Archivio mensile:maggio 2021

Bando screening patologie oncologiche: pubblicata la graduatoria

Bando screening patologie oncologiche: pubblicata la graduatoria

È stata pubblicata la graduatoria del bando per l’assegnazione di contributi a copertura totale dei costi di effettuazione, di uno screening per la prevenzione e diagnosi precoce di patologie oncologiche presso strutture convenzionate, in favore di iscritti al Fondo Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, in servizio e in quiescenza , nati tra il 1° gennaio 1956 e il 31 dicembre 1991.

I voucher assegnati verranno resi disponibili nell’area riservata dal 22 giugno 2021 e avranno 90 giorni di validità dal momento della loro emissione.

Fondo di solidarietà bilaterale attività professionali: chiarimenti

Fondo di solidarietà bilaterale attività professionali: chiarimenti

Per assicurare ai lavoratori una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, per le cause previste dalle disposizioni in materia di integrazione salariale, le Organizzazioni sindacali e imprenditoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale possono stipulare accordi e contratti collettivi, anche intersettoriali, relativi alla costituzione di Fondi di solidarietà bilaterali per i settori ai quali non si applica la normativa in materia di integrazione salariale.

La circolare INPS 26 maggio 2021, n. 77 illustra nel dettaglio la disciplina del Fondo di solidarietà bilaterale per le attività professionali e fornisce le istruzioni sugli adempimenti procedurali per gli operatori delle strutture territoriali e sulle modalità di compilazione del flusso Uniemens da parte dei datori di lavoro che rientrano nell’ambito di applicazione del Fondo.

Gestione Dipendenti Pubblici: l’Osservatorio sulle pensioni 2021

Gestione Dipendenti Pubblici: l’Osservatorio sulle pensioni 2021

È stato pubblicato l’Osservatorio sulle pensioni della Gestione Dipendenti Pubblici (GDP), con i dati sulle prestazioni vigenti al 1° gennaio 2021 e su quelle liquidate nel 2020.

Il numero delle pensioni vigenti al 1° gennaio 2021 è pari a 3.029.451, in aumento del 1,3% rispetto all’anno precedente (22.990.412). L’importo complessivo annuo (13 mensilità) delle pensioni è di 76.750 milioni di euro, con incremento del 2,2% rispetto al 2020 (75.131 milioni di euro).

Per quanto riguarda la ripartizione per cassa, il 58,6% delle pensioni è erogato dalla Cassa Trattamenti Pensionistici Statali ( CTPS ), seguita dalla Cassa Pensioni Dipendenti Enti Locali ( CPDEL ) con il 38%. Le altre casse rappresentano complessivamente il 3,4% del totale. Con riferimento all’importo complessivo annuo, risulta che il 61,1% è a carico della CTPS (2.032,36 euro), il 31,8% a carico della CPDEL (1.631,73 euro) e il rimanente 7,1% è erogato dalle altre casse, con importi che variano da 1.471,39 euro mensili per la Cassa Pensioni Insegnanti ( CPI ), a 1.622,03 per la Cassa Pensioni Ufficiali Giudiziari ( CPUG ) e infine a 4.634 euro mensili per la Cassa Pensioni Sanitari ( CPS ).

Pensioni GDP: dati per categoria e sesso

Per quanto riguarda le prestazioni vigenti al 1° gennaio 2021, emerge che il 59,2% del totale dei trattamenti pensionistici è erogato alle donne, contro il 40,8% erogato agli uomini.

Relativamente alle pensioni liquidate nel 2020, la categoria delle pensioni di anzianità/anticipate è la più numerosa con il 54,9% del totale e importi complessivi annui pari a 2.884,3 milioni di euro (62% del totale). Le pensioni ai superstiti rappresentano il 23,8% del totale come numero e il 14,8% come importo, le pensioni di vecchiaia il 18,7% come numero e il 20,9% come importo e infine quelle di inabilità sono di poco superiori al 2% sia nel numero sia nell’importo.

Pensioni GDP: dati per area geografica

La distribuzione per area geografica del numero delle pensioni vigenti al 1° gennaio 2021 mette in evidenza che il maggior numero delle prestazioni è concentrato nell’area settentrionale della penisola con il 40,7% del totale nazionale, seguito dall’area meridionale e isole con il 36,4% e dall’Italia centrale con il 22,6% del totale.

Pensioni GDP: dati per età, categoria e importo

L’età media complessiva dei titolari di pensioni di vecchiaia e anzianità/anticipate è di 73,2 anni per gli uomini e di 73,3 per le donne; quella dei titolari di pensione di inabilità si discosta di oltre quattro anni tra i due sessi (69,4 per gli uomini e 73,5 per le donne); l’età media della categoria ai superstiti è la più differenziata tra i due sessi, essendo pari a 71,3 anni per gli uomini e a 78 anni per le donne.

La distribuzione delle pensioni per categoria e classi di importo mensile mette in evidenza che il 15,4% delle pensioni pubbliche ha un importo mensile inferiore ai 1.000 euro, il 46,3% tra 1.000 e 1.999,99 euro e il 28,7% di importo tra 2.000 e 2.999,99; infine, il 9,6% ha un importo dai 3.000 euro mensili lordi in su.

Centri estivi diurni 2021: online il bando

Centri estivi diurni 2021: online il bando

È stato pubblicato il bando di concorso Centri estivi diurni 2021 per l’assegnazione di contributi a titolo di rimborso spese per la partecipazione a centri estivi diurni in Italia riservati a minori di età compresa tra i 3 e i 14 anni.

Il beneficio è riconosciuto ai figli o orfani ed equiparati di:

  • dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali;
  • pensionati utenti della Gestione Dipendenti Pubblici.

La domanda deve essere trasmessa dal beneficiario a partire dalle 12 del 26 maggio ed entro le 12 del 18 giugno 2021.

Tutti i requisiti di ammissione al concorso e gli adempimenti a cura del richiedente sono consultabili all’interno del bando, accedendo alla sezione Bandi Nuovi.

Dibattito online su coesione sociale: adesioni entro il 26 maggio

Dibattito online su coesione sociale: adesioni entro il 26 maggio

La Direzione centrale Studi e ricerche ha organizzato per venerdì 28 maggio, dalle 10.30 alle 13.00, un dibattito online dal titolo “Una valutazione efficace come condizione per una efficace coesione sociale”.

Al dibattito parteciperanno esperti di valutazione delle politiche pubbliche e trattamento dei dati personali. L’evento si concluderà con gli interventi del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e del Presidente dell’Istituto Pasquale Tridico.

Sarà possibile assistere al dibattito unicamente in modalità online, pertanto si prega inviare l’adesione all’indirizzo seminari@inps.it entro mercoledì 26 maggio.

Sant’ Agostino di Canterbury

 

Sant’ Agostino di Canterbury


Nome: Sant’ Agostino di Canterbury
Titolo: Vescovo
Nascita: 13 novembre 534, Roma
Morte: 26 maggio 604, Canterbury, Inghilterra
Ricorrenza: 27 maggio
Tipologia: Commemorazione

Volgeva l’anno 596 quando i Sassoni, gli Angli e gli Juti, popoli germanici pagani, cacciati i Bretoni occuparono l’odierna Inghilterra. Angli sunt? Angeli fiant!, disse San Gregorio Magno. Non potendo andarvi lui stesso salito al Pontificato, scelse un gagliardo manipolo di suoi monaci benedettini e li inviò alla conquista dei conquistatori. Capo di questo eroico manipolo era Agostino, priore del monastero di Sant Andrea. Giunti in Francia, atterriti dalle relazioni loro fatte, si arrestarono spaventati.

Il Papa, anima grande, li rincorò e quei missionari rianimati, con alcuni francesi per interpreti, approdavano nel 597 all’isola di Thanet in numero di quaranta.

Agostino notificò la sua venuta ad Etelberto, re di Kent, il più potente re dell’eptarchia. Questi andò a visitarli in quell’isola e dopo familiari conversazioni: « I vostri discorsi, disse, sono assai belli, lusimsbiere e magnifiche le promesse, ma sembrano un po’ incerte. Però non sarà permesso che siate molestati; predicate pure liberamente ai miei popoli ». Li condusse nella capitale Canterbury dove li provvide di tutto quanto abbisognavano.

Quegli ardenti figli di San Benedetto si erano preparati alla missione con veglie, austerità, digiuni e ferventi preghiere ed ora erano pronti a suggellare col sangue la loro fede. Alla loro infuocata parola, fecondata dallo Spirito Santo, le genti accorrevano in folla, abbandonavano le loro superstizioni e venivano battezzate. La conversione del re (che poi si fece santo) fu seguita da quella di un’innumerevole moltitudine di sudditi. Nel Natale del 597 diecimila furono i rigenerati alla grazia nelle acque battesimali del Tamigi.

Poco appresso Agostino, invitato dal Papa, passò in Francia per essere consacrato vescovo ad Arles. Nel 601, il Papa gli mandò il pallio e lo costituì metropolita d’Inghilterra.

Agostino scriveva spessissimo a Roma per informare il Papa e consigliarsi in ogni contingenza.

Favorito del dono dei miracoli, attirava le moltitudini alla croce, e la fede progrediva mirabilmente di giorno in giorno. Alla sua prima visita pastorale, fu accolto ovunque con entusiasmo.

Volle pure arrivare ai Bretoni, i quali cacciati dagli invasori, come dicemmo, si erano ritirati sulle montagne del Galles. Essi erano cristiani, però avevano degenerato. Agostino, giunto alla loro frontiera, chiamò a concilio i loro vescovi e sacerdoti: costoro con varie pretese vollero che si convocasse un Sinodo generale: Agostino acconsentì, ma essi si ostinarono nei loro errori, onde Agostino, piangendo, predisse il loro sterminio. Finalmente, estenuato dalle fatiche apostoliche, volava al cielo il 28 maggio del 607.

PRATICA. Tre quarti degli uomini sono ancora nelle tenebre dell’idolatria e della superstizione. Preghiamo e aiutiamo le opere missionarie.

PREGHIERA. O Signore, che con la predicazione e i miracoli del tuo beato confessore e vescovo Agostino, ti sei degnato illuminare della luce della vera fede la Nazione inglese, concedi, te ne preghiamo per la sua intercessione, che i cuori degli erranti ritornino all’unità della vera fede, e noi restiamo fedeli alla tua santa volontà.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Canterbury, in Inghiltérra, sant’Agostino Vescovo e Confessore, il quale, mandato là insieme con altri dal beato Gregório Papa, predicò agli Inglesi il santo Vangelo di Cristo, ed ivi, glorioso per virtù e per miracoli, si riposò nel Signore. La sua festa si celebra il ventotto di questo mese.

L’identità per evitare il declino della Sardegna

di Francesco Casula
Silvano Tagliagambe, brillante filosofo ed epistemologo, molto noto anche in Sardegna – fra l’altro per aver insegnato all’Università di Cagliari – in un recente articolo dal titolo molto significativo “Basta con l’illuminismo applicato, contro il declino dell’isola servono partecipazione e identità locali”, fa piazza pulita di una serie di luoghi comuni sull’Identità. “Essa rappresenta – scrive – un elemento la cui creazione e il cui consolidamento scaturiscono da tutte le funzioni, gli aspetti e i processi che costituiscono un importante fattore di coesione e di stabilità di un territorio … Senso di appartenenza e orgoglio locale sono infatti elementi che rafforzano le propensioni cooperative e sinergetiche, sia sviluppando «reti di protezione» alle singole imprese nei momenti di difficoltà, sia incrementando il potenziale di creatività locale. Il concetto di identità, in questo quadro generale, è dunque espressione diretta della struttura sociale e delle relazioni fra i soggetti che la compongono. A caratterizzarlo è l’intreccio di fattori fisici, culturali, relazionali ed economici che determinano la forma e la qualità dei singoli insediamenti e condizionano la formazione della base economica e produttiva di ogni specifica comunità. L’aspetto importante del riferimento a questi concetti è che da essi scaturisce una chiara indicazione dell’impossibilità di prescindere, nella formulazione delle politiche di crescita e di sviluppo territoriale, dalle comunità locali e dalla partecipazione e dal coinvolgimento dei soggetti che le compongono. Questo è il senso della sfida posta oggi alla classe politica e ai responsabili del governo dei sistemi sociali dall’esigenza, sempre più sentita, di fare della partecipazione ai processi decisionali e della condivisione degli obiettivi di gestione del territorio, innovazione e di crescita la base di una nuova cultura diffusa, di un nuovo «senso comune» e di un nuovo modello organizzativo, più efficaci e rispondenti alle esigenze ormai indifferibili alle quali occorre far fronte se si vuole evitare di cadere in un declino che si profila sempre più incombente e minaccioso”. Dunque – secondo Tagliagambe – per “evitare il declino” economico, prima ancora che sociale e culturale, per la crescita e lo sviluppo territoriale, occorrono identità locali, orgoglio e senso di appartenenza. E’ una rigorosa risposta ai laudatores della globalizzazione e della omologazione che negano l’Identità sarda o comunque la combattono, dopo averne fatto la caricatura. Ridotta infatti a feticcio o a folclore, a dato immutabile e immobile, è evidentemente facile contestarla e negarla. Essa invece è un elemento dinamico, da rielaborare continuamente. E non deve essere concepita come un guscio rassicurante che ci garantisce e ci difende dallo spaesamento indotto dalla globalizzazione e/o dalla diversità: essa deve invece essere accettata e riconosciuta come la condizione base del nostro modo di situarci nel mondo e di dialogare con gli orizzonti più diversi, per affrontare il presente nella sua drammatica attualità e per abitare il mondo, aperti al suo respiro, lottando contro il tempo della dimenticanza. L’identità si vive dunque nel segno della contaminazione e dell’appartenenza. L’identità è quella che diventa progetto – anche economico – e l’appartenenza diventa storia, caricandosi di vita, suscitando conflitti, impegnandosi con le lotte a trasformare il presente e costruire il futuro. Altro che feticcio o folclore!

Sostegni bis: nuovi aiuti per cultura e spettacolo, ma non solo. Le novità

Sostegni bis: nuovi aiuti per cultura e spettacolo, ma non solo. Le novità

Attraverso il Sostegni bis il Governo intende aiutare più settori. Fra questi spettacolo, cultura, ma anche viaggi, wedding e trasporti.

Su queste pagine abbiamo già ribadito più volte che il Sostegni bis, approvato dal CdM del 20 maggio, e il cui testo è in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è un provvedimento che interviene su più fronti, onde abbracciare il maggior numero di categorie professionali. In verità, il secondo maxi provvedimento economico del Governo, ri-denominato ‘Decreto Imprese, Lavoro, Giovani e Salute non guarda però soltanto al mondo delle aziende e partite iva duramente colpiti dagli effetti della pandemia, ma intende aiutare anche le famiglie e i lavoratori che si trovano in situazione di grave ristrettezza economica. In questo senso è da leggersi, ad esempio, la proroga del reddito di emergenza per ulteriori 4 mensilità fino a settembre.

Qui di seguito, però, vogliamo soffermarci su diversi aspetti del Sostegni bis, tutti accomunati dal fatto che riguardano la delicata questione lavoro.

Infatti, grazie a questo provvedimento, ai lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport sarà assegnata una nuova indennità una tantum pari a 1.600 euro. Ma in verità sono previsti stanziamenti per rilanciare più settori del tessuto imprenditoriale italiano. Ecco qualche dettaglio in proposito.

Leggi anche: proroga reddito di emergenza giugno, luglio, agosto e settembre 2021

Dl Sostegni bis: gli aiuti per il settore dello spettacolo

In verità, il dl Sostegni bis prosegue sulla linea degli aiuti economici, già prevista per gli stessi lavoratori dello spettacolo nel primo dl sostegni: quest’ultimo decreto aveva infatti stanziato un’indennità pari a 2.400 euro. D’altronde, il percorso di continuità degli aiuti è ben comprensibile, se ricordiamo le parole del Premier Draghi che qualche tempo fa, ad una specifica domanda dei giornalisti, rispose che, prima di tutte le altre questioni aperte, è necessario dare aiuti immediati e consistenti a tutti coloro che ne hanno urgente bisogno.

Contestualmente all’approvazione finale del testo del dl Sostegni bis, il Ministero della Cultura ha così precisato che per quanto riguarda specificamente la categoria dei lavoratori dello spettacolo, pesantemente limitati nell’ultimo anno a causa delle restrizioni anti-contagio, sarà applicata una ulteriore indennità pari a 1.600 euro.

Platea dei destinatari ampliata

Nel dettaglio, ai lavoratori dello spettacolo fino a questo momento coinvolti nel piano indennizzi, versati per i professionisti penalizzati dalle misure di contenimento della pandemia, sarà assegnata una supplementare indennità straordinaria una tantum. Riguarderà, di fatto, così come già con il Dl Sostegni 1, una platea di beneficiari ampliata. Infatti, insieme agli artisti e maestranze con almeno 7 giornate di  lavoro e un reddito al di sotto dei 35.000 euro annui, saranno ‘ristorati’ anche i soggetti che, con almeno 30 giornate di lavoro, abbiano un reddito al di sotto dei 75.000 euro annui.

Sul fronte fiscale, per sostenere i circhi e lo spettacolo viaggiante, che nell’ultimo anno non hanno potuto svolgere le attività, il dl Sostegni bis ha stabilito l’esenzione dal versamento del canone per l’occupazione temporanea di spazi e aree pubbliche fino al 31 agosto 2021. Ciò è possibile grazie ai più di 8 milioni di euro assegnati ai Comuni per il ristoro dal mancato incasso di questi tributi.

Nuovi aiuti economici per i fondi a favore di musei, spettacoli e cultura. La tutela degli autori

Contestualmente ai sussidi del dl Sostegni bis, appena ricordati, sono da ricordare le decine di milioni di euro di stanziamenti rivolti a fondi già esistenti per teatri; cinema ed audiovisivo e cultura in generale. Più di 200 milioni di euro andranno infatti a incrementare i fondi di emergenza esistenti, così suddivisi:

  • 120 milioni di euro per gli interventi in conto capitale del fondo emergenza spettacolo; cinema e audiovisivo;
  • 20 milioni di euro saranno assegnati per il sostegno dei musei statali;
  • 45 milioni di euro al fondo di parte corrente;
  • 20 milioni di euro al fondo per il sostegno delle imprese e delle istituzioni del mondo della cultura.

Attraverso il dl Sostegni bis, inoltre, è reso più rapido il meccanismo di versamento della quota di compenso per autori, interpreti o esecutori. Ciò allo scopo di assicurare un sostegno immediato ad alcune categorie gravemente danneggiate dalla crisi economica da coronavirus.

Non solo. Una quota parte dei contributi per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione delle opere cinematografiche e audiovisive è rivolta direttamente agli autori del soggetto; della sceneggiatura; della musica e ai registi. Per questa via, è così valorizzato il cd. principio di partecipazione degli autori al successo delle opere artistiche, assegnando a questi ultimi un contributo al momento destinato esclusivamente alle imprese cinematografiche e audiovisive.

Altri interventi per il sostegno e rilancio del lavoro: viaggi, wedding, tessile, moda

Il dl Sostegni bis si conferma provvedimento trasversale, che intende non soltanto ‘ristorare’ ma anche favorire le nuove occasioni di lavoro e il rilancio delle attività economiche della penisola. Ecco dunque che il bonus vacanze è allargato, tanto che potrà  essere sfruttato anche nelle agenzie di viaggio e presso i tour operator, oltre agli hotel, agli agriturismi e ai b&b.

Altre decine di milioni in arrivo per il fondo da 200 milioni, già creato dal decreto Sostegni 1 per dare supporto alle attività più colpite dalla pandemia come quelle della ristorazione nei centri storici e di organizzazione di eventi nuziali (wedding planner). Stanziamenti corposi anche per parchi tematici; acquari; parchi geologici e giardini zoologici. Vale a dire, strutture che hanno dovuto grandemente comprimere le proprie attività nell’ultimo anno, per le ragioni ben note a tutti.

Ma non è finita qui. Infatti, sale di circa 50 milioni per il 2021 (da 45 a 95 milioni) e di 105 milioni per il 2022 (da 45 a 150 milioni) il credito d’imposta per le rimanenze di magazzino nel settore tessile; della moda e degli accessori.

Leggi anche: Reddito di cittadinanza, bonus per avvio nuova attività

Nuovo impulso alla mobilità sostenibile con un fondo ad hoc

Inoltre, tramite il Sostegni bis è stato istituto un fondo per la mobilità sostenibili, mirato all’erogazione di contributi per:

  • imprese;
  • PA e scuole che intervengano a varare, entro il 31 luglio 2021, un piano ad hoc, per gli spostamenti casa-lavoro del personale e casa-scuola-casa del personale scolastico e degli studenti.
  • settori del car-sharing, car-pooling, bike-pooling e bike-sharing.

Il tutto per ottimizzare il funzionamento del settore trasporti e ridurne l’impatto sull’ambiente.

Concludendo, grazie al Sostegni bis, abbiamo anche una serie di nuovi finanziamenti rivolti a fondi: (Fondo a sostegno delle grandi imprese; Fondo di compensazione a favore del settore aereo; Fondo di sostegno al settore aeroportuale). Si tratta centinaia di milioni di euro in arrivo, per il rilancio del tessuto imprenditoriale italiano.

Reddito di emergenza, proroga giugno, luglio, agosto e settembre 2021 nel Dl Sostegni bis

Nel Decreto Sostegni bis arriva anche la proroga del reddito di emergenza per giugno, luglio, agosto e settembre 2021. Il decreto-legge è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il 20 maggio 2021 scorso e fra le numerose misure per imprese, lavoratori e famiglie troviamo anche la proroga per due mesi del REm.

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo definitivo del Dl Sostegni bis vediamo quindi i contenuti del testo approvato in CdM.

Ecco i dettagli.

Reddito di emergenza proroga giugno, luglio, agosto e settembre 2021

Lo abbiamo appena anticipato, nel maxi provvedimento dell’Esecutivo sono previsti aggiornamenti anche per quanto riguarda il reddito di emergenza che, in via di scadenza proprio questo mese di maggio, sarà invece oggetto di proroga per altri quattro mesi, ossia giugno, luglio, agosto e settembre. Non è difficile scorgere la finalità della scelta politiche che sta dietro questa proroga: il Governo vuole sostenere – anche con questo strumento – i cittadini ora in forte difficoltà economica. Ciò a seguito delle gravi conseguenze generate dall’accoppiata pandemia-lockdown.

Pertanto, le ultime notizie in tema di reddito di emergenza 2021 e norme presenti nel prossimo maxi-decreto del Governo ci informano del fatto che sarà possibile richiedere il sussidio all’Inps, per ancora diverse settimane. Ciò ovviamente a patto che ne ricorrano tutti i requisiti.

Il beneficio sarà riconosciuto – a domanda – o prorogato, ai cittadini o nuclei familiari in condizioni di difficoltà, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, e in possesso cumulativamente dei requisiti di residenza ed economici, patrimoniali e reddituali, previsti dalla normativa vigente.

Ora, la nuova proroga del reddito di emergenza 2021 che di fatto estende ulteriormente il beneficio, in considerazione del protrarsi dello stato di emergenza sanitaria e delle gravi conseguenze economiche, patite da famiglie e lavoratori, a seguito della pandemia.

Quali sono i requisiti per accedere al REM?

Le ultime notizie in tema di Sostegni bis ci dicono dunque che il reddito di emergenza sarà prorogato almeno fino a settembre 2021. Le famiglie avranno dunque ulteriori possibilità di incassare questo sussidio finalizzato a combattere le contingenti situazioni di disagio economico e di povertà. Ma per ottenerlo, dovranno comunque avere i requisiti obbligatori che seguono:

  • residenza in nel nostro paese alla data di effettuazione della domanda, verificata con riferimento al solo componente che fa domanda per ottenere il beneficio;
  • valore del reddito del nucleo familiare, nel mese di febbraio 2021 al di sotto di una soglia corrispondente all’ammontare del beneficio in oggetto;
  • valore ISEE, come comprovato dalla DSU valida alla data di presentazione della domanda, al di sotto dei 15.000 euro;
  • ammontare del patrimonio mobiliare del nucleo familiare – in relazione all’anno 2020 – al di sotto dei 10 mila euro.

Leggi anche: Il pacchetto salva lavoro nel Dl Sostegni bis

Chi sono i destinatari del reddito di emergenza 2021

Con riferimento proprio all’ultimo requisito appena esposto, è da rimarcare che la soglia sale di 5.000 euro per ciascun componente successivo al primo – fino a un totale di 20.000 euro – e nella sussistenza di un membro in stato di disabilità grave o di non autosufficienza.

Non solo. Oltre alle famiglie che possono comprovare di essere in oggettive e gravi difficoltà di natura economica, vi sono anche altri soggetti che possono domandare ed ottenere il reddito di emergenza 2021. Si tratta delle persone che tra il primo luglio 2020 e il 28 febbraio 2021 non hanno più materialmente incassato il cd. assegno di disoccupazione NASpI  e la DIS-COLL (indennità di disoccupazione mensile). Debbono però poter evidenziare un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) al di sotto dei 30mila euro.

Ricordiamo altresì che il reddito di emergenza 2021 è rivolto ai lavoratori precari (tra essi, gli stagionali e gli autonomi) e, più in generale, si rivolge ai disoccupati e tutti coloro che, per requisiti, non hanno diritto al reddito di cittadinanza e ad altri ammortizzatori sociali.

Concludendo, a questo punto attendiamo la la pubblicazione in Gu del Dl Sostegni bis con la proroga ufficiale del REm per giugno, luglio, agosto e settembre.

Reddito di emergenza fino a settembre: come fare domanda

La domanda per ottenere il REm potrà essere presentata fino al 31 luglio 2021. E’ scritto nel testo definitivo del Dl Sostegni bis in attesa della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale:

la domanda per le quote di Rem dovrà essere presentata all’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) entro il 31 luglio 2021 tramite modello di domanda predisposto dall’ente.

Per richiederlo bisognerà fare domanda attraverso i consueti canali:

  • online sul sito dell’INPS, attraverso il servizio dedicato, autenticandosi con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS;
  • tramite i Patronati.

Calendario pensioni giugno 2021: le prossime date dei pagamenti alle Poste o in Banca

Quando si pagano le pensioni di giugno 2021? Quando si può riscuotere il cedolino pensione? Dall’inizio dell’emergenza da coronavirus l’INPS di concerto con Poste Italiane e con l’ausilio della Protezione Civile, ha predisposto diverse misure di contenimento del rischio di contagio, fra cui appunto l’anticipo delle date dei pagamenti dei cedolini pensione.

In particolare quelle che vengono anticipate sono le Pensioni pagate direttamente alle Poste. Il motivo per cui si anticipano i pagamenti alle Poste è proprio quello di evitare le code agli sportelli e di conseguenza gli assembramenti presso gli uffici postali che ci sono normalmente nei primi giorni del mese.

Pertanto anche per giugno l’Istituto di previdenza sociale anticipa di qualche giorno l’erogazione della pensione e fornisce in anticipo il calendario dei pagamenti in ordine alfabetico. Per i pensionati che decidono di ricevere la pensione direttamente in conto corrente (bancario o postale), oppure su Libretto Postale o PostePay Evolution invece non cambia nulla. In tal caso si riceverà l’assegno pensionistico secondo le consuete tempistiche, ovvero il primo giorno bancabile del mese di giugno.

I soggetti oggetto di questa guida, cioè chi preferisce il pagamento allo sportello postale dovrà recarsi all’ufficio di competenza alle date prestabilite dall’INPS, che riportiamo qui di seguito. Il pensionato potrà presentarsi a riscuotere personalmente oppure delegando un altro soggetto. Vi è infine un’altra modalità di riscossione tramite i carabinieri, che andremo a vedere in fondo a questa pagina.

Ecco quindi il nuovo calendario dei pagamenti delle pensioni di giugno 2021 e le relative istruzioni di riscossione.

Pagamento pensioni giugno 2021

Per fare in modo che i pensionati (o loro delegati) possano recarsi in sicurezza a riscuotere l’assegno presso le Poste di competenza, anche a giugno l’INPS ha disposto l’anticipo del pagamento della pensione. Questa misura di sicurezza serve, come detto sopra, a evitare assembramenti presso gli sportelli delle Poste nei giorni di riscossione delle pensioni. In tal modo si potrà ridurre al minimo i rischi di contagio, soprattutto fra la popolazione più anziana.

La Protezione civile ha emanato la nuova ordinanza numero 778 del 18 maggio 2021 che riguarda appunto il pagamento delle prestazioni pensionistiche in anticipo per i mesi di giugno, luglio e agosto 2021.

Pagamento pensioni e altri trattamenti Inps di giugno, luglio e agosto

Saranno in primis erogati trattamenti pensionistici, assegni, pensioni e indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili.

Di seguito il nuovo calendario definitivo per i prossimi mesi di giugno, luglio e agosto 2021:

  • pagamento di giugno: dal 26 maggio al 1° giugno 2021
  • luglio: dal 25 giugno al 1° luglio 2021
  • agosto: dal 27 luglio al 31 luglio 2021.

Il diritto al rateo mensile si perfeziona comunque il primo giorno del mese di competenza dello stesso.

Questo accredito riguarda i titolari di un Libretto di Risparmio, Conto BancoPosta, Postepay Evolution. Infine i titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti da Postamat, senza andare allo sportello.

Pensione in contanti

Chi invece vuole ritirare la pensione in contanti presso un ufficio postale, dovrà presentarsi alla data indicata da Poste Italiane in ordine alfabetico in al proprio Cognome; il calendario viene reso noto dalle Poste Italiane ma può variare in base al proprio ufficio postale (a cui quindi bisogna fare riferimento per non sbagliare).

Il calendario ufficiale di giugno è il seguente:

  1. dalla A alla B mercoledì 26 maggio;
  2. C –> D giovedì 27 maggio;
  3. E –> K venerdì 28 maggio;
  4. L –> O sabato mattina 29 maggio;
  5. P –> R lunedì 31 maggio;
  6. infine S –> Z martedì 1° giugno.

Pensione su c/c bancario

Infine chi riceve la pensione su conto corrente bancario dovrà attendere il primo giorno bancabile del mese: per questo mese si tratta di martedì 1° giugno.

Calendario pensioni giugno 2021

Le date di erogazione delle pensioni sono suddivise in base alle iniziali del cognome del titolare della prestazione. Per il mese di aprile 2021, il pagamento inizia, come detto, dal 26 marzo e finisce il 1° aprile.

Il calendario in ordine alfabetico è il seguente:

  • cognomi dalla A alla B venerdì 26 marzo,
  • dalla C alla D sabato 27 marzo (normalmente solo la mattina),
  • da E a K lunedì 29 marzo,
  • da L a O martedì 30 marzo,
  • dalla P alla R mercoledì 31 marzo,
  • e infine dalla S alla Z giovedì 1° aprile.

N.B. E’ importante verificare il corretto calendario presso l’ufficio postale di competenza, in quanto questo potrebbe subire variazioni rispetto ai singoli uffici postali sulla base dei giorni di apertura delle Poste.

Come riscuotere la pensione alle Poste: pagamento al pensionato o ad un suo delegato

L’assegno di pensione può essere riscosso all’ufficio postale sia direttamente dal soggetto pensionato che delegando un altro soggetto.

La data di riscossione corrisponde comunque al cognome del titolare della pensione.

Pagamento pensioni Over 75 tramite i carabinieri

Ricordiamo infine che i pensionati ultra 75enni, non in possesso di un conto corrente o libretto postale l’INPS possono delegare alla riscossione della Pensione i Carabinieri.

Pertanto chi non può andare alle Poste e non ha altri metodi per riscuotere l’assegno, può delegare gratuitamente i Carabinieri contattando direttamente la Caserma locale, e chiedere di poter ricevere questo servizio gratuito.


Blocco dei licenziamenti fino al 28 agosto nel Decreto Sostegni-bis: come funziona

Nuova proroga fino al 28 agosto per il blocco dei licenziamenti nel pacchetto lavoro del Decreto Sostegni bis. Il divieto di licenziamento, prorogato mese dopo mese sta per subire quindi un nuovo differimento dei termini. È la recente novità che spunta nel Sostegni-bis per tutte le imprese che richiedono di poter utilizzare la cassa Covid-19 fino al 30 giugno 2021.

Si ricorda, al riguardo, che la versione originaria della bozza del decreto in oggetto non conteneva la proroga del blocco dei licenziamenti. Infatti, il differimento del termine è stato introdotto durante le ultime riunioni di Governo, prima del varo del Decreto-Legge in Consiglio dei Ministri del 20 maggio. Dal 1° luglio, inoltre, le aziende che utilizzano la cassa ordinaria non dovranno pagare le addizionali e non potranno licenziare mentre utilizzano la cassa integrazione. I sindacati, però, chiedono una proroga fino al 31 ottobre 2021.

Aggiornamento del 25/05/2021: il Governo fa dietrofront sulla proroga del blocco dei licenziamenti: qui i dettagli

Vediamo quindi in dettaglio quando il datore di lavoro non può procedere al licenziamento e quando invece è ancora possibile.

Blocco dei licenziamenti fino al 28 agosto: campo di applicazione

L’art. 80 del D.L. n. 34/2020, che interviene nell’ambito dell’art. 46 del D.L. n. 18/2020, ha disposto la sospensione:

  • dell’avvio delle procedure di licenziamento collettivo ex artt. 4, 5 e 24 della L. n. 223/1991, che riguarda le aziende che occupano più di 15 dipendenti e, in conseguenza di una riduzione o trasformazione di attività o di lavoro, hanno intenzione di effettuare almeno 5 licenziamenti nell’arco temporale di 120 giorni;
  • delle procedure pendenti avviate successivamente alla data del 23 febbraio 2020;
  • dei recessi dai contratti di lavoro per giustificato motivo oggettivo (indipendentemente dal numero dei dipendenti in forza) di cui all’art. 3 della L. n. 604/1966;
  • delle procedure di licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo di cui all’art. 7 della L. n. 604/1966.

Le eccezioni, e quindi la possibilità di licenziare, sono ammesse sempre solo in due casi: se viene meno il soggetto imprenditoriale o se si arriva a un accordo collettivo aziendale.

Blocco dei licenziamenti nel Primo Decreto Sostegni

A causa della pandemia da Coronavirus, il Governo ha imposto il divieto di licenziare i lavoratori in determinati casi. L’ultimo intervento sul blocco dei licenziamenti è stato previsto dal primo Decreto Sostegni che, con le disposizioni dell’art. 8, ha delineato una fuoriuscita a due vie:

  • fino alla scadenza del 30 giugno 2021 i datori di lavoro non possono avviare le procedure di licenziamento individuale e collettivo nonché di recedere dal contratto per giustificato motivo oggettivo;
  • dal 1° luglio al 31 ottobre 2021 questa regola vige solo per i datori di lavoro che beneficiano della CIGD, dell’ASO o della CISOA prevista dal “Decreto Sostegni”.

Leggi anche: Il primo decreto Sostegni è legge, testo definitivo pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Blocco dei licenziamenti, le indicazioni del Ministro del Lavoro

Il blocco è stato voluto in particolar modo dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, secondo il quale vi era:

“l’esigenza di adeguare questo pacchetto ad alcune dinamiche che si stanno determinando, e che prevede la possibilità di rendere più conveniente l’utilizzo della cassa, però legandola a un impegno a prorogare il vincolo sui licenziamenti. In sostanza, per chi prende la cassa Covid entro il mese di giugno, ci deve essere un impegno a una proroga al 28 agosto per il licenziamento; le aziende che utilizzano invece la cassa ordinaria non dovranno pagare le addizionali però non potranno licenziare mentre usano questa cassa “gratuita” (nel senso che su questa non si pagano le addizionali)”.

Sullo sfondo, si è acceso un aspro dibattito, con le associazioni imprenditoriali colte alla sprovvista e contrarie alla proroga. I sindacati, invece, si ritengono insoddisfatti chiedendo una proroga generalizzata e non soltanto per le aziende che chiedono la cassa Covid, estendendo lo stop a fine ottobre.

Testo definitivo Decreto Sostegni bis

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di seguito alleghiamo il testo dell’ultima bozza di Decreto Sostegni bis approvata in CdM del 20 maggio.

Calendario pensioni giugno 2021: le prossime date dei pagamenti alle Poste o in Banca

Calendario pensioni giugno 2021: le prossime date dei pagamenti alle Poste o in Banca

Le date aggiornate dei pagamenti delle pensioni di giugno 2021: calendario con le date di riscossione o accredito in conto corrente

Quando si pagano le pensioni di giugno 2021? Quando si può riscuotere il cedolino pensione? Dall’inizio dell’emergenza da coronavirus l’INPS di concerto con Poste Italiane e con l’ausilio della Protezione Civile, ha predisposto diverse misure di contenimento del rischio di contagio, fra cui appunto l’anticipo delle date dei pagamenti dei cedolini pensione.

In particolare quelle che vengono anticipate sono le Pensioni pagate direttamente alle Poste. Il motivo per cui si anticipano i pagamenti alle Poste è proprio quello di evitare le code agli sportelli e di conseguenza gli assembramenti presso gli uffici postali che ci sono normalmente nei primi giorni del mese.

Pertanto anche per giugno l’Istituto di previdenza sociale anticipa di qualche giorno l’erogazione della pensione e fornisce in anticipo il calendario dei pagamenti in ordine alfabetico. Per i pensionati che decidono di ricevere la pensione direttamente in conto corrente (bancario o postale), oppure su Libretto Postale o PostePay Evolution invece non cambia nulla. In tal caso si riceverà l’assegno pensionistico secondo le consuete tempistiche, ovvero il primo giorno bancabile del mese di giugno.

I soggetti oggetto di questa guida, cioè chi preferisce il pagamento allo sportello postale dovrà recarsi all’ufficio di competenza alle date prestabilite dall’INPS, che riportiamo qui di seguito. Il pensionato potrà presentarsi a riscuotere personalmente oppure delegando un altro soggetto. Vi è infine un’altra modalità di riscossione tramite i carabinieri, che andremo a vedere in fondo a questa pagina.

Ecco quindi il nuovo calendario dei pagamenti delle pensioni di giugno 2021 e le relative istruzioni di riscossione.

Pagamento pensioni giugno 2021

Per fare in modo che i pensionati (o loro delegati) possano recarsi in sicurezza a riscuotere l’assegno presso le Poste di competenza, anche a giugno l’INPS ha disposto l’anticipo del pagamento della pensione. Questa misura di sicurezza serve, come detto sopra, a evitare assembramenti presso gli sportelli delle Poste nei giorni di riscossione delle pensioni. In tal modo si potrà ridurre al minimo i rischi di contagio, soprattutto fra la popolazione più anziana.

La Protezione civile ha emanato la nuova ordinanza numero 778 del 18 maggio 2021 che riguarda appunto il pagamento delle prestazioni pensionistiche in anticipo per i mesi di giugno, luglio e agosto 2021.

Pagamento pensioni e altri trattamenti Inps di giugno, luglio e agosto

Saranno in primis erogati trattamenti pensionistici, assegni, pensioni e indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili.

Di seguito il nuovo calendario definitivo per i prossimi mesi di giugno, luglio e agosto 2021:

  • pagamento di giugno: dal 26 maggio al 1° giugno 2021
  • luglio: dal 25 giugno al 1° luglio 2021
  • agosto: dal 27 luglio al 31 luglio 2021.

Il diritto al rateo mensile si perfeziona comunque il primo giorno del mese di competenza dello stesso.

Questo accredito riguarda i titolari di un Libretto di Risparmio, Conto BancoPosta, Postepay Evolution. Infine i titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti da Postamat, senza andare allo sportello.

Pensione in contanti

Chi invece vuole ritirare la pensione in contanti presso un ufficio postale, dovrà presentarsi alla data indicata da Poste Italiane in ordine alfabetico in al proprio Cognome; il calendario viene reso noto dalle Poste Italiane ma può variare in base al proprio ufficio postale (a cui quindi bisogna fare riferimento per non sbagliare).

Il calendario ufficiale di giugno è il seguente:

  1. dalla A alla B mercoledì 26 maggio;
  2. C –> D giovedì 27 maggio;
  3. E –> K venerdì 28 maggio;
  4. L –> O sabato mattina 29 maggio;
  5. P –> R lunedì 31 maggio;
  6. infine S –> Z martedì 1° giugno.

Pensione su c/c bancario

Infine chi riceve la pensione su conto corrente bancario dovrà attendere il primo giorno bancabile del mese: per questo mese si tratta di martedì 1° giugno.

Calendario pensioni giugno 2021

Le date di erogazione delle pensioni sono suddivise in base alle iniziali del cognome del titolare della prestazione. Per il mese di aprile 2021, il pagamento inizia, come detto, dal 26 marzo e finisce il 1° aprile.

Il calendario in ordine alfabetico è il seguente:

  • cognomi dalla A alla B venerdì 26 marzo,
  • dalla C alla D sabato 27 marzo (normalmente solo la mattina),
  • da E a K lunedì 29 marzo,
  • da L a O martedì 30 marzo,
  • dalla P alla R mercoledì 31 marzo,
  • e infine dalla S alla Z giovedì 1° aprile.

N.B. E’ importante verificare il corretto calendario presso l’ufficio postale di competenza, in quanto questo potrebbe subire variazioni rispetto ai singoli uffici postali sulla base dei giorni di apertura delle Poste.

Come riscuotere la pensione alle Poste: pagamento al pensionato o ad un suo delegato

L’assegno di pensione può essere riscosso all’ufficio postale sia direttamente dal soggetto pensionato che delegando un altro soggetto.

La data di riscossione corrisponde comunque al cognome del titolare della pensione.

Pagamento pensioni Over 75 tramite i carabinieri

Ricordiamo infine che i pensionati ultra 75enni, non in possesso di un conto corrente o libretto postale l’INPS possono delegare alla riscossione della Pensione i Carabinieri.

Pertanto chi non può andare alle Poste e non ha altri metodi per riscuotere l’assegno, può delegare gratuitamente i Carabinieri contattando direttamente la Caserma locale, e chiedere di poter ricevere questo servizio gratuito.

Modello 730 precompilato

Modello 730 precompilato, modifiche con compilazione assistita dal 26 maggio: vantaggi sui controlli

Dal 26 maggio sarà possibile modificare il quadro E del 730 precompilato con la procedura di compilazione assistita. Vantaggi sui controlli.

Dal 26 maggio sarà possibile modificare il quadro E del 730 precompilato con la procedura di compilazione assistita. Se modifichiamo il quadro E con la “compilazione assistita”,  eventuali controlli documentali del Fisco riguarderanno esclusivamente i dati aggiunti o rettificati dal contribuente nella fase di compilazione assistita.

Quindi, non verrà effettuato il controllo sui dati relativi agli oneri indicati nella dichiarazione precompilata che non sono stati modificati.

Vediamo quindi come procedere alla compilazione del modello 730 online e quali sono i vantaggi per il contribuente usando questa procedura.

Composizione quadro E modello 730 precompilato

Il quadro E del 730 precompilato o ordinario è suddiviso nelle seguenti sezioni:

  • Sezione I (righi da E1 a E14): spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19 per cento (per esempio spese sanitarie) o del 26 per cento o del 30 (erogazioni liberali alle ONLUS o alle APS) per cento o del 35 per cento (erogazioni liberali alle OV);
  • II (righi da E21 a E36): spese e oneri per i quali spetta la deduzione dal reddito complessivo (per esempio, contributi previdenziali);
  • Sezione III A (righi da E41 a E43): spese per le quali spetta la detrazione d’imposta per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e per misure antisismiche;
  • III B (righi da E51 a E53): dati catastali identificativi degli immobili e altri dati per fruire della detrazione;
  • III C (righi da E56 a E59): detrazione d’imposta del 50 per cento per l’acquisto di mobili per l’arredo di immobili e IVA per acquisto abitazione classe A o B;
  • Sezione IV (righi da E61 a E62): spese per le quali spetta la detrazione d’imposta per gli interventi di risparmio energetico;
  • V (righi da E71 a E72): dati per fruire delle detrazioni d’imposta per canoni di locazione;
  • VI (righi da E81 a E83): dati per fruire di altre detrazioni d’imposta (per esempio, spese per il mantenimento dei cani guida).

Modifica del 730 precompilato

In base alle indicazioni presenti sul portale della dichiarazione precompilata, ai fini della modifica e successivo invio del 730, è necessario visualizzare i quadri del dichiarativo per:

  • inserire i dati che mancano (per esempio, le attività sportive dei figli, altri redditi, crediti d’imposta);
  • controllare la correttezza dei dati del sostituto d’imposta che deve rimborsare o pagare quanto dovuto;
  • effettuare le scelte di destinazione dell’8, 5 e 2 per mille.

Sarà poi necessario controllare il prospetto di liquidazione (ci da il conguaglio a credito o a debito) per verificare la presenza di eventuali errori.

Successivamente si deve cliccare su “Seleziona Stampa e invia”. Con tale ultimo passaggio si invia la  dichiarazione  e si verifica l’esito dell’invio.

Compilazione assistita modifica 730 precompilato

Dal 2018, il quadro E del 730 precompilato può essere modificato con la c.d compilazione assistita; in particolare la compilazione assistita permette al contribuente che invia direttamente il 73o precompilato, di modificare o integrare i dati riportati nel quadro E con funzionalità semplificate.

Nello specifico, è possibile:

  • inserire, cancellare, modificare o integrare  spese che sono già riportate nel foglio allegato al 730;
  • inserire nuove documenti e spese che non sono presenti nel foglio informativo e di conseguenza nel 73o precompilato.

Si ricorda che nel foglio informativo sono riportate le informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate, con le relative fonti. Accanto ad ogni informazione, ad esempio un onere detraibile,   è specificato se il dato è stato inserito o meno nella dichiarazione precompilata.

Per accedere alla compilazione assistita, è necessario seguire i seguenti passaggi dal portale della precompilata:

  1. compila e invia;
  2. modifica il 730 e invia;
  3. selezionare il quadro E.

Per passare alla compilazione assistita si deve selezionare il pulsante “Cambia modalità di compilazione” presente a inizio pagina.

Una volta confermate le modifiche, sarà l’applicazione web a ricalcolare gli oneri detraibili e deducibili e a inserire l’importo totale nei campi relativi del quadro E del 730.

La compilazione assistita è disponibile dal 26 maggio.

Anche per quest’anno, la compilazione assistita dovrebbe riguardare solo la sezione I e II del quadro E del modello 730.

Vantaggi modifica con compilazione assistita: conseguenze sui controlli

Se presentiamo il 730 precompilato direttamente ossia senza avvalerci di intermediari quali Caf o commercialisti:

  • senza modifiche o
  • con modifiche che non incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta,

non sarà effettuato alcun controllo documentale, ex art36-ter del DPR 600/73, sui documenti relativi agli oneri indicati nella dichiarazione e forniti all’Agenzia delle Entrate dai soggetti terzi.

Se invece apportiamo delle modifiche rilevanti ossia che incidono sull’imposta dovuta (ad esempio aggiungiamo un onere detraibile), il controllo è effettuato su tutti gli oneri. Compresi quelli comunicati da enti esterni all’Agenzia delle entrate. Si pensi alle spese funebri, universitarie, scolastiche ecc.

Attenzione, se modifichiamo il quadro E con la “compilazione assistita“,  eventuali controlli documentali del Fisco,  riguarderanno esclusivamente i dati aggiunti o rettificati dal contribuente nella fase di compilazione assistita. Non verrà, quindi, effettuato il controllo sui dati relativi agli oneri indicati nella dichiarazione precompilata che non sono stati modificati.

Tale indicazione è stata fornita dall’Agenzia delle entrate con un comunicato stampa datato 2 maggio 2018. Dovrebbe valere anche per quest’anno.

C’è da dire che non c’è alcuna disposizione normativa che limita il controllo formale laddove si ricorra alla compilazione assistita.

Precisazioni

E’ da ricordare che, non sono considerate  rilevanti ossia non fanno scattare i controlli formali sui dati comunicati dai soggetti terzi, le seguenti modifiche:

  • indicazione o modifica dei dati anagrafici del contribuente, a eccezione del comune del domicilio fiscale, che potrebbe incidere sulla determinazione delle addizionali regionale e comunale all’Irpef;
  • inserimento o modifica dei dati identificativi del soggetto che effettua il conguaglio;
  • indicazione o modifica del codice fiscale del coniuge non fiscalmente a carico;
  • compilazione del quadro I per la scelta dell’utilizzo in compensazione, totale o parziale, dell’eventuale credito che risulta dal modello 730;
  • scelta di non versare o di versare in misura inferiore a quanto calcolato da chi presta assistenza fiscale gli acconti dovuti, mediante la compilazione dell’apposito rigo del quadro F;
  • richiesta di suddivisione in rate mensili delle somme dovute a titolo di saldo e acconto nei casi consentiti dalla normativa vigente, mediante la compilazione dell’apposito rigo del quadro F.

730 precompilato: prossime scadenze

Come anticipato sopra, la funzionalità assistita per la compilazione del quadro E è disponibile dal 26 maggio.

Dopo il 26 maggio, ulteriore scadenze rilevanti possono essere così riassunte:

  • 22 giugno, ultimo giorno utile per annullare tramite l’applicativo web il 730 già inviato;
  • 30 giugno, ultimo giorno per il versamento di saldo e primo acconto per i contribuenti con 730 senza sostituto d’imposta o con modello Redditi;
  • 30 luglio, ultimo giorno utile per il versamento, con la maggiorazione dello 0,40 per cento a titolo di interesse, di saldo e primo acconto per i contribuenti con 730 senza sostituto d’imposta o con modello Redditi.

Il 730 precompilato/ordinario va inviato entro il 30 settembre.

La scadenza per inviare un 730 integrativo è sempre quella del 25 ottobre.

Accesso, modifica e invio 730 precompilato 2021: guida Agenzia Entrate

Accesso, modifica e invio 730 precompilato 2021: dal 19 maggio i contribuenti hanno la possibilità di accedere, modificare e inviare il modello 730 precompilato 2021 per i redditi 2020. La dichiarazione precompilata è accessibile online ufficialmente sul sito predisposto dall’Agenzia delle Entrate dal 10 maggio. La scadenza è invece fissata ufficialmente al 30 settembre. Da ricordare però che prima si invia e prima arrivano eventuali rimborsi IRPEF spettanti.

Sempre dal 19 maggio l’Agenzia delle Entrate ha rilasciato la guida aggiornata alla Dichiarazione Precompilata 2021 che alleghiamo in fondo a questa pagina.

Ma come si accede alla dichiarazione dei redditi precompilata? Le modalità sono diverse e ognuna con le proprie istruzioni, con la breve guida che segue cercheremo di fare chiarezza e dare tutte le informazioni a riguardo.

Accesso, modifica e invio 730 precompilato 2021: online dal 10 maggio

Dal 10 maggio come detto (il termine per legge è il 16 aprile, ma quest’anno è slittato a maggio per via del coronavirus) l’Agenzia delle Entrate rilascia ai diretti interessati il modello precompilato.

Anche quest’anno l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione online in una sezione ad hoc del proprio sito il modello 730 precompilato, la dichiarazione dei redditi compilata in alcune sue parti direttamente dal Fisco.

Modifica e invio 730 precompilato dal 19 maggio 2021

I dati precompilati dal Fisco sono normalmente: Certificazione Unica, compensi di lavoro autonomo occasionale, dati relativi alle locazioni brevi, interessi passivi sui mutui, spese sanitarie, spese veterinarie, spese universitarie, spese per la frequenza degli asili nido, bonifici riguardanti le spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e altri dati presenti nell’Anagrafe tributaria.

Lavoratori dipendenti e pensionati possono accettare il modello così come proposto oppure possono modificarlo o integrarlo e poi inviarlo all’Agenzia direttamente on line dal 19 maggio 2021.

La scadenza di invio del modello 730 precompilato è il 30 settembre.

Però è bene sapere che prima si invia la dichiarazione dei redditi e prima arriveranno gli eventuali rimborsi IRPEF del conguaglio fiscale.

Leggi anche: Conguaglio IRPEF del modello 730 in busta paga: cosa c’è da sapere

Come accedere al 730 precompilato 2021

I contribuenti che accedono al 730 precompilato non sono poi obbligati ad utilizzarlo o inviarlo ma possono continuare ad avvalersi del modello 730 ordinario.

Chi invece vuole usare la dichiarazione dei redditi precompilata la prima cosa che deve fare è accedervi, poi potrà modificarla, integrarla oppure accettarla e inviarla così come la trova, ma solo in data successiva e comunque entro il 30 settembre. Le date sono cambiate a causa dell’emergenza Covid-19.

Ma come si accede al modello 730 precompilato? Per prima cosa bisogna recarsi all’indirizzo https://infoprecompilata.agenziaentrate.gov.it e poi accedere con una delle modalità previste.

Accesso con SPID

La prima modalità di accesso al 730 precompilato è tramite le credenziali Spid, il nuovo “Sistema Pubblico dell’Identità Digitale” per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione. Dal sito apposito (www.spid.gov.it/richiedi-spid) per ottenere Spid basta essere in possesso di un indirizzo e-mail, numero di telefono del cellulare, documento di identità in corso di validità e la tessera sanitaria con il codice fiscale e seguire una serie di passaggi.

Altra modalità di accesso è tramite le credenziali rilasciate dall’Agenzia delle Entrate a Fisconline. In tal caso per registrarsi a Fisconline, il contribuente può scegliere la registrazione:

  • online dal sito dell’Agenzia delle Entrate
  • tramite app (basta scaricare l’applicazione mobile “AgenziaEntrate” e accedere a una serie di servizi per smartphone o tablet)
  • in ufficio (occorre recarsi presso un qualsiasi ufficio territoriali e compilare l’apposito modulo)
  • tramite la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

730 precompilato pin Inps

Altra modalità di accesso al modello 730 precompilato è tramite il codice PIN INPS ovvero dopo aver fatto l’accesso all’area riservata. A chi già possiede le credenziali INPS ricordiamo che l’istituto di previdenza rilascia due tipologie di codice Pin:

  • uno ordinario che permette esclusivamente di effettuare operazioni di consultazioni;
  • uno “dispositivo”, col quale effettivamente eseguire le operazioni.

Per accedere al 730 precompilato occorre il PIN dispositivo. Per chi invece non avesse tale codice basta andare sul sito dell’Inps richiedere quello ordinario e poi trasformarlo in PIN “dispositivo” con la funzione “Converti PIN”.

Accesso alla precompilata con NOiPA

Si può accedere al modello 730 precompilato anche con l’utenza riservata a NOiPA, i servizi online del Portale della Pubblica Amministrazione.

Per la registrazione a NOiPA basta seguire le istruzioni riportate sul sito (https://noipa.mef.gov.it/documents/10179/a40f1323-11f2-4d5c-b643-5c1a744d0134), ma si precisa che la registrazione al Portale è riservata solo ai dipendenti della Pubblica Amministrazione.

730 precompilato tutore

Per chi ha un tutore nominato dal Giudice tutelare, la dichiarazione precompilata deve essere presentata proprio dal tutore. Stessa cosa per i minori tenuti a presentare la denuncia dei redditi: in tal caso sono i genitori ad assolvere al loro obbligo dichiarativo. Come vi accedono?

In entrambi i casi tramite le credenziali Fisconline o Entratel, insieme ad una specifica delega che sarà rilasciata presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

In mancanza delle credenziali Fisconline o Entratel, si dovrà procedere alla propria registrazione ai servizi telematici.

Precompilata eredi

Alla precompilata 2021 è possibile accedere anche da parte di eventuali eredi del contribuente de cuius; si può accedere come erede se si presenta la dichiarazione di una persona deceduta.

In questo caso per entrare bisogna essere in possesso del proprio SPID o le proprie credenziali di Fisconline.

Mancata predisposizione del 730 precompilato

Una volta ottenute le credenziali di accesso e averle inserite si visualizzerà la homepage dell’applicazione della dichiarazione precompilata.

Può accadere che una volta entrati, l’Agenzia delle Entrate non ha predisposto la dichiarazione precompilata perché ad esempio il Fisco non disponeva di nessun dato per poterlo inserire nella denuncia dei redditi precompilata.

In tal caso l’Agenzia delle Entrate offre sempre la possibilità di presentare la dichiarazione dei redditi attraverso l’applicazione web. Dopo aver inserito le credenziali, si visualizzerà un messaggio con l’avviso che la dichiarazione precompilata non è stata predisposta e che si può compilare comunque la dichiarazione senza alcun dato precompilato, a eccezione dei dati anagrafici.

Area dedicata Dichiarazione Precompilata

Per accedere all’area dedicata al modello 730 precompilato 2021 sul sito dell’Agenzia delle Entrate seguire i seguenti link:

  • Accesso al 730 precompilato: link
  • Accesso alle istruzioni e a tutte le altre informazioni disponibili: link

Dichiarazione Precompilata 2021 – Guida AdE

In allegato la guida alla Dichiarazione Precompilata 2021 a cura dell’Agenzia delle Entrate.

Proroga blocco licenziamenti: il dietrofront del Governo. Sì all’esonero addizionali

Proroga blocco licenziamenti: il dietrofront del Governo. Sì all’esonero addizionali

Salta la proroga blocco licenziamenti fino al 28 agosto, ma è conservato lo sconto Cig ordinaria. Le ragioni dello stop.

La notizia sul dietrofront del Governo sulla proroga del blocco dei licenziamenti (di cui avevamo parlato qui) dell’ultima ora non appare così inaspettata. Infatti, è ben nota la questione di cui il Governo ha dovuto occuparsi in queste settimane che hanno preceduto il varo del dl Sostegni bis. Molteplici le richieste e le istanze di sindacati, lavoratori e imprese. Ora, il Premier Mario Draghi – che sullo spinoso tema ha dovuto anche confrontarsi con le formazioni politiche nella squadra dell’Esecutivo – per il pressing esercitato da Confindustria, avrebbe deciso di fare marcia indietro.

Pertanto, a seguito dell’approfondimento tecnico nel Governo, per quanto attiene alla norma sui licenziamenti di cui al dl Sostegni bis, l’ex banchiere centrale ha deciso di confermare la scadenza del blocco licenziamenti in data 30 giugno. In buona sostanza, niente ulteriore proroga blocco licenziamenti, a differenza di quanto emerso fino a ieri. Vediamo dunque qualche dettaglio in più su questa novità delle ultime ore.

Proroga blocco licenziamenti: non passa la linea Orlando

Come appena accennato, ecco lo stop alla proroga blocco licenziamenti fino al 28 agosto; per quanto riguarda le aziende che avessero domandato la Cig Covid dal giorno di entrata in vigore del dl Sostegni bis.

La norma sulla proroga blocco licenziamenti era stata voluta dal ministro del Lavoro Orlando, ed era stata inclusa all’ultimo momento nel decreto Sostegni bis. Tramite essa, vi sarebbero stati ulteriori 60 giorni di blocco per le industrie che usufruiscono della cassa Covid.

Vero è che, a seguito del dietrofront, i sindacati nelle ultime ore si sono già mossi, protestando proprio contro Confindustria: “Posizione inaccettabile e pericolosa degli industriali” hanno dichiarato. Il PD ha cercato invece di ‘salvare’ il Ministro Orlando e il suo operato, asserendo che nel secondo maxi decreto economico del Governo Draghi, sarebbe comunque confermata l’impostazione generale.

Ma di fatto, ciò che appare incontrovertibile è che alla fine è passata una versione “soft” che impedisce la piena attuazione della linea Orlando circa la proroga blocco licenziamenti. Infatti, l’esponente del PD ora nella squadra di Governo aveva proposto una sorta di  “tappa intermedia” al 28 agosto nell’ambito della graduale eliminazione dello stop. In estrema sintesi, per le grandi imprese che avessero sfruttato la Cig Covid durante il mese di giugno, la rimozione del blocco sarebbe stata rinviata dal primo luglio alla fine di agosto. In altre parole, questi ulteriori 60 giorni sarebbero comunque stati ‘coperti’ dall’estensione per altri 2 mesi della cassa integrazione Covid.

Il dietrofront è legato alle pressioni di Confindustria e a opposte visioni all’interno del Governo

A ben vedere, lo stop della proroga blocco licenziamenti non sorprende eccessivamente. Infatti, la decisione dell’Esecutivo Draghi è  frutto – come sopra accennato – delle decisive pressioni di Confindustria contro la possibilità dell’ulteriore proroga. L’associazione degli imprenditori avrebbe preso di mira proprio il ministro del Lavoro Orlando, accusato di avere in qualche modo “agito nell’ombra”; per introdurre la norma sulla proroga blocco licenziamenti, ad insaputa degli altri componenti dell’Esecutivo.

Ma il dietrofront è conseguenza altresì di una spaccatura all’interno del Governo, proprio su questo tema. Da una parte, abbiamo infatti Lega e Forza Italia che hanno preferito condividere la linea di Confindustria; dall’altra il M5S il quale aveva tentato di ottenere una proroga blocco licenziamenti fino a dicembre. Ciò, secondo il Movimento, al fine di mettere in sicurezza lavoratori e imprese e traghettare il Paese verso il rilancio socio-economico nel corso del 2022. Il PD ha agito in qualche modo in veste di ‘mediatore’ ed anzi, per salvare quanto realizzato da Orlando, alle fonti di informazione ha fatto sapere che “Il pacchetto lavoro approvato nel decreto Sostegni bis conferma l’impostazione data dal ministro con una serie di opzioni a disposizione delle aziende, alternative ai licenziamenti”.

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Qual è la situazione ora in tema di licenziamenti?

Cerchiamo adesso di fare il punto circa la delicata questione dello sblocco dei licenziamenti, alla luce del dietrofront delle ultime ore.

Attualmente, il blocco licenziamenti vale fino al 30 giugno; invece dovrebbe slittare, tranne ulteriori smentite, al 31 ottobre soltanto per le imprese che sfruttano il FIS (Fondo integrazione salariale) o la cassa in deroga (CIGD).

In base a quanto emerso dal Ministero del Lavoro, oltre alla cassa Covid, per chi domanda la cassa integrazione ordinaria non sarebbe comunque da pagare il contributo addizionale  – corrispondente al 9, 12 e 15%, in base alla durata della cassa –  impegnandosi tuttavia a non licenziare personale.

Per ricapitolare, è dunque eliminata la proroga al 28 agosto per le imprese che avessero domandato la cassa Covid dall’entrata in vigore del decreto entro fine giugno. Lo ribadiamo: ciò che invece permane è la possibilità per le aziende di servirsi del meccanismo della Cig ordinaria, dall’1 luglio, con il rilevante beneficio di non dover pagare le addizionali per tutto il 2021. Ma attenzione: lo sconto Cig vale soltanto a condizione che l’azienda non intenda diminuire il numero degli occupati.