Archivi giornalieri: 24 novembre 2015

​Voce contro l’intolleranza politica e religiosa

 

 

Parte dal Kenya un viaggio segno di speranza per tutto il continente ·

24 novembre 2015

 
 

 

La visita di un Pontefice rimane viva per generazioni nel cuore di quanti hanno la benedizione di poterla vivere. Il primo Papa a visitare il Kenya è stato Giovanni Paolo ii, ora santo. Durante il suo pontificato è venuto per ben tre volte nel nostro amato Paese: nel 1980, nel 1985 e nel 1995. Molte cose sono cambiate dall’ultima visita, vent’anni fa, e nel Paese sta montando l’attesa per l’arrivo di Papa Francesco. La gioia per la sua visita è palpabile, unisce l’intero Paese abitato da 44 milioni di persone appartenenti a 42 tribù.

Da quando i primi missionari dello Spirito Santo hanno messo piede a Mombasa, nel 1890, la comunità cattolica è cresciuta rapidamente. Oggi oltre quattordici milioni di keniani sono cattolici, sono distribuiti nelle quattro province metropolitane di Nairobi, Kisumo, Mombasa e Nyeri, che comprendono 24 diocesi, un vicariato apostolico e un ordinariato militare. Il numero delle nuove diocesi è cresciuto costantemente: dalle otto esistenti al momento dell’indipendenza alle ventisei attuali.

Dall’ultima visita pontificia sono state create cinque nuove diocesi. Si tratta di Kericho e il vicariato apostolico di Isiolo (1995), Malindi (2000), Maralal (2001), Nyahururu (2002).

Più di un secolo fa, nella sua enciclica Fidei donum. Papa Pio ix esortò la Chiesa a mandare più missionari in Africa. Il suo invito fu ascoltato e continua a essere ascoltato da migliaia di missionari, che hanno contribuito a realizzare stazioni pastorali in alcune delle regioni più povere e isolate del Kenya.

Lo spirito di Fidei donum è testimoniato al meglio da suor Irene Stephane, beatificata in una cerimonia ricca di colori nell’arcidiocesi di Nyeri il 23 maggio 2015. Come è stato per la beatificazione di Nyaatha — il nome Nyaatha, che significa “la misericordiosa”, è stato attribuito a suor Irene per la sua generosità e il suo amore verso i poveri — la visita di Papa Francesco è vista dai keniani come un segno di speranza in una fede rinnovata e in un risveglio della missione della Chiesa chiamata a testimoniare Cristo in questa terra.

Siamo ulteriormente rafforzati nella speranza e nella fede dall’istruzione della causa di beatificazione del cardinale Michael Maurice Otunga, ora venerabile e, di fatto, vero figlio del suolo keniano, che accolse Giovanni Paolo ii nelle sue visite al Paese e che resta un modello da imitare per le sue virtù di semplicità, passione per il lavoro pastorale e sollecitudine per i poveri, e soprattutto per il suo grande amore verso Dio e gli uomini. Ciò è una chiara espressione dei frutti del lavoro missionario, e la visita di Papa Francesco ravviverà quello spirito e lascerà un segno indelebile nella storia della nostra terra e nella sua gente per generazioni a venire.

L’ultima visita papale si svolse nella scia dei forti venti di cambiamento socio-politico che stavano attraversando l’Africa in generale e il Kenya in particolare. Nel suo discorso durante la cerimonia di benvenuto, Giovanni Paolo ii disse: «Vengo come chi è profondamente preoccupato per il destino dei popoli dell’Africa. L’Africa si trova a un crocevia. I suoi popoli e i loro governanti sono chiamati a far ricorso a tutta la loro saggezza nel difficile e urgente compito di promuovere uno sviluppo che non sia solamente economico e materiale, ma che comporti l’edificazione di una civiltà basata sul rispetto per tutti i membri della società, per i loro diritti e le loro libertà, così come per la natura spirituale di ciascuna persona». Le sue sagge parole giungevano molto opportune.

All’epoca, nel Paese era in atto una transizione socio-politica. Di fatto, la visita del Papa annunciò un tempo di grandi cambiamenti per il nostro Paese; cambiamenti che la Chiesa in Kenya, all’epoca, ha aiutato a modellare e a guidare.

La prima visita di Papa Francesco in Kenya non sarà molto diversa. Anche se nel Paese tante cose sono cambiate, le sfide sono molto simili. Milioni di keniani vivono ancora in povertà. Le famiglie si spezzano sotto la forte pressione del materialismo e del crollo dei valori africani. Le politiche divisive, la corruzione e le differenze di etnia vissute in maniera negativa continuano a erodere la nostra società. La Chiesa è stata ed è in prima linea nell’indicare queste sfide e sollecitare attivamente il Governo a risolverle.

Per quanto riguarda il lavoro pastorale, la Chiesa ha compiuto progressi immensi nel corso degli anni. Le vocazioni sono prosperate; abbiamo ora centinaia di seminaristi. Oggi possiamo dire con orgoglio che la Chiesa in Kenya sta inviando missionari nel mondo. Centinaia di nostri sacerdoti, religiosi e religiose servono in Europa, Asia e America.

Riteniamo necessario non solo andare incontro ai bisogni spirituali dei milioni di persone che hanno bisogno di Cristo nella loro vita, ma anche dare testimonianza attraverso il servizio alla comunità. Qui la Chiesa cattolica gestisce oltre ottomila scuole, 470 strutture sanitarie e 18 scuole di medicina.

Il futuro della Chiesa in Kenya è luminoso. Lo rispecchiano la Pontificia infanzia missionaria, sempre più viva nelle ventisei diocesi, e la partecipazione attiva dei giovani. Sono loro il nostro futuro, i pilastri.

Quando il Papa toccherà per la prima volta il suolo africano, ricorderemo il suo consolante messaggio di condoglianze nel nostro momento più buio quando, il 4 aprile 2015, alcuni terroristi uccisero 147 studenti all’università di Garissa. Allora, in un messaggio a tutti i keniani, Papa Francesco inviò «l’assicurazione delle sue preghiere e della sua vicinanza spirituale alle famiglie delle vittime e a tutti i keniani in questo momento di dolore», affidando «l’anima dei defunti all’infinita misericordia di Dio Onnipotente» e pregando «perché tutti coloro che li piangono trovino consolazione nella loro perdita. Insieme a tutte le persone di buona volontà nel mondo intero». Il messaggio continuava così: «Sua Santità condanna questo atto di insensata brutalità e prega per un cambiamento del cuore di quanti l’hanno perpetrata», e «invita tutti coloro che hanno autorità a raddoppiare i propri sforzi per lavorare con tutti gli uomini e le donne in Kenya per porre fine a questa violenza e accelerare l’alba di una nuova era di fratellanza, giustizia e pace».

La visita di Francesco rafforzerà la nostra determinazione a combattere il terrorismo e a incoraggiare lo spirito di tolleranza religiosa e coesione in tutto il mondo. La sua presenza renderà concrete le sue parole: lui viene per esprimere la sua empatia con tutti coloro che hanno perso persone care a causa dell’intolleranza politica o religiosa. La sua presenza fisica parlerà con voce più alta rispetto alle parole e dirà: «Fratelli, vengo per “sentire” con voi e accompagnarvi verso la fine del cammino; non abbiate paura!».

La visita del Papa è un dono di Dio; egli viene per risollevare l’Africa nella speranza e nella fede, per incoraggiare e motivare il mondo perché non tutto è perduto e per rafforzare la nostra determinazione a cercare di fare del Kenya la perla d’Africa. Karibu (“benvenuto”) in Kenya, Papa Francesco!

di John Njue,
Cardinale arcivescovo di Nairobi

 

Minaccia globale

 

 

Allerta globale del Pentagono mentre Londra parla del rischio di attacchi nucleari 

24 novembre 2015

 
 

Hollande a Washington per rafforzare il fronte anti-jihadista

Resta alta l’allerta terrorismo in tutto il mondo occidentale. Mentre Londra teme che i jihadisti dello Stato islamico (Is) possano procurarsi «componenti radiologiche per costruire ordigni nucleari sporchi», come si legge in un documento di intelligence citato dal premier Cameron nel suo intervento a Westminster, un nuovo allarme arriva dal dipartimento di Stato americano. 

Un agente di polizia nel centro di Bruxelles (Ap)

Questa volta, per gli analisti del Pentagono la minaccia è su scala globale: i cittadini statunitensi sono stati esortati a tenere la massima attenzione in qualsiasi parte del mondo essi si trovino almeno fino al 24 febbraio 2016. Secondo Washington, diversi gruppi terroristici stanno pianificando ovunque attacchi con l’utilizzo di armi convenzionali e non. Nell’allerta del Pentagono si avvisa anche del rischio di attacchi da parte di “lupi solitari”, singoli individui che decidono di compiere autonomamente azioni terroristiche. E nel frattempo, con l’obiettivo di rafforzare la lotta contro lo jihadismo dell’Is, il presidente francese, François Hollande, è giunto oggi a Washington per incontrare il presidente Barack Obama. Tema centrale del colloquio sarà la situazione politica e militare in Siria. Hollande mercoledì riceverà a Parigi il cancelliere tedesco, Angela Merkel, mentre giovedì sarà a Mosca per vedere il leader russo, Vladimir Putin.

 
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    Terrorismo
 
 

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Santa Flora di Cordova

 


Santa Flora di Cordova

Nome: Santa Flora di Cordova
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 24 novembre

Nacque a Cordova nella Spagna islamica, da padre musulmano e madre cristiana. Una volta morto il padre fu educata al cristianesimo insieme alla sorella Baldegoto ma fu osteggiata dal fratello musulmano. Scappò una prima volta dalla casa natale per farvi poi ritorno poiché suo fratello aveva fatto imprigionare dei religiosi e dei chierici per ricattarla. Tornata fu brutalmente battuta. Si allontanò di nuovo da casa per anni e ne fece ritorno per volontà di martirio. Flora sapeva del destino che l’avrebbe aspettata se si fosse consegnata al cadì. Fu imprigionata ed in carcere conobbe Eulogio, uno dei martiri di Cordova che diede notizia del suo martirio e fu decapitato per aver professato la fede cattolica.

Si disse che il suo corpo, dopo essere stato gettato nei campi e rispettato dalle bestie che non se ne nutrirono, fu gettato nel fiume Guadalquivir.

fonte:wikipedia.org

Call center

Min. Lavoro: indennità per i lavoratori dei call center

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DI  IN 24 NOVEMBRE 2015MINISTERO DEL LAVORO
Lavoratori dei call center

Lavoratori dei call center
Ministero delLavoro: nuova indennità per i lavoratori dei call center esclusi dalla normativa della CIGS

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia, ha emanato il decreto n. 22763 del 12 novembre 2015, con il quale viene riconosciuta una indennità per i lavoratori dei call center esclusi dalla normativa della CIGS.

Si tratta di un’indennità pari al trattamento massimo di integrazione salariale straordinaria, erogata ai lavoratori dei call center che non rientrano nel campo di applicazione del trattamento straordinario di integrazione salariale.

Aziende e lavoratori dei call center destinatari

L’indennità è destinata ai lavoratori di aziende con più di 50 unità, nel semestre precedente alla presentazione della domanda, con unità produttive in diverse Regioni o Province Autonome e che abbiano attuato entro il 31.12.2013 le misure di stabilizzazione dei collaboratori a progetto ancora in forza alla data di pubblicazione del presente decreto.

L’indennità può essere richiesta quando la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa sia determinata da una crisi aziendale, ad esclusione, a decorrere del 1° gennaio 2016, dei casi di cessazione dell’attività produttiva dell’azienda o di un ramo di essa.

Il programma di crisi aziendale deve contenere un piano di risanamento volto a fronteggiare gli squilibri di natura produttiva, finanziaria, gestionale o derivanti da condizionamenti esterni. Il piano deve indicare gli interventi correttivi da affrontare e gli obbiettivi concretamente raggiungibili finalizzati alla continuazione dell’attività aziendale e alla salvaguardia occupazionale.

La concessione del trattamento è disposta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sulla base di specifici accordi siglati in ambito ministeriale e per periodi non superiori a 12 mesi.

Contributo aggiuntivo a carico dell’azienda

A carico delle imprese che presentano domanda di fruizione del trattamento in oggetto è stabilito un contributo addizionale nella misura prevista dall’art. 5 del d. lgs. n. 148 del 14 settembre 2015 ovvero:

  • 9% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate, relativamente ai periodi di integrazione salariale ordinaria o straordinaria fruiti all’interno di uno o più interventi concessi sino a un limite complessivo di 52 settimane in un quinquennio mobile;
  • 12% oltre il limite di cui alla lettera a) e sino a 104 settimane in un quinquennio mobile;
  • 15% oltre il limite di cui alla lettera b), in un quinquennio mobile.

Contribuzione figurativa

In materia di contribuzione figurativa si applica quanto previsto dall’articolo 6 del decreto legislativo n. 148 del 2015.

Casi particolari

Per quanto non previsto dal presente decreto si applicano le disposizioni del D. lgs n. 148 del 14 settembre 2015 in materia di integrazione salariale, in quanto compatibili.

 

 

  Min. Lavoro: decreto n. 22763 del 12 novembre 2015 (151,0 KiB, 19 hits)

Tagli ai Patronati

Tagli ai Patronati – Piemonte, una catastrofe che deve essere evitata

La rete dei patronati CePa Acli, Inas, Inca, Ital è presente in Piemonte con: 

– 327 dipendenti;

– 191 uffici in Piemonte (in tutti i       capoluoghi di provincia e nei maggiori comuni);

– 3.800 ore alla settimana di apertura al pubblico. La rete fornisce assistenza e tutela sociale a tutti i cittadini italiani e stranieri su 92 tipologie di servizi che abbracciano tutto l’arco della vita, dalla maternità anticipata ai ratei di pensione post‐mortem e che in particolare consentono di accompagnare le persone nei momenti più difficili della propria vita, per situazioni legate al lavoro, alla salute, alla malattia, alla famiglia, garantendo di vedere realizzati in concreto i propri diritti.

Nel 2014 sono state patrocinate in Piemonte circa 530.000 istanze nei confronti dell’Inps Inps – Inail – ex Inpdap – Ministero degli interni riguardanti: sostegno al reddito, immigrazione, socioassistenziale,
previdenza, danni da lavoro, assistenza giudiziaria e medico legale.

Di queste 530.000 istanze inoltrate agli enti, solo il 23 % è finanziato dal Fondo patronati, mentre il
restante 77 % non lo è, pur mantenendo l’obbligo di gratuità del servizio da parte del patronato.

Cosa prevede il ddl della legge di stabilità 2016 (maxiemendamento, comma 344):

– la decurtazione del fondo per l’esercizio finanziario dello Stato dell’anno 2016 di 28 milioni (la Legge di Stabilità 2015 aveva già tagliato il suddetto Fondo per 35 milioni di euro). Tale disposizione è palesemente incostituzionale (come la precedente dello scorso anno) in quanto sottrae uno specifico gettito contributivo previdenziale obbligatorio previsto per il finanziamento del Fondo Patronati per dirottarlo arbitrariamente e farlo affluire nel Bilancio dello Stato convertendolo in un vero e proprio prelievo fiscale;

– la diminuzione dell’acconto dal 72% (prima della Legge di Stabilità 2015 era fissato all’80 %) al 65 %
per l’esercizio finanziario dello Stato dell’anno 2017. Si evidenzia che l’acconto al quale si riferisce la
disposizione non è inerente a somme erogate ai Patronati per attività da svolgere nell’anno di erogazione dell’acconto stesso, ma trattasi di anticipazione a rimborso per attività già svolte;

– l’abbattimento dell’aliquota di prelevamento dallo 0,207% (prima della Legge di Stabilità 2015 era
fissata allo 0,226%) allo 0,193% a partire dal gettito contributivo dell’anno 2015. L’effetto di questa
disposizione è quello di ridurre in maniera consistente e permanente il finanziamento dei Patronati.

La rete nazionale dei nostri patronati ha portato un risparmio annuo a favore dello Stato di circa 665 milioni di euro a livello nazionale. La “razionalizzazione” che ha prodotto per l’Istituto un’importante riduzione dei costi, è stata resa possibile proprio dalla rete dei Patronati i quali hanno svolto un ruolo da un lato di supplenza sul territorio, vista la diminuzione degli uffici e del personale INPS e, dall’altro, di intermediazione tra i cittadini e l’Istituto.

L’importanza e la rilevanza dell’attività dei Patronati è provata oggettivamente dalla percentuale nazionale delle domande di prestazioni previdenziali, sociali ed assistenziali istruite dai Patronati e trasmesse in via telematica pari all’82,12% di tutte le domande presentate all’INPS, mentre solo il 17,88% delle domande sono presentate direttamente dai cittadini o da altri intermediari.

I Patronati sono inoltre soggetti fondamentali per l’assistenza e la tutela delle fasce più deboli dei cittadini come dimostrano i dati degli interventi realizzati nel 2014 solo in Piemonte dalla rete CePa.

Tra le varie tipologie di interventi effettuati dalla rete dei Patronati vi sono state ben 32.379 le domande di pensione; 22.634 assegni familiari; 16.043 maternità; 61.308 disoccupazioni; 13.084 mobilità; 35.770 immigrazione; 5.338 domande di infortuni e malattie professionali; 42.812 riconoscimenti dello stato di handicap o di inidoneità al servizio; 1.785 prestazioni accessorie per handicap; 23.712 rilascio Cud Inps; 16.694 ricostituzioni di pensioni.

Deve quindi esserci la consapevolezza che questa entità di tagli è una catastrofe per tutti i cittadini in quanto non permette nessuna riorganizzazione dei patronati, salvo drastiche riduzioni di personale e delle strutture.

Faremo in modo che anche tutte le istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali, gli enti previdenziali, le forze politiche e chi dovrà votare questa legge in via definitiva sappiano della grande responsabilità che si assumono e della grave conseguenza che questo atto può determinare.

Tagli ai Patronati

Tagli ai Patronati: Acli, Inas, Inca e Ital avviano la Campagna Selfie “#iocimettolafaccia #xidiritti

Evitare che vengano intaccate le tutele previdenziali e socio-assistenziali garantite gratuitamente dai patronati ed impedire il licenziamento di migliaia di operatori: sono questi gli obiettivi della campagna “#iocimettolafaccia #xidiritti”, lanciata oggi sul sito www.tituteliamo.it dai Patronati d’Italia (Acli, Inas, Inca e Ital).

L’iniziativa mira a coinvolgere tutti i cittadini, che potranno postare i loro selfie a sostegno della richiesta di annullare i tagli previsti dalla legge di stabilità.
Nonostante al Senato la riduzione dei fondi sia passata da 48 a 28 milioni di euro, infatti, i promotori sottolineano che anche un intervento più “leggero” danneggerebbe l’attività di pubblica utilità svolta, prevista dalla Costituzione.

La sforbiciata si aggiungerebbe a quella di 35 milioni di euro dello scorso anno e ad altri interventi strutturali che – di fatto – abbatteranno significativamente le risorse e, con esse, la capacità di continuare a fornire i servizi di tutela.

Nonostante lo scorso anno si fossero ridotti i tagli in cambio della richiesta di sottoporre il sistema patronati ad una profonda riforma orientata ad una maggiore trasparenza, il Governo stesso non ha provveduto ad attivare del tutto questa revisione, evitando di fornire spiegazioni plausibili per questa scelta e tornando a proporre la riduzione dei fondi.

Per sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di annullare il taglio e permettere ai patronati di portare avanti la loro missione solidale, da oggi tutti possono “metterci la faccia”, con un semplice autoscatto.

Proseguono intanto in Italia e all’estero le iniziative di protesta e sensibilizzazione di Acli, Inas, Inca e Ital: un’ampia mobilitazione portata avanti dai Patronati che prevede, per il prossimo mese di dicembre, l’apertura straordinaria delle sedi o del servizio di patronato nelle piazze cittadine da parte degli operatori. 

Tagli a Caf

Tagli a Caf e Patronati – Mobilitazione anche in Abruzzo

Cgil, Cisl e Uil Abruzzo si mobilitano in difesa dei diritti sociali, previdenziali, assistenziali e fiscali dei cittadini e dei posti di lavoro minacciati dai tagli ai Patronati e ai Caf inseriti nella legge di stabilità.
Cgil Cisl Uil abruzzesi in una nota giudicano “incomprensibile e grave l’attacco che ogni anno il governo sferra nei confronti dei servizi di assistenza fiscale e previdenziale che si rivolgono soprattutto ai lavoratori, ai pensionati e ai disoccupati”.

“Anche per il 2016 sono previsti interventi di riduzione sul fondo dei Patronati per 28 milioni di euro, e sul Fondo per i compensi ai Caf per 40 milioni per il 2016, 70 milioni per il 2017, 70 milioni per il 2018 e 100 milioni per il 2019”.

Cgil, Cisl e Uil chiedono che le ipotesi di riduzione dei Fondi vengano azzerate e che si ponga fine al clima di enorme incertezza e preoccupazione che rischia di compromettere l’importante funzione
sociale che anche nella nostra regione svolgono da sempre Caf e Patronati.

Cgil Cisl e Uil invitano tutte le strutture sindacali ad attivarsi per organizzare anche in Abruzzo presidi presso le prefetture, in questi giorni. Inoltre invitano i deputati e i senatori locali ad un incontro/confronto per rappresentare la delicatissima situazione che si potrebbe creare se i tagli venissero confermati.

Locazioni

 

Locazioni: il nuovo contratto di affitto

 

Legge di Stabilità 2016 contro gli affitti in nero: registrazione contratto di locazione entro 30 giorni a pena nullità, ricorso inquilino e rimborso del maggiore canone, può presentare ricorso: novità sulle locazioni in Legge di Stabilità.

 – 24 novembre 2015
Pmi TVLa Legge Stabilità secondo il ministro dell’Economia
 

 

Vetrina agenzia immobiliare

La Legge di Stabilità 2016 cambia una serie di norme relative al contratto di affitto di un immobile, con l’obiettivo di combattere il pagamento in nero e di velocizzare l’eventuale contenzioso. Le novità sono contenute nel comma 32, che riformula l’articolo 13 della legge 431/1998, relativo ai patti contrari alla legge. Di fatto, la novità fondamentale sta nel nuovo obbligo di registrazione entro 30 giorni, che rappresenta un paletto alla possibilità di affittare in nero. Ne conseguono nuove possibilità di presentare ricorso da parte dell’inquilino, estese al caso di mancata registrazione nei tempi previsti.

=> Locazioni: registrare il contratto e pagare le tasse

 

 

Registrazione contratto

Innanzitutto, dunque, vengono previste nuove procedure di registrazione del contratto di affitto: il proprietario deve provvedere entro 30 giorni e nei successivi 60 deve darne comunicazione all’inquilino e all’amministratore del condominio. Quest’ultimo potrà in questo modo aggiornare l’anagrafe condominiale di cui all’articolo 1130, comma 1, numero 6 del codice civile.

Canone affitto

Viene confermata la nullità di ogni pattuizione volta a determinare un importo del canonedi locazione superiore a quello del contratto scritto e registrato e a derogare i limiti di durata stabiliti dalla legge. Nel caso in cui intervenga una di queste cause di nullità, l’inquilino può chiedere entro sei mesi la restituzione delle somme corrisposte in più.

L’inquilino può anche presentare ricorso all’autorità giudiziaria, e oltre alla restituzione delle somme in più può chiedere che la locazione venga ricondotta a condizioni conformi a quanto previsto dalle norme. Queste possibilità di ricorso da parte dell’inquilino vengono ampliate anche al caso in cui il locatore non abbia provveduto alla registrazione entro 30 giorni. E’ il giudice a stabilire il canone dovuto e la restituzione delle somme eventualmente in eccesso.

=> Affitti in nero: stop alla denuncia del proprietario

Infine, si stabilisce che tutte le azioni per la restituzione di somme indebitamente versate o per la regolarizzazione del contratto si applicano a tutte le ipotesi previste a partire dall’entrata in vigore della legge 431/98, quindi in pratica si applicano a tutti i contrattistipulati dopo il 30 dicembre 1998.

=> Locazioni a canone concordato: contratto e tassazione

Ricordiamo che in manovra ci sono anche altre novità sugli immobili in affitto, che riguardano specificamente l’IMU, ridotta di un quarto per gli immobili affittati a canone concordato.

 

Se vuoi aggiornamenti su LOCAZIONI: IL NUOVO CONTRATTO DI AFFITTO inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Legge di Stabilità

Legge di Stabilità: le misure non approvate

 

Pensioni, IVA pellet, DIS-COLL 2016: una panoramica di tutti gli emendamenti alla Legge di Stabilità saltati al Senato: ecco il testo finale approdato alla Camera.

 – 24 novembre 2015
Pmi TVDEF 2015: Padoan annuncia PIL +0,7%
 

 

Camera dei Deputati
Legge di Stabilità
 alla Camera, dopo l’approvazione in Senato del maximendamento con tutte le modifiche apportate in commissione Bilancio. Su alcuni capitoli è intervenuto il Senato (imposte sulla casa) ma sono molti gli emendamenti non passati, a partire dalle modifiche sulle pensioni rispetto alle misure inserite in manovra (Opzione Donna estesa a tutto il 2015, part-time per la pensione per chi ha almeno 63 anni, settima salvaguardia esodati e soglia di esenzione fiscale a 8mila euro per over 75), su cui si è deciso di rinviare il dibattito alla Camera.

=> Legge di Stabilità 2016: le modifiche del Senato

Opzione Donna

Al Senato erano stati presentati diversi emendamenti poi respinti, relativi a tematiche destinate a essere riproposte a Montecitorio.

In materia di Opzione Donna, per esempio è saltata l’ipotesi di inserire le lavoratrici che compiono gli anni nell’ultimo trimestre 2015. Al momento, il provvedimento prevede la possibilità di pensione anticipata per le lavoratrici dipendenti con 58 anni e tre mesi e per le autonome con 57 anni e tre mesi, in entrambi i casi con almeno 35 anni di contributi. La maturazione dei requisiti appena descritti deve avvenire entro il 31 dicembre 2015: in pratica, il meccanismo escluse le lavoratrici che compiono gli anni nell’ultimo trimestre. Non si esclude che la modifica venga riproposta alla Camera.

=> Esodati e pensioni nella Legge di Stabilità

Pensione anticipata

In generale resta aperto il capitolo sulla flessibilità in uscita, anche se come è noto una più completa Riforma delle Pensioni è poi prevista per il 2016. Comunque, fra gli emendamenti saltati, c’è anche quello sull’APA, assegno pensionistico anticipato, una possibilità di prepensionamento con cinque anni di anticipo e un trattamento da 800-900 euro al mese, che si restituisce poi quando si matura la pensione piena.

Disoccupazione CoCoPro

La commissione Bilancio del Senato ha detto no anche alla Dis-Coll, indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi iscritti alla gestione separata introdotta dal Jobs Act. La proposta riguardava il rifinanziamento 2016 dopo la sperimentazione 2015. Bocciate anche proposte mirate a correggere una criticità della legge, che come è noto prevede la cessazione del rapporto nel 2015, con almeno quattro mesi di contribuzione, di cui almeno uno nell’anno solare in cui si è interrotto il rapporto. Una clausola, quest’ultima, che rischia di escludere gli eventi di disoccupazione intervenuti nel gennaio 2015, quindi prima di poter maturare un mese di contributi nell’anno in corso. Anche qui, non si esclude che il tema venga riproposto alla Camera.

Altre misure

Saltato l’emendamento che chiedeva una riduzione dell’IVA sui pellet, che resta quindi al 22%.

 

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rassegna sindacale

del 24/11/2015

Fs, Nasso (Filt): si privatizza solo per fare cassa in fretta?

23 novembre 2015 ore 18.48

Ama, Fp Cgil: da primo incontro con gestione commissariale passi avanti

23 novembre 2015 ore 18.42

Termini Imerese: reindustrializzazione in alto mare, 3/12 incontro decisivo

Fiom: lo scenario descritto dall’azienda non solo non ci rassicura, ma conferma le nostre preoccupazioni 
23 novembre 2015 ore 18.28

Vita dura senza i Caf

Prosegue la campagna in difesa dei centri di assistenza fiscale. La legge di stabilità prevede un taglio dei compensi di quasi un terzo. A rischio molti servizi. Cgil e Caaf lanciano una petizione su Change.org: “Non restiamo #SenzaCaf” 
23 novembre 2015 ore 18.02

Irpinia 35 anni dopo: «Non ripetere gli stessi errori»

Il segretario generale della Cgil Avellino, Vincenzo Petruzziello, a RadioArticolo1: “Allora ci fu un grande scatto di solidarietà, che ha permesso la ricostruzione. Ma il divario Nord-Sud c’è ancora e va colmato: non c’è sviluppo senza Mezzogiorno” 
23 novembre 2015 ore 18.00

Marmo, Fillea Massa Carrara: nuova tragedia, 24 ore di sciopero

I sindacati: “Non rassegnarsi” 
23 novembre 2015 ore 17.52

Cgil, Cisl e Uil: idee dal lavoro per l’Umbria, iniziativa il 27/11

23 novembre 2015 ore 17.37

Lombardia: Flc Cgil, scuola nel caos

“La “buona scuola” a fine novembre attende ancora i docenti che devono essere assegnati al cosiddetto “organico potenziato”’ 
23 novembre 2015 ore 17.34

Filcams: voucher e lavoro domestico, alcune precisazioni

“Noi, assieme alla Cgil, sono mesi che cerchiamo di dare l’allarme, preoccupati dalla progressiva liberalizzazione di questo strumento e dalla totale assenza di controlli: non possiamo che essere contenti che Report abbia dedicato un’inchiesta al fenomeno 
23 novembre 2015 ore 17.25

Sanità, lavoratrice reintegrata, suo licenziamento illegittimo

Dopo un iter processuale durato tre anni, è arrivata la sentenza del giudice del lavoro: un successo della Fp Cgil locale. Alessandra era stata licenziata, a questo punto si può dire, ingiustamente. Dopo aver protestato per mancati stipendi 
23 novembre 2015 ore 17.15

Corea del Sud, Cgil: solidarietà a Kctu

Durante: “Ci uniamo all’Ituc nella richiesta di ritiro immediato del mandato di arresto nei confronti del segretario generale Han Sang-gyun da parte del governo, e chiediamo il rilascio dei sindacalisti arrestati recentemente dalla polizia” 
23 novembre 2015 ore 17.02

Cgil Torino: distribuite le ‘panchine rosse’

23 novembre 2015 ore 16.46

Bologna, parte confronto tra sindacati e Comune su partecipate

23 novembre 2015 ore 16.32

Contratti: i sindacati puntano su una proposta autonoma

Riparte il confronto fra Cgil, Cisl e Uil. Franco Martini: “Abbiamo rischiato di andare a rimorchio di governo e imprese, ora riprendiamo il discorso interrotto” 
23 novembre 2015 ore 16.11

«Accanimento sulle donne, cambiare legge Fornero»

Il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in audizione alla Commissione Lavoro alla Camera. “L’opzione donna non è una soluzione, poche possono permettersela. La settima salvaguardia degli esodati ulteriore penalizzazione per le lavoratrici” 
23 novembre 2015 ore 15.54

Cgil-Spi Siena: 30.000 buste con messaggio distribuite in provincia

23 novembre 2015 ore 15.44

Cgil, Cisl, Uil: 24/11 assemblea in Campidoglio, verso manifestazione del 28

23 novembre 2015 ore 15.39

Sud: 27/11 a Napoli assemblea quadri e delegati Cgil

23 novembre 2015 ore 15.32

Banche: Megale (Fisac), bene decreto, ora rilancio istituti per famiglie e imprese

23 novembre 2015 ore 15.28

Ancona, la ripresa è ancora fragile

È quanto emerge dai dati resi noti dall’Inps ed elaborati dall’Ires Marche. Nel dettaglio, a ottobre, sono state circa 1,3 milioni le ore di cig richieste e autorizzate in provincia di Ancona: 448.000 di cigo, 403.000 di cigs e 437.000 di cig in deroga 
23 novembre 2015 ore 15.03

Donne, 24 novembre iniziativa Fisac Cgil a Pisa

23 novembre 2015 ore 15.00

Salute mentale, Fp Cgil Pesaro: tagli ai servizi educativi e assistenziali

I sindacati: “Si tratta di una scelta incomprensibile, che penalizza utenti e lavoratori della cooperativa Alpha”. Appello agli amministratori locali e al presidente della Regione 
23 novembre 2015 ore 14.11

Politiche di genere: in Umbria uno schiaffo al 25 novembre?

23 novembre 2015 ore 13.58

Donne 25 novembre, iniziative Cgil-Cisl-Uil a Modena

23 novembre 2015 ore 13.55

L’integrazione? Parte da una buona scuola pubblica

“Scuola e università sono fondamentali per rispondere all’orrore del terrorismo”: così Domenico Pantaleo (Flc) a RadioArticolo1. Il 28 novembre anche i lavoratori della conoscenza saranno in piazza a Roma per riconquistare il contratto di lavoro 
23 novembre 2015 ore 13.52

Donne 25 novembre, iniziativa Cgil-Spi a Imola

23 novembre 2015 ore 13.43

Fracassi (Cgil): Senato approvi in fretta riforma Codice antimafia

23 novembre 2015 ore 13.18

Cgil Grosseto, fenomeno caporalato è ormai insostenibile

23 novembre 2015 ore 13.15

Caprari, oggi (23/11) altre due ore di scioperi

23 novembre 2015 ore 12.43

Cgil Veneto: conferenza stampa su violenza sulle donne spostata al 26/11

23 novembre 2015 ore 12.38

Infortuni alla guida, 27 novembre convegno a Rimini

23 novembre 2015 ore 12.30

Moneta e legalità: 25/11 incontro Cgil in diretta su RadioArticolo1

23 novembre 2015 ore 12.15

Vignola(Er) : il 25/11 si parla di Patto regionale per il lavoro

23 novembre 2015 ore 12.13

Imperia: studentessa disabile discriminata a scuola

23 novembre 2015 ore 12.07

Emilia Romagna: 26 e 27/11 mobilitazione contro tagli a patronati

23 novembre 2015 ore 11.56

Imperia: nel turismo occupazione in picchiata

23 novembre 2015 ore 11.46

Ancona: domani iniziativa con Susanna Camusso

23 novembre 2015 ore 11.29

Accanto alla persona, anche fuori dal lavoro

Sono sempre di più i lavoratori che si rivolgono al sindacato per cercare un supporto psicologico. A Lucca, la Filcams Cgil attua una convenzione con i terapeuti del Centro per la famiglia allo scopo di offrire agli iscritti il miglior aiuto possibile 
23 novembre 2015 ore 11.19

Marche: il 24/11 inizitiva alla Questura di Ancona

23 novembre 2015 ore 11.08

Gli appuntamenti dal 23 al 28 novembre

E’ la settimana della grande manifestazione dei lavoratori pubblici, sabato 28 a Roma. Intanto la legge di stabilità approda a Montecitorio e si aprono tavoli importanti per Italcementi e Ati group. Si vota alla Perugina e nel Gruppo Fs 
23 novembre 2015 ore 10.42

L’Aquila: il 2 dicembre scioperano le lavoratrici Coopservice

23 novembre 2015 ore 10.15

Lavoratori ex legge 61 (terremoto), da oggi presidio permanente sotto Regione Umbria

23 novembre 2015 ore 09.58

Gruppo Fs: 60mila ferrovieri al voto

Da martedì 24 novembre si aprono le urne per eleggere 1295 delegati e 473 rappresentanti per la sicurezza. A Firenze la presentata la squadra Filt Cgil per la Toscana 
23 novembre 2015 ore 09.45

«Contro le mafie riattiviamo il lavoro»

A Bagheria l’iniziativa della Cgil sulla legge di iniziativa popolare “Io riattivo il lavoro” approvata alla Camera. È la prima volta in 15 anni che un ramo del Parlamento accoglie un provvedimento nato dalla società civile 
23 novembre 2015 ore 09.33

Basta tagli, Lorenzin dica che sanità vuole

Il 25 novembre entra in vigore la norme Ue che permette al personale di godere del giusto riposo. Per attuarla servono 60 mila infermieri in più, invece la Legge di stabilità prevede nuovi tagli. La manifestazione unitaria di sabato 28 è la nostra risposta 
23 novembre 2015 ore 09.28

Pesaro: cala la Cig in tutta la provincia

23 novembre 2015 ore 09.17

Fbm (Tr): elezioni Rsu, successo della Fillea

23 novembre 2015 ore 08.57

Scuola e lavoro, così si batte il terrorismo

“All’uso delle armi e del terrore, bisogna opporre la scelta della diplomazia e della pace, del rispetto reciproco, della religione come scelta individuale” scrive Susanna Camusso: “Bene fa il governo a richiamare l’intera Europa alle sue responsabilità” 
23 novembre 2015 ore 08.22

PMI

PMI.it martedì 24 Novembre 2015
 
Danea

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