Archivi giornalieri: 1 novembre 2015

Osservatore Romano

 

Prove di intesa a Vienna

 

 Restano però divergenze sul futuro di Assad mentre gli Stati Uniti inviano truppe speciali nel nord della Siria ·

31 ottobre 2015

 
 

 

Rimangono differenze sul futuro di Bashar Al Assad, che Stati Uniti ed Europa vorrebbero coinvolgere il meno possibile nella transizione mentre Russia e Iran lo giudicano indispensabile per evitare una vittoria del cosiddetto Stato islamico (Is) e il caos. E c’è a sorpresa la decisione statunitense di inviare una cinquantina di militari nel nord della Siria, un’ipotesi che non piace né a Mosca né a diversi Paesi arabi. 

Ma per la prima volta, ieri a Vienna, si registrano progressi non indifferenti in seno alla comunità internazionale per una transizione politica in Siria, lavorando sull’ipotesi di raggiungere un cessate il fuoco, tra quattro, sei mesi, per concentrare le forze nella lotta al terrorismo. La Casa Bianca ha ieri precisato che i circa cinquanta militari delle forze speciali avranno come missione di consigliare e addestrare i ribelli contro i jihadisti dell’Is ma non di combattere. Washington annuncia anche il dispiegamento di nuovi cacciabombardieri nella vicina Turchia. Nel comunicato finale del vertice di Vienna — che non contiene nessun riferimento ad Assad — si chiede che «l’Onu convochi il Governo siriano e l’opposizione per avviare un processo politico, che porti a una governance credibile e non settaria, seguito da una nuova costituzione e da elezioni». Le elezioni dovranno svolgersi sotto la supervisione delle Nazioni Unite e aperte “alla diaspora” e ai rifugiati.In una conferenza stampa, il segretario di Stato americano, John Kerry, ha detto che a Vienna è stato raggiunto un accordo sulla necessità di una transizione politica, ma ha insistito sul fatto che rimangono divergenze tra Stati Uniti e Russia, pur rilevando che non devono essere un ostacolo per una soluzione in Siria.

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Osservatore Romano

​Tutto per i sacerdoti

 

 ​A Frascati il cardinale Amato ha beatificato Maria Teresa Casini ·

31 ottobre 2015

 
 

 

La cura delle vocazioni sacerdotali dalla loro origine fino alla maturazione è stata l’intuizione carismatica di Maria Teresa Casini. Lo ha sottolineato il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, presiedendo sabato mattina, 31 ottobre, a Frascati, la messa per la beatificazione della fondatrice della congregazione delle suore oblate del Sacro Cuore di Gesù.

«Dare alla Chiesa santi sacerdoti», ha ricordato il porporato, è stata la ragione del suo apostolato e della sua «coraggiosa e profetica pedagogia vocazionale», da lei attuata «con una materna disponibilità alla voce del Signore, con una preghiera assidua e fiduciosa e con una sorprendente creatività». La nuova beata ha intravisto «per tempo la carenza delle vocazioni sacerdotali, affrontandola con coraggio e concretezza e proponendosi di donare alle diocesi molti e santi sacerdoti, rinnovati dal fuoco della Pentecoste». Da questa sua intuizione sono nati i preseminari e i collegi dei Piccoli amici di Gesù, «con lo scopo di preservare e coltivare la vocazione di quei fanciulli, che il Signore chiamava al suo servizio».

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