Povertà infantile

Povertà infantile: servizi per ridurre povertà e disuguaglianza

Dati e delle soluzioni per contrastare la povertà infantile e assicurare un futuro ai “figli della crisi” se ne è parlato ieri a Brescia nell’ambito del convegno “Povertà minorile. I figli della crisi e il diritto al futuro”, che ha visto la partecipazione della Fondazione Zancan.

L’intera fascia di età fino a 18 anni ha risentito delle conseguenze devastanti della crisi economica, ha sottolineato l’associazione ricordando i dati Istat: nel triennio 2011-2013 è raddoppiato il numero di minori italiani in “povertà assoluta”: da 723 mila bambini e ragazzi nel 2011 a 1 milione 434 mila nel 2013. Ciò significa che nel 2013 un minore su sette (il 13,8% dei residenti) era in povertà assoluta. Non solo: nel 2013 il 27,9% dei bambini italiani fino a 6 anni era a rischio di povertà o esclusione sociale (era il 26,3% nel 2007).

“Negli ultimi decenni abbiamo assistito a una sorta di schizofrenia istituzionale – ha ribadito la Fondazione – : da un lato una produzione di dichiarazioni a sostegno della centralità dell’infanzia e dell’adolescenza e dall’altro politiche poco attente al popolo ”invisibile” dei bambini e dei ragazzi, che così vedono sacrificata la loro speranza di vita. I dati ci mettono di fronte a una sconfitta che è di tutti, di un’intera società con poco futuro e incapace di investire per renderlo positivo”.

Come cambiare le cose? “Abbandonando approcci assistenziali basati su politiche passive. Devono invece essere finalizzate al coinvolgimento e alla responsabilizzazione delle persone, con strategie di aiuto condizionato all’impegno dei genitori nei confronti dei figli e una più diretta responsabilizzazione dei destinatari di risposte di welfare”.  E’ stata ricordata anche l’inefficacia dei trasferimenti economici nella lotta alla povertà infantile: “L’impatto è di gran lunga inferiore rispetto a quello medio europeo: -6,7 contro -14,2 punti percentuali. Mentre i trasferimenti hanno un’efficacia molto limitata, i servizi per l’infanzia sono invece molto più capaci di ridurre povertà e disuguaglianze. Per ora sono rivolti a un numero troppo limitato di bambini, soprattutto per la fascia 0-3 anni. Un futuro migliore per i bambini poveri è ancora tutto da costruire e con scelte inedite e coraggiose”.  

Redattore sociale

Povertà infantileultima modifica: 2015-06-30T16:32:58+02:00da vitegabry
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