Osservatore Romano

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Nidi di cicogna

 

Dibattito in Russia sull’abbandono dei neonati ·

19 ottobre 2016

 
 

 

La Russia è pronta a vietare una volta per tutte le baby box, strutture situate nei pressi di ospedali e centri sanitari dove lasciare i bambini non voluti.

Apertura di una “baby box” a Kirishi in Russia (2012)

Noti come nidi della cicogna, questi impianti consentono a madri in difficoltà di lasciare i propri figli in forma anonima, senza incorrere in ripercussioni legali e — soprattutto — in piena sicurezza per la salute del bambino. L’iniziativa ricalca la ruota degli esposti di epoca medievale, una bussola girevole posta fuori da chiese e conventi nella quale venivano lasciati gli esposti, i neonati abbandonati. 
Nel paese il programma è partito per la prima volta nel 2011 e oggi conta diciannove baby box in dodici regioni diverse. Queste strutture consistono in una serie di incubatrici riscaldate, dotate di lenzuola e coperte pulite. Trenta secondi dopo aver depositato il bebè, lo staff dell’ospedale riceve un segnale sonoro, segno che è possibile andare a prendere il piccolo. I genitori hanno sei mesi di tempo per decidere di riprendere con sé il figlio, solo dopo essersi sottoposti a un test del dna. Scaduto questo lasso di tempo, il bambino viene inserito negli elenchi per le adozioni.
Come già accaduto altrove, l’iniziativa ha scatenato un acceso dibattito, culminato questa estate con la presentazione di un disegno di legge per bandire i nidi, cui il governo di Mosca, a fine settembre, ha dato il suo pieno sostegno. La promotrice dell’iniziativa parlamentare è la conservatrice Yelena Mizulina, secondo la quale le baby box rappresentano un incoraggiamento ad abbandonare i bambini, esponendoli al rischio di cadere vittime del traffico di essere umani. Oltre al bando totale della pratica, il disegno di legge proposto dalla senatrice impone una multa fino a cinque milioni di rubli (circa 80.000 dollari) per le organizzazioni che installano tali nidi, e la chiusura fino a tre mesi delle associazioni.

Se possibile, la proposta di Mizulina ha riacceso ulteriormente il dibattito, anche sui social media. I critici come la senatrice insistono con il dire che i nidi della cicogna non risolvono alla radice il problema dell’abbandono dei bambini, ma aprono invece a un ventaglio di conseguenze indesiderate.

Osservatore Romanoultima modifica: 2016-10-19T19:27:32+02:00da vitegabry
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