Archivi giornalieri: 17 novembre 2015
Osservatore Romano
L’albero e il presepe
in piazza San Pietro
Provengono dalla Baviera e da Trento ·
17 novembre 2015
Giungerà dalla Baviera l’albero di Natale che sarà innalzato quest’anno in piazza San Pietro, mentre il presepe verrà donato dall’arcidiocesi e dalla provincia autonoma di Trento, in collaborazione con l’Associazione amici del presepio di Tesero. Ne dà notizia un comunicato del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, che fornisce indicazioni e dettagli.
L’albero, un abete rosso a due punte, alto 32 metri (ridotto a 25 per permetterne il trasporto), è un dono dei comuni di Hirschau, Schnaittenbach e Freudenberg. Arriverà a Roma nella notte tra il 18 e il 19 novembre e, con l’ausilio del personale della Direzione dei Servizi tecnici e del Servizio giardini, verrà innalzato in piazza San Pietro. Sarà possibile vederlo insieme con il presepe a partire da martedì 8 dicembre, mentre per l’illuminazione si dovrà attendere il pomeriggio di giovedì 17. Quest’anno l’albero risulterà più colorato: infatti, alcune delle sfere saranno riproduzioni di lavori in argilla creati da bambini in cura presso i reparti oncologici di ospedali italiani e raffigurano i loro sogni e desideri. Assieme ai loro genitori, questi bambini hanno partecipato a un programma di ceramico-terapia ricreativa presso i laboratori ospedalieri permanenti ideati, coordinati e gestiti dalla fondazione Contessa Lene Thun onlus.
La scenografia del presepe vuole ricordare le caratteristiche costruzioni rurali trentine e si compone di 24 figure a grandezza naturale in legno scolpito e dipinto. Due i gruppi principali: la natività con Maria, Giuseppe e il Bambino al centro della scena e i tre Magi in arrivo per l’adorazione. Intorno, alcuni personaggi con abbigliamento tipico dei paesi dolomitici del Trentino della metà Novecento. Una delle figure maschili è rappresentata mentre compie un’opera di misericordia: aiuta un anziano.
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Corriere dell Sport
L’OSSERVATORE ROMANO
IL FOGLIO
Rischio Mini-TASI 2016 nei Comuni in ritardo
Comuni con delibera IMU-TASI 2015 tra luglio e settembre: possibile mini-TASI a conguaglio da pagare in gennaio, per la proroga in Legge di Stabilità 2016.
Le complicazioni in materia di IMU e TASI non smettono di stupire: la proroga nella Legge di Stabilità per le delibere dei Comuni sulle aliquote 2015 non ha effetto sull’anno in corso, perché la manovra entra in vigore nel 2016, ma potrebbe portare a una “mini-TASI“ da pagare in gennaio, come è successo nel 2014 con la mini IMU. In pratica, i Comuni che hanno emesso le delibere nel periodo compreso fra fine luglio (il termine ordinario) e fine settembre (scadenza prorogata dalla Stabilità 2016), potrebbero decidere di effettuare un conguaglio.
=> IMU-TASI: caos aliquote in Legge di Stabilità
La questione è la seguente: il 16 dicembre bisogna pagare il saldo TASI 2015.
- Nel caso in cui l’aliquota comunale sia stata decisa dall’amministrazione entro luglio, il contribuente pagherà l’imposta sugli immobili aggiornata con le aliquote 2015.
- Se il Comune ha deliberato in un periodo successivo ma entro settembre, in dicembre i proprietari di immobili pagheranno sulla base delle aliquote 2014 (la proroga non può avere effetto) ma in gennaio potrebbero essere chiamati a recuperare la differenza con quelle deliberate nel 2015, attraverso una mini TASI.
=> Riforma TASI e IMU: aliquote e sconti 2016
Se la proroga resterà nella Legge di Stabilità il meccanismo sarà quello descritto. Non si esclude che, per evitare questo scenario, il legislatore decida di inserire la proroga in un’altra norma che entri in vigore immediatamente, consentendo quindi di applicare le nuove aliquote già con il saldo di dicembre.
Nell’attesa di conoscere le decisioni del Governo, per i contribuenti resta l’incertezza relativa all’importo TASI da pagare in dicembre o in gennaio. L’ennesima complicazionedi un’imposta, quella sulla casa, già abbastanza intricata: centinaia di aliquote diverse nei Comuni, con detrazioni ed eccezioni varie sulle tipologie di immobili, per non parlare del fatto che le imposte sono due (TASI e IMU) e bisogna sommarle.
=> IMU-TASI: storia tragicomica di una tassa
Secondo i calcoli della UIL, i Comuni in cui le delibere in ritardo cambiate fra agosto e settembre (nei quali si inserisce il meccanismo che potrebbe portare alla mini TASI di gennaio), sono 844. Fra gli altri, Napoli, Avellino, Frosinone, Mantova, Matera, Rieti, Terni, Trieste, Verbania (non sempre si tratta di aumenti). Le delibere “estive” sono 2.188 di cui 569 riguardano solo la TASI. Le altre (circa 1500) riguardano invece le imposte sulla casa, IMU o TASI.
Concludendo: la prima cosa che i contribuenti devono fare è controllare se il Comune in cui è ubicato l’immobile per il quale devono pagare la tassa sia fra quelli che hanno emesso una nuova delibera dopo fine luglio ma entro il 30 settembre. In questo caso, se la proroga resterà inserita in Legge di Stabilità pagheranno il saldo di dicembre applicando l’aliquota 2014, ma non si esclude che possano poi essere chiamati, in gennaio, a pagare un conguaglio. Altro rischio, secondo la UIL, è che i Comuni decidano di recuperare il mancato gettito tramite un aumento di TARI o addizionali IRPEF.
ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE17/11/2015
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