Dall’Osservatore Romano

Haiti in ginocchio

 

Circa mille morti per il passaggio dell’uragano Matthew ma il bilancio continua a salire ·

08 ottobre 2016

 
 

 

L’uragano Matthew ha devastato Haiti. La situazione è gravissima: il numero dei morti continua a crescere di ora in ora e gli sfollati ormai sono centinaia di migliaia. L’ultimo bilancio delle autorità parla di oltre 900 morti, ma le cifre sono ancora provvisorie a causa dell’isolamento di molte zone. Si temono migliaia di morti. Secondo gli operatori umanitari, il paese è alle prese con la più grande crisi umanitaria dal terremoto del 2010. Almeno 29.000 case sono state distrutte. Nel nord-ovest le inondazioni hanno allagato intere aree. L’organizzazione Save the Children parla di circa 130.000 bambini in grave difficoltà e che non possono andare a scuola.

Sfollati haitiani ricevono i primi aiuti (Reuters)

Dopo il sisma che nel 2010 costò la vita a 230.000 persone, ad Haiti sono ancora 60.000 le persone costrette a vivere nei campi per sfollati: col passaggio di Matthew hanno perso quel poco che erano riusciti a costruire. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha lanciato un appello ai suoi concittadini per chiedere aiuti: «Pensiamo anche a chi è già stato colpito; potete contribuire ad alleviare le difficoltà di coloro che già normalmente hanno poco e ora sono stati anche colpiti da questa tempesta».

I soccorsi sono già entrati in azione. L’urgenza ora è soprattutto quella di fornire acqua potabile per prevenire la diffusione di malattie. «Nel lungo periodo temiamo una vera esplosione dei casi di colera — afferma alla stampa Camilla Stecca, dell’ufficio emergenze umanitarie di Oxfam Italia — ma anche casi di malaria e dissenteria a cui i primi a essere esposti sono le donne incinte e i bambini. In questo quadro è perciò necessario che la comunità internazionale si mobiliti prima possibile a sostegno della popolazione haitiana». E appelli simili sono giunti da tante altre organizzazioni da tempo impegnate nel paese. L’Ifrc (Federazione internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa) si è attivata per la raccolta di 6,4 milioni di euro per fornire assistenza medica, riparo, acqua e servizi igienici. La Caritas italiana ha annunciato l’invio di aiuti a 13.500 persone, con la distribuzione di 2.700 kit alimentari e 2.700 kit d’igiene.

Il governo haitiano ha disposto il codice rosso di allerta e ha ufficialmente richiesto l’assistenza delle Nazioni Unite. Non è ancora possibile valutare con esattezza l’entità dei danni, ma si stima che siano state colpite fino a cinque milioni di persone, 300.000 delle quali necessitano assistenza immediata. L’epidemia di colera — ha spiegato una nota di Save the Children — «potrebbe diffondersi rapidamente, visto che la scarsità d’acqua si è acuita in alcune zone. La distruzione delle coltivazioni e le notizie sul bestiame ucciso nel distretto di Aquin e nel dipartimento del Sud contribuiranno a peggiorare l’insicurezza alimentare».

Si registrano, intanto, due morti in Florida, sempre a causa del passaggio di Matthew. Obama ha invitato i cittadini a seguire le regole per l’evacuazione delle zone a rischio. La Florida ha dichiarato lo stato di emergenza, come anche la Georgia, il South e il North Carolina. Quasi due milioni di persone sono state evacuate. Circa 600.000 abitazioni sono rimaste senza corrente elettrica, ha fatto sapere il governatore della Florida, Rick Scott. Una delle aree più colpite è la contea di Brevard, a est di Orlando, sulla costa, dove quasi 146.000 case sono restate senza elettricità.

Dall’Osservatore Romanoultima modifica: 2016-10-09T20:08:14+02:00da vitegabry
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