> Titolo: Circolare numero 26 del 18-02-2010
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Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 25 del 18-02-2010
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>>> Titolo: Circolare numero 24 del 18-02-2010
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>>> Titolo: Circolare numero 23 del 16-02-2010
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>>> Titolo: Circolare numero 22 del 16-02-2010
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>>> Titolo: Messaggio numero 4877 del 17-02-2010
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Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Messaggio numero 4750 del 16-02-2010
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Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Circolare numero 26 del 18-02-2010
Contenuto: Personale dipendente da imprese esercenti servizi di telecomunicazione. Una Tantum. Ricalcolo delle prestazioni economiche di maternità, di malattia, di integrazione salariale e di congedo matrimoniale
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 25 del 18-02-2010
Contenuto: Anno 2010. Sintesi delle principali innovazioni in materia di contribuzione dovuta dai datori di lavoro in genere e dalle aziende agricole per gli operai a tempo determinato ed indeterminato
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 24 del 18-02-2010
Contenuto: Convenzione tra l?INPS e la Confederazione Indipendente Sindacati Europei (CSE) per la riscossione dei contributi sindacali sulle prestazioni pensionistiche, ai sensi dell?art. 23 octies della legge 11 agosto 1972, n.485. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Messaggio numero 4877 del 17-02-2010
Contenuto: Domande di finanziamento per programmi formativi in favore del personale delle aziende di credito di cui al D.M. 158/2000. Nuova procedura di acquisizione e gestione delle domande SOLICRE
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Circolare numero 23 del 16-02-2010
Contenuto: Funzione di accertamento e verifica amministrativa – Attuazione del nuovo modello organizzativo delle strutture territoriali di produzione previsto dalla circolare n. 102 del 12/08/2009
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 22 del 16-02-2010
Contenuto: Lavoratori autonomi e parasubordinati. Contribuzione volontaria per l?anno 2010
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Messaggio numero 4750 del 16-02-2010
Contenuto: Accentramento degli adempimenti contributivi. Realizzazione nuova procedura web di trasmissione telematica delle istanze. Avvio sperimentazione.
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Circolare numero 21 del 16-02-2010
Contenuto: Determinazione per l?anno 2010 delle retribuzioni convenzionali di cui all?art. 1 e 4, co.1, del decreto-legge 31.7.1987, n. 317, convertito con modificazioni in legge 3.10.1987, n. 398 per i lavoratori all?estero in Paesi non legati all?Italia da accordi in materia di sicurezza sociale.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 20 del 15-02-2010
Contenuto: Per il corrente anno la variazione percentuale ai fini della perequazione automatica delle pensioni è stata accertata dall?ISTAT nella misura del 0,7%
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 19 del 15-02-2010
Contenuto: accentramento della riscossione delle entrate contributive tramite mod. F24 – riscossione diretta delle quote associative da parte degli enti bilaterali. Rilevazione contabile. Variazioni al piano dei conti.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 18 del 05-02-2010
Contenuto: Importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale, mobilità e disoccupazione ed importo dell?assegno per attività socialmente utili relativi all?anno 2010.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 17 del 03-02-2010
Contenuto: Lavoro occasionale di tipo accessorio. Legge Finanziaria 2010. Modifiche art. 70, decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 16 del 02-02-2010
Contenuto: Determinazione per l’anno 2010 del limite minimo di retribuzione giornaliera ed aggiornamento degli altri valori per il calcolo di tutte le contribuzioni dovute in materia di previdenza ed assistenza sociale.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 14 del 02-02-2010
Contenuto: Artigiani ed esercenti attività commerciali: Contribuzione per l?anno 2010.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 13 del 02-02-2010
Contenuto: Gestione separata di cui all?art. 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335. Aliquote contributive, aliquote di computo, massimale e minimale per l?anno 2010
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 12 del 02-02-2010
Contenuto: Decreto del Ministro dell?Economia e delle Finanze 4 dicembre 2009 ? Modifica del saggio di interesse legale?.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Messaggio numero 4179 del 09-02-2010
Contenuto: Si trasmette il comunicato stampa diramato in data odierna dall?Ufficio Stampa dell?Istituto alle agenzie di stampa e ai quotidiani a diffusione nazionale.
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Messaggio numero 3872 del 05-02-2010
Contenuto: Si fa seguito al messaggio n. 27125 del 25 novembre 2009 con il quale è stato comunicato il rilascio della procedura UNIEMENS INDIVIDUALE ed è stato reso disponibile il software di controllo (versione 1.
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Messaggio numero 3247 del 02-02-2010
Contenuto: Fondi interprofessionali per la formazione continua e operazioni societarie. Riflessi sulle attività gestionali. Ulteriori precisazioni.
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Messaggio numero 2831 del 29-01-2010
Contenuto: Sisma Abruzzo: proroga della sospensione contributiva fino al 30/6/2010. Recupero dei contributi sospesi da aprile a novembre 2009. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti.
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Messaggio numero 2816 del 29-01-2010
Contenuto: Soggetti abilitati all’utilizzo della procedura InvCiv2010. Presentazione delle domande.
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Messaggio numero 2779 del 28-01-2010
Contenuto: Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale del Credito. Proroga della sospensione del contributo ordinario di finanziamento al Fondo.
Tipologia: MESSAGGIO

Lo staff di NewsLetter Hermes


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