NEWS

Campi elettrici e magnetici ELF: attività lavorative a rischio

Esposizione a rischio ambientale

elettro.jpg

Recentemente il Convegno organizzato dalla ASL di Modena in collaborazione con ISPESL, ISS ed ASL di Siena ha permesso di concentrare l’attenzione sulle situazioni lavorative che espongono i lavoratori a rischio da campi elettromagnetici (i CEM comprendono in particolare le radiofrequenze, le microonde, le radiazioni a frequenze estremamente basse ed i campi elettrici e magnetici statici).

Numerose situazioni lavorative possono comportare esposizioni a campi elettromagnetici con livelli di campo sensibilmente più elevati di quelli tipici della popolazione generale.

Esposizioni significative sono riscontrabili ad esempio nei processi di smerigliatura a mano e nella produzione di magneti permanenti; nei vari tipi di forni elettrici e nelle fonderie (fusione e trattamento dell’acciaio e di altri metalli) dove i lavoratori possono risultare esposti con continuità a campi magnetici; nelle centrali elettriche, per gli addetti alla manutenzione delle linee.

Indagini effettuate nel nostro Paese su modelli di motrici delle Ferrovie dello Stato utilizzate negli ultimi 30 anni, hanno evidenziato anche una esposizione a campi magnetici per i macchinisti a causa degli alternatori e gruppi statici a bordo delle motrici. Ma valori molto più elevati sono previsti in seguito alla trasformazione delle attuali linee a corrente continua in linee a corrente alternata, nell’ambito dei progetti per l’alta velocità.

Altri ambienti di lavoro espongono i lavoratori al rischio da campi elettromagnetici come quelli riferiti ai riscaldatori industriali a radiofrequenza e microonde, alle apparecchiature biomediche, agli apparati per telecomunicazioni così come anche i varchi magnetici e i sistemi antitaccheggio.

8° newsletter

NEWSultima modifica: 2010-02-22T07:36:12+01:00da vitegabry
Reposta per primo quest’articolo