Archivi giornalieri: 11 giugno 2015

Parigi – Eletto il nuovo Comites

 

Il 5 Maggio nella riunione presieduta dal Console Generale di Parigi si è insediato il nuovo Comites parigino che ha eletto come Presidente, Italo Stellon.

Un Comites rappresentativo anche dal versante generazionale. Giovani, persone in età matura, persone anziane, in un mix positivo per esperienze professionali, conoscenza della realtà francese, rapporto con le Associazioni. Il Comites del Consolato Parigino, che si estende per  territorio incredibilmente vasto (si parte dalla estremità atlantica della Francia per arrivare alla zona alpina), è il risultato della competizione tra due liste che, ad elezione conclusa, hanno deciso di collaborare insieme assumendo il vincolo del confronto sul merito delle cose da fare, piuttosto che la sterile contrapposizione maggioranza-minoranza. Una  metodologia che imporrà una grande capacità di ascolto e la ricerca costante di una sintesi unitaria che tenga conto della pluralità delle rispettive esperienze.

Di seguito pubblichiamo l’intervista rilasciata dal neo presidente, Italo Stellon, all’agenzia Italialavorotv/Italiannetwork.

Un impegno importante quello assunto dal neo Presidente del Comites di Parigi, anni di impegno nel mondo associativo e del sindacato, in una fase della vita del Comitati degli Italiani all’estero che esige uno sviluppo più attento alle esigenze di una platea diversificata di connazionali in Francia e nella regione di Parigi.

“Un impegno  importante perché abbiamo creduto molto all’idea di rinnovamento dei Comites e ad una idea di recupero di una funzione di effettiva rappresentanza della comunità italiana. Come tutti sanno il risultato della partecipazione al voto non è stato eclatante”. E, dunque, l’impegno “prioritario che vogliamo portare avanti è quello di far conoscere il Comites” afferma il neo Presidente del Comites, Italo Stellon, che ammette “una parte consistente della collettività italiana non sa cosa sia il Comites, non lo conosce, non lo ha mai intercettato, non lo ha mai visto in azione, nè ha mai ravvisato la necessità di averlo. Mentre se si vuol leggere la legislazione con la quale i Comites sono nati, hanno compiti di rappresentanza importanti della collettività e sono in grado di far emergere quei problemi che la collettività italiana ha”. Quindi si tratta di “un lavoro che permetta sia di rappresentare i bisogni, sia le esigenze di maggior cultura, di maggiore interesse alla lingua italiana, di maggiore partecipazione agli eventi italiani. Un insieme di cose, che – dal nostro punto di vista – dovrebbe produrre il rinnovamento del Comites per farlo sopravvivere e per non decidere che questa è l’ultima avventura”.

Quanto  al dibattito sul CGIE, Stellon ammette “siamo stati presi nei preparativi per il varo del nuovo Comites e, dunque, del CGIE ne discuteremo il 31 maggio all’Assemblea generale del Comites parigino. Faremo un lavoro di assestamento della struttura, individueremo le commissioni di lavoro e l’attività che è necessario mettere in campo. Ci saranno le consegne effettive del passaggio tra il vecchio ed il nuovo Comites , con una squadra molto diversificata”.

A Parigi si sono presentate due liste: “una ha ottenuto un risultato migliore, però l’altra lista non ha ottenuto un risultato ininfluente: dieci ad otto, precisa Stellon, ed il primo sforzo che abbiamo fatto è stato quello di cercare una gestione unitaria del Comites . Una gestione conflittuale non servirebbe a nessuno e produrrebbe tensione anche nell’elezione dei membri del CGIE.

“E, d’altra parte, – continua – con una gestione unitaria siamo in grado di mettere insieme i due aspetti della  nostra migrazione: quelli della vecchia immigrazione consolidata nel territorio, integrata nella vista sociale culturale e politica ma che ha mantenuto una forte identità italiana, spesso legata alle rappresentanze regionali. Fattori importanti per mantenere le radici con la propria cultura.Mentre dall’altra, una forte presenza del Comites della nuova immigrazione. In particolare, nella lista che ha ottenuto i dieci consiglieri del Comites sono quasi tutti neofiti, giovani, giovani donne: un Comites paritario….Giovani che rappresentano il nuovo della nostra emigrazione. Dunque, non solo la fuga dei cervelli o delle braccia, ma  rappresentano l’idea di un’Europa, dove ci si muove e ci si sente cittadini europei e quindi un bel lavoro che vorremmo tradurre possibilmente nella elezione di un CGIE che abbia questo spirito  ed abbia queste caratteristiche…..”.

“Ed ancora – prosegue il neo eletto – anche in vista dell’elezione del CGIE dovremo mettere in moto un sistema di relazioni in Francia ed in Europa. Il Comites di Parigi nasce sull’idea di costruire una rete , non solo di intercomites francese ma una rete di Comites che condividano obiettivi, strategie e un’idea nuova di rappresentanza della nostra comunità, anche in vista dell’elezione del  Consiglio Generale degli Italiani all’estero  – anticipa Italo Stellon nel corso dell’intervista rilasciata ad Italialavorotv/Italiannetwork e che ha affrontato diversi temi: dai rapporti con i Consolati, alle ristrettezza finanziarie che impediscono l’affitto di una sede, ai rapporti con il mondo dell’associazionismo…