Anche a Roma ci sono gli “indignati”. In una giornata europea e internazionale di mobilitazione, sabato 15 ottobre, un grande corteo attraverserà la capitale, da piazza della Repubblica per arrivare a piazza San Giovanni. Dopo le proteste scoppiate negli altri Stati (culminate con le manifestazioni a Wall Street) è dunque la volta dell’Italia: contro la crisi, spiegano gli organizzatori, perchè “gli esseri umani vengono prima dei profitti, non siamo merce nelle mani di politici e banchieri”.

E migliaia di attivisti sono attesi da tutta Europa. Si è costituito il Coordinamento 15 ottobre “al servizio della riuscita della mobilitazione”. E’ quanto si legge sul loro sito. L’obiettivo è “favorire la massima inclusione, convergenza, convivenza e cooperazione delle molteplici e plurali forze sociali, reti, energie individuali e collettive che stanno preparando e prepareranno la mobilitazione con i propri appelli, le proprie alleanze, i propri contenuti”.

Secondo i manifestanti, le ricette di governi, Unione europea, Bce e Fmi “sono inique e sbagliate, utili a difendere rendite e privilegi, e renderci tutti più schiavi”. Lo afferma l’appello che invita tutti a partecipare al corteo. “Distruggono il lavoro e i suoi diritti, i sindacati, il contratto nazionale, le pensioni, l’istruzione, la cultura, i beni comuni, il territorio, la società e le comunità, tutti i diritti garantiti dalla nostra Costituzione. Opprimono il presente di una popolazione sempre più impoverita, negano il futuro ai giovani”.

Gli indignati propongono un’altra ricetta: “Si deve investire sulla riconversione ecologica, la giustizia sociale, l’altra economia, sui saperi, la cultura, il territorio, la partecipazione. Si deve redistribuire radicalmente la ricchezza. Vogliamo ripartire dal risultato dei referendum del 12 e 13 giugno, per restituire alle comunità i beni comuni ed il loro diritto alla partecipazione”. Poi il taglio delle spese militari e la piena accoglienza dei migranti.

Molte adesioni stanno arrivando in questi giorni, dalle realtà più disparate. Dai partiti della sinistra radicale fino a Legambiente e altre associazioni. Sabato l’appuntamento è fissato alle 14.00 a piazza della Repubblica. Dopo aver attraversato via Cavour, Largo Corrado Ricci, via Dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Labicana, viale Manzoni, via Emanuele Filiberto, il corteo raggiungerà Piazza San Giovanni per la chiusura.

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