Archivi giornalieri: 8 giugno 2015

Auser

Auser – Il volontariato nel quadro delle istituzioni sociali

Pubblichiamo, di seguito un breve  stralcio dell’introduzione alla ricerca dell’Auser nazionale e dell’Associazione Servizi Nuovi sul “Volontariato nel quadro delle istituzioni sociali – Le possibilità e i limiti della gratuità”, che si terrà a Roma il 16 giugno 2015 alle ore 10 c/o l’Università La sapienza (Dipartimento di filosofia).

“…Il primo capitolo contiene un “programma di ricerca” di carattere affatto generale, del quale, non per niente, la pluralità delle istituzioni sociali costituisce l’esplicito motivo conduttore. Inutile dire che il volontariato vi è già compreso; ma appunto, come una delle realtà che formano il quadro complessivo, al pari delle altre. Soltanto in un secondo momento, a partire dal secondo capitolo, cominceremo a occuparcene in termini specifici, con la dovizia di argomenti richiesta dalla centralità, per noi, del tema. Nella speranza, si capisce, che la precedente operazione di “inquadramento” consenta di ragionarne in modo più avvertito.

Detto questo, può darsi che il lettore, invece che incuriosito, resti un po’ perplesso – che si domandi se davvero, prima di parlare del volontariato, sia necessario percorrere in lungo e in largo l’intero panorama delle istituzioni sociali, che a pari titolo comprende le realtà  “mercato” e “settore pubblico” e in più, vedremo, parecchio altro ancora. Davvero, per ragionare della parte che ci interessa, dobbiamo implicare il tutto in via preliminare – e metterlo a tema in modo tanto articolato, perfino “sistematico”?

La risposta è che si tratta di una scelta, però soltanto entro certi limiti. Le domande con cui abbiamo iniziato il discorso sono, più o meno, inevitabili. Vogliamo dire che una qualche attribuzione di valore è parte integrante, di fatto immancabile, del modo nel quale il volontariato entra nel giro di quello che pensiamo – della “visione” che ci formiamo della sua realtà. Ma “valore” equivale a “rilievo”, come “rilievo” equivale a “posto che compete”; e quest’ultima idea, di un posto che compete, implica per forza l’idea di un “quadro”, o almeno della sua “cornice”….”.

Red 2015

Red 2015: novità ed esenzioni Inps

Al via la presentazione del modello RED 2015 (dichiarazioni reddituali pensionati), tra le novità di quest’anno l’introduzione da parte dell’INPS di nuove esenzioni. Il Modello RED deve essere presentato entro il 15 settembre per la richiesta delle pensioni INPS da parte di quei pensionati che percepiscono prestazioni previdenziali e assistenziali integrative collegate al reddito, per permettere all’Istituto di accertare il diritto e l’esatto importo delle pensioni.

Quest’anno è prevista l’esenzione dall’obbligo di presentazione del Modello RED per alcuni over 75 con redditi a zero nel RED 2014. A renderlo noto è stato l’INPS con il Messaggio n. 3667/2015 che dà il via alla campagna 2015 delle dichiarazioni reddituali e altre dichiarazioni di responsabilità richieste dall’INPS ai pensionati che godono di prestazioni integrative legate al reddito.

La presentazione del Modello RED 2015 è invece obbligatoria per i pensionati che hanno pensioni estere, complementari, redditi agrari e redditi da lavoro autonomo.

L’altra novità di quest’anno è che il modello RED non viene più inviato in forma cartacea a tutti ma va scaricato e compilato online per poi essere inviato per via telematica all’INPS dall’interessato o da un professionista intermediario o CAF (prestazione che, ricorda l’INPS, deve essere fornita gratuitamente).

da Pmi.it

Ricordare Giacomo Matteotti, oggi

 

In occasione del 91° anniversario della morte, la Fondazione Giacomo Matteotti, la Fondazione di Studi Storici Filippo Turati, la Fondazione Pietro Nenni e la Fondazione Bruno Buozzi commemorano a Roma, Giacomo Matteotti,  il 10 giugno 2015 alle ore 10.30 presso il Senato della Repubblica – Palazzo Giustiniani, Sala Zuccari, Via della Dogana Vecchia, 29.

Sarà presente il Presidente del Senato. Le relazioni saranno svolte da Angelo G. Sabatini, “Perché ricordiamo Giacomo Matteotti”; Giorgio Benvenuto, “Matteotti difensore dei lavoratori”; Gianna Granata, “Il primo caduto della Resistenza”; Maurizio Degl’Innocenti, “Il socialismo di Giacomo Matteotti”.

Interverranno i rappresentanti delle fondazioni promotrici, il sen. Riccardo Nencini, segretario del Partito Socialista Italiano; l’on.le Ettore Rosato, Vicepresidente vicario del Gruppo PD della Camera dei deputati; Nino Baseotto, Segretario nazionale, Responsabile Organizzazione CGIL; Pier Paolo Bombardieri, Segretario confederale, Responsabile Organizzazione UIL. Esponenti delle istituzioni, delle associazioni, della società civile, della scuola.

Istat

Istat: disoccupati e sfiduciati, quasi 7 mln a casa

In Italia ci sono oltre 3,5 milioni di persone che, pur essendo disponibili a lavorare, non cercano impiego, 1,6 mln dei quali perché scoraggiati. E’ quanto emerge dalle tabelle Istat sul primo trimestre 2015 secondo le quali ci sono ancora 3,3 milioni di disoccupati. Nel complesso le persone senza occupazione ma disponibili sono quasi sette milioni.

Se infatti nel primo trimestre sono aumentati gli occupati (133.000 in più rispetto al primo trimestre 2014) sono cresciute anche le forze di lavoro ”potenziali”, ovvero le persone formalmente inattive ma pronte a uscire dall’inattività, e in particolare tra queste coloro che si dichiarano disponibili a lavorare pur non cercando impiego (da 3,25 milioni del primo trimestre 2014 a 3,55 del primo trimestre 2015 con una crescita di 300.000 unità). Il picco è nel Mezzogiorno con 2,280 milioni di ”sfiduciati”, in crescita di circa 200.000 unità sullo stesso periodo dell’anno precedente. A queste persone nel Sud si aggiungono 1,5 milioni di disoccupati (in calo di circa 100.000 unità su un anno prima).

Oltre tre milioni su sette di coloro che sono senza lavoro pur essendo disponibili a lavorare, sono persone con meno di 35 anni. Sono, infatti, in questa fascia di età (15-34 anni) 1.663.000 disoccupati e 1.347.000 tra coloro che si dicono disponibili a un impiego ma non hanno fatto azioni di ricerca attiva nelle settimane precedenti la rilevazione.

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne – Cgil, è urgente un intervento

“I numeri presentati  dall’Istat si commentano da soli: circa sette milioni di donne hanno subito, nel corso della propria vita, una violenza fisica o sessuale. Non diminuiscono né i femminicidi né gli stupri, mentre aumenta l’efferatezza della violenza”. E’ quanto ha dichiarato la responsabile delle Politiche di genere della Cgil nazionale, Loredana Taddei, in merito ai dati contenuti nel rapporto “La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia”.

“Inoltre – prosegue la sindacalista – ad aumentare in modo preoccupante è la percentuale dei figli che hanno assistito a episodi di violenza sulla propria madre, con le conseguenze anche di tipo relazionale, a cui queste bambine e bambini andranno incontro nella loro vita”. “Il dato confortante – sottolinea Taddei – riguarda, invece, la diminuzione delle violenze fisiche o sessuali contro le donne, che negli ultimi cinque anni sono passate dal 13,3% all’11,3%”.

Secondo la dirigente sindacale ciò dimostra “una maggiore consapevolezza e informazione che hanno migliorato la capacità delle donne di riconoscere, prevenire e combattere il fenomeno. La mobilitazione di tante donne, associazioni, movimenti e sindacati, in questi ultimi anni, hanno iniziato a cambiare la percezione della violenza, anche da un punto di vista culturale e dell’informazione, ma i dati di oggi dimostrano che ciò non basta”. “La violenza è il prodotto di meccanismi complessi che regolano la società e il mondo del lavoro – prosegue – a partire dalla scarsa autonomia economica femminile, dall’alto tasso di disoccupazione, dall’aumento del divario socio-economico tra donne e uomini e dalla mancanza di servizi necessari per conciliare i tempi di vita e di lavoro”.

“E’ necessario – prosegue Taddei – non nascondere le violenze, gli abusi, il mobbing e i ricatti sessuali nei luoghi di lavoro, troppo spesso coperti da omertà e complicità e amplificati dalla precarizzazione dei rapporti di lavoro”. “Tutte queste realtà – conclude Taddei – suggeriscono che non c’è più tempo, la politica deve agire e il Piano antiviolenza deve affrontare urgentemente i nodi contenuti nella Convenzione di Istanbul per prevenire e combattere la violenza”.

Immigrazione

Immigrazione – Cgil, il 20 giugno in piazza per una nuova politica europea

“L’agenda per l’immigrazione è un primo passo, ma è ancora insufficiente. Per questo la Cgil il prossimo 20 giugno, in occasione della Giornata internazionale del rifugiato, tornerà in piazza a Roma con decine di associazioni per sostenere una politica inclusiva sull’immigrazione, che guardi alle persone e non ai confini”.

E’ quanto ha dichiarato Fausto Durante, responsabile delle politiche europee e internazionali della Cgil nazionale, che ha partecipato la scorsa settimana alla conferenza stampa promossa dalla Confederazione europea dei sindacati e dal Parlamento europeo su ”La crisi nel Mediterraneo: una risposta sindacale europea”.

Sono due, in particolare, i limiti dell’agenda evidenziati dalla Cgil: il primo è di carattere quantitativo: “le previsioni numeriche sui flussi dei migranti non sono prevedibili” spiega Durante, “è sbagliato, quindi, concentrare il numero di richieste di asilo (75%) solo per i cittadini eritrei e siriani, in questo modo non si considerano i focolai di guerra, le persecuzioni razziali, religiose e politiche che esistono in molti altri Paesi”. In secondo luogo “la mancata previsione di vincoli stringenti per i singoli Stati, che possono così tirarsi fuori, indebolisce l’intera dimensione europea dell’agenda e il programma di distribuzione nazionale dei migranti”.

“Oggi – sostiene Durante – non si deve solo esprimere solidarietà a parole, è il momento di agire concretamente. Per questo – spiega – il 19 giugno, Cgil, Cisl e Uil incontreranno i due principali sindacati spagnoli Comisiones Obreras e Unión General de Trabajadores (UGT) e insieme scenderanno in piazza a Roma il prossimo 20 giugno”. “Altri momenti di mobilitazione – continua il dirigente sindacale – sono previsti in Spagna, Portogallo, Francia, Grecia e Malta: sul tema dell’immigrazione – conclude Durante – dobbiamo creare  una rete solidale del Mediterraneo che  permetta di costruire una politica integrata”.

San Medardo

San Medardo


San Medardo

Nome: San Medardo
Titolo: Vescovo
Ricorrenza: 08 giugno

Medardo nacque a Salency intorno al 500 da famiglia nobile, il padre, Nectar fu uno dei Franchi che conquistarono la Gallia con Childerico I dove conobbe e sposò la madre Protagia, appartenente ad una nobile famiglia gallo-romana e convertitasi al cristianesimo per sposarlo. 

Intrapresa presto la strada del seminario, Medardo divenne vescovo di Tournai e successivamente vescovo di Noyon, unendo nel 534 le due sedi vescovili.

Medardo contribuì all’evangelizzazione della Francia, opera che venne tutta affidata all’apostolato dei vescovi successivamente alla conversione del re dei Franchi Clodoveo. All’epoca del vescovato risale l’episodio più importante legato alla vita di Medardo: la regina Radegonda, dopo che il marito Clotario I, re dei Franchi, ne aveva fatto uccidere il fratello, fuggì dalla Corte e domandò rifugio a Medardo chiedendo inoltre di essere consacrata. Il vescovo Medardo, senza temere la reazione del re, la accolse e la consacrò diaconessa. Al contrario di quanto atteso, da allora il re mostrò sempre ammirazione per Medardo, tanto che alla sua morte, nel 560, lo fece seppellire nella capitale Soissons dove negli anni successivi verrà costruita l’abbazia di San Medardo.

fonte:wikipedia.org