Archivi giornalieri: 19 ottobre 2016
GIORNALE DI BRESCIA
LA STAMPA
Osservatore Romano
.
Nidi di cicogna
Dibattito in Russia sull’abbandono dei neonati ·
19 ottobre 2016
La Russia è pronta a vietare una volta per tutte le baby box, strutture situate nei pressi di ospedali e centri sanitari dove lasciare i bambini non voluti.
Noti come nidi della cicogna, questi impianti consentono a madri in difficoltà di lasciare i propri figli in forma anonima, senza incorrere in ripercussioni legali e — soprattutto — in piena sicurezza per la salute del bambino. L’iniziativa ricalca la ruota degli esposti di epoca medievale, una bussola girevole posta fuori da chiese e conventi nella quale venivano lasciati gli esposti, i neonati abbandonati.
Nel paese il programma è partito per la prima volta nel 2011 e oggi conta diciannove baby box in dodici regioni diverse. Queste strutture consistono in una serie di incubatrici riscaldate, dotate di lenzuola e coperte pulite. Trenta secondi dopo aver depositato il bebè, lo staff dell’ospedale riceve un segnale sonoro, segno che è possibile andare a prendere il piccolo. I genitori hanno sei mesi di tempo per decidere di riprendere con sé il figlio, solo dopo essersi sottoposti a un test del dna. Scaduto questo lasso di tempo, il bambino viene inserito negli elenchi per le adozioni.
Come già accaduto altrove, l’iniziativa ha scatenato un acceso dibattito, culminato questa estate con la presentazione di un disegno di legge per bandire i nidi, cui il governo di Mosca, a fine settembre, ha dato il suo pieno sostegno. La promotrice dell’iniziativa parlamentare è la conservatrice Yelena Mizulina, secondo la quale le baby box rappresentano un incoraggiamento ad abbandonare i bambini, esponendoli al rischio di cadere vittime del traffico di essere umani. Oltre al bando totale della pratica, il disegno di legge proposto dalla senatrice impone una multa fino a cinque milioni di rubli (circa 80.000 dollari) per le organizzazioni che installano tali nidi, e la chiusura fino a tre mesi delle associazioni.
Se possibile, la proposta di Mizulina ha riacceso ulteriormente il dibattito, anche sui social media. I critici come la senatrice insistono con il dire che i nidi della cicogna non risolvono alla radice il problema dell’abbandono dei bambini, ma aprono invece a un ventaglio di conseguenze indesiderate.
Osservatore Romano
Rallenta l’avanzata su Mosul
Per il presidente Obama la riconquista della roccaforte jihadista sarà una battaglia lunga e difficile ·
19 ottobre 2016
Rallenta l’avanzata dell’offensiva internazionale su Mosul, la principale roccaforte del cosiddetto stato islamico (Is) in Iraq. Tanto che ieri lo stesso presidente statunitense, Barack Obama, ha ammesso che sarà «una battaglia difficile». Le truppe di Baghdad, supportate dagli Stati Uniti, stanno raggiungendo le prime aree popolate da civili rimasti intrappolati nei combattimenti: c’è il rischio concreto — come sottolinea anche il Pentangono — che i jihadisti possano usarli come scudi umani.
Nelle zone da cui finora si è ritirato, l’Is ha lasciato terra bruciata e mine. Ricevendo alla Casa Bianca il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, Obama si è comunque detto certo che l’Is alla fine sarà sconfitto, e la vittoria a Mosul una tappa decisiva in questo difficile percorso. «Sono convinto che potremo avere successo anche se sarà una battaglia difficile, gli iracheni la stanno portando avanti e stanno avanzando, stanno combattendo coraggiosamente, sono convinto che alla fine riusciranno a conquistare Mosul e questo sarà una pietra miliare nella lotta contro l’Is» ha detto Obama. Mosul, città a maggioranza sunnita, è caduta in mano alle forze jihadiste nell’agosto 2014. L’offensiva militare per liberarla è scattata nella notte tra domenica e lunedì. All’operazione partecipano, oltre alle forze irachene, anche le formazioni dei peshmerga curdi, sostenuti dalla coalizione internazionale a guida statunitense. Finora l’avanzata si è svolta soprattutto a est di Mosul. Media curdi affermano che i peshmerga sono entrati a Qaraqosh, cittadina nota per esser stata nel 2014 teatro di un esodo di centomila persone, per lo più cristiani caldei, in fuga dall’arrivo dei jihadisti. Gli stessi media sottolineano che a sud di Mosul l’esercito di Baghdad procede con lentezza a causa delle mine e delle trappole esplosive seminate dall’Isis nei villaggi abbandonati alla periferia. Altri militari curdi nella zona di Sinjar, a ovest, riferiscono di aver visto convogli di mezzi dell’Is fuggire verso il confine siriano.
Lavoro e Fisco
|
rassegna sindacale
del 19/10/2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Il MATTINO
Il vecchio Comune di Nuoro dove avvennero i Moti de Su Connottu
il Fatto Quotidiano
il manifesto
–
San Paolo della Croce
Nacque ad Ovada in Piemonte, da nobile famiglia oriunda di Castellazzo, presso Alessandria. Quando nacque, la camera si illuminò di vivissima luce, e ancora fanciullo fu dall’augusta Regina del cielo salvato da certo naufragio, segni questi che palesano chiaramente i divini disegni di Dio sul nostro Santo.
Coll’uso di ragione incominciò a divampare il suo amore per Gesù e, contemplando i dolori e le sofferenze del Maestro, incominciò il duro esercizio della penitenza.
Infiammato dal desiderio del martirio, già s’era arruolato nella flotta veneziana, pronta per abbattere la mezzaluna che minacciava l’Europa cristiana; ma poi, avendo compreso che ben altra era la volontà divina, lasciò la milizia terrena e formò una valorosa schiera di soldati del Redentore: i Passionisti. Essi si proponevano di far conoscere a tutti i dolori sofferti da Dio per salvarci, e con la loro rigida disciplina, riparare tanti peccati, causa dei dolori di Gesù Crocifisso.
Ritornò in patria e, rifiutate le nozze, abbandonata l’eredità paterna, s’incamminò per la regale via della croce. Ricevette dal suo Vescovo una rude tonaca e dietro suo comando si diede alla predicazione.
Si portò quindi a Roma, ove potè studiare regolarmente la sacra teologia e dove dal Sommo Pontefice Benedetto XIII fu consacrato sacerdote. Ottenuta la facoltà di formare la nuova congregazione, coi primi figli si ritirò nella solitudine di Monte Argentaro, in Toscana, ove già prima la SS. Vergine l’aveva invitato, indicandogli la nera divisa, decorata dello stemma della passione; quivi gettò le fondamenta della sua nuova famiglia dandole le regole, ed aggiungendo ai tre consueti voti quello di promuovere il ricordo della passione.
Grande fu il bene compiuto da questa Congregazione. Innumerevoli eretici, meditando le sofferenze e i dolori di Gesù, riconobbero il loro peccato e pentiti ritornarono in seno alla Chiesa Cattolica.
Tanto era viva la fiamma di carità in quell’anima santa che si palesò anche esternamente bruciandogli spesso la flanella di cui era vestito; nel celebrare non poteva trattenere le lacrime e sovente era rapito in estasi, sollevato da terra, circonfuso da vivida luce.
Fu favorito di molti doni celesti: rivelazioni, colloqui divini, profezie, il dono delle lingue.
Era amato e stimato dai Sommi Pontefici, eppure l’umile Santo si chiamava grande peccatore, degno d’essere calpestato dai demoni.
Nonostante una vita sì penitente, arrivò a veneranda vecchiaia; il 28 aprile del 1775, dati gli ultimi paterni ammonimenti ai suoi diletti figli, ricevuti i Ss. Sacramenti, ricreato da una celeste visione volava al suo Redentore.
PRATICA. Gesù crocifisso sia l’oggetto del nostro amore: egli ci ha amati fino alla morte di croce.
PREGHIERA. Signore Gesù Cristo, che hai donato a S. Paolo una carità singolare perché predicasse 11 mistero della croce, e per suo mezzo hai voluto far fiorire una nuova famiglia nella Chiesa, concedici per sua intercessione, che ricordando continuamente la sua passione in terra, meritiamo di riceverne il frutto in cielo.